domenica 19 settembre 2021

L’uomo, ha accantonato i Miei Comandamenti, cerca di dimenticare le Mie Leggi per sostituirLe con altre sue di comodo.

 


Gesù 31-01-2002

Amata, molta è l’infelicità dei cuori in questo momento storico, quanta mai così ce n’è stata.    Perché, secondo te, in un momento così propizio, nel quale alcuni popoli hanno benessere e grande prosperità, è tanto aumentata l’angoscia e la disperazione?

L’uomo, amata sposa, ha accantonato i Miei Comandamenti, cerca di dimenticare le Mie Leggi per sostituirLe con altre sue di comodo.

Vedi quali sono le conseguenze? Ovunque odio e vendetta, ovunque dolore e tormento!   

Da tempo vedo le cose nel mondo peggiorare con grande rapidità, ho dettato i rimedi, ho aperto canali ordinari e straordinari in abbondanza ma le cose non migliorano.

Amata sposa, questa generazione ha molti sordi volontari e molti ciechi che hanno ottima vista!   

Per costoro non c’è nulla da fare perché, se anche mostrassi le più grandi Meraviglie, essi non Le vedrebbero, se la Mia Voce fosse come il rimbombo del tuono, essi non La sentirebbero.    

Amata, per questa generazione così ribelle non resterà che il severo ammonimento prima, la Perfetta Giustizia dopo

Il prossimo futuro sarà denso di fatti significativi ed unici che ti faranno comprendere, alla Mia Luce, che il Giorno unico e grandioso è vicino.


Gesù 02-02-2002

Sposa Mia amata, il mondo, proprio in questi giorni sta scegliendo il suo destino, ognuno, consapevolmente o inconsapevolmente, sta facendo la sua scelta definitiva. C’è infatti chi riflette, chi meno, chi vive nella più grande superficialità.

Tutti scelgono ed avranno quello che hanno voluto…

Sto pazientando proprio per queste suppliche che salgono a Me notte e giorno ed inteneriscono il Mio Cuore Divino.   

Molto ho concesso ed ancora sto concedendo perché l’uomo capisca e rinsavisca  ma sempre più la morsa si stringerà e finirà il tempo del superfluo per tutti i popoli, poi cesserà anche quello del necessario, ecco verrà una grande carestia, l’uomo che è vissuto nella grande abbondanza farà tesoro anche della briciola e terrà di conto la stilla preziosa d’acqua che dovrà tanto sospirare.

Amata, duro sarà il risveglio per chi non ha saputo capire in tempo, le tavole saranno vuote ed il gelo regnerà dovunque….

Mi dici: “Adorato Signore, capisco che parli di una grande recessione mondiale

Mia sposa, ecco, il tempo di prepararsi è quello che state vivendo, ogni giorno è davanti a voi una situazione nuova che dice come  il tempo della grande prosperità sta finendo ed ogni uomo deve fare come la saggia formichina che non lascia perdere neppure la briciola ma, a fatica, con grande sforzo, la porta nella sua tana al sicuro.

Essa vede che ormai l’aria si fa sempre più rigida ed il vento soffia sempre più fortemente mentre già qualche fiocco volteggia nell’aria.

Sposa amata, chi ha provveduto in tempo in campo spirituale avrà ciò che serve anche per il corpo ma chi è vissuto come uno stolto, come tale perirà.

Concedo ancora poco, vedrai come si spegne ogni giorno qualche luce della vecchia scena, per un attimo,  poi, ci sarà il buio che fa paura ma non tremerà chi Mi appartiene: nel buio vedrà splendere la Mia Luce, nella carestia generale la sua tavola avrà sempre il Mio Pane.

Beato colui che non ha indugiato come stolto perdendo tempo prezioso ma ha lavorato attivamente! 

Nella sua casa il cibo non verrà mai meno e la bevanda non mancherà né per sé né per i figli.      I genitori saggi hanno preparato bene ogni cosa, quando l’uragano imperverserà terranno stretti a sé i figli, daranno essi stessi il cibo e la bevanda per farli sopravvivere.  

Ti dico, amata sposa, che gli stolti non avranno né per sé né per gli altri, triste la loro sorte e senza speranza!


La Battaglia Finale del Diavolo - La Russia non è stata convertita

 


La Battaglia Finale del Diavolo


La Russia non è stata convertita

Venticinque anni dopo la cerimonia in Vaticanao con cui si  di  consacrazioneò deil mondo a Maria, durante la in cui quale venne  deliberatamente evitato qualsiasi riferimento alla Russia, in modo che i Russo Ortodossi non ne risultassero offesi, coloro che predicano  la Linea del Partito parlano di “caduta del comunismo”, cioè di un  semplice cambio di regime, come se questo potesse essere la miracolosa  conversione della Russia promessa dalla Madre di Dio! Ma i fatti ci  dicono il contrario, e come insegna San Tommaso, contro i fatti non  vi sono argomentazioni. La Russia non si è convertita, in nessuna  delle accezioni con cui possiamo interpretareinterpretare viene  comunemente usato questo termine e a prescindere da quanto si  voglia piegare il significato stesso della parola “conversione,” per farlo  coincidere a qualcosa di diverso rispetto a ciò che intendeva con essa  la Madonna, e cioè il ritorno del popolo Russo all’unione con Roma e la  sua conversione completa alla Fede Cattolica.

Non esistono argomentazioni contro un fatto. Nessuna  argomentazione, a prescindere da quanto sia altaprestigiosa la carica  ecclesiastica di chi la propone, potrà mai stabilire che la Torre Eiffel  si trovi a Roma. E nessuna argomentazione, allo stesso modo, potrà  mai stabilire che la Russia è stata consacrata grazie alla cerimonia  del 1984, durante la quale venne escluso qualsiasi riferimento ad  essaa quella nazione. I fatti stessi smontano completamente la Linea  del Partito, mettendo in evidenza le terribili conseguenze che stiamo  pagando a causa della testarda adesione ad essa da parte della Chiesa.  Riassumiamo alcuni dei fatti: 

A. Non v’è stata alcuna conversione alla Fede Cattolica

Padre Joaquin Alonso, probabilmente il massimo esperto di Fatima  del XX Secolo, ebbe diversi incontri con Suor Lucia. Nel 1976, egli  scrisse: 

… Dobbiamo affermare che Lucia ha sempre pensato che la ‘conversione’ della Russia non doveva limitarsi al ritorno del popolo  Russo alla religione Cristiano Ortodossa, rifiutando l’ateismo  marxista dei Sovietici, ma piuttosto che si riferisse, puramente e  semplicemente alla conversione integrale della Russia all’unica vera Chiesa di Cristo, la Chiesa Cattolica Romana.434 

Perché la Madonna ha insistito così tanto sulla conversione della  Russia? La risposta è che la Chiesa Cattolica ha triplicemente definito,  come dogma infallibile, il fatto che al di fuori della Chiesa non v’è  salvezza: al Quarto Concilio Laterano (1215) con Papa Innocenzo III;  nella Bolla Unam Sanctam (1302) di Bonifacio VIII; e al Concilio di  Firenze, nella Bolla Cantate Domino (1442) di Papa Eugenio IV. Cristo  non ha fondato la Sua Chiesa per niente, né perché potesse servire come un “corpo di fedeli” qualsiasi ed opzionale. Egli ha fondato la  Chiesa Cattolica per un unico scopo: santificare le anime e salvarle  dall’inferno, per mezzo delle grazie che Egli ha conquistato per tutti gli  uomini sulla Croce. 

Sappiamo che la Madonna è giunta a Fatima proprio per ottenere  la salvezza delle anime: “Se le Mie richieste verranno esaudite, molte  anime verranno salvate.” Da questo si evince che molte anime saranno  invece perse per sempre, se le Sue richieste non verranno esaudite,  perché altrimenti quella Sua richiesta sarebbe stata inutile. Nel contesto  del Messaggio di Fatima, la parola “conversione” non può assolutamente  significare nient’altro che una conversione al Cattolicesimo, e quindi  l’appartenenza alla Chiesa Cattolica. È pertanto assurdo ritenere, come  fanno alcuni, che con “conversione” la Madre di Dio – conosciuta dai  fedeli Cattolici con il titolo di Madre della Chiesa Cattolica – intendesse  dire che la Russia sarebbe tornata ad abbracciare la religione Cattolica  dopo la “caduta del comunismo” nel 1991. La Madre della Chiesa  Cattolica non è giunta a Fatima per annunciare la “conversione” della  Russia in una condizione di scisma nei confronti di Roma. Per di più, la  religione Ortodossa era già quella predominante, in Russia, nell’anno  in cui la Madonna apparve a Fatima. Se si seguisse quel ragionamento  assurdo, quindi, la Russia sarebbe stata già “convertita” nel 1917, e  l’affermazione della madonna secondo cui la Russia “si convertirà”  sarebbe stata completamente senza senso. 

È semplicemente innegabile che la Russia non abbia mostrato  nessun segno di conversione, neanche nel senso più vago di quella  parola. A distanza di 25 anni da quella cerimonia del 1984, i Cattolici  Russi rimangono una comunità sparuta e denigrata. Consideriamo  questi fatti: 

•  In Russia vi sono attualmente solo dieci sacerdoti nati in quel paese  – cinque in Siberia e cinque in Kazakhstan. Il 95% dei sacerdoti e  delle suore Russe sono nate all’esterno. Secondo la sincera opinione  dell’Arcivescovo Bukovsky, la Chiesa Cattolica è decisamente  “piccola”.435

•  Secondo il Vaticano, vi sono in Russia 500.000 fedeli Cattolici, la  maggior parte dei quali vivono in Siberia, dove Stalin aveva esiliato  i loro nonni.436

•  Le statistiche rivelate dall’Ambasciata Russa a Washington dipingono  uno scenario deprimente per il Cattolicesimo Romano nella Russia  “convertita” del 2009.437 Secondo il rapporto dell’Ambasciata sulle  “religioni in Russia” al giorno d’oggi, i Russo Ortodossi possiedono  circa 5.000 associazioni approvate, nel paese; i Mussulmani ne  hanno 3.000, i Battisti 450, i Vecchi Credenti più di 200, mentre i  Cattolici Romani solamente 200 – solo 132 più di quelle del “popolo  Hari Krishna”, che ne ha 68.

•  Alla fine dei conti, i 2 milioni di Protestanti in Russia hanno 1.150  comunità approvate, cinque volte di più rispetto ai Cattolici.

•  I mussulmani Russi (19 milioni) sono circa trentotto volte più numerosi dei Cattolici. 

•  C’erano 150 parrocchie Cattolico Romane, prima della Rivoluzione  Russa del 1917, mentre oggi sono solo 83. 

Se questa è una “conversione della Russia”, allora la parola  “conversione” ha perso completamente di significato.

B. La Chiesa Cattolica in Russia viene perseguitata

Non solo la Russia non si è affatto convertita alla Fede Cattolica  dopo il 1984 – l’unico significato plausibile per la parola “conversione”  – ma sin d’allora quel paese ha visto un costante declino della Chiesa  Cattolica, al punto tale che oramai la Chiesa ha subito e subisce continue  persecuzioni, prima da parte del regime di Yeltsin, e ora da quello di  Putin/Medvedev. Consideriamo questi fatti: 

•  Nel 1997 il governo Russiao promulgò una nuova legge sulla libertà  di coscienza in materia religiosa, che attribuiva lo status di “religioni  tradizionali” della Russia agli Ortodossi, ai Mussulmani, agli Ebrei e  ai Buddisti, mentre proibiva il “proselitismo” Cattolico, ordinando  addirittura alle parrocchie Cattoliche – se volevano continuare  ad esistere - di ottenere preventivamente l’approvazione dei vari  burocrati locali.

•  La piccola percentuale di Cattolici che vanno a Messa la domenica (la  maggior parte dei quali si trova in Siberia) dipende quasi interamente  da un totale di 165 sacerdoti, quasi tutti nati all’estero e che non  possono entrare in Russia a meno senzadi non ottenere un Visto che  prevede una permanenza non superiore ai 90 giorni, dopo i quali  il sacerdote deve lasciare il paese e, al momento del rientro, può  vedersi rifiutato il visto d’ingresso per qualsiasi motivo, mae spesso  anche per nessun motivo alcuno.

•  Nel 2002 le autorità Russe cominciarono ad espellere il clero Cattolico  dal paese. Nel novembre 2002 vennero espulsi cinque sacerdoti,  incluso il Vescovo della Siberia Jerzy Mazur, e i loro visti confiscati  senza spiegazione. Il Vescovo Mazur apprese d’essere stato inserito  in una “lista” segreta di appartenenti al clero Cattolico considerati  “indesiderabili”, e che non gli sarebbe stato più permesso di accedere  nel territorio Russi. Dopo aver ignorato persino le richieste di  spiegazione per le espulsioni, provenienti dal Papa, Vladimir Putin  inviò una lettera di circostanza in cui spiegava che le espulsioni erano state comminate in accordo con le leggi vigenti in Russia.438

•  La gerarchia Russo Ortodossa gridò allo scandalo quando il Vaticano,  nel febbraio 2002, aveva annunciato che le proprie “amministrazioni  apostoliche” sarebbero state designate come diocesi. Queste non  sarebbero neanche state delle vere e proprie diocesi nel senso  tradizionale Cattolico. Per fare un esempio, sarebbe stata creata una  “Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca”, e l’Arcivescovo in carica di  quella struttura non sarebbe stato chiamato Arcivescovo di Mosca,  per non recare offesa al Patriarca Russo Ortodosso di Mosca, l’ex  agente del KGB Alexy II.

•  Sabato 2 marzo 2002, Papa Giovanni Paolo II pronunciò in Vaticano  una preghiera che fu trasmessa in Russia via satellie. La trasmissione  venne completamente oscurata dalle reti televisive russe, oramai  sotto il controllo di Vladimir Putin. Solo per poche migliaia di fedeli  Cattolici, e solo grazie ad un’’attrezzatura speciale fatta spedire nel  paese (e bloccata alla dogana fino all’ultimo momento) fu possibile  assistere alla trasmissione del Papa sugli schermi della Cattedrale  dell’Assunzione, a Mosca. La BBC riportò che: “Il Patriarca Alexy  della Chiesa Russo Ortodossa ha affermato che essa (la trasmissione  via satellite) è stata una ‘invasione della Russia’, facendo riferimento  all’occupazione Polacca di Mosca nei primi anni del XVII Secolo.  Giovanni Paolo è d’origine polacca”.439 Dopo quarant’anni di Ostpolitik e di “dialogo ecumenico”, quindi, la gerarchia Ortodossa  non tollera nemmeno che un’immagine televisiva del Papa possa  venire trasmessa in un’unica Chiesa Cattolica di Mosca. 

•  Per cercare di fare buon viso a cattivo gioco, di fronte alla debacle in  Russia, l’Arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, titolare dell’“Arcidiocesi  della Madre di Dio a Mosca”, affermò che si trattavano “solo di  fraintendimenti”, riferendosi alle accuse Ortodosse secondo cui la  Chiesa Cattolica stava facendo “proselitismo” in Russia. 

•  Un articolo della Associated Press sulla reazione di Kondrusiewicz  all’ostilità degli Ortodossi, riportò che “Molti parrocchiani si sono  recentemente recati in lacrime da Kondrusiewicz, lamentandosi  per l’indegna retorica compiuta dai patriarchi Ortodossi sin dall’11  febbraio, che aveva fatto temere loro di non poter più praticare la  propria Fede.”440

•  L’Arcivescovo Kondrusiewicz inoltrò una protesta formale, in nome  della Conferenza dei Vescovi Cattolici Russi, intitolata “La libertà  religiosa in Russia è in serio pericolo.” La protesta affermava: 

I Cattolici in Russia si chiedono: Cosa accadrà adesso? Sono  valide anche per loro le garanzie costituzionali, tra cui la libertà di coscienza ed il diritto ad avere i propri pastori, che comprende la facoltà di poterli invitare dall’estero, senza dimenticarci che per 81 anni la Chiesa Cattolica è stata privata del diritto di formare ed ordinare i propri sacerdoti? Forse lo Stato considera veramente i Cattolici come cittadini di seconda classe? Stanno costoro (lo  Stato) tornando ai tempi della persecuzione contro la fede? … 

L’espulsione di un vescovo Cattolico che non ha violato alcuna  legge, sorpassa qualsiasi limite nelle relazioni civili tra Stato e la  Chiesa. … Con grave preoccupazione, esprimiamo la nostra decisa  protesta in merito alla violazione dei diritti costituzionali dei  Cattolici.441

•  Alla fine del 2002, lo stesso portavoce di Papa Giovanni Paolo II,  Joaquin Navarro-Valls, affermò che le azioni intraprese contro la  Chiesa Cattolica da parte delle autorità Russe avevano raggiunto il  livello di una “autentica persecuzione”.442

La situazione non è migliorata dal 2002 ad oggi. Anzi, sotto certi  aspetti è andata addirittura peggiorando. Il Dipartimento di Stato degli  Stati Uniti, nel suo Rapporto sulla Libertà Religiosa, ha dichiarato che  nel 2007 “il governo Russo ha introdotto nuove regole per l’ottenimento  del visto d’ingresso, che permettono agli stranieri (inclusi i religiosi che  lavorano nel paese) in possesso di visti per ragioni umanitarie o per  affari, di poter risiedere nel paese solamente per 90 giorni su 180.”443

In altre parole, il nuovo sistema per l’ottenimento dei visti crea una  situazione insostenibile per la Chiesa Cattolica in Russia: quasi ogni  singolo sacerdote Cattolico è obbligato a lasciare la Russia per almeno 6  mesi ogni anno, può rimanere sul suolo Russo solamente per 90 giorni  a volta ed è costretto a richiedere il visto almeno 2 volte l’anno, e non  è detto che l’ottenga perché il rinnovo è concesso a discrezione dei  burocrati. Come fa notare il Dipartimento di Stato, la Chiesa Cattolica  “risulta particolarmente colpita da questa legge”, perché, vista la quasi  totale mancanza di sacerdoti nati in Russia – ad un quarto di secolo  dalla presunta “conversione” della Russia! – la Chiesa è costretta ad  affidarsi “quasi esclusivamente su sacerdoti provenienti dall’estero…”.  Questa situazione, pertanto, “limita significativamente la capacità di  lavorare attivamente, da parte dei sacerdoti russi della Chiesa Cattolica,  oltre ad aumentarne notevolmente le spese.”

Lo scopo della legge del 2007 è chiaro: impedire alla Chiesa  Cattolica di gettare radici profonde in Russia, dando al contempo  l’illusione di una “libertà religiosa” ad una minoranza di sacerdoti e  fedeli Cattolici, che viene marginalizzata e burocraticamente vessata e  che lotta quotidianamente per la propria sopravvivenza.

Parlare di “conversione della Russia” alla Fede Cattolica, malgrado  tutti questi fatti, è francamente assurdo. Non a caso i “revisionisti” di  Fatima - cioè coloro che cercano di “modificare” il Messaggio di Fatima  affinché significhi ciò che vogliono loro, invece di ciò che voleva la  Madonna – hanno cercato di ridefinire il concetto di “conversione”,  perché vi rientrassero le loro più assurde affermazioni. Il “revisionismo”  di Fatima, infatti, è alla base della Linea del Partito, come abbiamo già  visto abbondantemente nei precedenti capitoli. 

C. La Russia non si è nemmeno convertita alla religione  Russo Ortodossa

Uno dei significati che i revisionisti di Fatima hanno proposto per  la parola “conversione” è quello di una presunta “conversione della  Russia” alla religione Russo-Ortodossa, come abbiamo già accennato  poco fa. Ma anche se quest’accezione del termine potesse in qualche  modo avvicinarsi a quel che intendeva dire la Madonna di Fatima – e  non è così – anche questa risulta non essere mai avvenuta.

È sufficiente, in questa sede, far notare che ad oltre 25 anni di  distanza dalla presunta Consacrazione della Russia del 1984, quasi  tutti coloro che si definiscono Russo Ortodossi non praticano la propria  religione. L’Economist scrive che “la Russia sta soffrendo una crisi di  fede” e che “il 94% della popolazione Russa compresa tra i 18 ed i 29  anni non va in Chiesa.”444

In effetti, il rapporto dell’ambasciata Russa a Washington, che  abbiamo nominato poco fa, rivela che il 60% della popolazione Russa  non si considera appartenente ad alcuna religione, neanche a quella  Russo Ortodossa che quasi nessuno prende sul serio.

Persino il precedente patriarca Russo Ortodosso, Alexy II (morto  nel dicembre 2008) è arrivato ad ammettere pubblicamente che in  Russia il Satanismo, l’occultismo e la stregoneria si stanno diffondendo  rapidamente.445

ESISTENZA E NATURA DI DIO

 


Le questioni riguardanti l‘esistenza di Dio. 

12 — E‘ così che S. Tommaso enuclea le verità circa l‘essenza di Dio, alla luce della Rivelazione ordinandole in modo che esse offrano di lui il più alto e pieno concetto.  

Definita la questione proemiale circa la natura dalla sacra Dottrina, su cui abbiamo creduto opportuno dare qualche cenno (q. 1), l‘Angelico propone la divisione di tutta la teologia (cfr. q. 2). La Prima Parte la suddivide in tre grandi trattati:  1) il trattato che studia l‘essenza di Dio; 2) il trattato che studia la distinzione delle Persone; 3) il trattato che studia l‘opera creatrice di Dio.  A noi interessa il primo trattato, il quale viene a sua volta suddiviso nelle seguenti questioni: a) se Dio esista; b) come sia in se stesso o piuttosto, nota S. Tommaso, come non sia; e) quale attività abbia in se stesso, ossia della scienza di Dio, della sua volontà e della sua potenza.  La questione dell‘esistenza di Dio si svolge in tre articoli di importanza filosofica, oltrechè teologica, grandissima. La teologia evidentemente suppone l‘esistenza del suo oggetto e dei suoi principi e non avrebbe da dimostrarli. Ma intorno al problema di Dio tali e tante sono state nei secoli le lotte della ragione pro e contro, che il teologo non potrebbe dispensarsi dal precisare i punti chiari e definiti, sia dalla filosofia, sia soprattutto dall‘ insegnamento rivelato. Il quale insegnamento, dichiarando la ragione umana in grado di dimostrare l‘esistenza di Dio, entra nel vivo campo della filosofia stessa, su cui pertanto il teologo ha da dire, anche come teologo, la sua parola. E d‘altra parte, essendo la teologia scienza suprema, non potrebbe affidare ad altre scienze la difesa dei suoi fondamenti, ma deve provvedervi da sè, disputando contro chi li combatte: «argomentando dai suoi principi, se l‘avversario ammette qualcuna delle verità rivelate, come si fa contro gli eretici; limitandosi a sciogliere gli argomenti dell‘avversario, se costui niente crede di ciò che si ha per rivelazione. E‘ chiaro infatti che poggiando la fede sulla infallibile verità divina, ed essendo impossibile dare dimostrazione contraria al vero, ogni prova che si porti contro la fede non è una dimostrazione, ma un argomento solvibile» (q. I, a. 8).  Le tre questioni riguardanti l‘esistenza di Dio sono: 1) se l‘esistenza di Dio sia una verità per se nota, in modo che ogni dimostrazione sia superflua; 2) se l‘esistenza di Dio sia dimostrabile in senso stretto; 3) con quali argomenti si provi l‘esistenza di‘ Dio.  Nel trattare questi tre punti S. Tommaso usa abbondantemente e genialmente ragioni filosofiche, ma l‘ispirazione della dottrina è rigorosamente teologica, giacché S. Tommaso specula alla luce dolla parola ispirata, espressa in Sap., 13, 1-9; Sal. 13S.; Rom, 1,20; Es., 3,14. In questo ultimo passo Dio indica il suo nome con queste parole: «Io sono Colui che sono » (cfr. q. 13, a. 11).  Nei testi di S. Paolo e del Libro della Sapienza è detto espressamente (parole ispirate e quindi verissime) che la ragione umana è in grado di dimostrare l‘esistenza di Dio argomentando dalle cose esistenti. Questi testi sono citati espressamente dall‘Angelico, o li presuppone nella mente dei discepoli, poichè l‘esposizione della sacra Scrittura era fatta, ai suoi tempi, in un altro corso di studia, antecedente o parallelo al corso di teologia sistematica. 

 13 — Ci si può domandare se queste prove circa l‘esistenza di Dio, ogni altra che si potrebbe portare, abbiano valore razionate dimostrativo o meno. C‘ è chi mette in dubbio questo valore, ritenendo che tali prove valgono sul terreno teologico, e non ‗rigorosamente su quello filosofico, in quanto si appoggiano alla Rivelazione e non alla semplice ragione umana. Per l‘uomo, nello stato di natura decaduta dopo il peccato originale — dicono — è necessaria la grazia sanans per raggiungere con sufficiente fermezza la convinzione dell‘esistenza di Dio, qualunque sia la prova che gli si sottoponga.  Le prove dell‘esistenza di Dio non sarebbero quindi di evidenza cogente. G. Corti recentemente scriveva: « La storia del genere umano e dei suoi pensatori dimostra che, all‘infuori della Rivelazione, tutto era Dio fuorché Dio anche Platone ed Aristotele non hanno saputo formarsi cli Dio quel preciso concetto razionale di cui tuttavia la ragione è capace ». E questa che chiama  « dissonanza », egli la crede non risolvibile se non « ammettendo che la naturale capacità dell‘uomo a conoscere Dio presentemente non si attui di fatto pienamente senza il concorso della grazia». (La Scuola Cattolica, 1940. p. 90).  Ma qui mi pare doversi fare una distinzione: se si parla dell‘esistenza di Dio, non mi sembra accettabile teologicamente questa soluzione. Mi sembra esclusa da quanto scrive S. Paolo circa l‘inescusabilità dei sapienti: « Avendo conosciuto Iddio non l‘ hanno glorificato come Dio, nè l‘hanno ringraziato; ma s‘ invanirono nei loro ragionamenti, e fu avvolto di tenebre il ‗loro stolto cuore» (Rom., 1,21). Oscurità della mente e del cuore data come castigo di questa colpa e non della colpa originale. Mai si fa cenno, nella Scrittura e nei Padri e in tutta la Dottrina della Chiesa, di un ostacolo generale frapposto dalla colpa originale per la conoscenza di questa primordiale verità religiosa. La colpa originale, secondo S. Tommaso, non intaccò le forze naturali della ragione, giacché ci privò direttamente dei beni gratuiti, e solo indirettamente, in quanto fu disciolta l‘armonia della giustizia originale, portò un contraccolpo sulle forze della natura, disperdendole in contrarie direzioni. La Chiesa rigettò decisamente il tradizionalismo che per giustificare le proprie teorie ricorreva all‘oscuramento subito dalla ragione in seguito alla colpa originale. Essa dichiara che «sebbene la ragione, a causa del peccato originale, sia stata resa debole e oscura, le rimase tuttavia abbastanza chiarezza e virtù da condurci con certezza alla conoscenza dell‘esistenza di Dio» (DENZ., 1627). Dove della grazia non si fa menzione.  Non bisogna poi confondere la questione circa l‘esistenza di Dio come causa prima delle cose (ritenuto, almeno confusamente, distinto dalle cose) con la questione circa la natura di Dio, compiutamente determinata dalla ragione in modo coerente. Per questa seconda questione le difficoltà sono molto più grandi e praticamente insormontabili onde la grazia è moralmente necessaria (cfr. q. 1, a. 1; 1 Cont. Gent., c. 4). Invece per la prima questione, pur concedendo l‘utilità della grazie., e anche la necessità di essa a riguardo di certi individui in condizioni speciali, non credo che si debba estendere tale necessità generale a tutti gli uomini, secondo verità e secondo la dottrina di‘ S. Tommaso. Da notare ancora che la grazia, di cui si ammette la necessità per accidens circa la questione dell‘esistenza di Dio, non è per necessità un ausilio essenzialmente soprannaturale, poichè è sufficiente anche un aiuto straordinario, che rettifichi semplicemente la natura, in certi casi per cause accidentali, deformata. (Cfr. M. DAFFARA, Dio..., p. 6. Torino, 1938). 

Invocazione a S. Michele Arcangelo

 


Gloriosissimo Principe delle milizie celesti, arcangelo S. Michele, difendici nella battaglia contro le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia. Vieni in nostro aiuto, che fummo creati da Dio e redenti con il Sangue di Cristo Gesù, suo Figlio, dalla tirannia del demonio. Tu sei venerato dalla Chiesa quale suo custode e patrono, a Te il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti.

Prega, il Dio della Pace, che tenga schiacciato satana sotto i nostri piedi, affinché esso non possa fare schiavi di se gli uomini ne arrecare danni alla Chiesa. Presenta all’Altissimo con le tue, le nostre preghiere, perché discendano presto su di noi la sua divina Misericordia.

Incatena satana e ricaccialo negli abissi affinché non possa più sedurre le nostre anime. Amen.


APOSTOLI DEGLI ULTIMI TEMPI, STATE PER INIZIARE LA MISSIONE.

 


Carbonia 18.09.2021

Apostoli degli ultimi tempi, state per iniziare la missione.

Amati figli, lo Spirito Santo già aleggia sui vostri cuori, apriteli alla grazia! State fermi nella fede in Cristo Gesù, il Signore, il Cristo Risorto. Non oltraggiate la vostra vita, non siate stolti o uomini, il Verbo è in voi, non siate sordi.

Come angeli nel cielo andrete se volgerete il vostro cuore a Colui che vi ha creati. Non dubitate mai della sua Parola e non fatevi giustizia da voi. Il Cielo si apre, il Dio dell’Eterno Amore discende a liberare i suoi figli.

Sapienti delle Cose di Dio andrete a visitare i lontani da Dio e li istruirete secondo la sua Dottrina.

Apostoli degli ultimi tempi, state per iniziare la missione con Colei che vi accompagnerà quale Corredentrice nell’Opera di salvezza, abbracciatela in voi, obbedite e donatele conforto.

Maria Santissima, Madre di Gesù e Madre vostra, aprirà a voi il varco per andare alla vittoria contro Satana, …camminerete al suo fianco, come candidi gigli vi aprirete a Lei, …attenderete e seguirete le sue direttive.

Piccoli Amici miei, ecco, il tempo della mia Venuta è giunto, tutto il Cielo già festeggia la Gloria di Dio! Sulla Terra biondeggia già il nuovo grano, la vita nuova sarà nella misura dell’Infinito Amore, …in Dio! Sorgenti d’acqua viva zampilleranno in eterno per i figli della Luce!

Amati miei, oggi vi parlo ancora dalla mia Dimora Celeste ma presto sarò in mezzo a voi perché abiterò con voi. Il mio nuovo popolo sarà al mio cospetto per sempre, mai più soffrirà, Io sono il loro Dio dell’Eterno Bene, il Dio Amore, il Perfetto Dio, il Creatore.

Figli miei, è con tutto Me stesso che vi abbraccio al mio Petto e vi benedico nuovi in Me, …vi battezzo in Spirito Santo e Fuoco, …sarete nel mio stesso Amore, arderete d’amore in Me.

La nuova Creazione sarà per il mio popolo nella delizia del mio Amore infinito.

Ponetevi ora in ginocchio davanti a Colui che vi ha salvati, prostratevi ai piedi della sua Croce! Adoratela, amatela e abbracciatela in voi perché solo così potrete arrivare a comprendere che il donarsi è amore… è grazia per se stessi e per coloro che amate.

Le luci di questo mondo stanno per spegnersi, il buio sarà devastante, le anime degli uomini lontani da Dio saranno preda facile per Satana. Pregate figli miei, pregate perché queste anime possano trovare la luce prima del buio.

Andate nella mia Parola. Dio è con voi! Amen.

L’ECCELLENZA DI DIO

 


Sotto la vicinanza dello Spirito Santo e l’impeto del suo fuoco, si percepiscono come miriadi e miriadi di battaglioni di essere nel tubare amoroso e infinito del passo di Dio che, in potenza di Immenso, si avvicina con la brezza del suo volo alla creatura che, in prostrazione riverente, aspetta adorante e amorosa l’Infinito Essere, affinché si lanci a possederla e ad inebriarla con il tubare silenzioso e sacrosanto del suo passo e con l’assaporamento del nettare della sua divinità;

e così la creatura, dalla limitazione e bassezza del suo nulla, sia possesso totale e incondizionato di Colui che la creò nel suo infinito pensiero solo ed esclusivamente per introdurla nella sua camera nuziale a vivere bevendo, nella partecipazione felicissima della sua infinita e coeterna perfezione;

e lì, dentro, nel recondito dell’Essere, lo contempli oltrepassata in sapienza amorosa sotto gli astri brillanti, incandescenti e sapienziali della fede, pieni di penetrativa luminosità, guardandolo con la sua Vista, cantandolo con la sua stessa Parola e ardendo nell’amore letificante dello Spirito Santo; che, nel tubare sostanziale e sacrosanto del suo passo di fuoco, la invita a riceverlo davanti alla vicinanza silenziosa e sacra della brezza del suo volo.

Davanti a questo, la settimana precedente alla Pentecoste ho percepito la vicinanza dell’Infinito che mi inondava, tenendomi come in tensione in un preludio saporoso dell’impeto dello Spirito Santo che, avvicinandosi nel suo passare, mi faceva presentire la sua venuta. Per cui, senza saper dire come è stato, mano a mano che passavano i giorni, sentivo che lo Spirito Santo si avvicinava nella potenza della sua effusione, per una forza misteriosa che mi teneva sotto torchio, riempiendo il mio spirito in possesso penetrativo e fruitivo di sapienza amorosa ricolma di speranza, nella mia ricerca instancabile che corre in volo veloce incontro all’Amore Infinito.

E, arrivato il giorno di Pentecoste, per il quale lo Spirito Santo mi stava preparando in soggiogazione amorosa di attesa insaziabile del suo possesso, al mettermi in contatto con Dio, iniziai a percepire vicinanza dell’Eterno…, lontananza di tutto ciò che è creato…, necessità del Dio vivo…, contatto con i suoi misteri…, profondità nel suo seno e assaporamento penetrativo nell’immensità infinita dell’eccellenza di Dio…

E successivamente, nella misura in cui la mia anima, innalzata come in un volo, era addentrata in contemplazione amorosa, lentamente e silenziosamente attratta dalla melodica compagnia del passo di fuoco in brezza sacra dello Spirito Santo; davanti all’eccelsitudine dell’eccellenza eccellentemente immensa dell’Eterno Essente, mi sentivo allontanare da tutte le cose di qua; comprendendo in un modo profondo, segreto e trascendente la distanza infinitamente distinta e distante che esiste tra la creatura e il Creatore, tra il Tutto e il nulla, tra l’Infinito e ciò che è creato.

E in una penetrazione profonda, immersa nei fulgori dei suoi Occhi, sotto i candenti e brillanti astri della sua infinita sapienza, sorpresi Dio così grande…!, così distinto e così distante da tutto ciò che non è Lui…!, in una eccelsitudine di eccellenza così sovrabbondante e infinitamente divina…!, che tutto ciò che è creato, davanti alla mia esperienza, passò come a non essere… Compresi che nulla è; che nulla è al di fuori dell’Essere, essuto e posseduto in se stesso e da se stesso nella sua intercomunicazione di vita familiare e trinitaria, senza principio e senza fine, senza frontiere e senza tramonto.

Per cui, dalla concavità profonda e intima del midollo del mio spirito, ripetevo senza parole: Che ha a che vedere la creatura con il Creatore…!! Solo Dio si è nel suo esseersi infinito di maestà sovrana…!

E sentendomi ogni volta più penetrata e sprofondata, piena dell’assaporamento dell’Infinito e Sussistente Essere, esclamavo:

Cos’è una creatura che è stata tirata fuori dal non essere, che un tempo non era e che adesso, soltanto per un volere della volontà di Dio, è…? Che cosa può essere una creatura, per quanto sia eccellente, che ebbe un principio dipendente dall’Infinito Essere nella signoria eter na del suo consustanziale esseersi; il quale solo con il soffio della sua bocca dà l’essere, e solo con il soffio della sua bocca lo può spazzar via dalla faccia della terra e far sì che tutta la creazione cessi di esistere…?

Che distanza compresi che esisteva tra Colui che si È di per sé e ciò che non è altro che una manifestazione reale che è stata ed è per il volere dell’Eterno Esseersi…! 

E piena di amore e di sorpresa, oltrepassata e sublimata e sprofondata ogni volta di più davanti a ciò che stavo comprendendo della realtà eccelsa dell’Infinito Essente che si è e si effonde verso fuori in volontà creatrice, ripetevo senza parole nel recondito del mio cuore:

Ma che ha a che vedere la creatura con il Creatore…!! E, come e quando potrò spiegare l’eccellenza eccellentissima di ciò che Dio si è di per sé, della signoria della sua realtà…?! 

MADRE TRINIDAD DE LA SANTA MADRE IGLESIA

"ASCOLTA, ISRAELE!"

 


CHIESA E ANTI-CHIESA


3) - Monsignor E. Jouin e lo spirito massonico.  

Monsignor Ernest Jouin ha vissuto in Francia dal 1844 al 1932, ed ha consacrato gli ultimi vent’anni della sua vita alla lotta contro la Massoneria e contro la Massoneria ebraica (gli Illuminati).  

Tramite Mgr E. Jouin, e tramite il suo biografo, il canonico J. Sauvêtre, questa sezione si sforzerà di rispondere, tra l’altro, alle seguenti domande.  

1) Cos’è successo nel 1917 di tanto importante per la Massoneria e per il Protestantesimo?  

2) Che legami ci sono tra Protestantesimo, Ebrei e Massoneria? 

3)  È vero che gli Ebrei sono una razza superiore alla quale Dio ha promesso il dominio universale?  

4) È vero che esiste una volontà ebraica di dirigere il mondo?  

5) I “Protocolli dei Saggi di Sion” sono autentici?  

6) È possibile che lo stabilirsi degli Ebrei in Palestina calmi l’appetito ebraico riguardante il dominio mondiale?  

7) Come mai l’Ebreo finanzia contemporaneamente la costruzione del comunismo e del capitalismo, due forze contrarie?  

8) Fin dove arriva l’influenza di Lucifero sugli Illuminati? 

Tutti i Papi di Roma, da Clemente XII nel 1738, a Pio XI nel 1934, hanno condannato le società segrete. Parlando dei Massoni, Leone XIII diceva: “Smascherate questi uomini che si nascondono per organizzare complotti, e fate luce sul loro operato”.   

Docile alla chiamata, Mgr Jouin è sceso nell’arena, opponendo ai Bollettini massonici la sua rivista “Revue Internationale des Sociétés Secrètes” (R.I.S.S.), e alle Logge massoniche la sua Lega anti-massonica.  

Nel 1916 i Protestanti si preparano a celebrare il quarto centenario di Lutero (1517), e i Massoni il bicentenario della Massoneria. L’anno seguente, come previsto, questi due eventi sono celebrati nelle Logge di tutti i paesi.  

Mgr Jouin decide di raccogliere le testimonianze delle riviste e dei libri che le organizzazioni massoniche pubblicano in Germania, Austria, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti. Gli scritti raccolti confermano la fraternità d’armi esistente tra Protestanti e Massoni. Una parte delle informazioni raccolte sono esposte in un opuscolo che nel 1917 Mgr Jouin pubblica, col titolo: “Le Quatre-centenaire de Luther et le Bicentenaire de la Maçonnerie”. In questo opuscolo, una delle sue citazioni proviene dalla rivista di Amburgo: “Fremdenblatt”. Il paragrafo dice: “È proprio un caso che le due feste si trovino riunite nello stesso anno. Ma a partire da questo caso uno si domanda se queste due forze spirituali non siano vincolate da qualche intima relazione. Sì, le relazioni intime esistono, e potrebbero essere così descritte: Ognuna di queste due forze spirituali trova appoggio sull’altra, come sulla sua base. Se non ci fosse stata la riforma di Lutero non ci sarebbe una vera Massoneria. Per crescere, la Massoneria non poteva trovare un terreno migliore di quello offerto dal libero Protestantesimo. Non è un caso se all’origine della Massoneria si trovano due uomini altamente influenzati dal Protestantesimo: Désaguliers, figlio di un ministro riformato francese, e James Anderson, predicatore scozzese. E non è un caso se nei suoi duecento anni di esistenza la Massoneria ha trovato i suoi più fedeli sostenitori tra coloro la cui formazione intellettuale si riallaccia a Lutero e alla Riforma.”  

A questi consensi europei fanno eco delle voci d’oltremare.  

Nel “The Light”, giornale di Louisville, si leggeva: “I Frammassoni devono interessarsi in modo particolare al quattrocentesimo anniversario della riforma protestante. I curiosi delle origini storiche della Frammassoneria rimarranno sorpresi dalle relazioni che Lutero ha avuto con i mistici del suo tempo”. Mgr Jouin conclude: “Per i Massoni americani, come per i nostri, risulta ovvio che le forze atee e libero-pensatrici si sono scatenate a partire da Lutero, e che la lotta anticlericale, nella sua forma attuale, è giunta ora al suo quattrocentesimo compleanno”.  

Dalle medesime pubblicazioni protestanti e massoniche Mgr Jouin apprende che negli Stati Uniti le feste di Lutero dureranno un anno, che avranno come organizzatori dei Massoni (in gran parte membri del clero protestante), e che una sottoscrizione di 40.000 dollari è stata lanciata per erigere una statua a Lutero.  

In occasione di questa doppia ricorrenza, nel 1917 il mondo massonico francese elabora un programma che riguarda la laicizzazione completa e universale dell’insegnamento. Il giornale “La Croce” del 23 ottobre 1917 pubblica un articolo di Jean Guiraud dal titolo: “Nuova offensiva laica”. L’articolo rivela l’influenza che la Massoneria esercita sulla gioventù francese attraverso il doposcuola obbligatorio. Mgr Jouin conclude: “Così oggi, in piena guerra, nell’ora più critica e più affliggente, i Massoni aggiungono il doposcuola obbligatorio alle scuole senza Dio.  

L’ “American Freemason” , giornale massonico degli Stati Uniti, propone alle Logge americane l’esempio della Francia che “in mezzo ad una guerra assorbente conserva quel tanto di calma che le permette di curare le necessità dell’istruzione attuale e futura del paese”, e suggerisce di utilizzare le risorse disponibili per impiantare il monopolio dell’insegnamento massonico anche in America. Nello stesso giornale si leggeva: “Pensate ai risultati che otterremmo se fra dieci anni, vent’anni, cinquant’anni, un centinaio o diverse centinaia di persone, le più dotate sul piano intellettuale, venissero annualmente sfornate dai collegi con una formazione suscettibile di renderli capaci di guidare la loro generazione. Pensate ai risultati che otterremmo se ciò fosse realizzato grazie alla liberalità ed alla lungimiranza massonica. Investite su cervelli e cuori giovanili di ambo i sessi. A coloro che sono ostacolati dalle circostanze date i mezzi tramite i quali riusciranno a prendere quel posto che spetta loro nell’opera mondiale. È così che si fa tacere il nemico più implacabile dell’Ordine!”.  

Per smascherare occorre conoscere, e per conoscere occorre cercare, investigare, frugare. Nel corso delle sue ricerche, Mgr Jouin scopre che al di sopra della Massoneria e del Protestantesimo si nasconde una potenza quasi invisibile, la potenza ebraica, presente nella persona degli Illuminati. Protestantesimo e Massoneria sono soltanto braccia, braccia che non si muovono da sole, senza gli impulsi che solo il cervello è in grado di fornire. Chi è il cervello? Ha un nome? Sì, il cervello esiste ed ha un nome, si chiama: “Potere giudeo-farisaico”. È un gruppo di Ebrei che si considerano persone sagge, illuminate, e che di conseguenza si fanno chiamare: Illuminati. Protestanti e Massoni sono attivi nel distruggere, ma sono soltanto braccia che obbediscono agli impulsi provenienti da questo cervello. 112 

Al primo congresso della lega anti-massonica, quello di novembre del 1928, il signor Colmet- Daage commenta: “È rarissimo che un Massone ammetta che la Massoneria dipende da altri gruppi a lei superiori, perché i semplici Massoni vengono per lo più ingannati su questo argomento, e di conseguenza non sanno la verità. Questa dipendenza della Massoneria, che in certi casi diventa servilismo, è comunque confermata, e in modo irrefutabile, quasi ad ogni passo della storia massonica”. A prova di questa dichiarazione Colmet-Daage cita un frase del Weishaupt che dice: “Voglio che tramite i capitoli segreti vengano create le Logge massoniche dei tre gradi ordinari in tutte le città di una certa rilevanza, e voglio che lo studio delle costituzioni delle altre Società segrete sia considerato come importantissimo, in modo che tutte le altre Società segrete passino sotto il nostro governo”.  (Vedi: R.I.S.S., n. 1, 1 gennaio 1912). 

Mg Jouin aggiunge: “Il 1 gennaio 1912, nel primo numero della rivista: ‘Revue Internationale des Sociétés Secrètes’ ho collegato gli Ebrei ai Massoni citando l’opera: ‘La Question juive et la Révolution sociale’ dell’autore: Marquis-de-La-Tour-du-Pin-Chambly, più un lavoro anonimo intitolato: ‘Les Juifs en Russie’. Devo riconoscere però che soltanto nel 1920 ho unito ambedue i nomi nella parola unica: Giudeo-massoneria. L’ho fatto alla fine della guerra, quando ho ripreso la pubblicazione della rivista che la guerra aveva interrotta”.  

Questa prevalenza della potenza segreta ebraica sugli altri gruppi non fa dubbio per Mgr Jouin, che afferma senza esitare: “Ogni serio ricercatore finisce per scoprire che la questione massonica e la questione ebraica sono intrecciate insieme. La Massoneria ebraica è certamente la padrona del mondo, ma a condizione di rimanere segreta come organizzazione. La guerra mondiale ha fatto perdere un po’ la faccia alla Massoneria, ma per l’elemento ebraico le cose sono andate diversamente. Cosicché, quando il dottor Wichtl ha pubblicato il suo libro: ‘Maçonnerie universelle, Révolution universelle, République universelle’ (Massoneria universale, rivoluzione universale, Repubblica universale), ha sollevato la rabbia delle Logge tedesche solo perché ha osato mettere a nudo la direzione e i conti degli Ebrei in seno alla Massoneria, elencando nomi e cognomi”. 113 

La volontà degli Ebrei di giungere alla sovranità universale è più che ovvia per Mgr Jouin. In un discorso che pronuncia alla sala dei Centraux, egli dice: “Nel fare il riepilogo delle pretese vantate dal Popolo eletto constatiamo che questa razza si crede chiamata da Dio a governare il mondo”. E ancora: “L’ebreo è convinto che la sua razza è fatta per dominare il mondo. Israele è il re, il Massone è il suo valletto, e il Bolscevista il suo boia. (Il boia obbedisce agli ordini del re, Israele, ndr). La perfetta conoscenza che Mgr Jouin aveva del Vangelo gli permetteva di dire che questo sogno di sovranità temporale, tipicamente ebraico, era presente anche negli apostoli di Cristo, i quali lo conservarono anche dopo l’Ascensione, fino alla Pentecoste. Mgr Jouin aveva avuto la pazienza di leggere la Mischna, la Gamara, il Talmud di Babilonia (che è molto più depravato di quello di Gerusalemme) e conosceva anche la lettera del cardinale di Cremona al cardinale di Vienna, la quale diceva che questi libri “contengono non solo bestemmie esecrabili contro Gesù Cristo, ma anche dei precetti contrari alla legge di Mosè, contrari ai diritti della gente, e contrari a tutte le leggi naturali”. Aveva studiato i documenti moderni, letto assiduamente la stampa ebraica: Tribuna ebraica, L’universo Israelita, Il Popolo ebraico, Archivi Israeliti, ecc.., e pubblicava nella sua rivista i discorsi ufficiali degli ebrei più famosi della sua epoca. Attraverso queste sue ricerche, aveva scoperto che il tema generale dei verbali delle riunioni segrete del Congresso sionista tenutosi a Basilea nel 1897 (sotto la presidenza di Théodore Herzl) poteva essere riassunto nel modo seguente: “Gli ebrei sono e rimangono il popolo eletto da Dio. Essi detengono le ricchezze del mondo, soprattutto l’oro. Se ne servono per suscitare guerre, rivoluzioni, e crisi economiche mondiali, le quali finiscono per mettere gli stupidi e ingenui ‘Goym’ alla loro mercé. La vittoria sarà facile per gli Ebrei, tanto più facile che questi avranno addormentato i loro avversari iniettando loro in anticipo il veleno del liberalismo”.  

“ Il Pericolo Giudeo-massonico” (“Le Péril Judéo-maçonnique”) è una pubblicazione, in sei volumi, che permette a Mgr Jouin di rivelare il piano degli Ebrei, alleati alla Massoneria. “Questo piano ha un obiettivo: l’egemonia mondiale; un mezzo: l’oro; un risultato: il super-governo ebraico”. Uno pensa che la cosa non abbia senso. In che modo un popolo di tredici milioni di persone, disperse e disprezzate, può illudersi a tal punto?  

Mgr Jouin risponde: “È un vero paradosso, ma il paradosso sta già diventando una realtà. Prendendo autorità sulle promesse messianiche interpretate alla rovescia (in senso materiale anziché spirituale), gli Ebrei rivendicano per se stessi tutte le ricchezze dell’universo, e il diritto di dominare su tutti i popoli. Gli Ebrei, come popolo “eletto”, si sentono chiamati alla sovranità universale, e la loro letteratura apocrifa posteriore al cristianesimo li mantiene in quest’idea. Si sono lasciati ipnotizzare dal pensiero che dopo i secoli della schiavitù, Jeovah riprenderà le sue guerre vittoriose. Il mondo: o sarà ebraico, o non esisterà più affatto”. Da qui l’organizzazione ebraica Qahal, nata “per mantenere intatta e isolata la nazione ebraica esiliata, fino al giorno in cui l’Eterno, tramite il vero Messia, deciderà di dare ad Israele la sovranità universale”. 

Alla domanda se i Protocolli sono autentici, Mgr Ernest Jouin risponde: “L’Irrefutabile prova dell’autenticità dei protocolli, è il fatto di vederli già applicati nella realtà visibile. Ciò che si vede non ha bisogno di essere dimostrato”. 114 

Un lettore attento si accorge che i Protocolli di oggi sono fondamentalmente uguali a quelli di 2000 anni fa. Hanno per scopo di distruggere ciò che non è ebraico, cominciando col Cristianesimo. Ancora oggi, come sempre in precedenza, il pretesto per distruggere ciò che è cristiano è escogitato di sana pianta a partire da un’interpretazione materialistica, e quindi viziata, delle Scritture sacre, le quali promettono agli Ebrei, popolo eletto, una certa precedenza – interpretata come superiorità – sugli altri popoli. Dio infatti ha promesso di affidare agli Ebrei il compito di orientare il resto dell’umanità. Ciò fa pensare ad un ruolo di guida che gli Ebrei dovrebbero assumere in seno all’umanità, ma soltanto dopo essersi convertiti al Cristianesimo, non prima. Se lo fanno prima, il ruolo rimane, ma non è più quello divino, ma quello satanico, fatto per condurre alla morte. 115 

Mg Jouin dice ancora: “La sola ragion d’essere di Israele, l’unico scopo che lo fa esistere, è il Messia. Tutta la storia di questo popolo, le sue vittorie e le sue sconfitte, le sue glorie e le sue umiliazioni, le sue ricompense e le sue punizioni, le sue grandezze e le sue meschinità, la sua costante speranza malgrado l’esilio e la dispersione, tutto questo ha soltanto una funzione, annunciare o predicare il Messia. Senza il Messia questo popolo si svuoterebbe di tutto il suo significato”.  

Se gli Ebrei riuscissero a stabilirsi in Palestina, forse che i loro appetiti di dominio mondiale si calmerebbero? Mgr Jouin dice di no. Le sue ricerche sulla vita e sulla religione ebraica lo fanno arrivare sempre alla stessa conclusione: Anche se Gerusalemme diventasse capitale di un regno in grado di rivendicare l’intero orbe terraqueo, la massa degli Ebrei, i più ricchi, vorranno continuare a vivere fra i popoli dove già sono installati.    

Si può forse parlare di religione in un popolo che adora soltanto il denaro e il potere? Bernard Lazare, che è ebreo, dice: “La maggioranza dei miei correligionari ebrei non parlano più l’ebreo. Hanno dimenticato anche il senso delle antiche cerimonie. Hanno trasformato l’ebraismo rabbinico in razionalismo religioso. Trascurano le osservanze familiari. La pratica della religione per loro si riduce a passare alcune ore all’anno in una sinagoga dove ascoltano inni che non comprendono più. Non sono in grado di ricollegarsi a un dogma, a un simbolo: non ne hanno. L’ebreo non ha più fede religiosa: non pratica più, è irreligioso. Spesso è ateo”.  

Mgr Jouin aggiunge: “Cosa strana, questo popolo che non ha più religione vuole distruggere i popoli cattolici. Il conflitto che lo oppone ai popoli cattolici è nato sul Calvario. Si può quindi parlare di conflittualità messianica”. E conclude: La tara dell’Ebreo è di essere anticristiano, ma anticristiano con odio, un odio freddo, calcolato, assoluto. Questo atteggiamento nasce sul Calvario, dove il Giusto, il Santo è stato inchiodato a una croce. Tutto sommato, con gli Ebrei si è costretti a ritornare sempre al loro deicidio”.  

Del resto, gli Ebrei che si convertono al Cristianesimo sono odiati quanto i Cristiani, e anche di più. Bernard Lazare dice: “Gli Ebrei che si convertono al Cristianesimo sono considerati dei traditori, e vengono banditi da tutta la società ebraica. Essi rischiano di farsi uccidere dai loro vecchi correligionari ebrei come qualsiasi altro ‘Goym’.” 116 

Fra i documenti che si accumulano sotto la penna di Mgr Jouin ci sono elenchi impressionanti: i nomi di tutti i personaggi che fanno parte del personale sovietico del Bolscevismo ai suoi inizi. Si può concludere, in base a questi elenchi, che la rivoluzione russa non è altro che la conquista del potere russo da parte degli Ebrei. Ma com’è possibile – mi direte – che l’Ebreo voglia costruire contemporaneamente il comunismo e il capitalismo, due forze che contraddicono? Julio Meinvielle vi risponde: perché queste due creature sono state concepite “ad usum Christianorum”, esistono per i Cristiani. Scopo del capitalismo è di derubare i Cristiani ricchi di ciò che possiedono, scopo del comunismo è di avvelenare quei Cristiani che non possiedono nulla, e stabilire così la lotta di classe. 117 

Fin dove, in quali condizioni, sotto quale forma si esercita l’azione di Lucifero sulla Massoneria giudaica? Mgr Fava e il dotto gesuita Mgr Meurin parlano di interventi diretti di Satana nelle Logge. Questa possibilità è confermata dai resoconti autobiografici di Klotilde Bersone e di Diana Vaughan, ex-sacerdotesse massonico-luciferiane; ma al di là di queste testimonianze personali, dove trovare prove scientifiche per questo tipo di attività sataniche? Mgr Jouin, verso la fine della sua vita ha cominciato ad ammettere la possibilità che la Massoneria ebraica si facesse direttamente guidare da Lucifero. A quelli che dicevano che gli adoratori di Satana erano rari, lui rispondeva: “Meno rari di quel che si crede”.  

Menzionava sacerdoti che avevano sorpreso donne a rubare ostie consacrate, destinate alle profanazioni sacrileghe, e parlava di una donna che lui stesso aveva sorpreso a rubare ostie. Le aveva chiesto: “Perché i Massoni ti mandano a rubare queste ostie, visto che hanno dei sacerdoti apostati che le possono consacrare sul posto?” E la donna di rimbalzo: “Temono che le loro consacrazioni non siano valide.”  

Il cardinale Gasparri, segretario di stato in Vaticano, nel trasmettere a Mgr Jouin i consensi del Papa per lo studio da questi realizzato su “La Guerra Massonica”, nel 1919 scrive a Mgr Jouin queste parole:  

“In questo lavoro vi siete preoccupato a giusto titolo di mettere in luce, con documenti e ragionamenti irrefutabili, la dottrina insulsa ed essenzialmente anti-cattolica della Massoneria. Si tratta di una dottrina derivata dal deismo, lui stesso nato dalla Riforma. Come oggi risulta, è una dottrina che sfocia inevitabilmente nella negazione di Dio, nell’ateismo sociale, e nel laicismo. L’empietà attuale assume queste forme mentre pretende, a detrimento dei popoli, di bandire dalla società qualsiasi traccia di religione e qualsiasi intervento della Chiesa.  

Nonostante le menzogne che a volte fuorviano gli stessi cattolici, vi siete preoccupato in modo tutto particolare di far luce ovunque e sempre sull’identità della Massoneria con se stessa, e sulla continuità del piano delle sette massoniche, che hanno certamente l’intenzione di nuocere alla Chiesa cattolica. Sua Santità desidera presentarle i suoi complimenti per questo bel lavoro, e infonderle coraggio. È un lavoro che potrà mettere in guardia i fedeli ed essere loro d’aiuto nella lotta che sosteniamo contro tutto ciò che tende a distruggere l’ordine sociale e la religione.  

Johannes De Parvulis 

Dio Padre spiega i Dieci Comandamenti

 


Il Quarto Comandamento è onorare il padre e la madre


27 giugno 2021 

Dio Padre

“Figli, il non comprendere la profondità dei Comandamenti è come passare davanti a un bella aiuola fiorita che non smettete di apprezzare. Potete annusare la fragranza, mirarne la bellezza, ma non vedete la Mia Mano nelle profondità della creazione. I Comandamenti sono più o meno lo stesso. Non è sufficiente conoscerli. Dovete apprezzare il significato più profondo delle Leggi che vi ho dato.”

“Il Quarto Comandamento è onorare il padre e la madre. Questo onore deve derivare da un profondo apprezzamento del ruolo che ho assegnato ai vostri genitori. Voi, come loro figli, siete incaricati di rispettare la loro autorità di genitori da giovani. Riguardo all’età dei genitori, siete responsabili del loro benessere fisico ed emotivo. Eludere queste responsabilità significa profanare il Quarto Comandamento.”

“Quando i vostri genitori raggiungono la vecchiaia, dovete assumere il ruolo di chi si prende cura di loro. Non tutti i genitori sono all’altezza del ruolo di buoni genitori. Tuttavia, li ho scelti per essere i vostri genitori e dovete accettare il loro ruolo come tale. Quando onorate e rispettate i vostri genitori, onorate e rispettate Me.”

Leggi Matteo 22:34-40+ Il più grande Comandamento – Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: “Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?”. Gli rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”.

La santità sacerdotale

 


La cerimonia di tonsura

Il futuro chierico s’inginocchia all’altare, davanti al vescovo. Questi gli taglia cinque ciocche di capelli in segno del suo distacco dal mondo, mentre recitano insieme questo versetto del salmo 15: “Il Signore è la porzione della mia eredità ed il mio calice; sei Tu, Signore, che mi renderai la mia eredità.” Poi il vescovo riveste il chierico della cotta.

La prima preghiera della cerimonia della tonsura è bellissima: “Preghiamo Nostro Signore Gesù Cristo, miei carissimi fedeli, per i suoi servitori desiderosi, per amore Suo, di spogliarsi della loro capigliatura”. Il tonsurato abbandona il suo attaccamento alla capigliatura per essere tutto di Dio.

La tonsura significa anche l’allontanamento dal mondo: “Preghiamo Nostro Signore di elargire ai nostri carissimi fratelli il Suo Spirito Santo, per far loro conservare sempre l’abito clericale e per difendere il loro cuore dalle preoccupazioni del secolo e dai desideri mondani.(…) Così come sono cambiati esteriormente, allo stesso modo possa la sua Destra potente fortificarli nella virtù, proteggere i loro occhi da ogni accecamento spirituale e umano, e concedere loro la luce della grazia eterna, Lui che essendo Dio vive e regna con Dio Padre in unità con lo stesso Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.”

Così la prima preghiera della Chiesa concernente il chierico è una preghiera che domanda. La Chiesa supplica Dio di concedergli la grazia della santità. Per ciò, la Chiesa invoca che la grazia dello Spirito Santo allontani il chierico dall’accecamento spirituale e dall’accecamento umano. Che vuole dire con questo? Credo che sia una delle cose più importanti che esistano perché in fondo, cosa fa sì che tanti uomini non siano dei buoni cristiani o non siano affatto cristiani? E’ il loro accecamento. Essi non sanno chi è Dio, non capiscono Dio, giudicano solo con gli occhi del corpo. Allora, tutti gli oggetti materiali e sensibili hanno molto più valore per loro delle realtà spirituali. E’ qui la radice del materialismo. Dato che le realtà spirituali non sono visibili, allora sono tutti attaccati ai beni del corpo, al denaro, ai piaceri, ai viaggi, alle relazioni, agli onori, a tutte queste cose esteriori. Non sono attratti dalla vita interiore perché non la conoscono. La vita interiore è la vita spirituale, è la vita dello spirito. Per vivere di questa vita dello spirito, bisogna distaccarsi un po’ dalle cose esteriori. Se si è sempre presi dalle cose esteriori, non si può riuscire a raccogliersi e a ritrovare la vita dello spirito, quello spirito che non è visibile, ma che è infinitamente superiore a tutte le cose materiali. “A che serve all’uomo conquistare l’universo se perderà la propria anima?” (Mt 16, 26) dice Nostro Signore. La nostra anima è infinitamente più preziosa di tutti i beni di questo mondo. Una sola anima è ben più preziosa di tutti i beni materiali immaginabili e molto più elevata per dignità. Un solo spirito è ben più elevato per potenza, per dignità e per capacità. Un solo atto di vero amore, di amore secondo Dio, vale molto di più delle cose materiali. Allora è questo accecamento, di cui soffrono gli uomini, che la Chiesa vuole risparmiare ai suoi chierici.

Ecco alcune frasi del Catechismo del concilio di Trento riguardo alla tonsura: “Parliamo innanzitutto della tonsura, che è una preparazione a ricevere gli ordini (perché è così che occorre vederla). Come gli uomini sogliono essere preparati al Battesimo con gli esorcismi e al Matrimonio con gli sponsali, così quando sono dedicati a Dio con il taglio di capelli, si vedono aperto dinanzi a sé l’adito al sacramento dell’Ordine. Il rito mostra come debba essere chi vuol votarsi al ministero sacro. Il nome di chierico, che viene allora imposto, è ricavato dal fatto che il tonsurato comincia ad avere Dio per sua eredità e suo retaggio”.

E’ proprio la formula recitata dal seminarista a voce alta in modo tale che sia udibile dal vescovo. Quando gli si rasano i capelli in cinque punti diversi, il seminarista ripete con lui quella formula manifestando il proprio impegno. Deve ripeterla dicendo interiormente: “Io prendo Dio per mia eredità, io mi consacro a Dio, io mi do a Dio”. Sono delle parole bellissime! “Il Signore è la mia porzione e la mia eredità. Tu sei Colui che mi renderà la mia eredità, eredità celeste. E’ magnifico! Poi, si canta tutto il salmo (Sal 15) da cui è estratta questa bellissima frase.

Una volta fatta la tonsura, ha luogo l’imposizione della cotta. La cotta consacra il chierico al culto di Dio. Quando il chierico veste la cotta, il vescovo gli dice questa frase: “Che il Signore vi rivesta del nuovo uomo che è stato creato secondo Dio nella giustizia e la santità della verità”.

La preghiera che recitate quando vi rivestite della cotta esprime bene come il Signore sia la vostra eredità: “Rivestitemi, Signore, di quest’abito che mi mantiene nella verità della vostra santità”. Quest’uomo nuovo di cui vi rivestite, è Nostro Signore Gesù Cristo (da Rm 13, 14). Allora, voi sarete fieri di portare quest’abito. Oh! Non lo sarete alla maniera delle persone che concepiscono le cose secondo il sentire umano. Oh no! Voi sarete fieri per il vostro spirito di fede, perché amate Nostro Signore Gesù Cristo, perché Nostro Signore Gesù Cristo vi ha scelti per diffondere il Suo nome attraverso le nazioni.

La cerimonia della tonsura termina con una piccola allocuzione. La Chiesa mette sulle labbra del vescovo le seguenti parole: “Miei carissimi figli, non perdete di vista che oggi entrate nel foro della Chiesa[cioè nel clero, nella gerarchia della Chiesa] e che partecipate ai privilegi dei chierici. State dunque attenti a non perderli con i vostri errori, e sforzatevi di piacere a Dio con un’esteriorità decente, con dei santi costumi. Che vi conceda Egli stesso questa grazia grazie al Suo Spirito Santo”. Quindi, per la Chiesa è molto chiaro: prima della tonsura non si è chierici; dopo la tonsura, lo si diventa.

E’ d’uso, nella Fraternità San Pio X, consegnare ai seminaristi un crocifisso al termine della cerimonia di tonsura. Questo crocifisso orami è per loro il libro per eccellenza.

L’immagine più perfetta della santità che dobbiamo perseguire tutti i giorni della nostra vita, è l’immagine della Croce. In effetti, tutta la santità è riassunta e vissuta nella Croce di Nostro Signore Gesù Cristo. In che consiste quindi la santità, se non nel detestare il peccato e nell’amore di Dio e del prossimo? E’ il riassunto di tutta la nostra vita. Noi dobbiamo detestare l’errore ed il peccato, e attaccarci a Dio e servire il nostro prossimo per Dio. Ebbene! Nostro Signore Gesù Cristo sulla Croce ci presenta proprio l’orrore del peccato, la morte del peccato, “la morte è stata assorbita nella vittoria” ( 1 Cor 15, 54). Questa morte recata al mondo dal peccato, è morta con la Croce, con la morte di Nostro Signore. Ecco cosa ci insegna Nostro Signore. Egli ha vinto la morte, il peccato, il demonio, il mondo con la sua Croce.

Anche noi dobbiamo detestare il peccato, allontanarcene il più possibile e praticare la carità verso Dio e verso il prossimo. La Croce è anche l’espressione più bella, la realizzazione più grande, più sublime, più divina dell’amore per Dio. E’ il Figlio di Dio stesso, la seconda Persona della Santissima Trinità, che si offre al Padre sulla Croce e che, per amore Suo e a causa dei nostri peccati, ha subito la morte per salvarci. E con ciò, nello stesso momento, manifestava un amore infinito per il suo prossimo. “Non c’è amore più grande che dare la propria vita per quelli che si amano” (Gv 15, 13), ha detto Nostro Signore. E l’ha fatto, Lui lo ha realizzato. Per questo la Croce è il nostro libro, il libro del cristiano, e a maggior ragione il libro del sacerdote.

Mons. Marcel Lefebvre


La Santa Chiesa sarà lacerata dai suoi stessi figli, religiosi e secolari

 


LA PASSIONE DELLA CHIESA NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA


La Santa Chiesa sarà lacerata dai suoi stessi figli, religiosi e secolari: 

Oh, come sono raccapriccianti i guai della terra in questi tristi tempi, eppure pare  niente ancora in confronto a quello che verrà, tanto nello stato religioso –perché pare  che i suoi stessi figli lacereranno a brani a brani questa buona e santa madre, la Chiesa– quanto nello stato secolare.  (Vol. 6°, 04.08.1904)