domenica 19 settembre 2021

La Battaglia Finale del Diavolo - La Russia non è stata convertita

 


La Battaglia Finale del Diavolo


La Russia non è stata convertita

Venticinque anni dopo la cerimonia in Vaticanao con cui si  di  consacrazioneò deil mondo a Maria, durante la in cui quale venne  deliberatamente evitato qualsiasi riferimento alla Russia, in modo che i Russo Ortodossi non ne risultassero offesi, coloro che predicano  la Linea del Partito parlano di “caduta del comunismo”, cioè di un  semplice cambio di regime, come se questo potesse essere la miracolosa  conversione della Russia promessa dalla Madre di Dio! Ma i fatti ci  dicono il contrario, e come insegna San Tommaso, contro i fatti non  vi sono argomentazioni. La Russia non si è convertita, in nessuna  delle accezioni con cui possiamo interpretareinterpretare viene  comunemente usato questo termine e a prescindere da quanto si  voglia piegare il significato stesso della parola “conversione,” per farlo  coincidere a qualcosa di diverso rispetto a ciò che intendeva con essa  la Madonna, e cioè il ritorno del popolo Russo all’unione con Roma e la  sua conversione completa alla Fede Cattolica.

Non esistono argomentazioni contro un fatto. Nessuna  argomentazione, a prescindere da quanto sia altaprestigiosa la carica  ecclesiastica di chi la propone, potrà mai stabilire che la Torre Eiffel  si trovi a Roma. E nessuna argomentazione, allo stesso modo, potrà  mai stabilire che la Russia è stata consacrata grazie alla cerimonia  del 1984, durante la quale venne escluso qualsiasi riferimento ad  essaa quella nazione. I fatti stessi smontano completamente la Linea  del Partito, mettendo in evidenza le terribili conseguenze che stiamo  pagando a causa della testarda adesione ad essa da parte della Chiesa.  Riassumiamo alcuni dei fatti: 

A. Non v’è stata alcuna conversione alla Fede Cattolica

Padre Joaquin Alonso, probabilmente il massimo esperto di Fatima  del XX Secolo, ebbe diversi incontri con Suor Lucia. Nel 1976, egli  scrisse: 

… Dobbiamo affermare che Lucia ha sempre pensato che la ‘conversione’ della Russia non doveva limitarsi al ritorno del popolo  Russo alla religione Cristiano Ortodossa, rifiutando l’ateismo  marxista dei Sovietici, ma piuttosto che si riferisse, puramente e  semplicemente alla conversione integrale della Russia all’unica vera Chiesa di Cristo, la Chiesa Cattolica Romana.434 

Perché la Madonna ha insistito così tanto sulla conversione della  Russia? La risposta è che la Chiesa Cattolica ha triplicemente definito,  come dogma infallibile, il fatto che al di fuori della Chiesa non v’è  salvezza: al Quarto Concilio Laterano (1215) con Papa Innocenzo III;  nella Bolla Unam Sanctam (1302) di Bonifacio VIII; e al Concilio di  Firenze, nella Bolla Cantate Domino (1442) di Papa Eugenio IV. Cristo  non ha fondato la Sua Chiesa per niente, né perché potesse servire come un “corpo di fedeli” qualsiasi ed opzionale. Egli ha fondato la  Chiesa Cattolica per un unico scopo: santificare le anime e salvarle  dall’inferno, per mezzo delle grazie che Egli ha conquistato per tutti gli  uomini sulla Croce. 

Sappiamo che la Madonna è giunta a Fatima proprio per ottenere  la salvezza delle anime: “Se le Mie richieste verranno esaudite, molte  anime verranno salvate.” Da questo si evince che molte anime saranno  invece perse per sempre, se le Sue richieste non verranno esaudite,  perché altrimenti quella Sua richiesta sarebbe stata inutile. Nel contesto  del Messaggio di Fatima, la parola “conversione” non può assolutamente  significare nient’altro che una conversione al Cattolicesimo, e quindi  l’appartenenza alla Chiesa Cattolica. È pertanto assurdo ritenere, come  fanno alcuni, che con “conversione” la Madre di Dio – conosciuta dai  fedeli Cattolici con il titolo di Madre della Chiesa Cattolica – intendesse  dire che la Russia sarebbe tornata ad abbracciare la religione Cattolica  dopo la “caduta del comunismo” nel 1991. La Madre della Chiesa  Cattolica non è giunta a Fatima per annunciare la “conversione” della  Russia in una condizione di scisma nei confronti di Roma. Per di più, la  religione Ortodossa era già quella predominante, in Russia, nell’anno  in cui la Madonna apparve a Fatima. Se si seguisse quel ragionamento  assurdo, quindi, la Russia sarebbe stata già “convertita” nel 1917, e  l’affermazione della madonna secondo cui la Russia “si convertirà”  sarebbe stata completamente senza senso. 

È semplicemente innegabile che la Russia non abbia mostrato  nessun segno di conversione, neanche nel senso più vago di quella  parola. A distanza di 25 anni da quella cerimonia del 1984, i Cattolici  Russi rimangono una comunità sparuta e denigrata. Consideriamo  questi fatti: 

•  In Russia vi sono attualmente solo dieci sacerdoti nati in quel paese  – cinque in Siberia e cinque in Kazakhstan. Il 95% dei sacerdoti e  delle suore Russe sono nate all’esterno. Secondo la sincera opinione  dell’Arcivescovo Bukovsky, la Chiesa Cattolica è decisamente  “piccola”.435

•  Secondo il Vaticano, vi sono in Russia 500.000 fedeli Cattolici, la  maggior parte dei quali vivono in Siberia, dove Stalin aveva esiliato  i loro nonni.436

•  Le statistiche rivelate dall’Ambasciata Russa a Washington dipingono  uno scenario deprimente per il Cattolicesimo Romano nella Russia  “convertita” del 2009.437 Secondo il rapporto dell’Ambasciata sulle  “religioni in Russia” al giorno d’oggi, i Russo Ortodossi possiedono  circa 5.000 associazioni approvate, nel paese; i Mussulmani ne  hanno 3.000, i Battisti 450, i Vecchi Credenti più di 200, mentre i  Cattolici Romani solamente 200 – solo 132 più di quelle del “popolo  Hari Krishna”, che ne ha 68.

•  Alla fine dei conti, i 2 milioni di Protestanti in Russia hanno 1.150  comunità approvate, cinque volte di più rispetto ai Cattolici.

•  I mussulmani Russi (19 milioni) sono circa trentotto volte più numerosi dei Cattolici. 

•  C’erano 150 parrocchie Cattolico Romane, prima della Rivoluzione  Russa del 1917, mentre oggi sono solo 83. 

Se questa è una “conversione della Russia”, allora la parola  “conversione” ha perso completamente di significato.

B. La Chiesa Cattolica in Russia viene perseguitata

Non solo la Russia non si è affatto convertita alla Fede Cattolica  dopo il 1984 – l’unico significato plausibile per la parola “conversione”  – ma sin d’allora quel paese ha visto un costante declino della Chiesa  Cattolica, al punto tale che oramai la Chiesa ha subito e subisce continue  persecuzioni, prima da parte del regime di Yeltsin, e ora da quello di  Putin/Medvedev. Consideriamo questi fatti: 

•  Nel 1997 il governo Russiao promulgò una nuova legge sulla libertà  di coscienza in materia religiosa, che attribuiva lo status di “religioni  tradizionali” della Russia agli Ortodossi, ai Mussulmani, agli Ebrei e  ai Buddisti, mentre proibiva il “proselitismo” Cattolico, ordinando  addirittura alle parrocchie Cattoliche – se volevano continuare  ad esistere - di ottenere preventivamente l’approvazione dei vari  burocrati locali.

•  La piccola percentuale di Cattolici che vanno a Messa la domenica (la  maggior parte dei quali si trova in Siberia) dipende quasi interamente  da un totale di 165 sacerdoti, quasi tutti nati all’estero e che non  possono entrare in Russia a meno senzadi non ottenere un Visto che  prevede una permanenza non superiore ai 90 giorni, dopo i quali  il sacerdote deve lasciare il paese e, al momento del rientro, può  vedersi rifiutato il visto d’ingresso per qualsiasi motivo, mae spesso  anche per nessun motivo alcuno.

•  Nel 2002 le autorità Russe cominciarono ad espellere il clero Cattolico  dal paese. Nel novembre 2002 vennero espulsi cinque sacerdoti,  incluso il Vescovo della Siberia Jerzy Mazur, e i loro visti confiscati  senza spiegazione. Il Vescovo Mazur apprese d’essere stato inserito  in una “lista” segreta di appartenenti al clero Cattolico considerati  “indesiderabili”, e che non gli sarebbe stato più permesso di accedere  nel territorio Russi. Dopo aver ignorato persino le richieste di  spiegazione per le espulsioni, provenienti dal Papa, Vladimir Putin  inviò una lettera di circostanza in cui spiegava che le espulsioni erano state comminate in accordo con le leggi vigenti in Russia.438

•  La gerarchia Russo Ortodossa gridò allo scandalo quando il Vaticano,  nel febbraio 2002, aveva annunciato che le proprie “amministrazioni  apostoliche” sarebbero state designate come diocesi. Queste non  sarebbero neanche state delle vere e proprie diocesi nel senso  tradizionale Cattolico. Per fare un esempio, sarebbe stata creata una  “Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca”, e l’Arcivescovo in carica di  quella struttura non sarebbe stato chiamato Arcivescovo di Mosca,  per non recare offesa al Patriarca Russo Ortodosso di Mosca, l’ex  agente del KGB Alexy II.

•  Sabato 2 marzo 2002, Papa Giovanni Paolo II pronunciò in Vaticano  una preghiera che fu trasmessa in Russia via satellie. La trasmissione  venne completamente oscurata dalle reti televisive russe, oramai  sotto il controllo di Vladimir Putin. Solo per poche migliaia di fedeli  Cattolici, e solo grazie ad un’’attrezzatura speciale fatta spedire nel  paese (e bloccata alla dogana fino all’ultimo momento) fu possibile  assistere alla trasmissione del Papa sugli schermi della Cattedrale  dell’Assunzione, a Mosca. La BBC riportò che: “Il Patriarca Alexy  della Chiesa Russo Ortodossa ha affermato che essa (la trasmissione  via satellite) è stata una ‘invasione della Russia’, facendo riferimento  all’occupazione Polacca di Mosca nei primi anni del XVII Secolo.  Giovanni Paolo è d’origine polacca”.439 Dopo quarant’anni di Ostpolitik e di “dialogo ecumenico”, quindi, la gerarchia Ortodossa  non tollera nemmeno che un’immagine televisiva del Papa possa  venire trasmessa in un’unica Chiesa Cattolica di Mosca. 

•  Per cercare di fare buon viso a cattivo gioco, di fronte alla debacle in  Russia, l’Arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, titolare dell’“Arcidiocesi  della Madre di Dio a Mosca”, affermò che si trattavano “solo di  fraintendimenti”, riferendosi alle accuse Ortodosse secondo cui la  Chiesa Cattolica stava facendo “proselitismo” in Russia. 

•  Un articolo della Associated Press sulla reazione di Kondrusiewicz  all’ostilità degli Ortodossi, riportò che “Molti parrocchiani si sono  recentemente recati in lacrime da Kondrusiewicz, lamentandosi  per l’indegna retorica compiuta dai patriarchi Ortodossi sin dall’11  febbraio, che aveva fatto temere loro di non poter più praticare la  propria Fede.”440

•  L’Arcivescovo Kondrusiewicz inoltrò una protesta formale, in nome  della Conferenza dei Vescovi Cattolici Russi, intitolata “La libertà  religiosa in Russia è in serio pericolo.” La protesta affermava: 

I Cattolici in Russia si chiedono: Cosa accadrà adesso? Sono  valide anche per loro le garanzie costituzionali, tra cui la libertà di coscienza ed il diritto ad avere i propri pastori, che comprende la facoltà di poterli invitare dall’estero, senza dimenticarci che per 81 anni la Chiesa Cattolica è stata privata del diritto di formare ed ordinare i propri sacerdoti? Forse lo Stato considera veramente i Cattolici come cittadini di seconda classe? Stanno costoro (lo  Stato) tornando ai tempi della persecuzione contro la fede? … 

L’espulsione di un vescovo Cattolico che non ha violato alcuna  legge, sorpassa qualsiasi limite nelle relazioni civili tra Stato e la  Chiesa. … Con grave preoccupazione, esprimiamo la nostra decisa  protesta in merito alla violazione dei diritti costituzionali dei  Cattolici.441

•  Alla fine del 2002, lo stesso portavoce di Papa Giovanni Paolo II,  Joaquin Navarro-Valls, affermò che le azioni intraprese contro la  Chiesa Cattolica da parte delle autorità Russe avevano raggiunto il  livello di una “autentica persecuzione”.442

La situazione non è migliorata dal 2002 ad oggi. Anzi, sotto certi  aspetti è andata addirittura peggiorando. Il Dipartimento di Stato degli  Stati Uniti, nel suo Rapporto sulla Libertà Religiosa, ha dichiarato che  nel 2007 “il governo Russo ha introdotto nuove regole per l’ottenimento  del visto d’ingresso, che permettono agli stranieri (inclusi i religiosi che  lavorano nel paese) in possesso di visti per ragioni umanitarie o per  affari, di poter risiedere nel paese solamente per 90 giorni su 180.”443

In altre parole, il nuovo sistema per l’ottenimento dei visti crea una  situazione insostenibile per la Chiesa Cattolica in Russia: quasi ogni  singolo sacerdote Cattolico è obbligato a lasciare la Russia per almeno 6  mesi ogni anno, può rimanere sul suolo Russo solamente per 90 giorni  a volta ed è costretto a richiedere il visto almeno 2 volte l’anno, e non  è detto che l’ottenga perché il rinnovo è concesso a discrezione dei  burocrati. Come fa notare il Dipartimento di Stato, la Chiesa Cattolica  “risulta particolarmente colpita da questa legge”, perché, vista la quasi  totale mancanza di sacerdoti nati in Russia – ad un quarto di secolo  dalla presunta “conversione” della Russia! – la Chiesa è costretta ad  affidarsi “quasi esclusivamente su sacerdoti provenienti dall’estero…”.  Questa situazione, pertanto, “limita significativamente la capacità di  lavorare attivamente, da parte dei sacerdoti russi della Chiesa Cattolica,  oltre ad aumentarne notevolmente le spese.”

Lo scopo della legge del 2007 è chiaro: impedire alla Chiesa  Cattolica di gettare radici profonde in Russia, dando al contempo  l’illusione di una “libertà religiosa” ad una minoranza di sacerdoti e  fedeli Cattolici, che viene marginalizzata e burocraticamente vessata e  che lotta quotidianamente per la propria sopravvivenza.

Parlare di “conversione della Russia” alla Fede Cattolica, malgrado  tutti questi fatti, è francamente assurdo. Non a caso i “revisionisti” di  Fatima - cioè coloro che cercano di “modificare” il Messaggio di Fatima  affinché significhi ciò che vogliono loro, invece di ciò che voleva la  Madonna – hanno cercato di ridefinire il concetto di “conversione”,  perché vi rientrassero le loro più assurde affermazioni. Il “revisionismo”  di Fatima, infatti, è alla base della Linea del Partito, come abbiamo già  visto abbondantemente nei precedenti capitoli. 

C. La Russia non si è nemmeno convertita alla religione  Russo Ortodossa

Uno dei significati che i revisionisti di Fatima hanno proposto per  la parola “conversione” è quello di una presunta “conversione della  Russia” alla religione Russo-Ortodossa, come abbiamo già accennato  poco fa. Ma anche se quest’accezione del termine potesse in qualche  modo avvicinarsi a quel che intendeva dire la Madonna di Fatima – e  non è così – anche questa risulta non essere mai avvenuta.

È sufficiente, in questa sede, far notare che ad oltre 25 anni di  distanza dalla presunta Consacrazione della Russia del 1984, quasi  tutti coloro che si definiscono Russo Ortodossi non praticano la propria  religione. L’Economist scrive che “la Russia sta soffrendo una crisi di  fede” e che “il 94% della popolazione Russa compresa tra i 18 ed i 29  anni non va in Chiesa.”444

In effetti, il rapporto dell’ambasciata Russa a Washington, che  abbiamo nominato poco fa, rivela che il 60% della popolazione Russa  non si considera appartenente ad alcuna religione, neanche a quella  Russo Ortodossa che quasi nessuno prende sul serio.

Persino il precedente patriarca Russo Ortodosso, Alexy II (morto  nel dicembre 2008) è arrivato ad ammettere pubblicamente che in  Russia il Satanismo, l’occultismo e la stregoneria si stanno diffondendo  rapidamente.445

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