La Battaglia Finale del Diavolo
La Russia non è stata convertita
Venticinque anni dopo la cerimonia in Vaticanao con cui si di consacrazioneò deil mondo a Maria, durante la in cui quale venne deliberatamente evitato qualsiasi riferimento alla Russia, in modo che i Russo Ortodossi non ne risultassero offesi, coloro che predicano la Linea del Partito parlano di “caduta del comunismo”, cioè di un semplice cambio di regime, come se questo potesse essere la miracolosa conversione della Russia promessa dalla Madre di Dio! Ma i fatti ci dicono il contrario, e come insegna San Tommaso, contro i fatti non vi sono argomentazioni. La Russia non si è convertita, in nessuna delle accezioni con cui possiamo interpretareinterpretare viene comunemente usato questo termine e a prescindere da quanto si voglia piegare il significato stesso della parola “conversione,” per farlo coincidere a qualcosa di diverso rispetto a ciò che intendeva con essa la Madonna, e cioè il ritorno del popolo Russo all’unione con Roma e la sua conversione completa alla Fede Cattolica.
Non esistono argomentazioni contro un fatto. Nessuna argomentazione, a prescindere da quanto sia altaprestigiosa la carica ecclesiastica di chi la propone, potrà mai stabilire che la Torre Eiffel si trovi a Roma. E nessuna argomentazione, allo stesso modo, potrà mai stabilire che la Russia è stata consacrata grazie alla cerimonia del 1984, durante la quale venne escluso qualsiasi riferimento ad essaa quella nazione. I fatti stessi smontano completamente la Linea del Partito, mettendo in evidenza le terribili conseguenze che stiamo pagando a causa della testarda adesione ad essa da parte della Chiesa. Riassumiamo alcuni dei fatti:
A. Non v’è stata alcuna conversione alla Fede Cattolica
Padre Joaquin Alonso, probabilmente il massimo esperto di Fatima del XX Secolo, ebbe diversi incontri con Suor Lucia. Nel 1976, egli scrisse:
… Dobbiamo affermare che Lucia ha sempre pensato che la ‘conversione’ della Russia non doveva limitarsi al ritorno del popolo Russo alla religione Cristiano Ortodossa, rifiutando l’ateismo marxista dei Sovietici, ma piuttosto che si riferisse, puramente e semplicemente alla conversione integrale della Russia all’unica vera Chiesa di Cristo, la Chiesa Cattolica Romana.434
Perché la Madonna ha insistito così tanto sulla conversione della Russia? La risposta è che la Chiesa Cattolica ha triplicemente definito, come dogma infallibile, il fatto che al di fuori della Chiesa non v’è salvezza: al Quarto Concilio Laterano (1215) con Papa Innocenzo III; nella Bolla Unam Sanctam (1302) di Bonifacio VIII; e al Concilio di Firenze, nella Bolla Cantate Domino (1442) di Papa Eugenio IV. Cristo non ha fondato la Sua Chiesa per niente, né perché potesse servire come un “corpo di fedeli” qualsiasi ed opzionale. Egli ha fondato la Chiesa Cattolica per un unico scopo: santificare le anime e salvarle dall’inferno, per mezzo delle grazie che Egli ha conquistato per tutti gli uomini sulla Croce.
Sappiamo che la Madonna è giunta a Fatima proprio per ottenere la salvezza delle anime: “Se le Mie richieste verranno esaudite, molte anime verranno salvate.” Da questo si evince che molte anime saranno invece perse per sempre, se le Sue richieste non verranno esaudite, perché altrimenti quella Sua richiesta sarebbe stata inutile. Nel contesto del Messaggio di Fatima, la parola “conversione” non può assolutamente significare nient’altro che una conversione al Cattolicesimo, e quindi l’appartenenza alla Chiesa Cattolica. È pertanto assurdo ritenere, come fanno alcuni, che con “conversione” la Madre di Dio – conosciuta dai fedeli Cattolici con il titolo di Madre della Chiesa Cattolica – intendesse dire che la Russia sarebbe tornata ad abbracciare la religione Cattolica dopo la “caduta del comunismo” nel 1991. La Madre della Chiesa Cattolica non è giunta a Fatima per annunciare la “conversione” della Russia in una condizione di scisma nei confronti di Roma. Per di più, la religione Ortodossa era già quella predominante, in Russia, nell’anno in cui la Madonna apparve a Fatima. Se si seguisse quel ragionamento assurdo, quindi, la Russia sarebbe stata già “convertita” nel 1917, e l’affermazione della madonna secondo cui la Russia “si convertirà” sarebbe stata completamente senza senso.
È semplicemente innegabile che la Russia non abbia mostrato nessun segno di conversione, neanche nel senso più vago di quella parola. A distanza di 25 anni da quella cerimonia del 1984, i Cattolici Russi rimangono una comunità sparuta e denigrata. Consideriamo questi fatti:
• In Russia vi sono attualmente solo dieci sacerdoti nati in quel paese – cinque in Siberia e cinque in Kazakhstan. Il 95% dei sacerdoti e delle suore Russe sono nate all’esterno. Secondo la sincera opinione dell’Arcivescovo Bukovsky, la Chiesa Cattolica è decisamente “piccola”.435
• Secondo il Vaticano, vi sono in Russia 500.000 fedeli Cattolici, la maggior parte dei quali vivono in Siberia, dove Stalin aveva esiliato i loro nonni.436
• Le statistiche rivelate dall’Ambasciata Russa a Washington dipingono uno scenario deprimente per il Cattolicesimo Romano nella Russia “convertita” del 2009.437 Secondo il rapporto dell’Ambasciata sulle “religioni in Russia” al giorno d’oggi, i Russo Ortodossi possiedono circa 5.000 associazioni approvate, nel paese; i Mussulmani ne hanno 3.000, i Battisti 450, i Vecchi Credenti più di 200, mentre i Cattolici Romani solamente 200 – solo 132 più di quelle del “popolo Hari Krishna”, che ne ha 68.
• Alla fine dei conti, i 2 milioni di Protestanti in Russia hanno 1.150 comunità approvate, cinque volte di più rispetto ai Cattolici.
• I mussulmani Russi (19 milioni) sono circa trentotto volte più numerosi dei Cattolici.
• C’erano 150 parrocchie Cattolico Romane, prima della Rivoluzione Russa del 1917, mentre oggi sono solo 83.
Se questa è una “conversione della Russia”, allora la parola “conversione” ha perso completamente di significato.
B. La Chiesa Cattolica in Russia viene perseguitata
Non solo la Russia non si è affatto convertita alla Fede Cattolica dopo il 1984 – l’unico significato plausibile per la parola “conversione” – ma sin d’allora quel paese ha visto un costante declino della Chiesa Cattolica, al punto tale che oramai la Chiesa ha subito e subisce continue persecuzioni, prima da parte del regime di Yeltsin, e ora da quello di Putin/Medvedev. Consideriamo questi fatti:
• Nel 1997 il governo Russiao promulgò una nuova legge sulla libertà di coscienza in materia religiosa, che attribuiva lo status di “religioni tradizionali” della Russia agli Ortodossi, ai Mussulmani, agli Ebrei e ai Buddisti, mentre proibiva il “proselitismo” Cattolico, ordinando addirittura alle parrocchie Cattoliche – se volevano continuare ad esistere - di ottenere preventivamente l’approvazione dei vari burocrati locali.
• La piccola percentuale di Cattolici che vanno a Messa la domenica (la maggior parte dei quali si trova in Siberia) dipende quasi interamente da un totale di 165 sacerdoti, quasi tutti nati all’estero e che non possono entrare in Russia a meno senzadi non ottenere un Visto che prevede una permanenza non superiore ai 90 giorni, dopo i quali il sacerdote deve lasciare il paese e, al momento del rientro, può vedersi rifiutato il visto d’ingresso per qualsiasi motivo, mae spesso anche per nessun motivo alcuno.
• Nel 2002 le autorità Russe cominciarono ad espellere il clero Cattolico dal paese. Nel novembre 2002 vennero espulsi cinque sacerdoti, incluso il Vescovo della Siberia Jerzy Mazur, e i loro visti confiscati senza spiegazione. Il Vescovo Mazur apprese d’essere stato inserito in una “lista” segreta di appartenenti al clero Cattolico considerati “indesiderabili”, e che non gli sarebbe stato più permesso di accedere nel territorio Russi. Dopo aver ignorato persino le richieste di spiegazione per le espulsioni, provenienti dal Papa, Vladimir Putin inviò una lettera di circostanza in cui spiegava che le espulsioni erano state comminate in accordo con le leggi vigenti in Russia.438
• La gerarchia Russo Ortodossa gridò allo scandalo quando il Vaticano, nel febbraio 2002, aveva annunciato che le proprie “amministrazioni apostoliche” sarebbero state designate come diocesi. Queste non sarebbero neanche state delle vere e proprie diocesi nel senso tradizionale Cattolico. Per fare un esempio, sarebbe stata creata una “Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca”, e l’Arcivescovo in carica di quella struttura non sarebbe stato chiamato Arcivescovo di Mosca, per non recare offesa al Patriarca Russo Ortodosso di Mosca, l’ex agente del KGB Alexy II.
• Sabato 2 marzo 2002, Papa Giovanni Paolo II pronunciò in Vaticano una preghiera che fu trasmessa in Russia via satellie. La trasmissione venne completamente oscurata dalle reti televisive russe, oramai sotto il controllo di Vladimir Putin. Solo per poche migliaia di fedeli Cattolici, e solo grazie ad un’’attrezzatura speciale fatta spedire nel paese (e bloccata alla dogana fino all’ultimo momento) fu possibile assistere alla trasmissione del Papa sugli schermi della Cattedrale dell’Assunzione, a Mosca. La BBC riportò che: “Il Patriarca Alexy della Chiesa Russo Ortodossa ha affermato che essa (la trasmissione via satellite) è stata una ‘invasione della Russia’, facendo riferimento all’occupazione Polacca di Mosca nei primi anni del XVII Secolo. Giovanni Paolo è d’origine polacca”.439 Dopo quarant’anni di Ostpolitik e di “dialogo ecumenico”, quindi, la gerarchia Ortodossa non tollera nemmeno che un’immagine televisiva del Papa possa venire trasmessa in un’unica Chiesa Cattolica di Mosca.
• Per cercare di fare buon viso a cattivo gioco, di fronte alla debacle in Russia, l’Arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, titolare dell’“Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca”, affermò che si trattavano “solo di fraintendimenti”, riferendosi alle accuse Ortodosse secondo cui la Chiesa Cattolica stava facendo “proselitismo” in Russia.
• Un articolo della Associated Press sulla reazione di Kondrusiewicz all’ostilità degli Ortodossi, riportò che “Molti parrocchiani si sono recentemente recati in lacrime da Kondrusiewicz, lamentandosi per l’indegna retorica compiuta dai patriarchi Ortodossi sin dall’11 febbraio, che aveva fatto temere loro di non poter più praticare la propria Fede.”440
• L’Arcivescovo Kondrusiewicz inoltrò una protesta formale, in nome della Conferenza dei Vescovi Cattolici Russi, intitolata “La libertà religiosa in Russia è in serio pericolo.” La protesta affermava:
I Cattolici in Russia si chiedono: Cosa accadrà adesso? Sono valide anche per loro le garanzie costituzionali, tra cui la libertà di coscienza ed il diritto ad avere i propri pastori, che comprende la facoltà di poterli invitare dall’estero, senza dimenticarci che per 81 anni la Chiesa Cattolica è stata privata del diritto di formare ed ordinare i propri sacerdoti? Forse lo Stato considera veramente i Cattolici come cittadini di seconda classe? Stanno costoro (lo Stato) tornando ai tempi della persecuzione contro la fede? …
L’espulsione di un vescovo Cattolico che non ha violato alcuna legge, sorpassa qualsiasi limite nelle relazioni civili tra Stato e la Chiesa. … Con grave preoccupazione, esprimiamo la nostra decisa protesta in merito alla violazione dei diritti costituzionali dei Cattolici.441
• Alla fine del 2002, lo stesso portavoce di Papa Giovanni Paolo II, Joaquin Navarro-Valls, affermò che le azioni intraprese contro la Chiesa Cattolica da parte delle autorità Russe avevano raggiunto il livello di una “autentica persecuzione”.442
La situazione non è migliorata dal 2002 ad oggi. Anzi, sotto certi aspetti è andata addirittura peggiorando. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, nel suo Rapporto sulla Libertà Religiosa, ha dichiarato che nel 2007 “il governo Russo ha introdotto nuove regole per l’ottenimento del visto d’ingresso, che permettono agli stranieri (inclusi i religiosi che lavorano nel paese) in possesso di visti per ragioni umanitarie o per affari, di poter risiedere nel paese solamente per 90 giorni su 180.”443
In altre parole, il nuovo sistema per l’ottenimento dei visti crea una situazione insostenibile per la Chiesa Cattolica in Russia: quasi ogni singolo sacerdote Cattolico è obbligato a lasciare la Russia per almeno 6 mesi ogni anno, può rimanere sul suolo Russo solamente per 90 giorni a volta ed è costretto a richiedere il visto almeno 2 volte l’anno, e non è detto che l’ottenga perché il rinnovo è concesso a discrezione dei burocrati. Come fa notare il Dipartimento di Stato, la Chiesa Cattolica “risulta particolarmente colpita da questa legge”, perché, vista la quasi totale mancanza di sacerdoti nati in Russia – ad un quarto di secolo dalla presunta “conversione” della Russia! – la Chiesa è costretta ad affidarsi “quasi esclusivamente su sacerdoti provenienti dall’estero…”. Questa situazione, pertanto, “limita significativamente la capacità di lavorare attivamente, da parte dei sacerdoti russi della Chiesa Cattolica, oltre ad aumentarne notevolmente le spese.”
Lo scopo della legge del 2007 è chiaro: impedire alla Chiesa Cattolica di gettare radici profonde in Russia, dando al contempo l’illusione di una “libertà religiosa” ad una minoranza di sacerdoti e fedeli Cattolici, che viene marginalizzata e burocraticamente vessata e che lotta quotidianamente per la propria sopravvivenza.
Parlare di “conversione della Russia” alla Fede Cattolica, malgrado tutti questi fatti, è francamente assurdo. Non a caso i “revisionisti” di Fatima - cioè coloro che cercano di “modificare” il Messaggio di Fatima affinché significhi ciò che vogliono loro, invece di ciò che voleva la Madonna – hanno cercato di ridefinire il concetto di “conversione”, perché vi rientrassero le loro più assurde affermazioni. Il “revisionismo” di Fatima, infatti, è alla base della Linea del Partito, come abbiamo già visto abbondantemente nei precedenti capitoli.
C. La Russia non si è nemmeno convertita alla religione Russo Ortodossa
Uno dei significati che i revisionisti di Fatima hanno proposto per la parola “conversione” è quello di una presunta “conversione della Russia” alla religione Russo-Ortodossa, come abbiamo già accennato poco fa. Ma anche se quest’accezione del termine potesse in qualche modo avvicinarsi a quel che intendeva dire la Madonna di Fatima – e non è così – anche questa risulta non essere mai avvenuta.
È sufficiente, in questa sede, far notare che ad oltre 25 anni di distanza dalla presunta Consacrazione della Russia del 1984, quasi tutti coloro che si definiscono Russo Ortodossi non praticano la propria religione. L’Economist scrive che “la Russia sta soffrendo una crisi di fede” e che “il 94% della popolazione Russa compresa tra i 18 ed i 29 anni non va in Chiesa.”444
In effetti, il rapporto dell’ambasciata Russa a Washington, che abbiamo nominato poco fa, rivela che il 60% della popolazione Russa non si considera appartenente ad alcuna religione, neanche a quella Russo Ortodossa che quasi nessuno prende sul serio.
Persino il precedente patriarca Russo Ortodosso, Alexy II (morto nel dicembre 2008) è arrivato ad ammettere pubblicamente che in Russia il Satanismo, l’occultismo e la stregoneria si stanno diffondendo rapidamente.445
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