440 68. Non so come qualificare la malattia orrenda di cui soffriva un confratello, alcuni l'attribuivano alla presenza di un diavolo maligno. Il poveretto spesso si gettava a terra e, stralunando gli occhi in modo orribile, si ravvoltolava tutto con la schiuma alla bocca; le sue membra ora si contraevano, ora si distendevano, or rigide, or piegate e contorte. Altre volte, tutto teso e irrigidito con i piedi che gli toccavano la testa, veniva levato in alto, quanto la statura di un uomo e poi subito gettato a terra. Il santo padre Francesco ne ebbe compassione immensa, si recò da lui, lo benedisse, pregando umilmente Iddio, e il malato ottenne pronta e completa salute e non patì mai più un male del genere!
441 69. Un giorno Francesco, attraversando la diocesi di Narni per predicare la parola di Dio, arrivò a Sangemini, dove fu ospitato con tre fratelli da un fedele, noto per la sua grande devozione e virtù. Ma la moglie era indemoniata, e tutti gli abitanti di quel territorio lo sapevano. L'uomo confidando profondamente nei meriti del Santo, lo pregò di guarirgliela. Francesco, poiché preferiva nella sua semplicità fuggire gli onori del mondo e essere vilipeso, non voleva compiere il prodigio; ma poi, vedendo che si trattava della gloria di Dio e del bene di molti che invocavano il suo atto di carità, finì per aderirvi. Chiamati i tre frati che erano con lui, li invitò a mettersi ognuno in un angolo della stanza e disse: "Preghiamo il Signore, fratelli, per questa donna, affinché sia liberata dal giogo del demonio, a lode di Dio. Stiamo uno per ogni parte, perché il maligno non ci inganni e non ci scappi".
Dopo aver pregato, con la virtù dello Spirito Santo, si accostò all'ossessa, che era in preda a convulsioni e urla tremende, dicendo: "Nel nome del Signore nostro Gesù Cristo per obbedienza ti ordino, o demonio di lasciare questa creatura e di non osare più tormentarla!". Aveva appena pronunciato quelle parole, che il diavolo se ne andò rapidissimamente con gran fracasso e furore, tanto che il santo padre, per l'improvvisa guarigione della donna e la pronta obbedienza di Satana, credette di essersi illuso, e si affrettò ad allontanarsene con rossore, ciò operando la divina Provvidenza, per impedirgli di cadere nell'orgoglio.
Per questo accadde che, passando Francesco un'altra volta per il medesimo luogo in compagnia di frate Elia, quella donna, saputolo, accorse in fretta sulla piazza, chiamandolo e pregandolo che si degnasse parlarle. Ma egli rifiutava tale richiesta, ben sapendo ch'era essa quella donna dalla quale per virtù divina aveva scacciato il demonio. Ma essa baciava le orme dei suoi piedi, ringraziando Dio e il suo servo Francesco, che l'aveva liberata dal potere della morte. Infine, per le preghiere di frate Elia, il Santo si persuase a parlarle, e da molti fu assicurato sia della suddetta infermità sia della guarigione.
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