La Stolta Superbia e Soave Umiltà
Giudizio!
“Stolto quell’uomo che vuole giudicare, consigliare, criticare Dio, come formica che direbbe all’artista: “Non sai fare! Farei meglio di te!”. Simile è la figura di chi vuole fare da maestro a Dio, dimentico di ciò che è: creatura, e di ciò che è Dio: Creatore. Il solo pensiero della perfezione del Creatore di ogni cosa, dovrebbe bastare a tenere bassa la superbia, a distruggere questa malvagia e satanica pianta, questo parassita che insinuatosi in uno spirito, l’invade e soppianta, soffocando e uccidendo ogni virtù che fa l’uomo veramente grande sulla Terra e beato in Cielo per l’eternità.
Ti lascino indifferente lodi e scherni. Gli applausi, le lodi degli uomini sono la cosa più vana che ci sia e la più facile a svanire nel nulla, peggio della bolla d’aria che sale da un fondo melmoso, peggio del gas erompente alla superficie di acque putride, sulle quali segna un cerchio subito dissolto. Tali sono gli incensi degli uomini. La lode mondana nasce sempre da sentimenti umani, trascina con sé i suoi miasmi, rompe lo specchio della pace intima, poi più nulla ne rimane... Beati coloro che, come acqua che vuole rimanere pura, continuano ad operare in Dio e vanno veloci, lasciando indietro anche il ricordo dell’inutile lode. Non ti seducano mai i complimenti, pensa sempre che per metà sono fatti di ipocrisia e per l’altra metà, di leggerezza. Come oggi ti lodano, domani ti denigrano ( Quad. 43 pag 502 )
Quando la Divina Bontà vi dà una grazia, usate del bene ricevuto per dare gloria a Dio. Non fate come i matti che di una cosa buona si fanno un’arma nociva (con la superbia), o come i prodighi che di una ricchezza si fanno un disgrazia col sprecarla.
René Vuilleumier
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