martedì 28 settembre 2021

LAMENTI DIVINI - Le parole di Gesù ai suoi sacerdoti - LA MANO A COLUI CHE È CADUTO

 


LAMENTI DIVINI 

XI


 LA MANO A COLUI CHE È CADUTO


Io sono Dio di infinita Misericordia: non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva.

   Poiché il peccato contro la purezza indurisce il cuore, porta al sacrilegio, alla perdita della Fede e alla contumacia finale, questo è il peccato che i miei sacerdoti devono odiare di più.

   Fedeli sacerdoti, voi che coltivate la purezza e siete zelanti nel cercare la mia Gloria, voi che siete ancora un numero discreto della mia Chiesa e formate la mia preziosa corona, abbiate pietà dei vostri fratelli nel Sacerdozio! Sostenete quelli che sono in pericolo e date una mano a quelli che sono caduti! A voi affido questo urgente dovere di carità. Un grande peccatore può diventare un grande santo; la storia della mia Chiesa è piena di questi esempi. Ricordati di loro ogni giorno nella celebrazione della Messa.

    Esorta i fedeli a pregare e ad offrire sacrifici per loro. Dite loro una buona parola affinché non si affliggano. Ricorda loro che io sono Gesù, il Salvatore che in un solo istante cancella ogni iniquità.

   Io sono il Buon Pastore, sono il Padre amorevole del figlio prodigo. Cammino senza sosta per cercare la pecora smarrita, per abbracciarla e riportarla al gregge. Il mio Amore per le anime è infinito, specialmente per le anime sacerdotali. L'abisso del mio amore copre l'abisso di ogni iniquità. Se ci sono grida così forti per tante anime consacrate, è perché le amo con un Amore di predilezione.


XII

 IL COMFORT È SUPERFICIALE


    Sono nato in una povera grotta. Le mie tenere membra toccavano la paglia, mentre il più povero dei poveri del mondo nasceva almeno in una culla e veniva accolto con ogni cura. Il mondo non pensa più a Me che sono nato in una mangiatoia, cioè nel vuoto di tutto ciò che è umano. E le anime non Mi possiedono perché non hanno svuotato completamente il loro cuore.

   Il piacere è preferito più di Me e quasi sempre le cose più insignificanti della terra sono preferite a Me. È per questo che poche, pochissime anime Mi permettono di entrare liberamente nei loro cuori per fare la Mia dimora. Quanto sono lontane le anime dalla Mia povertà! Lo spirito di povertà non è più apprezzato; c'è il desiderio di una vita comoda, di gioia, di lusso; c'è il desiderio di apparire il migliore, il primo, e per questo si fa sparire ogni traccia di povertà. Nel mondo c'è un rifiuto totale dello spirito di povertà.

   I miei preti amano la povertà?

   È l'amore per le anime che li muove nelle loro attività o è il desiderio di denaro?

   O ministri dell'altare, voi non meditate abbastanza le mie parole: "I lupi hanno le loro tane, gli uccelli i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo".

   Cosa ne sarà del denaro che avete accumulato quando lascerete questo mondo? Vi renderete conto che avete accumulato per gli altri.

    Nella sua stanza, si accontenti del necessario.

   Evitare il superfluo e non sprecare denaro in divertimenti inutili.

   Date il superfluo ai bisognosi e sostenete le opere di carità!

   Il denaro è per te un grave pericolo spirituale, perché ti aggrappi al tuo cuore e perché dai un cattivo esempio ai fedeli, che amano vedere il prete disinteressato, anche in questo, diverso dagli altri uomini.

   Il denaro ti porta alle comodità, a concederti tutti quei piaceri che comunemente si dicono leciti (leciti perché non sono evidentemente cattivi), ma che non sempre sono esenti da colpa, sia per abuso che per attaccamento esagerato. Quanti peccati veniali devono rendere conto alla Giustizia Divina!

   Dove dedurranno i miei preti queste miserie morali?

   C'è il Purgatorio, che è una riparazione dolorosissima per tutti, ma specialmente per i consacrati.

   Nella tua predicazione hai trattato il tema del Purgatorio, descrivendo con colori vividi i dolori delle anime che si purificano nell'oltretomba. Di quello che hai detto, hai detto poco, perché solo quelli che ci sono possono parlare correttamente del Purgatorio (oggi non si parla nemmeno più di Purgatorio): per la stragrande maggioranza dei sacerdoti di oggi, 2003, 2011, il Purgatorio, in pratica, non esiste, quando in realtà esiste, è dogma di fede, e le sofferenze che vi si subiscono sono veramente orribili, quasi quelle dell'Inferno, da cui differiscono solo per l'eternità, e in quanto nell'Inferno si odia, e nel Purgatorio si ama Dio e tutti coloro che sono lì. ..)

   Ma non pensate, voi sacerdoti, soprattutto voi che siete più liberi, non pensate che il Purgatorio sia fatto apposta per voi? Lì sarai purificato dalla Giustizia Divina, prima di essere ammesso alla Mia Gloria.

   Poco amore per Dio,

   poca delicatezza di coscienza,

   soddisfazione del cuore e dei sensi, specialmente la golosità,

   curiosità malsana,

   tempo sprecato, perché non viene utilizzato per la gloria di Dio,

   freddezza verso il prossimo, indifferenza verso i bisogni degli altri...

   Tutto viene pesato dalla Giustizia Divina nell'ora del Giudizio Universale e tutto dovrà essere pagato.

 

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