La Battaglia Finale del Diavolo
Non v’è stata alcuna “conversione marziale” della Russia
Alcuni revisionisti di Fatima si sono spinti talmente in là da proporre la teoria secondo cui una “conversione della Russia” non significa altro che un presunto “allontanamento dalla guerra,” una specie di “conversione marziale”, quasi a suggerire l’idea che la Russia di Putin stia “trasformando le proprie spade in vomeri”, e che questo “miracolo” sarebbe avvenuto grazie alla “consacrazione” del 1984.
Ancora una volta, i fatti smentiscono categoricamente questa fantasia. Analizziamoli uno per uno:
• Nell’agosto 2008, l’Armata Russa ha invaso la confinante Georgia, effettuando bombardamenti aerei in profondità all’interno di quel paese, dopo che l’Ossezia del Sud si era proclamata repubblica indipendente e la Georgia si erano mobilitata per impedirne la secessione. Malgrado un trattato di pace coordinato dall’Unione Europea, che prevedeva il ritiro delle truppe dalla Georgia, la Russia mantiene tuttora delle “zone di cuscinetto” in territorio Georgiano attorno all’Ossezia del sud, che servirebbero come teste di ponte in occasione di un’invasione su vasta scala di quel paese.
• L’analista militare Pavel Felenhauer avverte che la Russia ha in progetto di usare quelle basi per invadere la Georgia,470 e nel maggio 2009 gli Ambasciatori degli Stati Uniti in Georgia, William Courtney e Kenneth Yalowitz, e Denis Corboy, hanno riferito di un notevole assembramento militare Russo in Ossezia del sud e in Abcasia.
• Come riportato dalla rivista Eventi Umani: “I tempi dell’invasione Russia in Georgia segnano l’inizio di un nuovo periodo d’incertezze per le relazioni tra Occidente e Oriente. Se Mosca sconfiggerà le forze democratiche Georgiane e l’Occidente rimarrà a guardare in disparte, allora le restanti repubbliche satellite che un tempo formavano l’Unione Sovietica potrebbero passare sotto il controllo del Cremlino, e Mosca potrebbe tornare a fare la voce grossa, sia a parole sia con azioni militari vere e proprie.”471
• La Russia ha accelerato lo sviluppo delle proprie armi nucleari. Nel giugno 2007, il sito globalsecurity.org ha pubblicato un rapporto intitolato “Armi di distruzione di massa”, secondo il quale la Russia avrebbe migliorato in modo drastico e piuttosto allarmante le capacità del proprio arsenale di missili balistici, introducendo l’RS24, un “missile balistico intercontinentale di nuova generazione… equipaggiato con un veicolo di rientro indipendente a testate multiple (MIRV)…” Questo nuovo missile dovrebbe “rafforzare enormemente la capacità d’attacco” della Russia, "così come quella dei suoi alleati, fino alla metà del 21° secolo.”472
• Inoltre, la Russia ha sviluppato i nuovi missili a testata singola RT-2 UTTH “Topol”, dei quali si è vantato lo stesso Putin, durante una conferenza stampa in televisione: “[I missili Topol] hanno velocità ipersonica e sono capaci di cambiare la propria traiettoria durante il volo,” il che, secondo l’opinione di un’analista militare, “li fa comportare come uno sciame d’api.”473
• Il 2 agosto 2009, per la prima volta dopo 15 anni, la Russia ha ripreso a pattugliare le coste degli Stati Uniti con i suoi sottomarini nucleari d’attacco: “Una missione inaspettata, che ha messo in allarme il Pentagono e le agenzie d’intelligence sull’alto livello di minaccia rappresentato dalle forze militari Russe.”474
Mentre i Russi ammassano le proprie testate nucleari, si vantano anche della propria alleanza militare con la Cina, che è stata confermata nell’agosto 2007 da un’imponente esercitazione militare congiunta tra gli eserciti dei due paesi. “Questa nuova e potente alleanza militare,” scrive Paul Craig Roberts, “è la risposta del mondo reale alle illusioni neoconservatrici in merito all’egemonia degli Stati Uniti.”475 Illusione è davvero la parola adatta.
L’idea che la Russia nazionalista di Putin non costituisca più una minaccia alla pace e alla stabilità mondiali, perché una cerimonia del 1984 in Vaticano ha deliberatamente scelto di non menzionare la Russia, è di per se stessa un’illusione. Non è avvenuta alcuna “conversione marziale” della Russia.
Padre Paul Kramer
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