domenica 19 settembre 2021

L’ECCELLENZA DI DIO

 


Sotto la vicinanza dello Spirito Santo e l’impeto del suo fuoco, si percepiscono come miriadi e miriadi di battaglioni di essere nel tubare amoroso e infinito del passo di Dio che, in potenza di Immenso, si avvicina con la brezza del suo volo alla creatura che, in prostrazione riverente, aspetta adorante e amorosa l’Infinito Essere, affinché si lanci a possederla e ad inebriarla con il tubare silenzioso e sacrosanto del suo passo e con l’assaporamento del nettare della sua divinità;

e così la creatura, dalla limitazione e bassezza del suo nulla, sia possesso totale e incondizionato di Colui che la creò nel suo infinito pensiero solo ed esclusivamente per introdurla nella sua camera nuziale a vivere bevendo, nella partecipazione felicissima della sua infinita e coeterna perfezione;

e lì, dentro, nel recondito dell’Essere, lo contempli oltrepassata in sapienza amorosa sotto gli astri brillanti, incandescenti e sapienziali della fede, pieni di penetrativa luminosità, guardandolo con la sua Vista, cantandolo con la sua stessa Parola e ardendo nell’amore letificante dello Spirito Santo; che, nel tubare sostanziale e sacrosanto del suo passo di fuoco, la invita a riceverlo davanti alla vicinanza silenziosa e sacra della brezza del suo volo.

Davanti a questo, la settimana precedente alla Pentecoste ho percepito la vicinanza dell’Infinito che mi inondava, tenendomi come in tensione in un preludio saporoso dell’impeto dello Spirito Santo che, avvicinandosi nel suo passare, mi faceva presentire la sua venuta. Per cui, senza saper dire come è stato, mano a mano che passavano i giorni, sentivo che lo Spirito Santo si avvicinava nella potenza della sua effusione, per una forza misteriosa che mi teneva sotto torchio, riempiendo il mio spirito in possesso penetrativo e fruitivo di sapienza amorosa ricolma di speranza, nella mia ricerca instancabile che corre in volo veloce incontro all’Amore Infinito.

E, arrivato il giorno di Pentecoste, per il quale lo Spirito Santo mi stava preparando in soggiogazione amorosa di attesa insaziabile del suo possesso, al mettermi in contatto con Dio, iniziai a percepire vicinanza dell’Eterno…, lontananza di tutto ciò che è creato…, necessità del Dio vivo…, contatto con i suoi misteri…, profondità nel suo seno e assaporamento penetrativo nell’immensità infinita dell’eccellenza di Dio…

E successivamente, nella misura in cui la mia anima, innalzata come in un volo, era addentrata in contemplazione amorosa, lentamente e silenziosamente attratta dalla melodica compagnia del passo di fuoco in brezza sacra dello Spirito Santo; davanti all’eccelsitudine dell’eccellenza eccellentemente immensa dell’Eterno Essente, mi sentivo allontanare da tutte le cose di qua; comprendendo in un modo profondo, segreto e trascendente la distanza infinitamente distinta e distante che esiste tra la creatura e il Creatore, tra il Tutto e il nulla, tra l’Infinito e ciò che è creato.

E in una penetrazione profonda, immersa nei fulgori dei suoi Occhi, sotto i candenti e brillanti astri della sua infinita sapienza, sorpresi Dio così grande…!, così distinto e così distante da tutto ciò che non è Lui…!, in una eccelsitudine di eccellenza così sovrabbondante e infinitamente divina…!, che tutto ciò che è creato, davanti alla mia esperienza, passò come a non essere… Compresi che nulla è; che nulla è al di fuori dell’Essere, essuto e posseduto in se stesso e da se stesso nella sua intercomunicazione di vita familiare e trinitaria, senza principio e senza fine, senza frontiere e senza tramonto.

Per cui, dalla concavità profonda e intima del midollo del mio spirito, ripetevo senza parole: Che ha a che vedere la creatura con il Creatore…!! Solo Dio si è nel suo esseersi infinito di maestà sovrana…!

E sentendomi ogni volta più penetrata e sprofondata, piena dell’assaporamento dell’Infinito e Sussistente Essere, esclamavo:

Cos’è una creatura che è stata tirata fuori dal non essere, che un tempo non era e che adesso, soltanto per un volere della volontà di Dio, è…? Che cosa può essere una creatura, per quanto sia eccellente, che ebbe un principio dipendente dall’Infinito Essere nella signoria eter na del suo consustanziale esseersi; il quale solo con il soffio della sua bocca dà l’essere, e solo con il soffio della sua bocca lo può spazzar via dalla faccia della terra e far sì che tutta la creazione cessi di esistere…?

Che distanza compresi che esisteva tra Colui che si È di per sé e ciò che non è altro che una manifestazione reale che è stata ed è per il volere dell’Eterno Esseersi…! 

E piena di amore e di sorpresa, oltrepassata e sublimata e sprofondata ogni volta di più davanti a ciò che stavo comprendendo della realtà eccelsa dell’Infinito Essente che si è e si effonde verso fuori in volontà creatrice, ripetevo senza parole nel recondito del mio cuore:

Ma che ha a che vedere la creatura con il Creatore…!! E, come e quando potrò spiegare l’eccellenza eccellentissima di ciò che Dio si è di per sé, della signoria della sua realtà…?! 

MADRE TRINIDAD DE LA SANTA MADRE IGLESIA

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