" Avvertite, che la Perfezione non si acquista con tenere le braccia in croce; ma convien travagliar davvero, per domar se stesso, e ridursi a vivere non secondo le inclinazioni, e le passioni, ma secondo la ragione, e secondo la regola o l'ubbidienza. La cosa è dura, non può negarsi, ma necessario: coll'uso però divien facile e gustosa. " S. Francesco di Sales.
Racconta Plutarco di Licurgo, che avendo presi due piccoli cagnolini, figli d'un istesso padre, n'allevò uno nella cucina, e l'altro nella caccia. E fatti che furono grandi, un giorno che dovea fare un'esortazione al Popolo, li condusse nel Foro ove gettò per terra delle spine di pesci, e nel tempo stesso fece uscire una lepre, alla qual vista il primo si mise incontanente e stritolar co' denti le spine, e l'altro a seguire il lepre. Allora Licurgo intimato silenzio: vedete, disse rivolto al Popolo, questi due cani sono ambedue della medesima stirpe, e pure non son portati a far la medesima cosa, ma ciascuno quella, alla quale si è assuefatto. Tant'è vero, che coll'assuefazione s'arrivano a superar fin le inclinazioni più violenti della stessa natura. Si scrive di S. Ignazio di Loyola, che colla continua forza, che avea fatta a se stesso in mortificarsi, ed in soffrir le avversità, era giunto a tal segno, che parea non avesse più alcuna inclinazione. Ed il medesimo pure s'è veduto in molti altri.
Anonimo napoletano
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