giovedì 2 maggio 2019

La Madre della Salvezza: Le Leggi di Dio saranno presto sovvertite da milioni di persone



Miei cari figli, i Dieci Comandamenti stabiliti da Dio non potranno mai essere riscritti, poiché ciò sarebbe un sacrilegio. L‟uomo non può in alcun modo alterare la Parola, di conseguenza verrà il giorno in cui l‟Ira di Dio piomberà sull‟umanità, allorché i Dieci Comandamenti verranno considerati imperfetti dall‟uomo. Quando questo accadrà, sappiate che la Parola di Dio non sarà più venerata e che l‟umanità sarà indotta in grave errore. 

A nessun uomo o servitore consacrato è stata concessa l‟autorità di revocare i Dieci Comandamenti o la Parola di Dio. Nessuna scusa potrà mai essere addotta per negare la Verità della Parola di Dio. Le Leggi di Dio saranno presto stravolte da milioni di persone. 
Quindi, tutti coloro che cadranno nell‟inganno che ne conseguirà, saranno accecati dalle tenebre. Lo Spirito Santo non potrà mai illuminare coloro che rinnegano la Parola o che legittimano il peccato. Quando lo Spirito Santo non sarà più presente, e quando la Parola verrà adattata per soddisfare i bisogni egoistici dell‟uomo, allora tutte le nuove leggi non significheranno nulla agli Occhi di Dio.  

I nemici di Dio si muoveranno rapidamente per sovvertire la Verità, e la Chiesa di Mio Figlio sarà divisa in due. Coloro che difenderanno strenuamente la Verità saranno maledetti per averla testimoniata, mentre coloro che proferiranno delle bestemmie dichiarando che esse sono la Verità, verranno applauditi. Lo spirito del male si insedierà nei cuori delle anime sviate, molte delle quali andranno perse. Esse non potranno presentarsi davanti a mio Figlio e dichiarare di essere integerrime, in quanto si rifiutano di riconoscere la Verità rivelata loro dalla Misericordia di Dio. 

Presto sarà dichiarato che Dio è Misericordioso verso tutti i peccatori, a prescindere da quello che fanno per offenderLo. Questo è vero, ma quando costoro Lo offenderanno, ostentando di fronte a Lui ogni genere di abominio ed eresia, dichiarando altresì che sono graditi a Dio, Egli allora si allontanerà da loro con disgusto.  

L‟uomo sarà talmente assorbito dal desiderio di soddisfare la propria vita peccaminosa, tanto da dichiarare che gli atti illeciti sono desiderabili agli Occhi di Dio; queste però saranno solo menzogne, e quando queste anime oseranno esibire tali atti, davanti agli altari di Dio, esse saranno respinte. Nel caso in cui doveste lasciarvi indurre in questo genere di errori, mettereste le vostre anime in grave pericolo. 

Io vi chiedo di ripetere i Dieci Comandamenti a memoria, il più spesso possibile. In questo modo, saprete che cosa vi viene richiesto per servire veramente Dio. 

La vostra amata Madre 

Madre della Salvezza 

6 Ottobre 2014

Madre Maria Candida dell’Eucaristia



Non risparmiarci, mio Dio dall’essere conformi al gran Modello e Capo dei predestinati: Cristo Crocifisso.

PADRE PIO DA PIETRELCINA



Padre Pio scrive a padre Agostino il 29 dicembre 1912: 

"In questi giorni tanto solenni per me, perché feste del celeste Bambino, spesso sono stato preso da quegli eccessi d'amore divino, che tanto fanno languire il mio povero cuore.  
Compreso tutto della degnazione di Gesù verso di me, gli ho rivolto la solita preghiera con più confidenza: "Oh Gesù, potessi amarti, potessi patire quanto vorrei e farti contento e riparare in un certo modo alle ingratitudini degli uomini verso di te!" Ma Gesù mi ha fatto sentire assai più la sua voce al mio cuore: "Figlio mio, l'amore si conosce nel dolore, lo sentirai acuto nello spirito e più acuto lo sentirai nel corpo". Queste parole restano, padre mio, oscure per me [...]. Sento che [Gesù] mi va ripetendo: "Coraggio, ché dopo la battaglia viene la pace". Fedeltà e amore dice che mi occorrono. Sono pronto a tutto, pur di fare la sua volontà. Pregate solo, ve ne supplico, che quest'altro po' di vita che mi resterà lo spenda a sua gloria e che lo faccia scorrere questo tempo a quella guisa che si propaga la luce".  
La missione da compiere, soffrendo e immolandosi, si va delineando sempre più con chiarezza. Padre Pio ne comprende tutta la sua bellezza, e per "dilettare Gesù", "sollevare Gesù" e "compiacere Gesù", si vota tutto e per sempre alle sue pene. Ecco con quale vigore e con quanta unzione esprime questi suoi sentimenti:  "Gesù mi dice che nell'amore è lui che diletta me; nei dolori invece sono io che diletto lui. Ora desiderare la salute sarebbe andare in cerca di gioie per me e non cercare di sollevare Gesù. Sì, io amo la croce, la croce sola; l'amo perché la vedo sempre alle spalle di Gesù. Ormai Gesù vede benissimo che tutta la mia vita, tutto il mio cuore è votato tutto a lui ed alle sue pene.  
Deh! padre mio, compatitemi se tengo questo linguaggio; Gesù solo può comprendere che pena sia per me, allorché mi si prepara davanti la scena dolorosa del Calvario. E' parimenti incomprensibile che sollievo si dà a Gesù non solo col compatirlo nei suoi dolori, ma quando trova un'anima che per amor suo gli chiede non consolazioni, ma sibbene di essere fatta partecipe dei suoi medesimi dolori.  
Gesù, quando vuol darmi a conoscere che mi ama, mi dà a gustare della sua passione le piaghe, le spine, le angosce... 
Quando vuol farmi godere, mi riempie il cuore di quello spirito che è tutto fuoco, mi parla delle sue delizie, ma quando vuole essere dilettato lui, mi parla dei suoi dolori, m'invita, con voce insieme di preghiera e di comando, ad apporre il mio corpo per alleggerirgli le pene.  
Chi gli resisterà? Me ne avvedo che troppo l'ho fatto soffrire per le mie miserie, troppo l'ho fatto piangere per la mia ingratitudine, troppo l'offesi. 
Non voglio altri che Gesù solo non desidero altro (che è lo stesso desiderio di Gesù) che le di lui pene. Lasciatemelo dire, ché nessuno ci sente, sono disposto anche a restare privo per sempre delle dolcezze che Gesù mi fa sentire, son pronto a soffrire che Gesù mi nasconda i suoi belli occhi, purché non mi nasconda il suo amore, ché ne morrei. Ma essere privato di soffrire non mi sento, mi manca la forza.  
Forse io non mi sono ancora bene espresso riguardo al segreto di cotesto soffrire. Gesù, uomo di dolori, vorrebbe che tutti i cristiani l'imitassero. Ora Gesù questo calice l'offrì ancora a me; io l'accettai, ed ecco perché non me ne risparmia. Il mio povero patire vale a nulla; ma pure Gesù se ne compiace, perché in terra l'amò tanto. Quindi in certi giorni speciali, in cui egli maggiormente soffrì su questa terra, mi fa sentire ancora più forte il patire. 
Ora non dovrebbe questo solamente bastare per umiliarmi e cercare di essere nascosto agli occhi degli uomini, perché sono stato fatto degno di patire con Gesù e come Gesù? (1 2 1913).  
Chiamato dunque a collaborare con Gesù per la salvezza delle anime, padre Pio è convinto che il termine della sua vita dolorosa non sarà che il Golgota:  "Quante volte - mi ha detto Gesù poc'anzi - mi avresti abbandonato, figlio mio, se non ti avessi crocifisso. Sotto la croce s'impara ad amare ed io non la do a tutti, ma solo a quelle anime che mi sono più care" (13 2 1913).  
Due anni più tardi scriveva di nuovo al direttore padre Agostino:  "Mi sento come schiacciato sotto il peso del mio lungo esilio che ancora mi rimane. E' vero che un passo ancora... e la croce sarà piantata sul Golgota; ma bisogna pur convenire che il passo da fare per piantarvi la croce richiede tempo ancora, e poi agonizzarvi lì con Gesù se ne passa del tempo. Piaccia al Signore presentarlo alla mia mente meno lungo, questo giorno che dovrà spuntare, di quello che mi viene rappresentato" (14 1 1916),  In realtà, doveva trascorrere ancora molto tempo, prima che la sua croce fosse "piantata sul Golgota"; ma mai chiese che gli fosse in qualche modo alleggerita e molto meno che gli fosse tolta:  "E quale ancora sarà il mio avvenire? Io ignoro tutto, completamente tutto [...]. Ti supplico, o mio buon Dio, perché sia la mia vita, la mia barca e il mio porto. Tu mi hai fatto salire sulla croce del Figlio tuo, ed io mi sforzo di adattarmici alla miglior maniera: sono convinto che giammai ne discenderò e che giammai dovrò vedere rasserenata l'aria" (8 11 1916).  
I poli d'attrazione della sua croce e di tutta la sua vita crocifissa sono due: Dio e l'uomo, il creatore e la creatura. Il dolore è prova di fedeltà a Dio che per amore gli ha affidato questa missione:  "Sia mai sempre benedetto il celeste Padre che così vuole trattarmi; e si glorifichi pure nel mio corpo, poiché egli è la mia vita ed io vivo solo per servirlo; non vivo per me, solo vivo per lui" (30 10 1914).  
"Vi prego di raccomandarmi a Dio, non per essere tolto dalla prova, ma acciocché mi dia sempre la grazia di serbargli fedeltà sempiterna" (31 1 1918).  
"Gesù mi è testimone ed a lui solo ho offerto ed offro l'estremo mio martirio" (1 10 1921).  
La luce che si sprigiona dalla vita dolorosa e va incontro alle anime per le  quali soffre in Cristo e con Cristo è l'amor dei fratelli: "Vi sovvenga che io sono ardentemente [di] tutti e per questo soffro immensamente per tutti" (6 11 1919). 
"Sono pronto a tutto, purché Gesù sia contento e mi salvi le anime dei fratelli, specie quelle che egli mi ha affidate" (18 12 1920).  
 

SPIRITO SANTO



Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei amore) hai voluto farti dolce Ospite dell'anima fedele, non potendo meglio dimostrare l'amor che ci porti se non dichiarandoti Ospite nostro. Sì, vieni; le nostre anime a Te si aprono col più vivo desiderio e col più riconoscente affetto; vieni, e rimani sempre in noi. 

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 30 APRILE 2019



Figli di Dio:

NEL NOME DELLA TRINITÀ SACROSANTA, CONDIVIDO CON VOI LA PACE DIVINA INDISPENSABILE PER TUTTA L’UMANITÀ E PERCHÈ IL MALE NON VI DISTOLGA DAL CAMMINO SUL QUALE L’AMORE DIVINO VI CHIAMA.

Perché non siate facili prede della tentazione in cui vi fa cadere velocemente satana e con la quale vi vince molto facilmente, dovete mantenere la pace. 

È NECESSARIO CHE IL POPOLO DEL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO COMPRENDA CHE QUESTO È UN MOMENTO DECISIVO e che è per questo che il male sta utilizzando ogni possibile tattica delle vili armi a sua disposizione, per infangare la mente dei figli di Dio.
Quelli che trova deboli nella Fede, li induce a cadere in atti nefasti e in questo modo mette a costoro più facilmente le catene perché siano suoi schiavi. 

Il Nostro Signore e Re Gesù Cristo, ama tuti voi e non vuole che vi compromettiate con il male. Non cadete nelle trappole di satana! Questo momento, questo istante è decisivo.

Non dimenticatevi della Misericordia Divina, anche quando il mare si agiterà
con le più terribili tempeste e le onde si sollevino sulla barca che è ciascuno dei figli di Dio, nell’uomo è presente la grande opera di misericordia, c’è il “date e vi sarà dato” (Lc 6,38), altrimenti chi non perdona si trasforma nel suo stesso nemico interiore, si rende reo di morte.

Amati del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, è necessario che vi eleviate maggiormente nello spirito, non per sapere di più, ma perché sentiate con l’anima e guardiate con uno sguardo limpido e preghiate Dio per quelli che non perdonano ai loro simili, perché questo li porterà a perdere l’anima se non faranno in tempo a pentirsi.

Se a qualcuno piace trovare persone su cui puntare il dito, che lo punti su sé stesso, mentre ciascuno di voi si converta in quel samaritano in cammino che vedendo un fratello steso a terra e svenuto, lo unse e lo portò alla locanda perché guarisse.  (Cfr. Lc 10,25-37).

POPOLO DI DIO, AVETE UN DOVERE NEI CONFRONTI DI CRISTO, RE DELL’UNIVERSO:

CAMBIARE, TRASFORMARE LA VITA! 

AVETE TEMPO PRIMA CHE SOPRAGGIUNGANO I CASTIGHI CHE SI ABBATTERANNO. NON DIMENTICATEVI CHE L’AMORE DIVINO ÈINFINITO, CHE LA MISERICORDIA DIVINA È INFINITA PER COLORO CHE SI CORREGGONO.

È QUESTA LA COMPRENSIONE ALLA QUALE IL CIELO VI STA CHIAMANDO: I PECCATORI DEVONO PENTIRSI E VOI IN MODO PARTICOLARE CONTINUATE A STARE ATTENTI CHE NON VI SI TROVI TRA DI LORO.

Il Nostro Re e Signore Gesù Cristo, la Nostra Regina e Madre non vi stanno incutendo paura, vi stanno invece allertando perché sappiate le cose e non rimaniate addormentati nel peccato.

I Profeti stanno trasmettendo la Parola della Casa Paterna perché in questi momenti vi manteniate preparati, altrimenti se non vi allertassero gli accadimenti che verranno vi troverebbero addormentati e questo non è quello che l’Amore Divino vuole per i Suoi figli.

Popolo di Dio, rallegratevi nel pentimento, al quale potete accedere liberamente ed arrivare a pentirvi con spirito generoso.

Amati figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, sono tanti gli uomini che stanno chiedendo al Cielo che la tribolazione abbia già inizio e… quelli che la sollecitano sono nel giusto? Perché il patimento sarà per tutta l’umanità, non solo per alcuni, ma per i peccatori e per i non peccatori ed in quei momenti verrete provati nella Fede, pertanto chiedete una Fede incrollabile.

Questo è il compito del Popolo di Dio: pregare gli uni per gli altri, chiedendo una Fede irremovibile, una Fede che non vi porti ad abbandonare Cristo nel dolore, nelle prove, nelle difficoltà, in mezzo alle persecuzioni, alle mattanze, alle carestie… Fede, Fede, Fede! Noi Eserciti Celesti gridiamo agli orecchi degli uomini: Fede in Dio!

L’universo sta mettendo alla prova l’uomo, il sole si oscura e mette alla prova l’uomo. L’acqua dei mari e la pioggia possono mettere alla prova l’uomo, per questo la Fede deve essere irremovibile e l’uomo di Dio non verrà defraudato.

In questo momento l’umanità deve prepararsi a spostarsi da un posto ad un altro a causa dell’inclemenza degli accadimenti.

Continuate a stare attenti, il sacrificio gradito a Dio è quello che costa maggiormente. Durante l’Avvertimento, vi vedrete così come siete, per questo non dovete aspettare, convertitevi ora!

Dall’universo sta per sopraggiungere una minaccia inattesa dall’umanità, la Fede sarà indispensabile.

L’Amore Divino vi ha rivelato la Sua Grande Misericordia mediante il “Miracolo per le Americhe”. Conservate la pace, la Fede è indispensabile.

Il Nostro Re e Signore Gesù Cristo ha dato questa data al Suo Profeta, perché lo annunci in anticipo e chi potrà farlo vi si rechi, perché le condizioni non saranno le stesse di questo momento, ma per guarire deve fiorire la Fede ed il pentimento per i mali commessi.

POPOLO DI DIO, IL NOSTRO AMATO E L’AMATISSIMO ANGELO DI PACE, GIUNGERÀ ALL’UMANITÀ PER SOCCORRERE ED AVVERTIRE IL POPOLO DI DIO. I FIGLI DI DIO NON SONO MAI STATI ABBANDONATI.

Pregate Popolo di Dio, pregate per il Sud Africa, patirà a causa dell’uomo senza pietà.

Pregate per il Giappone, la natura lo colpirà con forza.

Pregate per la Colombia, patirà.

 Pregate per l’Inghilterra, l’uomo s’infiammerà.

Figli della Trinità Sacrosanta, non sottovalutate gli Appelli della Casa del Padre, in questi momenti in cui la Chiesa ha bisogno di tutte le preghiere per potersi reggere in piedi.

SIETE ALL’INIZIO DI UN MESE MOLTO SPECIALE, IL MESE DELLA NOSTRA REGINA E MADRE. È IMPRESCINDIBILE CHE IN TUTTE LE CHIESE DEL MONDO, IN TUTTE LE CASE CHE DECIDANO DI FARLO, PREGHINO IL SANTO ROSARIO PER LA PACE NEL MONDO.

IL GIORNO 13 DI MAGGIO DOVETE CONSACRARVI NUOVAMENTE ALLA NOSTRA REGINA E MADRE, ALLA VOSTRA REGINA E MADRE, PERCHÈ SOTTO LA SUA PROTEZIONE E CON IL SUO SOCCORSO, PER INTERCESSIONE DI VOSTRA MADRE, SIATE FORTIFICATI NELL’AMORE, NELLA SPERANZA E NELLA CARITÀ
ACCOGLIETE QUESTA RICHIESTA, È DI ESTREMA IMPORTANZA.

Noi siamo i vostri Compagni di Cammino ed i vostri Angeli Custodi.

A tutti gli uomini di buona volontà…

CHI È COME DIO?

San Michele Arcangelo.

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO 
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO



COMMENTO DI LUZ DE MARIA

Fratelli:

Sbrighiamoci a praticare le virtù, siamo luce lungo la via, perché grazie alla luce della comprensione, riusciamo ad ottenere la gloria della Risurrezione e siamo sale della terra per non permettere ai nostri pensieri di decomporsi perché il sale preserva quello che abbiamo bisogno di preservare. 
Sappiamo che ci saranno spiriti che faranno apostatare molti e li confonderanno, richiamandosi a ideologie ingannevoli apparentemente buone, ma che non sono di Dio.

Rimaniamo attaccati alla sana dottrina… 
Non accogliamo i modernismi…

Non dimentichiamoci che una casa per quanto piccola sia, se si trova sulla cima di una collina può vedere in ogni direzione e la sua luce non potrà essere spenta perché non sia vista, ma per mezzo della Grazia di Dio brillerà e non potrà essere occultata. 

Fratelli, è importante prendere molto sul serio questo momento, ripeto molto sul serio, anche se altri fratelli no lo fanno, noi dobbiamo farlo ed in questo modo riusciremo ad attirare le anime e riusciremo a far prevalere l’unità mediante la carità. 

Amen.

mercoledì 1 maggio 2019

PREGHIERA ALLA VERGINE MARIA



O Maria, Madonna delle lacrime,
guarda con materna bontà
al dolore del mondo!
Asciuga le lacrime dei sofferenti,
dei dimenticati, dei disperati,
delle vittime di ogni violenza.
Ottieni a tutti lacrime di pentimento
e di vita nuova, che aprano i cuori al dono rigenerante dell’Amore di Dio.
Ottieni a tutti lacrime di gioia dopo aver visto la profonda tenerezza del tuo cuore.
"Salva l'umanità" O Maria Immacolata,
a Te ricorriamo con affetto filiale:
illumina, guida, salva l'umanità redenta da Cristo,
tuo Figlio e nostro Fratello!
Richiama i lontani, converti i peccatori,
sostieni i sofferenti,
aiuta e conforta chi già ti conosce e ti ama!
“Grandi cose di Te si cantano, o Maria,
perché da Te è nato il Sole di giustizia,
Cristo, nostro Dio! Amen

Giovanni Paolo II

ATTUALITÀ DI SATANA



L’odio che il demonio da sempre porta all’uomo può essere definito classico. L’odio forma la sindrome del demonio, il complesso delle sue deficienze, debolezze, infermità, passioni, aspirazioni estreme. Dopo Dio è l’uomo l’oggetto di questo odio. Sant’Agostino afferma: «Se il diavolo di sua iniziativa potesse fare qualche cosa, non resterebbe un uomo sulla terra». E san Bonaventura aggiunge:

«Tanta è la crudeltà del demonio che ci divorerebbe a ogni ora se la divina protezione non ci custodisse».

Egli lavora a danno dell’uomo, ma solo entro i limiti che gli sono stati accordati da Dio, ai quali non può sfuggire e che non può oltrepassare. Un antico teologo tedesco del Seicento, Pietro Tireo, dice:

«Il diavolo potendo molestare moltissimo e desiderando ardentemente di farlo, non gli è permesso. 
Dipende totalmente dalla volontà e dalla permissione di Colui che egli odia in sommo grado, e quel poco che gli è concesso di fare è sempre da Dio orientato al bene, con suo sommo dispetto e confusione».

La tentazione del maligno non è volta soltanto all’individuo singolo ma a tutta l’umanità in generale, a tutto il mondo nel suo complesso. Non è quindi fuori luogo, o esagerazione retorica, parlare di un mondo insatanato, infestato dal maligno, in aperto contrasto non solo a Dio, ma anche all’uomo, al suo benessere, alla sua pace, al suo progresso. Già san Giovanni apostolo diceva che tutto ciò che nel mondo esiste è racchiuso nelle tre concupiscenze che rovinano l’uomo (1 Gv 2,16) e che il mondo stesso è posto tutto nel maligno (ivi, 5,19).

Sarebbe errato certamente attribuire al solo demonio tutto il male che oggi esiste e si fa pesantemente sentire in noi e intorno a noi. E l’uomo stesso il primo «tormentatore di se stesso», come l’aveva definito l’antico poeta greco. Tutte le volte che l’uomo si ribella alle norme dell’ordine stabilito, alla legge superiore che non si trasgredisce mai impunemente, tutte le volte chenega il vero e afferma il falso, che sopravaluta se stesso fino a erigersi e a proclamarsi dio, fino a ritenersi arbitro del bene e del male, giudice assoluto della moralità o immoralità dei suoi atti, che trasforma in violenza il potere, in menzogna l’informazione, in strumento di morte i mezzi che devono servire solamente alla difesa della vita, ecco, è egli stesso che cerca il suo male, è egli stessocolui al quale si adattano in pieno le severe parole di Virgilio all’empio Capaneo della mitologia:

Nullo martiro fuor che la tua rabbia

sarebbe al tuo furor dolor compito.

Inferno 14, 65-66.

Ma sarebbe nello stesso tempo errato attribuire tutto all’uomo escludendo il demonio, non tenendo conto dell’occulta regia che egli conduce nelle vicissitudini fortunose della storia umana. Al più si potrà dire — e purtroppo quasi sempre a ragione — che l’uomo si fa collaboratore e alleato di satana a danno di se stesso e dei suoi simili entrando al suo servizio..

Non è sempre facile definire che cosa possa favorire questa apertura a satana e fino a qual punto essa si possa spingere. Tuttavia certa è una cosa: che in questi ultimi anni e decenni, prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale, sono accaduti nel mondo, e specialmente in Europa, fatti ditale raffinata malvagità e perversità — deportazioni in massa, eccidi collettivi, genocidi, campi di concentramento, arcipelaghi gulag — che a stento si può escludere una presenza diabolica. Homo homini lupus, ma in molti casi la crudeltà e la ferocia del lupo impallidisce al confronto di quella dell’uomo inferocito contro l’uomo.

Gli anni della seconda guerra mondiale, 1940-1945, sono apparsi ai più come lo scatenamento di satana nel mondo. Sociologi, filosofi, storici hanno cercato di dare una spiegazione a questo fenomeno. Volendo trovare una risposta plausibile hanno tentato di risalire alle cause e la principale l’hanno trovata nella presenza e nell’influsso di questa potenza infernale.30

Nel 1937 il papa Pio XI scriveva due celebri encicliche, una a condanna del nazismo hitleriano, Mit brennender Sorge del 14 marzo 1937, e una a condanna del marxismo comunista, Divini Redemptoris del 19 marzo 1937. In tutti e due quei movimenti sovversivi, caratterizzati da un rifiuto sistematico di Dio, anzi da un odio a Dio spinto fino alla pazzia, egli ravvisava e denunciava una chiara invasione satanica. Uno studioso, che a suo tempo aveva analizzato il fenomeno nazista, Alois Mayer, ha scritto:

«Nel nazionalsocialismo il demonismo s’impadronisce di tutta la società col proposito ben definito di assimilare tutta la nazione e poi tutto il mondo. Il demonismo diventa un fenomeno generale, nonsolo, ma addirittura una forma di vita e di attività per l’individuo e per la società, una nuova organizzazione del mondo e dell’umanità». Mettendo al posto della parola «nazionalsocialismo» quella di comunismo ateo si può dire la stessa cosa senza cambiare una virgola.

Konrad Algermissen, già da noi citato, non ha difficoltà a vedere in tutto il movimento del bolscevismo una chiara impronta demoniaca:

«La caratteristica russo — scrive egli — è di spingere ogni cosa agli estremi, e l’ateismo stesso, per il fondo intimamente religioso della sua anima, si trasforma in attiva milizia contro Dio. Questa spiegazione fondamentale non basta tuttavia da sola: possiamo a buon diritto sostenere di avere innanzi a noi, in questo movimento ateistico, le ultime escrescenze dell’umano errore unite alla malvagità demoniaca. Nello spirito diabolico riconosciamo un’ultima causa del moderno movimento ateistico organizzato dal bolscevismo».31

Il carattere satanico del bolscevismo ateo era già stato, per così dire, profetizzato dal genio di Fjodor Dostojewski che mezzo secolo prima ne aveva tracciato le linee con una precisione di termini impressionante.

Quando si pensa alla penetrazione capillare del pensiero marxista in tutto il mondo, non escluse quelle parti e quegli ambienti che a parole si dichiarano antimarxisti, si può meglio comprendere quanto sia esteso il potere del demonio: potere non limitato a un paese solo, o a un solo partito, o a una sola corrente ideologica, ma veramente e- steso a tutto il mondo. La storia ricorda i grandi imperi che hanno allargato il loro dominio su vastissime parti dell’umanità, Alessandro Magno che congiunge il Mediterraneo con l’Indo, Giulio Cesare che si impone a tutta l’Europa e a tutto il bacino del Mediterraneo, gli imperi degli spagnoli e dei portoghesi nel Quattro e Cinquecento che si erano divisi il mondo, Carlo Quinto sui cui domini non tramontava mai il sole, Napoleone che ha fatto tremare e caracollare tutti i troni d’Europa, il vasto impero inglese fino alla seconda guerra mondiale. Ma nessuno di questi enormi complessi politici e militari aveva mai raggiunto l’estensione del marxismo, penetrato in tutti gli angoli e accettato da milioni e da miliardi di uomini: il vero governo mondiale sognato dai rivoluzionari di tutti i tempi.

L’influsso delle potenze demoniache diventa in particolar modo efficace dove gli uomini vengono ridotti a massa. L’uomo spersonalizzato è particolarmente debole di fronte alle seduzioni del demonio. Nel processo di spersonalizzazione dell’uomo giocano un ruolo determinante i regimi totalitari, come l’esperienza quotidiana dimostra. Per questo papa Giovanni Paolo II insiste con tanta forza sulla dignità, libertà e diritti della persona umana anche come mezzo di difesa e segno di indipendenza di fronte ai suoi nemici spirituali e politici.

Non è facile elencare e analizzare le forme di influsso satanico nella società moderna. Che siano molte e variegate lo riconoscono tutti, anche se tutti, poi, per conformismo o per falso pudore, non hanno il coraggio di denunciarle quando se ne presenta il momento. La storia umana di tutti i tempi, dai più antichi ai nostri giorni, si presenta scritta come su due filoni distinti e inconfondibili che non s’incontrano mai, che invece si combattono e si ostacolano a vicenda. Questi due filoni sono stati individuati molte volte e definiti con diversi nomi. E merito indiscusso di sant’Agostino, come abbiamo detto in altra parte di questo lavoro, l’aver focalizzato la duplice dimensione della storia umana nelle due città, la città di Dio e la città dell’uomo, o la città di satana. Non si tratta di due luoghi, o di due pòieis, ma di due dimensioni del divenire umano che fluisce nel tempo verso la parusia. Esse s’intrecciano continuamente senza mai confondersi. La storia dell’uomo non è mai lineare e omogenea, ma dialettica, irta di tensioni che non si ripetono ma hanno uno sviluppo teleguidato che sant’Agostino — e non soltanto lui — attribuisce a una regia superiore, stimolante e frenante allo stesso tempo. C’è, in una parola, il filone del bene e il filone del male. Il filone del bene, della verità, della bontà, del progresso umano, che prende il nome di Provvidenza, e il filone del male, della menzogna, dell’odio, del regresso e della morte che prende il nome di satana, il principe di questo mondo.

Per tracciare un quadro anche sommario di questo secondo filone, che per la molteplicità dei suoi aspetti non è facile definire in poche parole, ci fermiamo a vederne, molto brevemente, le espressioni nel campo sociale, nel campo religioso e morale.

Nel campo sociale vediamo la presenza diabolica nelle guerre che travagliano i popoli. Dopo la seconda guerra mondiale, che ha dato un volto nuovo al mondo, quante altre lotte tra i popoli, la guerra fredda e la guerra non fredda con migliaia e milioni di vittime con sempre maggiore numero di esuli senza casa e senza patria, i boat people, la fame, la mortalità infantile e le ingiustizie che portano in misura sempre più sfacciata all’impoverimento del povero e all’arricchimento del ricco; la dissacrazione della famiglia e del matrimonio con l’introduzione del divorzio legalizzato, il calo della natalità per l’uso dei contraccettivi e l’aumento sempre crescente degli aborti, gli atti di violenza, gli attentati, gli omicidi, i sequestri di persona, la delinquenza di tutte le forme; la lotta di classe alimentata dall’invidia per il bene altrui e il desiderio di annientano; la gioventù senza ideali e senza domani che si ubriaca nella droga in cerca di un paradiso falso nella sicurezza di non trovarequello vero. Il demonio non ha risparmiato il mondo dell’arte, la pittura, la scultura, la musica. Il volto dell’uomo, in cui si riflette — dice il salmo — la faccia stessa di Dio, è contraffatto e deturpato in un ghigno orrendo e irriconoscibile.

Nei campo religioso abbiamo una nuova feroce offensiva contro la chiesa cattolica non solo nei paesi per tradizione avversi a qualunque manifestazione della religione cristiana ma anche in paesi tradizionalmente cattolici. La chiesa di Roma è — per essi — il nemico numero uno da combattere e da tenere a bada. Quando non è possibile fermarne il dinamismo sempre crescente si ricorre all’ostruzionismo, al falso legalismo, all’offensiva della stampa e dei mezzi di comunicazione sociale, radio, televisione, cinema. L’operato del papa, le sue parole, i suoi interventi dottrinali e disciplinari, i suoi viaggi apostolici, sono presentati al pubblico in forma faziosa, contraffatta, interessata, così da risultare il contrario della realtà. Sono di ieri i processi a sfondo immorale, come nel regime nazista, o a sfondo politico come nel regime comunista, contro sacerdoti e laici cattolici, condannati alla prigione, al campo di concentramento e alla morte. Sono noti i nomi dei martiri moderni Stepinac, Beran, Mindszenti e moltissimi altri anonimi e ignorati. A questo si aggiungano altri fatti: la proliferazione delle sette anticattoliche, anzi antireligiose, lautamente finanziate dagli alleati occulti e non occulti del potere delle tenebre, i tentativi di costruire il regnum bominis sulle rovine del regnum Dei, l’esplosione dell’occultismo e del satanismo, la società massonica radicata in tutti i gangli della società civile, il potere sempre crescente del così detto laicismo, che Paolo V identificava con l’ateismo, l’apostasia di preti e di religiosi, l’abolizione dei giorni festivi, l’ostruzionismo all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, gli innocenti condannati e i colpevoli liberati.

Nel campo morale e individuale l’offensiva del male e del maligno non è minore. Ne elenchiamo alcuni sintomi più visibili: la perdita della fede in gran parte del popolo, specialmente nel settore intellettuale e nel settore operaio, la perdita della dignità nella donna, la propaganda antireligiosa subdolamente condotta, la propaganda dell’immoralità con la così detta educazione sessuale, la pornografia permessa in pubblico senza nessun intervento governativo, il teatro e il cinema diventati facile scuola di corruzione, i sacrilegi eucaristici, le messe nere, il disprezzo della modestia e della verginità, il libero amore, i matrimoni selvaggi ossia le unioni di fatto senza legalizzazione religiosa o civile, il mondo giovanile avviato sempre più verso un declino che sembra irreversibile. Alcuni scrittori recenti, tra cui il tedesco Anton Bòhm, autore di un libro dal titolo Epoca del diavolo, 1955, e il benedettino francese dom Alois Mayer, con Satan de nos jours, e diversi altri, hanno cercato di spiegare l’enigma di questo tempo satanico, ma non ci sono riusciti e hanno rinunciato all’impresa. 
Il diavolo canta vittoria, gli uomini d’oggi hanno perduto il senso del diabolico o hanno paura di parlarne. Così le potenze del male possono scorrazzare per il mondo ben camuffate e indisturbate senza trovare impedimenti che ostacolino la loro opera.

C’è una strana profezia, risalente a quasi 200 anni fa, che oggi si presenta con un tal quale carattere di attualità che talvolta ci lascia perplessi. Si tratta di una predizione dovuta alla veggente e mistica tedesca Serva di Dio Caterina Emmerick (1174-1824), la stigmatizzata di Dùlmen, di cui è stata introdotta la causa di beatificazione. Le sue Visioni e Rivelazioni furono pubblicate dallo scrittore convertito Clemente Brentano (1778-1842), tradotte in diverse lingue e lette avidamente da molti, nel secolo scorso e in questo. In una delle sue visioni la veggente dice testualmente:

«Ho appreso che Lucifero deve essere scatenato per un (certo) tempo, cinquanta o sessant’anni prima dell’anno Duemila, se non mi sbaglio».32

Di questa predizione, oggi, si fa un gran parlare, specialmente nei territori di lingua tedesca, dove ovviamente questo particolare è più conosciuto che altrove.

Che cosa ne dobbiamo dire?

Si tratta, evidentemente, di una rivelazione privata, la quale vale quello che vale, non è oggetto di fede rivelata ma solo di fede umano-storica. Non è perciò in errore chi fa le sue riserve su questa affermazione, come non deve essere considerato temerario chi invece l’accetta e la ritiene autentica.
Sull’autenticità storica delle rivelazioni fatte dalla Emmerick non ci sono dubbi. Il contenuto di esse non è in contrasto con nessuna verità di fede, e la persona a cui furono fatte, la Emmerick, era una vera mistica, non una malata psichica. D’altra parte se si tratta di vera rivelazione — e la chiesa non è contraria ad ammetterla — essa non può venire che da Dio. E sempre Dio che parla attraverso un santo o una santa. Ora, quando Dio «svela», cioè «toglie il velo» al futuro, non lo fa mai per gioco, per divertire o far perdere tempo agli uomini, ma per la salvezza. Dio opera sempre per l’attuazione della salvezza dell’uomo, di colui, o colei, a cui la rivelazione è fatta, e di coloro a cui la rivelazione sarà comunicata.

Perché Dio vuole segnalare a distanza avvenimenti che non interessano direttamente coloro ai quali sono rivelati?

Perché l’uomo si tenga pronto e non sia preso alla sprovvista. Diversa è infatti la posizione di Dio e la posizione dell’uomo di fronte al diavolo: quella di Dio è sempre una posizione di vittoria, quella dell’uomo è invece di continua lotta senza tregua e senza risparmio di colpi. Un nemico previsto è meno pericoloso, è evitato per lo meno un assalto di sorpresa.

«Cinquanta o sessant’anni prima del Duemila». Oggi, nell’anno di grazia 1991, siamo nel bel mezzo della tregenda, di questo insolito sabba diabolico.

Paolo Calliari

I SETTE VIZI CAPITALI



EGO TE ABSOLVO


V.  La lussuria 

LA LUSSURIA è una tendenza di gustare i diletti della carne fuori del legittimo matrimonio. 

Dio è tanto geloso della purezza dei Suoi collaboratori nella creazione della stirpe umana, che con due Comandamenti vigila sopra l'immacolatezza del letto matrimoniale e vieta perfino ogni pensiero d'infedeltà ed ogni sguardo. 

Nonostante questo divieto c'è nell'uomo, cominciando dell'adolescenza, una tendenza più o meno violenta a gustare questo frutto proibito anche fuori del matrimonio. 

La lussuria si commette quando si cerca e si vuole direttamente il piacere cattivo con pensieri, parole o atti. Questi peccati commessi da soli o con gli altri non tardano a produrre tiranniche abitudini che inclinano sempre più la volontà ai grossolani diletti. Si perde ogni amore per la famiglia, per la religione, e ci si seppellisce sempre più sotto la rovina del proprio onore, finchè i diavoli non ci seppelliscono negli abissi infernali. Non si conosce nessuna malattia prodotta dalla continenza, mentre vi sono molte che hanno origine nella lussuria. 

Solo con la preghiera, la mortificazione, con la fuga di ogni occasione, si vince questa tiranica passione; ma sopratutto con la Santa Confessione e la S. Comunione frequenti e ben fatte. 

G. Crux

In Te la mia anima trova un caldo rifugio



In Te la mia anima trova un caldo rifugio,
finché la tempesta scatenata si quieti.
Io tendo il mio orecchio verso il Cielo
per ascoltare la Tua Tenera Voce,
sempre così consolante.
Non devo temere,
la Tua santa presenza a me vicino, 
mi consola,
nessuno può sostituire la Tua Fedeltà,
Tu ormai sei il mio Maestro, 
L’Altissimo, il Signore dei Signori, 
il mio Redentore
e così io mi abbandono totalmente a Te,
ripongo la mia anima e il mio cuore
fra le Tue Divine Mani.
Amen.

Nella Mia Casa devono essere fatte enormi riparazioni



Gesù:
nella Mia Casa devono essere fatte enormi riparazioni, ma Io La riedificherò, mattone dopo mattone, strato dopo strato; malgrado gli incredibili attacchi che la Mia Casa subisce, Io, il Signore, alla fine trionferò; allora riempirò la Mia Casa di anime pure, come un colombaio si riempie di colombe, così sarà della Mia Casa; e lascerò queste anime pure nutrirsi direttamente dalla Mia Mano, perché imparino a dire: “Abba”; la Divinità vincerà la corruzione, la corruzione che attraverso i vizi del mondo ha fatto dei Miei figli degli atei;

intendo fare di queste anime pure esseri divini che riflettono la Mia Divinità; ecco perché vi ricordo senza interruzione la Verità in questi giorni, anche se Mi ripeto; anche se qualcuno di voi è contrario a queste Mie ripetizioni, continuerò a ricordarvi le stesse verità, è il solo modo per ridare vita ad alcuni spiriti inerti;

oggi il Mio Santo Spirito di Grazia è respinto dagli increduli, ma essi non sanno che cosa respingono; è come dice la Scrittura: … “la pietra che i costruttori hanno scartato ha dato prova di essere la pietra angolare; sasso d’inciampo, pietra per far cadere gli uomini”;1 questi increduli cadono sulla pietra angolare perché non credono alle Opere del Mio Santo Spirito; sì, oggi il Mio Santo Spirito di Grazia che discende per indicarvi la Via, la Verità e la Vita è realmente la Chiave di Volta, la Pietra Angolare che voi non riconoscete e che rifiutate completamente;

23 Dicembre, 1989

CRISTO CROCIFISSO CAPOLAVORO DELL’AMORE



IL CROCIFISSO CAPOLAVORO DELL'AMORE E LE SUE NOZZE ETERNE

La definizione di "5° Tempo" che abbiamo dovuto dare a questa ultima parte della nostra riflessione, è solo per adattarci al modo di pensare di noi che siamo ancora di questo mondo: infatti dopo la fine del mondo e della storia umana, dopo la fine del peccato, della morte di Satana dentro lo stagno di fuoco, dopo la fine dunque, anche del tempo, non si dovrebbe più parlare di tempo, perché sarebbe sopravvenuta un'altra realtà, dove la vita non sarebbe più un passaggio, cioè un perpetuo passare da alfa a beta, da beta a delta, etc., ma un eterno stare, quale è appunto la vita eterna, definita da Boezio: 'Tota simul et perfecta possessio'un possesso simultaneo e totale del Tutto!
E il fatto, del quale ora vogliamo parlare, è meraviglioso oltre ogni dire, e lo si potrà comprendere bene solo se sapremo vederlo dentro questo contesto di eternità. Si tratta, come è detto sopra, delle Nozze eterne dell'Agnello cioè del Crocifisso, capolavoro dell'Amore, con la Nuova Gerusalemme, cioè con l'umanità da Lui redenta e salvata nella Vita Eterna; ne parla Giovanni (Ap 21,9): "Poi venne uno dei sette Angeli e mi parlò: "Vieni, ti mostrerò la Fidanzata, la Sposa dell'Agnello". Lui stesso in precedenza aveva visto: "La città santa, la Nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come sposa adorna per il suo Sposo". Ma questo tema di Dio e di una sua Sposa ritorna spesso, fin dai primi tempi, nella Sacra Scrittura: sarà bene dunque riportarne i punti più significativi.
Isaia (54,5): "Esulta, o sterile, non temere, non vergognarti, perché tuo Sposo è il tuo Creatore: Signore degli eserciti è il suo nome".
Isaia (62,4): "Nessuno ti chiamerà più abbandonata, ma tu sarai chiamata Mio Compiacimento, poiché il Signore si compiacerà di te. Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto: come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà di te".
Matteo (9,15): "E Gesù disse loro: non possono gli invitati a nozze essere in lutto, mentre lo sposo è con loro".
Giovanni (3,29): "Chi possiede la sposa è lo sposo: ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo". - (L'immagine nuziale che nell'Antico Testamento è applicata tra Dio e Israele, Gesù se l'è appropriata).
2Corinzi (2,2): "Io infatti provo per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi ad un unico Sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo". - (Paolo, amico dello Sposo, gli presenta la Chiesa sua fidanzata) - (A partire da Osea 2, l'amore di Yaveh per il suo popolo viene rappresentato dall'amore dello sposo e della sposa).
Apocalisse (19,1-10): "Alleluia! Perché sono giunte le nozze dell'Agnello: la sua sposa è pronta" - Nel Nuovo Testamento Gesù presenta l'era messianica come uno sposalizio (cfr Lc nozze del Figlio de re), soprattutto qualificandosi Egli stesso come lo Sposo (Mt 9,15 e Gv 3,29) mostra che l'alleanza nuziale tra Dio e il suo popolo si realizza pienamente in Lui.
Alla fine, ecco che tutto sembra risolversi: nelle ultime pagine dell'Apocalisse, ecco la nuova Gerusalemme che discende dal Cielo con la solennità della Sposa dell'Agnello, in vista del prossimo incontro con Lui, che risponde agli incalzanti: 'Vieni, vieni!' dicendo: "Verrò presto!". "Verrò presto!": dunque non è ancora venuto e la Chiesa continua ad aspettarlo: "nell'attesa della sua venuta". Dovranno infatti realizzarsi quei tragici fatti da noi già contemplati, con i quali e dopo i quali si determinerà la fine del tempo e l'avvento dell'eterno! Infatti il mistero delle nozze dell'Agnello e della nuova Gerusalemme, cioè dell'umanità redenta da lui, poiché sono Nozze eterne, non hanno alcun confronto con le nozze nel tempo: queste hanno il grande compito di diffondere nello spazio e nel tempo i membri della eccelsa razza umana, e avviarli poi verso i loro eterni destini: le Nozze eterne dell'Agnello invece hanno il compito di cogliere ciò che nel tempo ciascuno ha maturato di eterno per portarlo alla perfezione, poiché eternità vuol dire: "Tota simul et perfecta possessio!".
Ecco poi come l'Apocalisse (21,3) definisce le Nozze dell'Agnello: "Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro, ed essi saranno suo popolo, ed Egli sarà "Dio con loro"'. Parole, queste, che ci ricordano il grande problema dell'Alleanza: quell'Alleanza che Dio, fin dai primi tempi, aveva stabilito con il popolo ebraico, e che poi Cristo aveva rinnovato elevandola alla dignità di Eterna Alleanza, perché fondata sul suo Sangue, quello da lui sparso nel grande Sacrificio voluto dal Padre per la nostra Redenzione: quel Sacrificio cioè che Lui stesso aveva voluto e sognato fin dal principio, vedendosi già appeso a quella Croce, abbracciato ad essa in un abbraccio sponsale, inteso a meritare di essere l'Agnello Sposo della nuova Gerusalemme, quella che Lui già prevedeva discendere dal Cielo come una Sposa incontro a Lui!

Padre Virginio Carlo Bodei O.C.D.

Le APPARIZIONI di Gesù Risorto



Apparizione a Giuseppe d'Arimatea, a Nicodemo e a Mannaen.

4 aprile 1945.  
Mannaen, insieme ai pastori, va svelto per le pendici che da Betania conducono a Gerusalemme. Una bella strada va diretta in direzione dell'Uliveto. E verso essa piega Mannaen dopo avere lasciato i pastori, che alla spicciolata vogliono entrare in città per andare al Cenacolo. Poco prima, lo rilevo dai loro discorsi, devono avere incontrato Giovanni, che veniva verso Betania per portare la notizia della Risurrezione e l'ordine di essere tutti in Galilea fra qualche giorno. 
Si lasciano appunto perché i pastori vogliono ripetere personalmente a Pietro ciò che già hanno detto a Giovanni, ossia che il Signore, apparendo a Lazzaro, ha detto di riunirsi nel Cenacolo.  
Mannaen sale per una strada secondaria verso una casa in mezzo ad un uliveto. Una bella casa, che ha intorno una fascia di cedri del Libano, dominanti con le loro moli imponenti i numerosi ulivi del monte. Entra sicuro e al servo accorso dice: «Dove è il tuo padrone?». 
 «Di là con Giuseppe. É venuto da un poco». «Digli che ci sono». Il servo va e torna con Nicodemo e Giuseppe. Le voci dei tre si mescolano in uno stesso grido: «É risorto!». Si guardano, stupiti di saperlo tutti. Poi Nicodemo prende l'amico e lo trascina in una stanza interna. Giuseppe li segue. «Hai osato tornare?». «Si. Egli lo ha detto: "Al Cenacolo". Io lo voglio ben vedere, ora, glorioso, per levarmi il dolore del ricordo di Lui legato e coperto di sozzure come un malvivente colpito dallo sdegno del mondo». «Oh! noi pure vorremmo vederlo... E per levarci l'orrore del ricordo di Lui suppliziato, delle sue ferite senza numero... Ma Egli si è mostrato solo alle donne», mormora Giuseppe. «É giusto. Esse sono state fedeli a Lui sempre in questi anni. 
Noi avevamo paura. La Madre lo ha detto: "Un ben povero amore il vostro, se ha atteso questa ora per mostrarsi!"», obbietta Nicodemo. «Ma per sfidare Israele, a Lui più contrario che mai, avremmo ben bisogno di vederlo!... Se tu sapessi! Le guardie hanno parlato... Ora i Capi del Sinedrio e i farisei, non ancora convertiti da tanta ira del Cielo, vanno cercando chi può sapere della sua Risurrezione per imprigionarlo. Io ho mandato il piccolo Marziale - un fanciullo sfugge più e meglio - ad avvisare quelli della casa di stare all'erta. Dal Tesoro del Tempio hanno tratto denaro sacro per pagare le guardie, acciò dicano che i discepoli lo hanno rapito e che quanto hanno detto prima, della Risurrezione, non era che bugia per paura della punizione. La città bolle come un paiolo. E c'è chi, dei discepoli, già la lascia per paura... Voglio dire i discepoli che non erano a Betania...» «Si, avremmo bisogno della sua benedizione per avere coraggio». «A Lazzaro è apparso... Era quasi l'ora di terza. Lazzaro ci apparve trasfigurato».  
«Oh! Lazzaro lo merita! Noi...», dice Giuseppe. «Si. Noi siamo ancora incrostati di dubbio e di pensiero umano come da una lebbra mal guarita... E non c'è che Lui che può dire: "Io voglio che voi ne siate mondati". Non parlerà dunque più, ora che è risorto, a noi che siamo i meno perfetti?», chiede Nicodemo. «E non farà più miracoli, per castigo del mondo, ora che è il Risorto da morte e dalle miserie della carne?», domanda di nuovo Giuseppe. Ma il loro chiedere non può avere che una risposta. La sua. E la sua non viene. I tre restano accasciati. Poi Mannaen dice: «Ebbene. Io vado al Cenacolo. Se mi uccideranno, Egli assolverà l'anima mia e lo vedrò in Cielo. Se no lo vedrò qui, in Terra. Mannaen è tanto inutile cosa nelle sue schiere che, se cade, lascerà lo stesso vuoto che lascia un fiore colto in un prato gremito di corolle: non si vedrà neppure...», e si alza per andare. Ma, mentre si volge verso la porta, questa si illumina del divino Risorto, che a palme aperte, in atto di abbraccio, lo ferma dicendo: «Pace a te! A voi pace! Ma rimanete dove siete tu e Nicodemo. Giuseppe può ancora andare, se crede. Ma qui mi avete, e dico la richiesta parola: "Io voglio che siate mondati da quanto di impuro resta nel vostro credere". Domani scenderete in città. Andrete dai fratelli. Questa sera ho da parlare ai soli apostoli. Addio. E Dio sia sempre con voi. Mannaen, grazie. Tu hai creduto più di questi. 
Grazie, dunque, anche al tuo spirito. A voi grazie della vostra pietà. Fate che si muti in più alta cosa con una vita di intrepida fede». Gesù scompare dietro una incandescenza abbagliante. I tre sono beati e smarriti. «Ma era Lui?», chiede Giuseppe.  
«E non hai sentito la sua voce?», risponde Nicodemo. «La voce... può averla anche uno spirito... Tu, Mannaen, che gli eri tanto vicino, che ti parve?». «Un vero corpo. Bellissimo. Respirava. Ne sentivo l'alito. E mandava calore. E poi... le Piaghe le ho viste. Parevano aperte allora. 
Non davano sangue, ma era carne viva. Oh! non dubitate più! Che Egli non vi castighi. Abbiamo visto il Signore. Voglio dire: Gesù tornato glorioso come sua Natura lo vuole! E... ci ama ancora... In verità, se ora Erode mi offrisse il regno, gli direi: "Mi è polvere e sterco il tuo trono e corona. Ciò che io possiedo nulla lo supera. Ho la conoscenza beata del Volto di Dio"».  


SANTA TERESA DI GESÙ



Dio vi liberi dalle varie qualità di paci che godono i mondani! Il Signore non ci permetta mai di gustarle perché ci sarebbero di guerra senza fine. 
 Ecco un mondano che ingolfato nei più enormi peccati vive tranquillamente, contento dei suoi vizi, senza alcun rimorso di coscienza. – 
Questa pace, come certo avrete letto, indica che egli e il demonio sono amici. E, fin che vive, il maligno non gli vorrà certo muover guerra. 
 Vi sono anime così perverse che per evitare questa guerra – e non già per amore di Dio – tornerebbero alquanto al suo servizio. Ma pur tornandovi, non vi durano a lungo, perché, appena il demonio se ne accorge, offre loro nuove ebbrezze di loro gusto, con le quali le ritorna alla sua amicizia, trattenendovele poi fino a quando non le abbia condotte in quel luogo, ove farà loro intendere quanto una tal pace sia stata falsa. Ma di queste anime non vi è proprio di che occuparci: se la vedano loro! Spero nel Signore che tanto male fra voi non venga mai ad allignare. Tuttavia il demonio potrebbe incominciare con un'altra pace: quella con i difetti leggeri. – Finché si vive, figliuole, si deve star sempre con timore.