sabato 10 agosto 2019

Diventate nuovamente come bambini e gettate fuori dalla vostra vita tutto ciò che non proviene da Dio!



Maria Madre di Dio

Figli Miei. Tutto il dolore che ognuno di voi prova, lo dovete offrire a Dio Padre, affidare a Lui. In questo modo esso sarà mitigato, perché Dio l’Altissimo lo “trasforma” e lo rimanderà a chi gliel’ha offerto, sotto forma di amore.

Invocate Gesù , nelle situazioni per voi difficili. Mettete tutto nelle Sue mani, tutto ciò che non riuscite a” portare” da soli. 

Sentirete la cura che ha di voi, e che

vi regalerà tutto quello di cui avete bisogno per vivere sulla vostra terra.

Chi vive con Mio Figlio è in grado di accettare tutto nella gioia. 

EGLI consola chi si rattrista, in modo che  il suo cuore e la sua anima si riempiano con Gioia e Amore. EGLI porterà “i fardelli“ che vi saranno imposti.

Miei cari figli. Se sapeste com’è meravigliosa, affascinante e perfetta è una vita con Gesù 

abbandonereste tutto, solo per seguirLo e per stare con LUI

Diventate di nuovo come bambini! Ciò vuol dire: gettate via dalla vostra vita e dai vostri cuori tutto quello che non viene da Dio!

Chi vive con Dio Padre e con Suo Figlio, è protetto da Suoi vari santi Servitori e il Santo Arcangelo Michele metterà il Suo scudo di protezione davanti a voi e nessun demone avrà più potere su di voi!


CHE I FRATI NON FACCIANO INGIURIA NÉ DETRAZIONE, MA SI AMINO SCAMBIEVOLMENTE



 1 E tutti i frati si guardino dal calunniare alcuno, e evitino le dispute di parole, 2 anzi cerchino di conservare il silenzio, se Dio darà loro questa grazia. 3 E non litighino tra loro, né con gli altri, ma procurino di rispondere con umiltà, dicendo: Sono servo inutile.

4 E non si adirino, perché chiunque si adira col suo fratello, sarà condannato al giudizio; chi avrà detto al suo fratello «raca», sarà condannato nel Sinedrio; chi gli avrà detto «pazzo», sarà condannato al fuoco della Geenna. 5 E si amino scambievolmente, come dice il Signore: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate scambievolmente come io ho amato voi». 6 E mostrino con le opere l’amore che hanno fra di loro, come dice l’apostolo: «Non amiamo a parola né con la lingua, ma con le opere e in verità ». 7 E non oltraggino nessuno; 8 non mormorino, non calunnino gli altri, poiché è scritto: «i sussurroni e i detrattori sono in odio a Dio». 9E siano modesti, mostrando ogni mansuetudine verso tutti gli uomini. 10 Non giudichino, non condannino; 11 e come dice il Signore, non guardino ai più piccoli peccati degli altri, 12 ma pensino piuttosto ai loro nell’amarezza della loro anima.
13 E si sforzino di entrare per la porta stretta, poiché dice il Signore: «Angusta è la porta e stretta la via che conduce alla vita; e sono pochi quelli che la trovano».

S. Francesco d’Assisi

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO



Offrire tutte le immolazioni di Gesù

Insieme a Gesù, avvalorata da' suoi meriti, sostenuta dalla sua grazia, infervorata dal suo amore, con le stesse sue labbra insanguinate, con il suo Cuore squarciato, con il suo Sangue vivo che grida pietà, misericordia e perdono, io Ti offro, o Signore, il poverissimo mio essere, la mia volontà, il mio cuore, la mia vita, le mie speranze più care e più sante, le mie aspirazioni più ardenti, perché Tu possa, ad ogni istante, prendermi tutta: sacrificarmi come vuoi, nell'anima, nel sentimento, nell'azione; perché Tu possa, ad ogni istante, privarmi di tutti i beni del corpo, del cuore e dello spirito, ritenendo la mia consumazione come l'omaggio più umile, ma più generoso, alla tua Maestà Sovrana, degna che tutte le creature si annientino per la tua gloria.
Con la mia piccola, sincera, irrevocabile immolazione, che ripeto e sempre ripeterò nei limiti dell'obbedienza, intendo di offrirti, o mio Dio, ad ogni istante, e non solo durante la vita, ma anche lungo tutti i secoli, fino all'ultimo istante del tempo, tutte le immolazioni di Gesù, tutto il Sangue che versa per la redenzione del mondo, e intendo di offrirlo in riparazione alla tua Divina Maestà, tanto oltraggiata dai nostri peccati, e di applicare i suoi meriti preziosi, possenti ed infiniti ad ogni anima, a tutte le anime che vivranno lungo i secoli, onde siano purificate, santificate, ridonate al tuo Cuore con la candida veste della giustizia, con quella sfolgorante della carità.
Chiedo, o Padre Santo, che per i patimenti della Croce e per quelli dell'altare, per gli infiniti abbandoni del Cuore di Gesù, siano risanate le piaghe dell'umanità; che la nostra vita terrena non sia che lo slancio per quella celeste; che tutte le menti, tutti i cuori, tutte le anime rispondano al sitio di Gesù, per dare a Te, o Padre nostro, la gloria massima nei secoli eterni!
O Padre Santo, disseta la tua giustizia nel Sangue dell'Agnello immolato per noi!
O Gesù, imprimi la tua passione nella mia anima, le tue pene nel cuore, le tue piaghe nel corpo!
O Spirito Santo, accresci in me la luce, la forza, la grazia, l'amore! q. 12 : s. d.

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO

Ascolta la mia supplica per la libertà



O Dio, Padre mio Misericordioso, Creatore di tutto ciò che è,  
ascolta la mia supplica per la libertà. 
Liberami dalle catene della schiavitù  
e proteggimi dalla persecuzione del male. 
Aiutami a discernere la verità e vieni in mio aiuto,  
anche se sono confuso e possono dubitare della Tua Parola. 
Perdonami se Ti offendo  
e portarmi nel rifugio del Tuo Nuovo Paradiso sulla Terra. 
Amen. 

Dio l‟Altissimo: Il Mio Potere è superiore a tutto ciò che esiste in questo mondo ed al di là di esso



Mia carissima figlia, l‟umanità si è rivoltata contro di Me e contro tutto quello che Io ho creato a Mia Immagine e, per questo, il Mio Dolore è grande. 

I Miei figli verranno salvati dall‟Intervento del Mio dilettissimo Figlio Gesù Cristo, e questo avverrà molto presto. Prima che venga questo giorno, Io chiedo a tutti coloro che Mi amano di riconoscere la Verità e quindi di invocare la Misericordia di Mio Figlio ed il Suo Amore. 

Voi che amate Mio Figlio, dovete ricordare la Sua Promessa di redimere il mondo e di sradicare il peccato prima che Egli discenda con il Suo Glorioso Regno. La vita del corpo e dell‟anima saranno eterne e coloro che accetteranno la Misericordia di Mio Figlio otterranno questo grande Dono; coloro che non lo faranno, non la otterranno. 

Venite, figli Miei, ed accettate la Mia Parola poiché essa è eterna e niente la distruggerà. Il Mio avversario ribolle di rabbia in questo tempo, poiché sa che il mondo si libererà della sua influenza ed allora scatenerà delle terribili sofferenze sulle anime a cui egli vuole negare il Dono della Vita Eterna. 

Sarete messi alla prova oltre ogni limite, nella vostra fede verso la Santissima Trinità, e molti di voi cadranno. La vera fede richiede concreta fiducia e, a meno che non vi fidiate delle promesse fatte da Mio Figlio, verrete separati da Lui. 

Ad ogni Mio singolo figlio, a breve, sarà fornita la prova della Mia Esistenza. Quando verrà dato questo segno, non lo mettete in dubbio, poiché esso serve per portarvi nel Mio Rifugio che Io vi lascio in eredità. 

Molti segni della Mia Esistenza sono già stati dati al mondo ed ora vi porto molto di più. Non temete, perché Io desidero ogni anima e non c‟è uno tra voi che Io non ami con tenerezza di Cuore. Io amo i Miei nemici, compresi quelli che Mi torturano con la loro cattiveria, ma, ben presto, il Dono che Io farò loro, risveglierà l‟amore dormiente nei loro cuori per il loro Creatore. Il loro amore ed il Mio Divino Amore uniti insieme, vinceranno il male. Io spazzerò via tutte le loro paure e le loro lacrime. 

A voi, Miei cari figli, verrà dato questo Dono quando meno ve lo aspettate, poiché il tempo si sta avvicinando e la faccia della terra verrà cambiata per sempre e per il bene di tutti. 

Il Mio Potere è superiore a tutto ciò che esiste in questo mondo ed al di là di esso. Il Mio Regno è eterno. 

Il vostro amato Padre 

Dio l‟Altissimo 

10 Gennaio 2015



venerdì 9 agosto 2019

Ciò che Egli cominciò 2000 anni fa ora troverà il suo glorioso compimento.



Maria Madre di Dio

Pregate per quelli che chiudono il loro cuore davanti a LUI. Così anche loro ricevono un’altra chance, di cui hanno bisogno per aprirsi nonostante tutto a LUI, il vostro Salvatore.

Non credete mai al nemico malvagio che porrà sulla vostra via nient’altro che seduzioni e distrazioni di poco valore. 

Egli non è interessato a voi.

 La sua battaglia è contro Dio e la sua arma è questo “mondo dell’apparenza” che attira e seduce così tanti figli di Dio. 

Solo per danneggiare Dio Padre, egli vuole rubare le vostre anime, 

per nessun altro motivo. Per questo svegliatevi, Miei amati figli perché

 il maligno non si prenderà mai  cura di voi

Una volta che siete caduti nella sua trappola, egli farà di tutto affinché non ritroviate mai più la strada verso Dio, per rendervi dipendenti, per confondervi e infine per farvi soffrire. 

Egli sa che il tormento più grande per Dio, vostro Padre è di vedere voi soffrire.

Ciò che Egli cominciò 2000 anni fa ora troverà il suo glorioso compimento.

UN UNICO PANE, UN'UNICA PREGHIERA



Da cosa deriva che una preghiera sincera per il prossimo è così efficace? Dal fatto che, strettamente unito a Dio nella preghiera, io formo un solo spirito con lui e che, mediante la fede e l'amore, unisco a me coloro per i quali prego; lo Spirito Santo che agisce in me agisce anche in loro nello stesso momento, poiché compie ogni cosa. "Noi, pur essendo molti, formiamo un solo corpo, poiché partecipiamo dell'unico pane" (1 Co 10, 17). "C'è un solo Corpo e un unico Spirito" (Ef 4, 4).

San Giovanni di Cronstadt

LE GLORIE DI MARIA



Quanto grande è l'amore che ha per noi la nostra madre Maria 

Un giorno un padre della Compagnia, con il quale andava a far visita a un'immagine della santa Vergine, gli domandò quanto amasse Maria. « Padre, rispose, che posso dire di più? 
E la Madre mia ». Quel padre aggiunse che il giovane santo pronunziò queste parole con una voce, un'espressione e un tono così commossi che non sembrava un uomo, ma un angelo che parlasse dell'amore di Maria. L'amino quanto l'amava il beato Ermanno, che la chiamava la sua sposa d'amore e che da Maria fu onorato con il nome di sposo; quanto san Filippo Neri, che il pensiero di Maria riempiva di consolazione e che perciò la chiamava la sua delizia; quanto san Bonaventura, che la chiamava non solo « sua signora e madre », ma per dimostrare la tenerezza del suo amore arrivava a chiamarla « il suo cuore, l'anima sua». L'amino quanto quel grande amante di Maria, san Bernardo, che amava questa dolce madre tanto da chiamarla « Ladra dei cuori: Raptrix cordium ». Perciò il santo, per esprimerle l'ardore del suo amore, le diceva: « Non mi hai forse tu rubato il cuore?» La chiamino pure la loro innamorata, come faceva san Bernardino da Siena. Ogni giorno egli si recava davanti a un'immagine della sua regina per dichiararle il suo amore in teneri colloqui e, a chi gli domandava dove andasse ogni giorno, rispondeva che andava a trovare la sua innamorata amino quanto l'amava san Luigi Gonzaga, il cui amore appassionato verso Maria era tale, che appena udiva il dolce nome della sua cara Madre, il suo volto infiammato manifestava agli occhi di tutti l'ardore che accendeva il suo cuore. 
L'amino quanto san'Francesco Solanes, che, abbandonandosi ai trasporti del suo amore fino a una santa follia, si metteva talvolta a cantare d'amore, accompagnandosi con uno strumento musicale, davanti a un'immagine di Maria, dicendo che, come fanno gli uomini innamorati, egli faceva la sua serenata alla sua diletta regina. L'amino quanto l'hanno amata tanti suoi servi che non sapevano più che fare per dimostrarle il loro amore. Il padre Girolamo da Trexo della Compagnia di Gesù esultava nel chiamarsi schiavo di Maria e in segno della sua schiavitù andava spesso a visitarla in una sua chiesa. Appena arrivato, bagnava il pavimento con le sue lacrime per la tenerezza dell'amore che sentiva verso Maria; poi l'asciugava con la lingua e con la faccia e baciava mille volte l'impiantito, pensando che quella era la casa della sua amata signora.

 di  S. Alfonso M. de Liguori 

VIENI SPIRITO CREATORE



Vieni, o Spirito Creatore, visita le nostre menti, riempi della Tua grazia i cuori che hai 
creato. O dolce Consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo 
crisma dell'anima. Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette 
doni, suscita in noi la parola. Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le 
nostre ferite col balsamo del tuo amore. Difendici dal nemico, reca in dono la pace;la 
tua guida invincibile ci liberi dal male. Luce d'eterna sapienza svelaci il grande 
mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. 
Sia gloria a Dio Padre e al Figlio ch'è risorto, allo Spirito Paraclito nei secoli dei 
secoli. Amen.

Quando però, l‟amore viene a mancare, Io sono assente nell‟anima



Mia amatissima figlia, è tempo, per i cristiani di tutto il mondo, di unirsi contro il disprezzo che viene mostrato da miliardi di persone contro la Verità, la Santa Parola di Dio. 

Ogni peccato contro Dio adesso viene considerato accettabile ai Miei Occhi. I peccati che per Me sono ripugnanti, verranno presto mostrati come se fossero santi ai Miei Occhi; questo però non potrà mai succedere. Ogni qual volta voi presentate qualcosa, che non viene da Me, e la mettete dinnanzi a Me nelle Mie Chiese, Mi causate un grande dolore. 

Non è mai stato così difficile, per i cristiani seguire il Mio Percorso Spinoso, quanto lo è oggi. 
Menzogne, menzogne e solo menzogne, vengono trasmesse a voi, nel Mio Nome; per tale motivo, non dovete mai dimenticare i Miei Insegnamenti o verrete ingannati da coloro che tramano contro la Parola di Dio. Essere un Cristiano, richiede molto di più che dichiarare di esserlo. Se voi siete dei veri cristiani, allora farete tutto quello che Io ho insegnato e seguirete la Dottrina Santa, contenuta nella Sacra Bibbia. Riconoscere la Mia Parola è una cosa, ma mettere in pratica ciò che Io ho insegnato è un‟altra cosa. 

Amarsi l‟un l‟altro non è mai facile a causa dell‟esistenza del peccato. Amare i vostri nemici pone su voi un carico oneroso, ma se pregate con il fine di ricevere le grazie per agire in questo modo, vi accorgerete che il vostro amore per Me crescerà. Se voi mi amate veramente, sarete liberi dall‟odio e di conseguenza, troverete la vera pace della mente e dell‟anima. Se voi consentite a Satana di tentarvi ad odiare gli altri, cadrete in una terribile oscurità. L‟odio è come una pianta infestante che cresce e si diffonde rapidamente. Infine, quando l‟odio avrà avvelenato l‟anima, la divorerà interamente. Esso porterà con sé un‟angosciante inquietudine e coloro che ne sono pieni, non troveranno mai la pace. L‟odio genera altro odio ed esso si diffonde rapidamente da un‟anima all‟altra. Una volta che Satana si é stabilito in queste anime, non le lascerà mai, fino a quando esse non si saranno pentite ed avranno mostrato il vero rimorso. 

L‟amore doma ogni tipo di odio ma, se voi non allontanate le vostre anime da coloro che incitano all‟odio, sarete immersi nella disperazione. Io non posso salvare un‟anima che non si pente della sua malvagità. Io aspetto la vostra confessione e, nel momento in cui voi verrete a Me e Mi supplicherete di darvi sollievo dalla maledizione dell‟odio, Io vi raggiungerò, vi prenderò per mano e vi trascinerò verso il Mio Rifugio di Pace. 

La pace e l‟amore possono venire solo da Dio. Cercate sempre di trovarMi, poiché Io Sono l‟Amore; quando però, l‟amore viene a mancare, Io sono assente nell‟anima. 

Il vostro Gesù 

9 Gennaio 2015

PADRE PIO



Maria non ritiri mai il suo sguardo materno da te. - Maria ti possegga sempre piú per condurti a Gesú.

“FIGLIO, NON DIMENTICARE LE LACRIME DI TUA MADRE!” (Siracide 7, 27)



IL  GRANDE  SIGNIFICATO  DELLE  LACRIME  DI  MARIA 

Nella notte della Passione, per Gesù si spense ogni stella e anche il Sole del Padre si oscurò, eclissato dai peccati del mondo. Una sola stella mai Lo abbandonò: la sua Mamma. 
Così fu per Maria: nella notte del suo dolore senza fine, quando il Sole del Figlio suo si era spento, una stella le rimase, la sua fede eroica. Essa fu “la fiaccola” che illuminò a suo Figlio la via del ritorno, e il suo amore fu l’olio della sua lampada accesa in attesa dello Sposo. In quelle lunghissime ore di agonia, fino all’alba del terzo giorno, l’opera di suo Figlio, il Disegno divino. dipendeva dalla fede, dall’amore, dalla fedeltà di Maria.  
Di  nuovo, per Maria e grazie a Maria si compì il Disegno divino e nella Risurrezione arrivò in porto. MARIA È MADRE DELLA RISURREZIONE! Sì, per avere la Vita Gesù volle la collaborazione di sua Madre; anche per riavere la Vita nella sua Risurrezione volle di nuovo il “FIAT” di sua Madre.   
Questo significa essere MARIA CORREDENTRICE!  Significa essere Colei che ha raccolto e ha fatto sua, mettendola in salvo, la Vita di suo Figlio, l’Opera della Redenzione, il Progetto del Padre.  
Significa essere Madre di tutto in Gesù e, di conseguenza, essere Madre DI TUTTI in Gesù. 
Nel concepire Gesù, Maria ci aveva concepiti in Lui come creature e come membra del Corpo Mistico di suo Figlio. Sotto la Croce ci ha partoriti come redenti, come figli di Dio rinati alla Vita. 
Maria è la vera “Madre di tutti i viventi” (Gn. 3, 20). Come non saremmo esistiti discendendo dal solo Adamo, senza la collaborazione di Eva, non saremmo stati redenti da Gesù Cristo senza la corredenzione di Maria. Dire che è la Corredentrice significa che, se siamo redenti, LO DOBBIAMO ANCHE A MARIA, unita a suo Figlio.    
Lei ha fatto sua la Vita di Gesù, la sua Passione e Morte e la stessa Risurrezione per darla a noi, alla Chiesa. Quando Gesù, morto, fu deposto dalla Croce nelle braccia di sua Madre, Maria sentì allora le doglie del parto: “La Donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’afflizione, per la gioia che è venuto al mondo un uomo” (Gv. 16,21). Maria vedeva già, nel suo Figlio morto, i suoi figli vivi. Nelle sue braccia aveva la Chiesa, che in quel momento nasceva! Sul Calvario riviveva in modo nuovo il mistero di Betlemme... E tuttavia il suo travaglio non era finito, la sua amarissima Passione doveva continuare ancora fino alla Risurrezione. Ben possiamo supporre che “il Getsemani azzurro” di Maria ebbe termine finalmente soltanto quando la Chiesa, nella persona di Pietro (1 Cor. 15,5), accolse la Redenzione culminata nella Risurrezione e la fece sua. 
Da allora, il compito della CORREDENZIONE è passato alla Chiesa. Per questo, San Paolo ha pututo dire le parole della Corredentrice: “Figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore, 
finché non sia formato Cristo in voi”  (Gal. 4,20).    
La maternità della Chiesa è la Maternità di Maria che prosegue nella Chiesa e per mezzo della Chiesa. Allo stesso modo, la corredenzione della Chiesa, nella quale siamo chiamati a  partecipare, è la Corredenzione di Maria, che in questo momento storico, più che mai, prosegue nella Chiesa e per mezzo della Chiesa.   
Gesù rende il suo Corpo Mistico partecipe di tutte le sue prerogative: Figlio di Dio e  Figlio di Maria, MEDIATORE  o  SACERDOTE, REDENTORE  e  RE.  
Queste tre ultime cose sono tre uffici o ruoli che Gesu svolge, in rapporto ai tre fini della sua Incarnazione:  
– per essere il Primogenito fra tutte le creature, quindi il Mediatoreo Pontefice, il Sacerdote di tutta la Creazione;   
– per essere il Salvatore del mondo, quindi il Redentore, la Vittima, l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo;   
– e per essere l’Erede dell’Universo, quindi il Re di un Regno che non è di questo mondo, quello della Volontà del Padre, che si deve compiere in questo mondo.  
Di queste prerogative rende tutti partecipi nella sua Chiesa, sia pure in misura diversa     (“a chi cinque talenti, a chi due, a chi uno”) e ottenendo risposta diversa.   
Nella Chiesa ognuno è un piccolo mediatore, partecipe cioè della Mediazione unica e universale di Cristo (cfr. 1 Tim. 2,5), quando intercede per altri.  
È un piccolo corredentore quando in favore degli altri, dei peccatori, si offre al Signore, ripara, ottiene perdono; perciò può dire San Paolo: “Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo a favore del suo Corpo che è la Chiesa” (Col. 1,24).  
Ognuno infine è chiamato a regnare con Cristo mediante la perseveranza (2 Tim. 2,12). Quindi, è ovvio che la Madre di Gesù partecipa alle prerogative del Figlio con piena giustizia e verità, essendo sta-ta chiamata a collaborare in modo unico alla Missione e agli uffici del Verbo Incarnato, Crocifisso e Risorto, rispettivamente come la Mediatrice, la Corredentrice e la Regina.  
D’altronde, lei ha corrisposto pure in modo unico, eroico, divino. Nessuno si è mai identificato con Gesù Cristo come lei. Chi più di Maria può dire in tutte le Messe di tutti i tempi (e non in senso sacramentale, ma con piena verità) “questo è il mio Corpo, questo è il mio Sangue”?   Maria è stata definita dal Papa “Donna Eucaristica”.  
Che Maria sia l’Immacolata, la Madre di Dio, la sempre Vergine, la Tutta Santa, Assunta in Cielo in Anima e Corpo, queste sono verità che riguardano il suo personale rapporto con Dio. Sono già in pieno possesso della Chiesa. Ma la Chiesa non possiede ancora la piena, luminosa e vitale consapevolezza di queste altre verità, che riguardano allo stesso tempo i rapporti di Maria con gli uomini redenti da suo Figlio e con il resto della Creazione: che Maria è, come lei ha detto nella sua manifestazione ad Amsterdam, CORREDENTRICE con il Figlio presso il Padre, MEDIATRICE e AVVOCATA. 

LA SANTA COMUNIONE



EGO TE ABSOLVO

«IO HO FAME, IO HO SETE, IO MUOIO DAL DESIDERIO DI ESSERE RICEVUTO DALLE MIE CREATURE NELLA S. COMUNIONE » 

Sono nel Sacramento del Mio Amore per le mie creature: ed esse ne fanno così poco caso!... Ho sete dell'amore delle mie creature!... I Serafini mi amano tanto, i Santi mi amano tanto, il loro amore più puro e perfetto... Io ho tanto amore in Cielo, ma vengo a cercarlo in terra, perché in terra l'amore è libero... Oh quale pazzia d'amore è l'Eucaristia!... ma quest'amore che si esaurisce e si consuma per il bene delle anime non è corrisposto. 

Poveri peccatori! Non vi allontanate da Me! vi aspetto nel tabernacolo notte e giorno!... 
Non vi rimprovererò per i vostri peccati... non ve li rinfaccerò... ma li laverò nel Sangue delle mie piaghe! Non temete! Venite a Me! se sapeste quanto vi amo... Fate un'elemosina di amore a questo Prigioniero divino che vi aspetta, vi chiama, vi desidera! 
Sto qui, nel tabernacolo, affinché in tutte le vostre pene possiate venire a consolarvi col più tenero dei cuori, col migliore dei padri con l'amico che non vi abbandona mai. Abito nel tabernacolo, sono il Pane Vivo disceso dal Cielo per diventar la vostra vita vostra salvezza il medico e nello stesso tempo la medicina per tutte le malattie e ferite del cuore umano. 

« Venite tutti a Me, che siete affaticati ed lo vi solleverò. » 

G. Crux 

SPIRITO SANTO



Vieni, o Spirito di pace, di mansuetudine e di carità, allontana da noi lo spirito dell'ira e dell'invidia, e fa che imitiamo sempre il nostro Esemplare Gesù nella mansuetudine e mitezza e nella verace carità. 

La Madre della Salvezza: O accettate la Parola di Dio, stabilita da Lui, oppure no



Miei cari figli, dovete essere preparati ai Piani di mio Figlio per redimervi tutti ai Suoi Occhi. 
Il Tempo del Suo Intervento, per risvegliare lo spirito dentro di voi, si sta avvicinando. 

Pregate, pregate, pregate per tutti i figli perduti nel mondo che hanno reciso tutti i legami con mio Figlio, sebbene essi siano stati svezzati nella Verità. Presto, essi non avranno alcun dubbio quanto alla Sua Esistenza e voi dovrete pregare che l‟orgoglio umano non si metta di mezzo a loro e la Misericordia di Dio. Dovrete pregare, in modo particolare, per le anime che hanno tradito mio Figlio in tanti modi, affinché venga dato loro il coraggio di umiliarsi davanti a Lui e supplicarLo al fine di ottenere la Misericordia. 

Cari figli, la Verità donata all‟umanità attraverso la Manifestazione del mio Eterno Padre, per mezzo del Suo unigenito Figlio Gesù Cristo, è stata ridotta a pezzi. Non abbracciate qualsiasi dottrina di sorta, che non sostenga la Verità nella sua interezza. Non dovete mai affermare che solo una parte della Verità è importante, rinnegando quindi il resto di essa. O accettate la Parola di Dio, stabilita da Lui, oppure no. Il tempo non ha alcuna importanza. Quello che fu rivelato migliaia di anni fa all‟uomo, attraverso la Parola di Dio, non è cambiato, né potrà mai esserlo. 
Tutto ciò che viene da Dio deve rimanere intatto, indipendentemente da quanto questo sia difficile. Rimanere leali agli Insegnamenti di Dio richiede una grande forza, resistenza e determinazione della volontà. 

L‟amore è il modo attraverso il quale potete rimanere fedeli a mio Figlio, ma questo amore deve essere incondizionato. Esso non deve mai essere macchiato dall‟amore per voi stessi, perché questo non dà gloria a Dio. Se voi amate veramente Dio, rimarrete leali alla Parola. Se voi dite di essere discepoli di mio Figlio, Gesù Cristo, allora dovete seguire i Suoi Insegnamenti, senza condizioni. Dovete amarvi l‟un l‟altro così come Egli vi ama, senza condizioni. Voi non potete dire di amare Dio se non vi amate l‟un l‟altro. Voi non potete camminare sulle Sue Orme, se non perdonate coloro che peccano contro di voi. 

Sarà solo nel momento in cui voi rispetterete le Leggi di Dio che entrerete nel Suo Glorioso Regno. 

La vostra amata Madre 

Madre della Salvezza 

7 Gennaio 2015



giovedì 8 agosto 2019

Chi non crede alla fine dei tempi, non si preparerà a essa, e questo è un grandissimo errore!



Maria Madre di Dio

Più un’anima, un cuore si avvicina a Gesù, più forte diventa nella battaglia contro il male. All’inizio questo meraviglioso amore si sviluppa nel cuore. In questo modo è aperta la strada verso Gesù e Suo Padre, Dio l’Onnipotente. Poi quest’amore, diventa più profondo, e la strada verso Mio Figlio si rende visibile a quest’anima. Una volta sulla via verso di Lui, verso il vostro Gesù, l’anima comincia a rafforzarsi sempre di più nel divino e nella via divina ed è così in grado di  resiste, in modo sempre più efficace, agli attacchi di Satana. Poi percorrendo questa strada, l’anima si avvicina a Gesù e Dio Padre e incomincia a combattere contro il male e i malvagi, comincia veramente a competere e a difendere Dio in tutta la Sua gloria.
Queste sono i tanti stadi sulla via divina, che servono a immergersi sempre di più nei misteri di Dio, a comprenderli e a riconoscere forti e saldi il male, a resistergli e a combattere potentemente con “le armi divine”.
Chi ha iniziato questa via, chi l’ha realmente intrapresa, non devierà mai da essa.
Nulla è paragonabile, nulla è più ricco dei regali, di questa via verso Dio.
Ciò che è difficile per voi, è ”il salto“ dalla materia alla vita spirituale. Ciò non vuol dire che poi vivete soltanto nello spirito. No! Voi vivete una combinazione di materia e spiritualità, unite in armonia.
 Il collegamento tra  Dio + il mondo, questo e ciò che deve essere ristabilito
 Non l’ uno o l’altro. No. È un mondo (materia) che deve vivere con Dio (spiritualità) per sentirsi realmente realizzato.
Dio, nostro Padre, Creatore di tutti noi, ha creato un mondo meraviglioso che i Suoi figli creati a sua immagine e somiglianza, sono stati in grado di distruggere sempre di più. Sempre di nuovo i Suoi figli sono andati troppo in là, sempre nuovamente Dio Padre ha mandato loro delle ammonizioni. Ma l’accettabile gioco del peccato, l’abbandono della fede e la diffamazione di Dio, Nostro Padre è stato sempre ripetuto fino ad oggi.
Non una catastrofe ha scosso svegliando i Suoi figli, non uno dei Suoi profeti è stato creduto. I grandi dell’umanità hanno rinnegato e rinnegano  tutt’ora Dio Padre e il Suo Santo Figlio. Le catastrofi dei tempi presenti non sono viste come avvertimenti, i veggenti di oggi sono denigrati e messi al muro perché non sono creduti. Se non vi svegliate e non riconoscete ciò che realmente accade intorno a voi, soccomberete così com’è successo già prima a tutti i non credenti!
Svegliatevi, leggete il libro di Dio! Lì è scritto tutto dall’inizio alla fine, fino a quello che voi vivete oggi! Chi non crede alla fine dei tempi non si preparerà a essa e questo è un inorme errore! Voi siete ciechi, volete esserlo, per non dover modificare la vostra ”insignificante” vita e siete voi che l’ avete resa insignificante, perché avete esiliato Dio da essa!
Non vedete, dove vi porta tutto ciò? Come potete essere così accomodanti, pigri e non comprendere? Chi non crede in Dio Padre, chi non segue Suo Figlio, non potrà entrare nel Regno dei Cieli. E quando la terra si fonderà con il Cielo, allora quelli di voi che non hanno trovato la strada per Mio Figlio, soffriranno già nel mare di fuoco.
Non toglietevi da soli la chance di ricevere questa meravigliosa eredità! 
Una vita in eterna divinità ciò vuol dire con Gesù, il vostro Creatore, tutti i santi, gli angeli, in pace, amore e Gloria! Lì non esiste il male: nessuna sofferenza, nessun tormento. 
Starete finalmente bene, non vi dovrete preoccupare di nulla perché Dio in persona si prenderà cura di voi!
Gesù ho fiducia in te! 
Questo deve essere il vostro motto. Questa frase vi avvicina sempre di più a Mio Figlio. La potete ripetere sempre, in qualunque momento e in qualunque posto siate. “GESÙ, HO FIDUCIA IN TE!” 
Potete pregare verso il cielo questa giaculatoria così spesso e così a lungo, fino a quando la fiducia si radicherà realmente in voi. Provateci! Funzionerà.


“Amen, Io vi dico questo:
chi ha fiducia in Me,
chi Mi regala il suo amore,
chi Mi onora e Mi è fedele,
non verrà mai più abbandonato da Me.
Io vi amo.
Il vostro Gesù.”

Il Sacro Cuore



Il Sacro Cuore, 
«segno di contraddizione»

Come abbiamo visto, Gesù aveva promesso a santa Margherita Maria: «Io regnerò, nonostante tutti i miei nemici». Esistono dunque nemici del Sacro Cuore? E quali sono?
Sebbene si presenti con caratteristiche amorose e pacifiche, sollecitando i sentimenti più dolci e teneri dell’ uomo, questa devozione ha sempre avuto un autentico carattere militante, cioè si è posta in lotta contro «la carne, il mondo e il demonio».
Quindi, non sorprende che sia stata quasi sempre avversata dai loro seguaci. Di conseguenza, essa è divenuta lungo i secoli un «segno di contraddizione» (Lc.,12,51). Possiamo dire che le rivelazioni di Paray-le-Monial suscitarono storicamente due specie di odii, distinti ma legati tra loro: l’odio teologico e quello politico.

Avversione teologica

Fin dalle origini, la devozione al Cuore divino venne avversata dalle eresie. All’epoca di santa Margherita Maria, essa era combattuta da alcuni movimenti religiosi e culturali: il Protestantesimo, il Giansenismo, il Quietismo e il Gallicanesimo.

Il Protestantesimo, in quell’ epoca, aveva già esaurito la propria spinta ed era entrato in una fase di declino; ma dominava pur sempre quella mezza Europa sottratta alla Chiesa Romana, continuando la sua offensiva contro il Papato e i regni cattolici. In Francia, dopo aver provocato un lungo periodo di guerre civili, il Protestantesimo era stato dapprima tollerato e poi nuovamente vietato; ma esercitava comunque una influenza culturale e politica, costituendo un pericolo sia per la fede religiosa che per la pace sociale 106.
Rifiutando la «superstizione papista», ovviamente i protestanti erano nemici della devozione al Sacro Cuore, che combattevano con la controversia, con la satira e con la calunnia.
Santa Margherita Maria espresse più volte la sua preoccupazione per questa influenza protestante, dalla quale nemmeno certi ambienti cattolici restavano immuni 107. 

Il Giansenismo fu una eresia derivata dall’ influenza esercitata negli ambienti cattolici dal Protestantesimo, soprattutto dal Calvinismo. Nacque dopo il 1640 con la pubblicazione del libro Augustinus, scritto dal belga Cornelio Jansen (Giansenio), docente di teologia a Lovanio e poi vescovo di Ypres. In questo libro, Giansenio esagerava la corruzione operata dal Peccato originale, ritenendo l’uomo completamente incapace di qualsiasi atto buono; quindi negava la libertà morale dell’ anima (libero arbitrio). Insegnava che Cristo non è morto per tutti, ma solo per pochi eletti arbitrariamente scelti; inoltre minimizzava l’autorità pontificia e del Magistero ecclesiastico.
Il Giansenismo provocava gravi conseguenze anche sulla spiritualità e sulla morale. Negando la credibilità della fede e il valore delle opere, riduceva la fede ad un «sentimento» della presenza divina; predicava un rigorismo e un fatalismo che soffocava la virtù della speranza; riduceva l’amore fraterno alla carità fra i presunti eletti; sconsigliava i fedeli dal ricorrere ai Sacramenti, in nome di un falso rispetto della maestà di Dio e di un falso senso d’indegnità umana; disprezzava le devozioni e i culti popolari; praticava la separazione della vita interiore e privata da quella esterna e pubblica, abbandonando quindi la società alle influenze anticristiane.
Esso rappresentava un gran secolo – il Seicento – nel suo aspetto peggiore: lo spirito di superbia e di manìa di grandezza, che chiudeva il cuore ad ogni influenza della divina misericordia. Pretendeva di reagire alla decadenza dei costumi – rappresentata in quell’ epoca soprattutto dal movimento libertino
– ricuperando il senso della maestà divina, i sentimenti di austerità e rigore, la fierezza di appartenere alla Chiesa separandosi dal mondo. In realtà, il Giansenismo riduceva i misteri divini alla loro comprensibilità umana. Diffidando dal ricorrere ai mezzi soprannaturali di santificazione, i giansenisti finivano con l’ostentare una serietà e una santità farisaiche, per essere stimati come «uomini spirituali» dall’ opinione pubblica, compresa quella anticristiana, che li contrapponeva ai comuni devoti 108.
Per tutto ciò, venne condannato più volte dal magistero dei Papi, da Alessandro VII (1656) a Pio VI (1794). 
Nonostante queste ripetute condanne, il Giansenismo resistette ed anzi sembrò prendere piede nella Chiesa. Evitando di contestare apertamente la Santa Sede, rinunciò a diffondere la teologia per riciclarsi come metodo spirituale e stile ecclesiale. Divenne una corrente interna, invisibile e indefinibile. Così poté sedurre grandi anime, come Pascal. Si diffuse nel clero e anche fra i vescovi. Oggi si direbbe che essere giansenisti era diventato «politicamente corretto» o, meglio, «religiosamente corretto». Una moda gratificante; si era elogiati perfino da quei libertini che si pretendeva di convertire. Le università, le magistrature, le corti trovavano nel giansenismo una «spiritualità ragionevole», che permetteva di conciliare aspirazioni alla santità con desiderio di potenza e di lusso. 
Con questo spirito superbo e settario, era ovvio che i giansenisti non comprendessero le grandezze dell’ Amore divino, particolarmente quella celeste misericordia sulla quale si basa la devozione al Sacro Cuore. Essi la consideravano una pratica carnale che fomentava la fiacchezza spirituale, che pretendeva di mettere a disposizione di tutti quello che era riservato a pochissimi eletti. Mentre il messaggio di Paray-le-Monial esortava all’umiltà, alla carità, alla misericordia, la mentalità giansenista finiva con l’alimentare l’ipocrisia, la diffidenza e l’amarezza. Perciò questi settari deridevano i devoti al Sacro Cuore bollandoli col nome spregiativo di «cordicoli». Non pochi vescovi giansenisti vietarono ufficialmente ogni forma di culto al Sacro Cuore. Giuseppe II, sovrano del Sacro Romano Impero, subì la loro influenza ostacolando questa «carnale» devozione; lo stesso fece il Re di Napoli 109.
Non c’è quindi da meravigliarsi se una certa aristocrazia e un certo alto clero francese, influenzati dalla mentalità giansenista, non apprezzarono il messaggio partito da Paray-leMonial, ritenendolo incompatibile con quella illuministica riforma del culto che doveva abolire gli «eccessi» e le «superstizioni», e ricondurre la vita spirituale ad una regulata devotio. Pio XI affermerà molto più tardi che la devozione al Sacro Cuore venne rilanciata dalla Provvidenza anche allo scopo di sconfiggere questa eresia: «Nei tempestosi tempi moderni, mentre serpeggiava il Giansenismo, la più astuta delle eresie, che si opponeva all’ amore e alla pietà verso Dio, rappresentandocelo non tanto come amorevole Padre quanto come temibile e implacabile Giudice, il dolcissimo Gesù mostrò ai popoli il suo Sacro Cuore, come spiegato vessillo di pace e di carità, indicandoci la sicura via della vittoria nella battaglia» 110. 
E difatti, dopo oltre un secolo di lotte in nome del Cuore divino, la Chiesa riuscì a sconfiggere il Giansenismo. 

Il Quietismo era l’errore opposto a quello giansenista. Esso misconosceva l’importanza dello sforzo spirituale per tendere alla perfezione cristiana lottando contro le cattive tendenze.
Secondo i quietisti, la santità consisterebbe non nel conformare la volontà umana a quella divina, ma semplicemente nell’estinguerla, negando la propria responsabilità per «annullarsi» in Dio, senza pretendere di correggere i propri difetti ed emendare le proprie colpe, perché Dio ci ama «così come siamo».
Mentre il Giansenismo proponeva un’ascetica senza mistica e negava il libero arbitrio ritenendolo impossibile, il Quietismo proponeva una mistica senza ascetica e rifiutava il libero arbitrio ritenendolo dannoso. Il risultato finale era lo stesso: l’estinzione dell’autentica vita spirituale. I quietisti avversavano la devozione al Sacro Cuore, giudicandola troppo passionale e «carnale»; secondo loro, l’uomo non doveva santificare le proprie passioni, ma doveva semplicemente annientarle.
Il Quietismo, promosso soprattutto dallo spagnolo Miguel de Molinos, fu condannato da Innocenzo XI nel 1687. Come il Giansenismo, anch’esso, dopo la condanna, tentò di riciclarsi in una forma mitigata; ma questo semi-quietismo venne condannato da Innocenzo XII nel 1699. Anche il Quietismo si era diffuso negli ambienti altolocati, diventando moda «spirituale» perfino nella corte francese. Madame de Maintenon, influente sposa di Luigi XIV, era stata seguace della celebre quietista madame Guyon 111.

Il Gallicanesimo fu una dottrina e pratica erronea diffusa nella Chiesa francese (detta appunto «gallicana») specialmente tra il XVI e il XVIII secolo. Esso cercò di ridurre l’autorità del Papa, proclamando una piena autonomia dell’episcopato da Roma. A questo scopo, fomentò il nazionalismo religioso e si appoggiò all’autorità del Re. Così lo Stato francese diventava il supremo giudice e acquisiva il diritto di controllo su tutti gli atti pubblici delle diocesi del regno. Diversi Papi condannarono poi questa eresia, a partire da Alessandro VIII (1682)
La diffusione del Gallicanesimo venne però favorita da Luigi XIV, anche per rivendicare una certa indipendenza ecclesiastica nazionale dal Papato 113. Questo è uno dei motivi che spiegano la mancata adesione di molti ambienti del clero e soprattutto della Corte al messaggio di Paray-le-Monial, che presupponeva docilità e fedeltà verso la Santa Sede.

Avversione politica

L’altro tipo di avversione suscitata dalla devozione al Sacro Cuore fu quella politica. Essa esplose con la Rivoluzione francese del 1789, che volle abolire i diritti di Dio sostituendoli con quelli dell’ Uomo «adulto, libero ed emancipato» e sottomettere la Chiesa al nascente potere «democratico» (in realtà totalitario). 
In quella terribile epoca, i cattolici più ferventi si rifugiarono nella devozione al Sacro Cuore, supplicandolo di risparmiare alla Chiesa e alla Francia la tragedia religiosa e sociale.
L’immagine del Cuore divino era il segno di riconoscimento fra i «refrattarii», ossia fra quei sacerdoti e religiosi che si erano rifiutati di giurare la scismatica Costituzione Civile del clero, costretti alla clandestinità o all’esilio. Fra i laici, Esso era l’insegna dei contro-rivoluzionari, ossia di coloro che si opponevano anche militarmente alla Rivoluzione, sperando di restaurare la società cristiana. Essi la indossavano sul petto e la facevano campeggiare sulle bandiere. Nella stessa Corte, minacciata di sterminio, «l’immagine del Cuore divino era l’emblema del gruppo, una specie di parola d’ordine» 114. 
Nel fronte opposto, i rivoluzionari più consapevoli percepivano quest’ anima cattolica della resistenza e odiavano quello che definivano come «segno della superstizione», «emblema del fanatismo», «cuore della ribellione»; pertanto si accanivano nel proibirne il culto e nell’ imprigionarne i devoti. «Migliaia di persone, di tutte le condizioni sociali e di entrambi i sessi, vennero arrestate, trascinate davanti ai tribunali rivoluzionari e poi gettate nelle prigioni, per il solo fatto di aver confezionato o di tenere con sé il più espressivo simbolo dell’ amore di Dio per gli uomini» 115.
Numerosi furono i màrtiri del Sacro Cuore. Fra costoro ricordiamo i 191 sacerdoti uccisi il 2 settembre 1792 nel convento carmelitano di Parigi, molti dei quali portavano con sé l’effigie proibita; inoltre le celebri carmelitane di Compiègne, ghigliottinate il 17 luglio 1794 anche per aver diffuso il culto condannato. Alcuni di questi màrtiri sono stati recentemente beatificati o canonizzati come testimoni della Fede perseguitata.
Non furono solo i cattolici francesi ad affidarsi al Sacro Cuore per difendere la loro patria e religione. Tra il 1796 e il 1809, anche il Tirolo, invaso dalle armate napoleoniche, insorse sotto la guida di Andreas Hofer, inalberando questa insegna di fedeltà a Cristo col sostegno dei vescovi della regione.
Analoghe insurrezioni avvennero nella Spagna invasa dalle armate che portavano l’empietà rivoluzionaria: il Re Ferdinando VII, prigioniero di Napoleone, fece voto di promuovere la devozione al Sacro Cuore se la sua patria fosse stata liberata; e così avvenne
116. Infine, il Re di Sardegna, anch’egli invaso dalla Francia, affidò il regno alla protezione del Sacro Cuore, rendendone di precetto la festa 117.
Lungo l’intero XIX secolo, i cattolici promossero la devozione al Sacro Cuore in espiazione dei crimini commessi dalla Rivoluzione in molte nazioni europee 118. Fra queste iniziative, ricordiamo come tipico esempio quella promossa in Francia dai padri sulpiziani per il centenario della Rivoluzione (1889).
Quest’avversione politica proseguì ed anzi aumentò lungo il XX secolo, come dimostrano la persecuzione del governo massonico messicano contro i Cristeros e le numerose persecuzioni dei governi comunisti euro-asiatici contro i fedeli che inalberavano il vessillo del Cuore divino.

Guido Vignelli