venerdì 2 ottobre 2020

Marie-Julie Jahenny

 

LA FIGURA DI PADRE PITRE DAVID 

 Padre Pitre-Hervé David è nato nel 1829 in una famiglia di marinai, a Croisic-Loira Atlantica. 

Debutterà nella vita attiva come marinaio! 

“Ero marinaio, confiderà ad un amico di Blain, quando ho rischiato di morire durante una tempesta. Feci un voto di diventare sacerdote se mi fossi salvato. 

Era una tempesta spaventosa… e solo un miracolo mi poteva salvare. 

Avendo tenuto fede alla mia promessa, fui nominato vicario a Blain nel 1865.” 

Tutti amavano questo s acerdote leale ed energico, il suo carattere di marinaio, di rara sincerità… andava dritto allo scopo, non contavano né denaro né sofferenze. 

Conobbe Marie- Julie prima ancora delle sue visioni, aveva notato in lei un’anima privilegiata… ma non una MISTICA! 

Il confessore diceva tra sé: 

“Il demonio va a colpo sicuro, vuole guidarmi impedendomi di seguire una penitente. Non riderà di una vocazione sacerdotale. Ministro di Dio, io sono il maestro, comando io ed il diavolo troverà pane per i suoi denti!” 

Padre David fece un esame molto attento, dandone notizia accuratamente al proprio Vescovo Mons. Fournier. Ad entrambi non piaceva l’entusiasmo esagerato…  

Il curato era imprudente… causò disordini che attirarono la celeste disapprovazione. Il vescovo ha dovuto proibire a questo prete di immischiarsi nei fatti di Fraudais. 

Di fronte a questi fatti s’imponeva grande discrezione: si trattava di Satana o di DIO? 

“Signore mio, diceva P. David con la sua abituale inflessibilità, fino a quando saprò di avere a che fare con Voi non c’è niente da fare con me! Ma il giorno in cui sarà evidente la VOSTRA AZIONE… nessuno mi fermerà!” 

Lontano dall’essere biasimato dal cielo per la sua diffidenza, è un sacerdote e sarà guidato da LUI se giudicato degno di unirsi intimamente all’opera di espiazione di Marie-Julie ed elevato al rango di “Prima Vittima”… Sarà assegnato a lei come direttore spirituale… Questi titoli (Gloriosi) gli sono rimasti anche dopo essere stato allontanato da Fraudais, alla morte del vescovo Fournier nel 1877. 

Fu nominato curato nella parrocchia di PIN dove morì il 2 maggio 1885. 

Marie-Julie gli aveva predetto il giorno della sua morte. Sulla sua tomba si verificarono due miracoli, ma non furono resi NOTI…  

La signora Bricaud racconta che suo papà Pierre Colin, mugnaio di Noué a Blain, amava parlare del Padre David che stimava e considerava come amico. 

Ci raccontava dei suoi incontri con lui. Io ero la maggiore e mi piaceva sentire il papà parlare di Padre David. 

Mio papà era nato nel 1863 e ricordava la giovinezza di Marie-Julie interessandosi a tutto ciò che succedeva a Fraudais. Andava alla piccola fattoria… I sacerdoti a quel tempo portavano la Comunione ai malati in campagna a cavallo. 

Non esistevano strade, i sentieri erano brutti, fangosi in tempo di pioggia. Il Padre David e mio papà cavalcavano insieme. 

Egli ricordava che spesso accompagnava Padre David nelle sue visite giorno e notte. 

Da lui ho saputo ed udito solo parole edificanti. Era per me un amico sicuro… mi consigliava persino di diventare sacerdote. 

Lo consideravo un uomo di grande intelligenza e di memoria formidabile. 

LEGGENDA PERUGINA

 


( COMPILAZIONE DI ASSISI )


IL PRANZO OFFERTO AL MEDICO

Sempre in quel periodo, Francesco soggiornò per curare il suo male d’occhi nel  romitorio dei frati di Fonte Colombo, presso Rieti.

Un giorno l’oculista della città era venuto a visitarlo. Si era trattenuto con lui, come  d’abitudine, per qualche ora. Mentre si disponeva a partire, Francesco disse a uno dei  compagni: «Andate, e servite al medico un buon pranzo». Il compagno rispose: «Padre,  te lo confessiamo con vergogna: siamo così poveri adesso, che non osiamo invitarlo e  offrirgli da mangiare». Francesco si rivolse ai compagni: «Uomini di poca fede, non mi  fate ripetere l’ordine». Intervenne il medico e disse a Francesco e ai compagni:  «Fratello, proprio perché sono tanto poveri, più volentieri mangerò insieme a loro».  Quel sanitario era molto ricco, e, sebbene il Santo e i compagni lo avessero invitato a  mensa sovente, mai aveva accettato.

Andarono dunque i frati a preparare la tavola, e con vergogna vi disposero quel poco di  pane e di vino che avevano e gli scarsi legumi che si erano cucinati. Sedutisi a mensa,  avevano appena cominciato a mangiare, quando qualcuno bussò alla porta. Un frate si  alzò e corse ad aprire: c’era una donna che recava un gran canestro pieno di bel pane,  pesci, pasticcio di gamberi, miele e grappoli di uva colti di fresco. Era un dono inviato a  Francesco dalla signora di un castello che distava dal romitaggio quasi sette miglia.

A quella sorpresa, i frati e il medico rimasero trasecolati, riflettendo alla santità di  Francesco. E disse il medico agli ospiti: «Fratelli miei, né voi, come dovreste, né noi  conosciamo la santità di quest’uomo».

Traduzione di VERGILIO GAMBOSO

PREGHIERA DI LIBERAZIONE DALLE CATTIVE PASSIONI

 


Signore Gesù Cristo, Dio nostro “o unico beato Sovrano, Re dei re e Signore dei signori, il  solo che possiede l'immortalità che abita una luce inaccessibile” (1Tim 6, 15-16), Tu che un  tempo non riconoscevo ma a cui anzi mi opponevo e che invece si è degnato che, là dove  un tempo abbondava il peccato, abbia poi sovrabbondato la grazia, io adesso ti invoco,  indegno tuo servo Cipriano.  

O Signore tu sei grande, tu sei Dio, tu sei Padre, noi ti preghiamo per l'intercessione e con  l'aiuto degli arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele, affinché siamo liberati dal maligno che  ci ha resi schiavi. 

O Santi tutti venite in nostro aiuto. Dall'angoscia, dalla tristezza, dalle ossessioni. Noi ti  preghiamo. Liberaci o Signore. Dall’odio, dalla fornicazione, dall’invidia.  Noi ti  preghiamo. Liberaci o Signore!   

Dai pensieri di gelosia, di rabbia, di morte. Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore! 

Da ogni pensiero di suicidio e aborto. Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore! 

Da ogni forma di sessualità cattiva. Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore! 

Dalla divisione di famiglia, da ogni amicizia cattiva. Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore  Da ogni forma di malefizio, di fattura, di stregoneria e da qualsiasi male occulto. Noi ti  preghiamo. Liberaci o Signore! 

O Signore che hai detto:"Vi lascio la pace, vi do la mia pace” per l'intercessione della  Vergine Maria, concedici di essere liberati da ogni maledizione e di godere sempre della  tua pace. 

Per Cristo nostro Signore. Amen.

Don Leonardo Maria Pompei 

La prossima piaga

 


2 - Ottobre - 2020

Questa settimana stavo pensando a come sta arrivando l'inverno, il Covid-19 è ancora in giro e che ho visto un'altra piaga arrivare prima che il Covid-19 se ne fosse andato. E il prossimo è più mortale e uccide più velocemente. Continua a tornare da me, quindi devo chiarire ciò che continuo a vedere. Questo non è un "Così dice il Signore", questo è un "Ho visto questo e credo che sta arrivando".

   La prossima peste verrà rilasciata da qualcuno che sembra con tempo mite o in una zona dove al momento il clima è mite. Nello spirito, sento un sibilo, come il suono che fa una bomboletta spray, e mi chiedevo se il virus fosse in un contenitore che la persona apre e lo deposita da qualche parte.

   Questa nuova piaga ucciderà molto rapidamente. Continuo a sentire tre giorni. E lo vedrai sulle persone. Qualche tipo di piaghe sulla parte superiore del corpo - mi sembrano un pollice o giù di lì, e ce ne sono molte.

   Non riesco a vedere la parte inferiore del corpo, penso che indossino pantaloni. Li fa molto male e non durano a lungo. Questo è stato rilasciato al 100% da un uomo e fatto apposta. E ha a che fare con la colpa di qualcuno. Qualcosa nel rilasciarlo ha a che fare con il voler causare la colpa. (Mi chiedevo se qualcuno in Cina lo rilascerà, quindi abbiamo la colpa dal momento che sono arrabbiati con gli Stati Uniti per aver chiamato Covid-19 il virus cinese)

   Poiché questo virus verrà rilasciato apposta e per causare la colpa, penso che ci siano ottime possibilità che venga rilasciato in un'area altamente popolata e non ci sarà alcun preavviso quando la misteriosa malattia inizierà a uccidere le persone. Si diffonderà molto velocemente da quelle persone. Possa Dio avere pietà di se stesso. Vedere di nuovo questa piaga nello spirito mi ha fatto pensare al verso seguente. Non sto dicendo che questa piaga sia un giudizio - non l'ha detto, solo che ha fatto venire in mente questo verso.

Glynda Lomax


Isaia 26:20

Rifugiati dal giudizio imminente

20  Vieni, popolo mio, entra nelle tue stanze e chiudi le tue porte dietro di te; 
Nasconditi, per così dire, per un attimo, finché l'indignazione non sarà passata.

Sant’Agostino

 


• Chiedi colui che ha fatto tutto, e in lui e da lui avrai anche tutte le cose che ha fatto. (En. in ps. 34, d. 1. 12)


DIO E’ AMORE

 


Rimane il fatto che la storia di ogni chiamata alla conversione  del cuore da parte del Signore, se accolta e vissuta nella  pienezza della persona ed in tutte le espressioni della propria  vita, contiene aspetti assolutamente unici ed irripetibili, a  volte inenarrabili; ma tutte le chiamate alla conversione  presentano elementi comuni: tra questi il maggiore e più  evidente è la radicale trasformazione della personalità dei  convertiti. 

Nella loro vita entra una luce nuova; a volte persino i loro  lineamenti cambiano, i loro tratti somatici si fanno più  morbidi, persino dai loro occhi traspare una maggiore  luminosità.I cambiamenti dell'anima si appalesano nel corpo, al punto che a volte si ha la sensazione di vedere persone  nuove rispetto a quelle che conoscevamo prima della loro  conversione. 

Dal punto di vista spirituale si producono almeno due  elementi rilevanti nella vita emotiva e relazionale dei  convertiti: un nuovo e diverso approccio nei rapporti con il  prossimo, improntati alla disponibilità ed alla sincera  cordialità e generosità; il bisogno di manifestare a Dio il  proprio amore e la propria gratitudine, per il dono della  conversione, di cui comprende l'importanza e la preziosità.Ma  ci sono ancora almeno altre quattro conseguenze importanti  nella vita spirituale dei convertiti, e queste sono:l'amore verso  la Santa Chiesa cattolica, istituita da Gesù stesso; la scoperta  della bellezza e della necessità della preghiera, compresa nella  dimensione di dialogo aperto, continuo e profondo con Dio;  l'ascolto e la partecipazione devota alla Santa Messa;  l'adorazione dell'Eucaristia e la partecipazione devota al  Banchetto Eucaristico. 

La chiesa è stata istituita da Gesù stesso, per mezzo degli  apostoli, a cui è stata affidata, e fondata su Pietro, scelto dal  Signore come capo terreno della nascente istituzione.Chi ama  il Signore non può non amare la Chiesa, perchè in essa Egli è  presente, e per mezzo di essa i cristiani ricevono la salvezza  ed i mezzi per conseguirla. 

La chiesa è essenzialmente comunione di tutti i cristiani e di  essi con il loro capo e fondatore Gesù Cristo.Per mezzo di  essa si comunicano tra i fedeli le preghiere, i meriti ed i  sacrifici, affinchè chi non dispone di meriti sufficienti sia  ugualmente salvo. 

Per mezzo della Chiesa, inoltre riceviamo i sacramenti della  Grazia divina, di cui essa è custode per volontà di Gesù  stesso.La preghiera è un dialogo aperto, amoroso ed umile con il Signore; può essere personale o comunitaria, ma in entrambi  i casi, quando la preghiera scaturisce dal cuore, i fedeli  sperimentano l'amore di Dio nell'intimo del loro cuore, cioè  nelle profondità del loro essere. 

Quando si fa esperienza della comunione con Dio nella  preghiera essa diventa una necessità dell'anima, e non è più  avvertita come un dovere nell'esercizio della nostra vita  religiosa.La liturgia eucaristica è il momento centrale della  vita di ogni cristiano.In essa si ripete in modo incruento  l'intera vicenda della Passione e morte del Signore, nella  persona del Sacerdote che interpreta la figura stessa di Gesù  Cristo. 

Nella partecipazione attenta e devota alla Santa Messa, nella  quale Gesù si immola come vittima espiatrice in favore  dell'intera Chiesa, noi riceviamo i benefici del Suo sacrificio,  ed al contempo offriamo i nostri sacrifici, unendoli a quelli di  Cristo a beneficio di tutta la Chiesa.Non è indifferente la  partecipazione alla Santa Messa: chi ne scopre la bellezza e  l'importanza finisce per non poterne fare a meno. 

Diventa per quei fortunati un appuntamento quotidiano con il  Signore, di cui non si può fare a meno. Ogni appuntamento  perso è un autentico dispiacere per quei cristiani che hanno  imparato ad apprezzare l'importanza della celebrazione  Eucaristica.Nella celebrazione eucaristica, comunemente  chiamata Messa, riceviamo nell'apparenza delle specie del  pane e del vino, il Corpo vivo e vero, umano e divino, nella  sua completezza, del Signore Gesù Cristo. 

E' una realtà misteriosa che la mente umana non riesce a  comprendere né a concepire come possibile, ma ciò avviene in  ogni Santa Messa nella quale riceviamo e consumiamo devotamente l'Eucaristia.L'adorazione eucaristica è una  preghiera amorosa, fervorosa e devota dei fedeli, rivolta al Santissimo Sacramento, esposto in forma visibile ,o meno, ha  poca importanza, dal momento che l'esposizione serve  unicamente a stimolare il fervore dei fedeli. 

Ma di questo parleremo più dettagliatamente in altra parte del  libro.Mi preme al momento rilevare come l'Eucaristia sia uno  dei segni più grandiosi e tangibili dell'amore divino verso  l'umanità; un amore che si rende concreto e visibile, sino a  materializzarsi simbolicamente, ma al contempo realmente, in  un ciborio offerto alla consumazione dei fedeli, come  alimento che nutre l'anima e che permette la comunione, cioè  la comune-unione dei Cristiani con Cristo stesso, e per mezzo  di Lui con le altre due Persone divine della SS.ma Trinità,  Unico Dio. 

Gioacchino  Ventimiglia 

LA FIAMMA D’AMORE DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

 


DIARIO SPIRITUALE DI ELISABETTA SZANTÓ 1961-1981

20 aprile 1962 

"Prendi parte, senza interruzione, al mio lavoro di redenzione. Né tu, né altre anime dovete sapere come si realizzerà il Mio Regno. La sera, quando ti metti a riposare, esamina le azioni di tutto il giorno passato e domanda a te stessa che cosa hai fatto per la costruzione del Mio Regno". Il giorno dopo ha invaso la mia anima un angoscioso dolore che addirittura mi bruciava. Gesù mio, Tu che mi hai dato tutto questo, mi hai anche promesso che avrei avuto diverse sofferenze. Mi fa tanto male, nello stesso tempo mi fa tanto piacere soffrire! Non so a che cosa somigli questa sofferenza!" 

"Eppure lo dovresti sapere!" Ha detto Lui dolcemente. "Nella tua infanzia vivesti in terra straniera, lontana da tua madre, dalla tua dolce patria, hai sofferto tale doloroso tormento per un lungo periodo". "Mio dolce Gesù, quella era la nostalgia della patria". 

"Hai sperimentato ora la grave sofferenza che ti ho mandato e che è simile alla nostalgia della Patria celeste alla quale aneli. Sopportala per coloro che non hanno desiderio della Patria Eterna". Oggi il Signore Gesù mi ha detto: "Trasmetti agli altri con urgenza la Fiamma d'Amore di Mia Madre, così tratterrete la mano del Padre Mio alzata per castigare la nazione". Io veramente mi sono avviata con molta difficoltà. Il Signore Gesù mi ha incoraggiata: "Figliola mia, ora non esitare più! La Santa Vergine, la grande Madre degli Ungheresi ti aiuterà. Le parole che ti abbiamo comunicato siano le tue preghiere". In questi giorni ho avuto diversi segni che, in seguito a una data comunicazione, ho trasmesso al Padre E. Anche nei giorni seguenti sono andata presto dal Signore Gesù. Dopo un lungo silenzio, Egli ha preso a parlare nell'anima mia con la sua soave tranquilla voce, appena percettibile; mi ha detto tante cose, ma tutto è rimasto dentro di me. Sentivo intimamente il significato delle sue parole piene di bontà che penetravano nella mia anima, ma non so scriverle che in parte; tuttavia esse mi hanno dato impulso ad agire urgentemente. Mi ha chiesto di non ritardare più l'inoltro al Padre E. delle richieste a me affidate e di trasmettere al più presto le istruzioni dettatemi. 

Una grande paura si era impossessata di me, perché sentivo che non era più tempo di rimandare. Fortemente spaventata, sono entrata in sagrestia e mi sono rivolta alla suora, che ivi sostava, affinché chiedesse al Padre di pregare per me. Non ho detto altro; queste sono cose intime che non si possono confidare ad alcuno, all'infuori di colui al quale il Signore ha ordinato di affidarle. Quel giorno il maligno mi angustiava di continuo ed ha smesso soltanto la sera, quando mi sono prostrata ai piedi del Signore; dopo breve silenzio, il Signore Gesù ha incominciato a parlarmi con ineffabile meravigliosa tenerezza. Da Lui affluiva nel mio cuore un indescrivibile stupendo amore, a me sconosciuto, che mi faceva tremare. Questa straordinaria sensazione è penetrata per lungo tempo in tutto il mio essere e nel frattempo il Signore ha detto: 

"Finora hai potuto avere la sensazione della mia presenza accanto a te". 

Si esprimeva con tenerezza e intuivo che faceva male anche a Lui ciò che stava per dirmi. "Mia piccola carmelitana! Oggi abbiamo la sera del congedo. La tua anima è stata il deposito dei miei affettuosi insegnamenti. Ora ti coprirò con il silenzio. Non ti priverò soltanto delle parole ma ti spoglierò anche della sensazione della mia costante presenza". 

Non appena Egli ha taciuto, il maligno ha emesso un ghigno malizioso che il Signore Gesù mi ha fatto sentire. Il maligno si è espresso così: "Ora è giunto il mio tempo!" 

Sentivo che era molto lontano e che era rimasto annientato da un movimento della mano del Signore contro di lui. Io, con una particolare percezione concessami dal Signore, ho provato un'immensa tristezza e ho potuto avvertire che Gli era dispiaciuto ciò che mi aveva procurato tale turbamento. Egli, con soave bontà, mi ha sussurrato: "Per il bene della tua anima devo agire così". E come la sua ispirazione penetrava in me, tutto il mio essere veniva invaso da una nuova, sconosciuta, eterea e delicata bramosia dell'anima e da una sensazione piena di pietà. Ho potuto comprendere che questa era la forza dell'amore e il segno della santità; ho percepito che lo Spirito Santo abitava in me e, riempiendomi di grazia e irradiando l'anima, mi dava la forza per vincere ogni tentazione. Ciò mi ha tanto tranquillizzata e le lacrime, sgorgate dai miei occhi per l'allontanamento del Signore, hanno portato ad un silenzioso raccoglimento della mia anima, la quale si è tanto calmata ed il Signore ha così parlato nuovamente nel mio intimo: "Figlia mia, non fraintendermi. Io sarò con te d'ora in poi nella S. Comunione e, con cuore ansioso, attenderò la tua venuta come sempre. Sii fedele, non cercare sensazioni. Rinunzia a te stessa e ama solo Me. Soltanto lo Spirito d'Amore viva in te. Amami come un bambino in fasce, cercami come la Mia Vergine Madre mi cercava con amore angosciato tra la grande folla. Dovunque mi trovi, gioisci di Me. Pensami se hai bisogno di una mano di appoggio, guarda in alto implorando il Mio Padre Eterno e lo Spirito Santo ed immergiti nel nostro Amore". Queste sono state le sue parole di addio che, per quanto piene di bontà, mi hanno procurato solo tristezza. 

Nelle notti precedenti era sempre il Signore Gesù che mi svegliava per le preghiere di veglia. Ora, invece, arrivata l'ora della veglia, mi destava il mio angelo custode. Che grande differenza tra la sveglia di prima e quella di adesso! 

ADRIANO LEMMI

 


Al pari delle sue crisi depressive, Giuseppe Mazzini negava ogni vero sviluppo: «La gran lotta tra il bene e il male, tra i germi dello sviluppo intellettuale e i moti di una natura fisica disordinata»54. Sul piano politico questo diventava «(…) sviluppare una ideologia mistico-religiosa per controllare i moti ciechi e disordinati, irrazionali della plebe»55. «Il compito di Mazzini era di selezionare strati “intellettuali” che si facessero portatori di questo credo e progetto rivoluzionario che, per essere realizzato aveva bisogno di tre livelli in cui Mazzini divideva deterministicamente la popolazione: 1. 

Un gruppo d’intellettuali che rappresentasse il “genio” di Dio, la “scintilla” di Dio, ossia la moderna casta sacerdotale degli antichi imperi; 2. La gioventù che “interpreta il pensiero e lo trasforma in azione”; 3. “La plebe tumultuante per abitudine, malcontenta per miseria, onnipotente per numero, la forza d’urto chiamata a rovesciare gli ostacoli”»56. 

Un “intellettuale” che realmente rappresentasse il “genio” e la “scintilla” di Dio, Mazzini lo scovò nella persona di Adriano Lemmi, e poiché per anni, si occupò di far assassinare quelli che lui e la sua “Corte” ritenevano dei nemici da abbattere, bollandoli col nome di “tiranni”, Mazzini, in Adriano Lemmi, trovò anche il fedele esecutore di questi ordini di assassinio. Rosario Esposito, nel suo libro: “La Massoneria e l’Italia”, così ci sintetizza questo personaggio: «Adriano Lemmi, nato nel 1822 a Livorno è stato Gran Maestro dell’Ordine dal 1885 fino al 1896; egli viene considerato “un genio che nessuna Massoneria può vantare”»57.

Adriano Lemmi iniziò la sua carriera facendo il ladro. Ventiduenne, a Marsiglia, dov’era sbarcato il 2 gennaio 1844, egli aveva falsificato una lettera di credito e sottratto una borsa di perle e 300 franchi d’oro. Pescato con la refurtiva addosso, il 22 marzo 1844, Lemmi fu condannato ad un anno e un giorno di detenzione, più cinque anni di sorveglianza speciale dell’alta polizia. «Il destino di Lemmi, però, ebbe inizio quando sbarcò a Costantinopoli, dove si mise a servizio di un vecchio erbaiolo ebreo, di Balata, la cui bottega era frequentata da un rabbino polacco, fuggito dalla Russia, dove era stato condannato per cospirazione. Il rabbino strinse amicizia con Adriano Lemmi, per il motivo che il giovinastro bestemmiava Cristo di buona voglia. Lemmi per farsi amare dagli ebrei di Balata, un giorno, domandò di essere ammesso nella religione di Mosè, dicendo che egli era pronto a rinnegare il battesimo e a farsi circoncidere. (...) I due ebrei gli insegnarono il Talmud, dopo di che il rabbino, in sì solenne circostanza, fece sfoggio delle sua abilità di chirurgo sacro! Il 14 gennaio 1846, Adriano Lemmi divenne definitivamente ebreo. Da quel momento, la sua posizione volse al meglio. (...) Iniziato ai segreti della magìa e dell’occultismo dal rabbino polacco; iniziato alla Massoneria da un ebreo amico di Mazzini; con raccomandazione dello stesso Mazzini, divenne segretario di Kossuth che abbandonò nel 1851 per rifugiarsi a Londra da Mazzini, che organizzava in tutto il territorio italiano, delle cospirazioni aventi come unico scopo quello di rovesciare con la forza i Governi costituiti e quello di distruggere il Papato»58.

«Dal 1851, Lemmi assunse un ruolo cruciale in tutti gli assassini politicomassonici e in tutti i moti popolari che insanguinarono l’Italia in quegli anni: il ministro Baldasseroli del Granducato di Toscana, l’insurrezione di Milano, il tentato assassinio dell’Imperatore d’Austria, l’assassinio del duca di Parma Carlo III, il tentativo di assassinio del card Antonelli e di Padre Beckx, generale dei Gesuiti; il tentativo di assassinio del re Ferdinando di Napoli... L’odio che Mazzini nutriva per Napoleone III, e motivato dallo scarso interesse dell’imperatore per l’unità d’Italia, portò all’attentato del 1857 e a quello del 1858 con 8 morti e 156 feriti. Questo attentato suscitò un tale sdegno in tutti gli Stati europei che Cavour, nel suo discorso del 16 aprile 1858, si scagliò contro la sètta della Giovine Italia che ha concepito, che professa e che predica la nefasta e orribile dottrina dell’assassinio politico. Adriano Lemmi si vantò sempre di essere l’emissario di Mazzini in un gran numero di assassinii e Mazzini stesso diceva volentieri: “Il mio piccolo giudeo vale dieci buoni diavoli, tanto egli è abile a scegliere gli uomini che servono nelle imprese importanti, e per ispirare loro l’energia necessaria all’adempimento del dovere”»59. Ricordando la “Cappella”, del cui altare Ernesto Nathan fece una latrina per i suoi massoni, si può affermare che Lemmi dimostrò poca fantasia quando, fatto affittare il palazzo Borghese (Roma) al Grande Oriente d’Italia, per la sua elezione a Supremo Pontefice della Massoneria Universale «Egli fece costruire le latrine del Supremo Consiglio al di sopra della Cappella particolare, facendo dirigere lo scolo delle materie fecali sull’altare medesimo! (Ma per questioni di igiene sollevate dall’architetto) Lemmi scelse un’altra nefandezza: fece collocare nelle latrine un Cristo Crocifisso col capo in giù, e al di sopra fu incollato, per suo ordine, un cartello portante queste precise parole: “Prima di uscire, sputare sul traditore! Gloria a Satana!”»60.

Scaduto il contratto d’affitto del palazzo Borghese, il “Corriere Nazionale” di quel tempo riportò che l’incaricato d’affari della famiglia Borghese, nel riprendere possesso del palazzo, si trovò davanti ad una porta chiusa che non fu potuta aprire se non sotto minaccia d’invocare la forza pubblica per sfondare la porta. Essa era stata trasformata in un tempio satanico! Il giornale ne fece questa descrizione: «I muri erano coperti di damasco rosso e nero; nel fondo vi era un grande arazzo sul quale spiccava la figura di Lucifero. Lì vicino, era una specie d’altare o di rogo; qua e là dei triangoli ed oltre insegne massoniche. All’intorno, erano collocate delle magnifiche sedie dorate aventi ciascuna, sopra la spalliera, una specie di occhio trasparente e illuminato da luce elettrica. Nel mezzo di questo tempio vi era qualche cosa somigliante ad un trono»61.

D’altra parte, il Grande Maestro Adriano Lemmi, a proposito del suo “Dio”, non aveva fatto misteri quando declamò: «A te, sfrenati, s’en vanno i miei versi; io t’invoco, o Satana, re del banchetto (...). Io ti saluto, Satana, o ribellione, o forza indicibile della ragione! A te salgano i voti d’incenso sacro! Satana, tu hai vinto l’Jehovah dei preti!»62. «Quando i massoni italiani, il 22 giugno 1883, scoprirono un monumento al Grande Maestro Giuseppe Mazzini, essi portavano una bandiera nera. Sull’asta di questa bandiera spiccava un’effigie di legno di Lucifero»63. «Dopo questa dimostrazione, il circolo anticlericale di Genova indirizzò all’Università cattolica di Torino una lettera annunciante che si proponevano di porre, quando sarebbe venuto il momento, la bandiera di Satana sopra tutte le chiese d’Italia, specialmente sopra il Vaticano»64!

“Chiesa viva”   ***   Giugno  2020

Il Mistero dell’Iniquità è nemico di tutta l’umanità

 


Il Mistero dell’Iniquità


A) La Massoneria è ancora impegnata in una Guerra  mortale contro la Religione Cattolica e la Cristianità

La religione luciferina ed universale del Nuovo Ordine Mondiale  si opporrà in modo violento al cristianesimo e a Dio. Sul numero di  ottobre 1902 della rivista massonica ufficiale, Acacia, si può leggere  che: “La Massoneria è una chiesa, l’anti-chiesa, l’anti-cattolicesimo,  l’altra chiesa del libero pensiero.”268 Nel 1961, il Gran Maestro F. A.  Pinkerneil affermò categoricamente che è impossibile che la Massoneria  possa ridimensionare la propria lotta contro la Chiesa cattolica, e  che negli ultimi due secoli la Massoneria non è affatto cambiata.269 Il  Gran Maestro J. Böni, nel 1973, spiegò nei dettagli i motivi per cui la  Massoneria ed il cattolicesimo, rimangono e rimarranno per sempre  nemici tra loro.270

“Per meglio contrastare il cattolicesimo,” spiega il Cardinal Caro y  Rodriguez, “la Massoneria si è inventata la distinzione tra cattolicesimo  e clericalismo, mostrando rispetto per il primo e combattendo solo il  secondo, cioè l’intervento del clero nella politica… Va notata, in tal  senso, la dichiarazione compiuta dal Fratello Massone Courdavana,  Professore di Lettere a Douai, il quale tra il 1888 ed il 1889 tenne  dei seminari in diverse logge della provincia di Parigi e nella capitale  francese. Durante una di queste conferenze, Courdavana fece la  seguente affermazione: ‘La distinzione tra cattolicesimo e clericalismo  è un concetto puramente teorico, è stato ideato ad arte per essere dato  in pasto all’opinione pubblica. Ma qui nella loggia possiamo dirlo a gran  voce, per amore della verità: cattolicesimo e clericalismo sono una sola  cosa.’”271

La Massoneria vuole la distruzione totale della Chiesa cattolica, e  lo considera come suo compito supremo. Nella stessa rivista Massonica  del 1902 che abbiamo appena citato, Acacia,272 si può leggere anche che: “La Massoneria è la contro-chiesa, il contro-cattolicesimo, la chiesa  dell’eresia”; nel bollettino del Grand’Oriente di Francia si legge: “In  quanto al cattolicesimo … noi Massoni dobbiamo riuscire a distruggerlo  completamente.” Un memorandum del Consiglio Supremo conferma  queste dichiarazioni: “Il conflitto tra cattolicesimo e Massoneria è una  guerra mortale, senza quartiere e senza tregua.”273

Ma la Massoneria vuole ottenere di più che la semplice distruzione  della Chiesa cattolica e la cancellazione di qualsiasi traccia di  Cristianità.274 La Massoneria si dichiara in guerra contro Dio stesso.  Ecco il modo blasfemo con cui Pike commenta l’Antico Testamento:

La divinità dell’Antico Testamento è rappresentata ovunque  come l’artefice diretto del Male; Egli invia continuamente agli  uomini gli spiriti malvagi e menzogneri; indurisce il cuore  dei faraoni, estendendo a tutto il popolo l’iniquità del singolo  peccatore. Il rozzo concetto di severità che predomina in questa  divinità, rispetto alla misericordia, è già di per sé sufficiente a  giustificare i sacrifici umani richiesti – anche se poi non eseguiti – ad Abramo e Jefte...

Al Congresso internazionale di Bruxelles, Lafargue esclamò: “Guerra  a Dio! Odio a Dio! Questo è il progresso! È necessario stracciare il  paradiso come se fosse un pezzo di carta!” Sullo stesso tono si pronunciò  il fratello massone Lanesan, durante la festa del solstizio della loggia  Clement Friendship, il 13 marzo 1880: “Dobbiamo schiacciare l’infame,  e in questo caso non mi riferisco al clericalismo, … l’infame è Dio!”275


La Massoneria ha un suo dio, ben diverso da quello della bibbia:

“Lucifero il Portatore di Luce!”

“Lucifero il Figlio del Mattino!”

“È colui che porta la luce…?”

“Non dubitate!”276


Padre Paul Kramer

Chiamata d'Amore e Conversione di San Michele Arcangelo

 


29 settembre 2020

Gli ultimi avvertimenti affinché l'umanità torni al Cuore misericordioso di Dio vengono dati negli ultimi appelli di amore e conversione all'umanità. Quando la Madonna, a Garabandal, ha avvertito che sono già negli ultimi avvertimenti, si riferiva agli ultimi richiami di amore e conversione, questi sono gli ultimi avvertimenti affinché tutti tornino alla fede, alla Chiesa e ai Sacramenti.

L'Apostolato è uno strumento per gli uomini per vivere la loro grazia battesimale per mano di Maria, sulla retta via, la via del Cuore di Gesù.

Io, l'Arcangelo San Michele, prego perché tu cammini in questa perfetta schiavitù di Gesù, attraverso Maria.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen


Apostolato dei Sacri Cuori di Gesù e Maria

Ogni giorno la provvidenza di Dio sorge prima del Sole.

 


Miracoli quotidiani

 

La provvidenza di Dio si manifesta fino nei più piccoli dettagli della vita. Vediamo alcuni esempi(86).

Un giorno, Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolarini, “incontrò per la strada un povero che le disse: - Può darmi un paio di scarpe numero 42? - Come potevo trovare in piena guerra (era il 1943), quando mancava di tutto, un paio di scarpe? Ed ancora esattamente di quel numero?

Chiara vide una chiesa lì vicino ed entrò. Era vuota, ma la piccola luce rossa indicava che c’era Gesù. E gli chiese in ginocchio: - Gesù, dammi un paio di scarpe numero 42 per quel povero.

Uscendo, aprì la porta e incontrò una signora che le diede un pacchetto nelle mani, dicendole: - per i tuoi poveri. - Lo scartò e c’era dentro un paio di scarpe numero 42”(87).

Un’altra volta “stava preparando il pranzo, quando suonarono alla porta. Era una donna povera che chiedeva aiuto per la sua famiglia. Chiara prese da un cassetto una busta che conteneva il necessario per pagare l’affitto, il gas e la luce del mese, e lo diede alla donna. Poi disse a Gesù: - Ti lascio la busta aperta, vedi tu come riempirla per poter pagare quello che dobbiamo. E continuò a lavorare. Poco dopo, in bicicletta, arrivò Natalia, una delle sue prime compagne, e le disse: - Questa mattina mi hanno aumentato lo stipendio e sono corsa a portartelo immediatamente nel caso ti occorresse. Era il doppio di ciò che Chiara aveva donato”(88).

“Una mattina Chiara ci disse: - Non abbiamo un centesimo neanche per la colazione. Ma Gesù è il nostro sposo. Egli se ne occuperà... Tornate a casa, trovammo la tavola apparecchiata, e vicino alle tazze, un bricco di latte, del pane con uva passa ed un pacchetto di cacao. Più tardi, abbiamo saputo che un’anziana signora, nostra vicina, aveva voluto farci questa sorpresa. E poiché la chiave era appesa vicino alla porta, era entrata”(89).

“Un giorno a Chiara Lubich arrivò il conto dell’intervento chirurgico e della permanenza in ospedale di una focolarina. Erano cento milioni di lire. Rimase spaventata. Ma, come sempre, affidò questa preoccupazione alla provvidenza di Dio. Proprio in quei giorni, un’aderente al movimento dei focolari ricevette un’eredità. Ai suoi figli diede la casa ed a Chiara il denaro. Esattamente, cento milioni di lire”(90).

“Erano arrivate al focolare un paio di scarpe da donna, nuove, belle, con il tacco alto, ma piccolissime, numero 33. - A chi potrebbero servire? - Mi chiesi. Poco dopo, suonarono alla porta; ra Vilma, una giovane donna, molto povera, che ogni tanto viene a trovarci con la sua bambina. Vilma è minuta, molto piccola. Le guardò istintivamente i piedi, e le offrì le scarpe. Con sua grande gioia le andavano a pennello”(91).

“Un sacerdote ci raccontò che desiderava andare in Italia ad un incontro per sacerdoti del Movimento dei Focolari, ma non aveva soldi. Allora, si raccomandò alla provvidenza, pensando: Se è volontà di Dio, lui mi procurerà il denaro. Un giorno, aprendo la posta, trovò un assegno. Era della diocesi, che gli comunicava la morte di un anziano sacerdote, che desiderava lasciare una somma di denaro al sacerdote più povero della diocesi e il vescovo aveva pensato a lui. Conteneva, esattamente, il denaro necessario per il viaggio”(92).

Il cardinale Esilio Tonini dice che un giorno lo chiamò per telefono l’arcivescovo di Gitega, in Burundi, per chiedergli aiuto per costruire una clinica di maternità a Gitega, dove la mortalità infantile è molto alta. Il giorno seguente, arrivò una signora di Forlì, la cui figlia si era suicidata e gli diede il denaro ricavato dalla vendita dell’appartamento di sua figlia. Con questo denaro ha potuto soddisfare la richiesta dell’arcivescovo di Gitega e l’anno seguente, fu costruita la clinica di maternità. Sembrava che il Signore avesse predisposto le cose perché tutto avesse buon esito nel più breve tempo possibile. Dio si preoccupava anche di quei bambini del Burundi, che avevano tanto bisogno, e lo faceva tramite il cardinale Ersilio Tonini.


CHIAMAMI PADRE

 


DIO, UN PADRE PROVVIDENTE

Padre santo, che vedi e provvedi a tutte le creature, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché in mezzo alle fatiche e alle preoccupazioni di ogni giorno... operiamo con piena fiducia per la libertà e la giustizia del tuo regno.


IL PADRE HA "CURA E PROVVIDENZA" DELLE COSE CREATE

Dio ha creato l'uomo e lo ha posto al centro della creazione. Ha fatto di lui l'oggetto:

- delle sue attenzioni,

- del suo amore,

- della sua tenerezza paterna e materna.

L'uomo è il suo vero e insuperabile capolavoro.

Su di lui ha un solo grande progetto: farlo suo alleato e suo figlio in senso pieno e definitivo.

Nel momento nel quale lo ha creato, non ha cessato la sua opera, ma la continua ininterrottamente, perché l'uomo, che èuna causa seconda, nulla può fare senza l'intervento della Causa prima.

È come il raggio di luce che si fa presente e agisce solo se, all'origine, sussiste il sole dal quale proviene.

Che significa che Dio è provvidente?

Significa che il Creatore «ha cura e provvidenza delle cose create e le conserva e dirige tutte al proprio fine, con sapienza, bontà e giustizia infinita».'

La Provvidenza è quindi la continuazione e lo sviluppo della creazione. È l'amorevole presenza e l'efficace sostegno che il Padre dona all'uomo perché possa raggiungere lo scopo per cui è stato creato.


L'ANTICO TESTAMENTO RIVELA APERTAMENTE LA VIGILE PROVVIDENZA DEL PADRE

A livello cosmico.

Jahvé è il Signore della natura. Tutto è diretto da lui: il sole, la luna, le stelle, il mare, le piogge, le stagioni ecc.

È un dominio esercitato sempre per il bene del suo popolo: «Se seguirete le mie leggi, se osserverete i miei comandi e li metterete in pratica, io vi darò le piogge alla loro stagione, la terra darà prodotti, e gli alberi della campagna daranno frutti» (Lv 26, 3-4).

- A livello personale.

Giuseppe è venduto dai fratelli e deve molto soffrire, ma tutto si risolverà per il bene suo e degli stessi fratelli che l'hanno perseguitato. Esclama: «non siete stati voi a mandarmi qui, ma Dio» (Gen45,8).

Tobia deve sottostare a molte vicende dolorose, ma deve constatare il trionfo della Provvidenza che interviene a premiare il giusto (cf. Tb 11, 14-15).

Giobbe sopravvive alle prove perché è sorretto e guidato dalla Provvidenza. Afferma: «Vita e benevolenza tu mi hai concesso e la tua premura ha custodito il mio spirito» (Gb 10, 12).

Il Libro della Sapienza inneggia sovente alla Provvidenza con espressioni significative come queste: «In suo potere siamo noi e le nostre parole» (Sap 7, 16); "la tua Provvidenza, o Padre, guida la barca perché tu hai predisposto una strada anche nel mare" (cf. Sap 14, 3).2

- A livello sociale e storico.

Tutta la storia del popolo di Dio è contrassegnata da interventi prodigiosi, a cominciare dalla liberazione dalla schiavitù dell'Egitto e di Babilonia e dall'assistenza nel deserto.

Jahvé non abbandona un istante il suo popolo, ed è sempre pronto a sostenerlo, a difenderlo, a nutrirlo, a proteggerlo.3

Dio interviene anche sui popoli stranieri: dirige i destini degli Etiopi, dei Filistei, degli Aramei (cf. Am 9, 7), degli Egiziani (cf. Is 19, 21-25).

E si serve di Ciro, re dei Persiani, per ricondurre il suo popolo da Babilonia a Gerusalemme. Di lui dice: «Io l'ho preso per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni» (Is 45, 1).


I SALMI CANTANO LA PROVVIDENZA

Alcune espressioni fra le più note:

- «non abbandoni chi ti cerca, Signore» (Sal 9, 10-lì).

- «il Signore è il mio pastore: non manco di nulla» (Sal 23, 1).

- «mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto» (Sal 27, 10).

- «Signore, tu mi scruti e mi conosci, ... dove andare lontano dal tuo spirito... Sei tu che hai creato le mie viscere, e mi hai tessuto nel seno di mia madre» (Sal 139, 1.7.13).

- «tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno. Tu lo provvedi, essi lo raccolgono, tu apri la mano, si saziano di beni» (Sal 104, 27-28).

- «Egli copre il cielo di nubi, prepara la pioggia per la terra, fa germogliare l'erba sui monti. Provvede il cibo al bestiame... Manda una sua parola ed ecco si scioglie, fa soffiare il vento e scorrono le acque» (Sal 147, 8-9.18); «Il Signore si compiace di chi lo teme, di chi spera nella sua grazia» (Sal 147, 11).

Poche verità sono rivelate in termini così espliciti e rassicuranti, come quella della Provvidenza.

Non per nulla il Dio dell'Antico Testamento si rivela con un nome, Jahvé, il cui significato, fra gli altri, è quello di "Io sono Colui che è qui": e quindi un Padre che è sempre disponibile ed è l'unico punto di riferimento sicuro per qualsiasi necessità.

DON NOVELLO PEDERZINI


Preghiera per il popolo

 


Noi confessiamo te, o Dio che ami gli uomini,

  e ti presentiamo la nostra debolezza,

  pregandoti di esser tu la nostra forza.

Perdonando i peccati passati, rimettici le colpe di un tempo,

  fa' di noi degli uomini nuovi.

  Rendici tuoi servi, puri e senza macchia.

  Ci consacriamo a te: ricevici, o Dio di verità,

  ricevi il tuo popolo e cancella ogni sua colpa; 

  fallo vivere nella rettitudine e nell'innocenza.

  Tutti siano in grado di essere annoverati tra gli angeli,

  e tutti siano eletti e santi.

  Ti preghiamo per quelli che hanno la fede

  e hanno riconosciuto il Signore Gesù Cristo;

  che essi siano confermati nella fede,

  nella conoscenza e nella dottrina.

Ti preghiamo per questo popolo; verso tutti sii clemente,

  manifestati e mostra la tua luce;

  tutti riconoscano te, Padre increato,

  e il tuo Figlio unico, Gesù Cristo.

  Ti preghiamo per tutte le autorità; il loro governo sia pacifico

  per la tranquillità della Chiesa cattolica.

  Ti preghiamo, Dio delle misericordie,

  per i liberi e per gli schiavi,per gli uomini e per le donne,

  i vecchi ed i fanciulli, i poveri ed i ricchi;

  mostra a tutti la tua benevolenza, su tutti stendi la tua bontà;

  di tutti abbi pietà e dirigi la loro strada verso di te.

Ti preghiamo per quelli che soffrono,

  per i prigionieri e i bisognosi; fortificali tutti;

  liberali dalle catene, dalla miseria; confortali tutti, 

  tu che sei il sollievo e la consolazione.

  Ti preghiamo per gli ammalati; concedi loro la salute,

  la guarigione dai loro mali; concedi

  loro una salute perfetta del corpo e dell'anima.

  Tu sei il Salvatore ed il Benefattore; 

  tu sei il Signore e il Re di tutti.

  Ti abbiamo rivolto la nostra preghiera per tutti,

  per mezzo del tuo Unico, Gesù Cristo;

  per lui ti siano rese gloria e potenza nello Spirito Santo,

ora ed in tutti i secoli dei secoli.

  Amen.

  

Serapione, Eucologio, 5

IO STO PER CHIAMARVI PER NOME.

 



Visione: Gesù ha in mano un bouquet di cuori che offre ai suoi figli.

Eccomi a voi con tutto il mio bene, vengo a prendervi sulle mie braccia, vengo a portarvi dove tutto è amore infinito.

Gesù, nel suo infinito amore, dice ai suoi figli: Amatemi con tutto il vostro cuore e condividete ogni bene tra voi.

Oggi Io vedo un sole alto per voi, i miei eletti, vedo il vostro andare in Me sempre più sincero, vedo le vostre fatiche, i vostri sacrifici, … presto Io vi ricolmerò di ogni mio bene e sarete per sempre nel mio Bene infinito.

Maria Santissima dice: Maria Santissima è qui con voi e vi porge il suo Cuore Immacolato e vi chiede di essere pronti per essere figli di Dio, pronti ad entrare a sbaragliare il mondo con Me Madre di Gesù e Madre vostra. Io vi concederò la vittoria in mio Figlio Gesù, vi ricolmerò d’amore, … sarete pieni di Spirito Santo.

Gesù dice: Nella Grotta Io vengo a posare il mio amore e ricoverare tutto il Cielo.
A breve vedrete innalzarsi verso il cielo un profumo, dalla Grotta al Cielo, perché Dio ricolmerà questo luogo di Lui, lo metterà nella sua Dimora dove entrerete a governare con Lui.

Questo luogo sacro a Dio è per essere aperto a tutti i suoi figli, tutti coloro che Dio stesso chiamerà per nome, dovranno andare dove Lui li chiamerà.

La fiamma del suo amore vi guiderà dove troverete ogni conforto e dove sarete al sicuro perché entrerete nel suo Giardino celeste, quel luogo che ha preparato per tutti i suoi figli.

La Chiesa è in attesa di essere presa d’assalto,
il nemico è alle sue spalle, … è per possederla!

Figli miei, avanti con il vostro sì a Me, … o voi, piccolo resto, che credete e camminate nel vero Magistero della Chiesa, ora tutto si spalancherà ai vostri occhi, vedrete l’orrore ma vedrete anche l’intervento di Colui che tutto può.

Sono il vostro Dio, sono vostro Padre, sono vostra Madre e vostro Fratello, ho desiderio ardente di tutti i miei figli, desidero ardentemente aprire ora il tempo delle meraviglie in Dio! Non abbattetevi nelle situazioni di sofferenza terrena, tutto per voi è pronto da gustare col mio intervento divino.

La Terra è per essere rinnovata, il suo aspetto cambierà e tutto sarà nelle delizie del nuovo Creato, Dio fa nuove tutte le cose e tutte le governerà in Sé.

Udite, udite o popoli tutti, il vostro Dio è per congiungersi nuovamente a voi, e sarete a Lui uniti per sempre. AttendeteLo con amore e verità, siate fedeli ai suoi Comandamenti e mettete in voi l’abito della festa perché tutto è per voi pronto, … delizia ai miei occhi siete voi, o creature mie!

Questo Colle attende ancora il riscatto, Dio vuole possedere il cuore di tutti i suoi figli, li vuole riscattare dal peccato e li vuole mettere nel suo Tutto infinito, dove tutto è amore e amore infinito.

Abbracciate il mio santo Vangelo e vivetelo con amore e fiducia,
Io sto per chiamarvi per nome.

Vi benedico, vi amo e vi attendo tutti miei, qui, in questo nuovo luogo dove tutto possederete in amore e carità.

Dio è amore!

Carbonia 30-09-2020