Miracoli quotidiani
La provvidenza di Dio si manifesta fino nei più piccoli dettagli della vita. Vediamo alcuni esempi(86).
Un giorno, Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolarini, “incontrò per la strada un povero che le disse: - Può darmi un paio di scarpe numero 42? - Come potevo trovare in piena guerra (era il 1943), quando mancava di tutto, un paio di scarpe? Ed ancora esattamente di quel numero?
Chiara vide una chiesa lì vicino ed entrò. Era vuota, ma la piccola luce rossa indicava che c’era Gesù. E gli chiese in ginocchio: - Gesù, dammi un paio di scarpe numero 42 per quel povero.
Uscendo, aprì la porta e incontrò una signora che le diede un pacchetto nelle mani, dicendole: - per i tuoi poveri. - Lo scartò e c’era dentro un paio di scarpe numero 42”(87).
Un’altra volta “stava preparando il pranzo, quando suonarono alla porta. Era una donna povera che chiedeva aiuto per la sua famiglia. Chiara prese da un cassetto una busta che conteneva il necessario per pagare l’affitto, il gas e la luce del mese, e lo diede alla donna. Poi disse a Gesù: - Ti lascio la busta aperta, vedi tu come riempirla per poter pagare quello che dobbiamo. E continuò a lavorare. Poco dopo, in bicicletta, arrivò Natalia, una delle sue prime compagne, e le disse: - Questa mattina mi hanno aumentato lo stipendio e sono corsa a portartelo immediatamente nel caso ti occorresse. Era il doppio di ciò che Chiara aveva donato”(88).
“Una mattina Chiara ci disse: - Non abbiamo un centesimo neanche per la colazione. Ma Gesù è il nostro sposo. Egli se ne occuperà... Tornate a casa, trovammo la tavola apparecchiata, e vicino alle tazze, un bricco di latte, del pane con uva passa ed un pacchetto di cacao. Più tardi, abbiamo saputo che un’anziana signora, nostra vicina, aveva voluto farci questa sorpresa. E poiché la chiave era appesa vicino alla porta, era entrata”(89).
“Un giorno a Chiara Lubich arrivò il conto dell’intervento chirurgico e della permanenza in ospedale di una focolarina. Erano cento milioni di lire. Rimase spaventata. Ma, come sempre, affidò questa preoccupazione alla provvidenza di Dio. Proprio in quei giorni, un’aderente al movimento dei focolari ricevette un’eredità. Ai suoi figli diede la casa ed a Chiara il denaro. Esattamente, cento milioni di lire”(90).
“Erano arrivate al focolare un paio di scarpe da donna, nuove, belle, con il tacco alto, ma piccolissime, numero 33. - A chi potrebbero servire? - Mi chiesi. Poco dopo, suonarono alla porta; ra Vilma, una giovane donna, molto povera, che ogni tanto viene a trovarci con la sua bambina. Vilma è minuta, molto piccola. Le guardò istintivamente i piedi, e le offrì le scarpe. Con sua grande gioia le andavano a pennello”(91).
“Un sacerdote ci raccontò che desiderava andare in Italia ad un incontro per sacerdoti del Movimento dei Focolari, ma non aveva soldi. Allora, si raccomandò alla provvidenza, pensando: Se è volontà di Dio, lui mi procurerà il denaro. Un giorno, aprendo la posta, trovò un assegno. Era della diocesi, che gli comunicava la morte di un anziano sacerdote, che desiderava lasciare una somma di denaro al sacerdote più povero della diocesi e il vescovo aveva pensato a lui. Conteneva, esattamente, il denaro necessario per il viaggio”(92).
Il cardinale Esilio Tonini dice che un giorno lo chiamò per telefono l’arcivescovo di Gitega, in Burundi, per chiedergli aiuto per costruire una clinica di maternità a Gitega, dove la mortalità infantile è molto alta. Il giorno seguente, arrivò una signora di Forlì, la cui figlia si era suicidata e gli diede il denaro ricavato dalla vendita dell’appartamento di sua figlia. Con questo denaro ha potuto soddisfare la richiesta dell’arcivescovo di Gitega e l’anno seguente, fu costruita la clinica di maternità. Sembrava che il Signore avesse predisposto le cose perché tutto avesse buon esito nel più breve tempo possibile. Dio si preoccupava anche di quei bambini del Burundi, che avevano tanto bisogno, e lo faceva tramite il cardinale Ersilio Tonini.
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