giovedì 29 ottobre 2020

Oh quanto è terribile cosa il profanare l’amore di un Dio d’Amore!

 


La «Voce» alla Povera Anima


La Povera Anima si abbandona alla volontà di Dio che le chiede ancora di confidarsi con il suo Ministro.

— 9·6·1966 Mattina presto, ore 4. (Festa del Corpus Domini). Mentre l’anima, sveglia, adora (in ispirito) il suo Dio nel Sacramento dell’Eucaristia, viene investita e come rapita. «O Dio, di Maestà infinita! O Dio, di carità infinita!... O Dio, di amabilità infinita!... Io ti adoro... tutta a te mi dono e mi abbandono!... Santo, Santo, Santo è il tuo amore!...». 

— Oh quanto è terribile cosa il profanare l’amore di un Dio d’Amore! A chi mi rivolgerò io per avere riparazione e ricambio se non a quelli che ho scelti per miei intimi e che conduco per le vie del mio amore?

 — «O amore dolcissimo ed amabilissimo... e fosse pure che quelli stessi ti amassero per davvero! Ma!... è tanta la povertà umana... è tanto l’egoismo umano, che ben poco ne ricavi anche da questi... E tu buono, ineffabilmente buono, ti accontenti anche di questo... poco!». 

— Sì, io mi accontento anche di questo, purché trovi dei cuori di buona volontà e disposti a seguirmi sempre e ovunque. 

— «O Dio, o potenza, o grazia... o divina invasione... Ed ora che cosa volete da me?». Che momenti!

 — Che tu mi dia il tuo cuore. Dammelo tutto... per sempre... ne farò un capolavoro della mia grazia... 

— «O mio Signore, o dolcissimo Re del Cielo... o Figlio unigenito del divin Padre, eccovelo tutto, fatene quello che volete... io non voglio disporre più per nulla». 

— Ebbene, oggi stesso, inviterai il mio Ministro (per iscritto) per manifestargli quanto ti ho confidato a Pentecoste! Ecco ciò che mi sta sommamente a Cuore; che, cioè lo Spirito Santo venga maggiormente onorato e glorificato... ciò è di suo pieno diritto d’amore fino da tutti i secoli eterni... Che la mia Chiesa voglia accettare questo mio desiderio e faccia sì che presto venga messo in esecuzione... ed io l’assicuro che ne avrà grandissimi beni. Oh, date questa soddisfazione al mio Cuore, tanto appassionato d’amore per gli uomini, e così poco e male corrisposto! Datemi questa soddisfazione!... Affinché le anime vivificate da questo nuovo soffio di grazia, rendano al mio Cuore quella soddisfazione e amore che tanto desidera ardentemente e ne ha pieno diritto, per la gloria del Padre... per la gloria dei Tre.

— «O Signore, Dio mio... così sia! O Cuore... O divin Cuore... Amen!». Carolina.

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