mercoledì 21 ottobre 2020

MISTICA CITTA’ DI DIO

 


INTRODUZIONE ALLA VITA DELLA REGINA DEL CIELO


Le ragioni per cui è stata scritta ed altre avvertenze relative.

4. Non può essere pienamente compreso da prudente intelletto come, senza questo moto e questa forza della potente mano dell'Altissimo, potesse insinuarsi in cuore umano un tale pensiero o una simile determinazione in me, che mi riconosco e confesso donna debole e senza virtù. Ma come non potei pensarlo con il mio solo giudizio, così non devo nemmeno resistergli caparbiamente per mia sola volontà. Quindi, affinché su tale questione si possa esprimere un giudizio retto, racconterò sinceramente qualcosa di quello che mi è accaduto.

  5. L'ottavo anno della fondazione di questo convento, all'età di venticinque anni, l'obbedienza m'impose l'ufficio, che oggi indegnamente esercito, di superiora. Mi ritrovavo turbata e afflitta con grande mestizia e pusillanimità, perché la mia età e il mio desiderio non mi consigliavano di governare e comandare ma soltanto di ubbidire ed essere suddita. Inoltre, sapere che per darmi tale ufficio era stata chiesta la dispensa, e altre giuste ragioni, aumentavano i miei timori, con i quali l'Altissimo per tutta la mia vita ha tenuto crocifisso il mio cuore, con un continuo ribrezzo che non riesco a spiegare, se cioè il mio cammino sia sicuro, se perderò o conserverò la sua amicizia e grazia.

  6. In questa tribolazione gridai al Signore con tutto il mio cuore perché mi aiutasse e, se fosse sua volontà, mi liberasse da questo pericolo e incarico. È bensì vero che sua Maestà mi aveva già prevenuta qualche tempo prima, ordinandomi di accettare tale incarico e poiché io mi scusavo e ritraevo, sempre mi consolava e mi manifestava che tale era il suo beneplacito. Con tutto ciò non ponevo fine alle mie istanze, anzi le moltiplicavo, perché capivo e vedevo nel Signore una cosa assai degna di considerazione, cioè che, sebbene sua Maestà mi chiarificasse esser quella la sua volontà, che io non potevo impedire, tuttavia capivo nello stesso tempo che mi lasciava libera di ritrarmi e resistere, facendo così ciò che dovevo come debole creatura, riconoscendo quanto fosse grande in ogni senso la mia insufficienza. Tanto sono prudenti le opere del Signore con noi! Ora, conoscendo questo beneplacito, m'impegnai al massimo per sottrarmi ad un pericolo così evidente ma così poco conosciuto dalla natura infetta, dai suoi residui e dalla disordinata concupiscenza. Il Signore sempre ripeteva che questa era la sua volontà e mi consolava a volte lui stesso, a volte attraverso i suoi angeli, che mi ammonivano affinché ubbidissi.

  7. In questa tribolazione feci ricorso alla Regina mia signora come all’unico rifugio di tutte le mie sollecitudini e, avendole manifestato il mio procedere e i miei desideri, si degnò di rispondermi con queste soavissime ragioni: «Figlia mia, consolati e il travaglio non turbi il tuo cuore; preparati ad esso perché io sarò tua madre e la superiora alla quale obbedirai e lo sarò anche delle tue suddite supplendo alle tue mancanze. Così tu sarai la mia vicaria attraverso la quale opererò la volontà del mio Figlio e mio Dio. In tutte le tue tentazioni e angosce fa' in modo di ricorrere a me per parlarmene e chiedermi consiglio, che in tutto ti darò. Obbediscimi e io ti favorirò e starò attenta alle tue afflizioni». Queste sono le parole che mi disse la Regina, tanto consolatorie quanto vantaggiose per l'anima mia, per cui mi rincuorai e nella mia tristezza ripresi forza. Da quel giorno, la Madre delle misericordie aumentò i discorsi che già faceva con me sua schiava, perché da allora in poi comunicò con l'anima mia in modo più intimo e continuo, accogliendomi, ascoltandomi e ammaestrandomi con ineffabile degnazione. Mi dava conforto e consiglio nelle mie afflizioni, mi riempiva l'anima di luce e d'insegnamenti di vita eterna e mi comandò di rinnovare i voti della mia professione nelle sue mani. Infine, dopo quel fatto, questa amabilissima Madre e signora nostra si confidò ancor più con la sua ancella, svelandole gli occulti e altissimi prodigi e i magnifici misteri che sono racchiusi nella sua vita santissima e nascosti ai mortali. E quantunque questo beneficio o luce soprannaturale, anche prima, fosse stato continuo (specialmente nelle sue festività e in altre occasioni in cui conobbi molti misteri), tuttavia non era con la pienezza, la frequenza e la chiarezza con cui me l'insegnò in seguito, aggiungendo molte volte il comando di scriverli come mi sarebbero stati suggeriti, poiché sua Maestà stessa me li avrebbe dettati ed insegnati. Specialmente in una di queste festività della santissima Vergine, l'Altissimo mi disse che teneva nascosti molti misteri e benefici che aveva operato con questa divina Signora quando era viatrice e che era sua volontà manifestarli, affinché io li scrivessi come mi sarebbero stati mostrati: volontà che ho conosciuto continuamente in sua Maestà nei dieci anni in cui ho resistito finché non posi mano per la prima volta alla stesura di questa divina Storia.

Suor Maria di Gesù

Abbadessa del Monastero dell’Immacolata di Agreda dell’Ordine dell’Immacolata Concezione


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