Apparizioni a Ghiaie
VITA SPIRITUALE
Le suore Orsoline
Dalla cronaca redatta dalle Suore Orsoline del collegio di Bergamo, dove si trovava Adelaide, si possono cogliere aspetti interessanti della spiritualità della bambina. Per esempio, Adelaide accetta volentieri i piccoli sacrifici, quando le si dice che giovano alla conversione dei peccatori.
Parlando con suor Ludgarda dice: "Quando sarò grande mi farò suora per pregare giorno e notte per i peccatori; ma non da sola, prenderò con me anche altri".
Mentre si prepara a ricevere il sacramento della Riconciliazione, si commuove dinanzi all'immagine dell' "Ecce Homo" e mostra viva compassione di quel volto rigato di sangue.
A suor Michelina che le ricorda che Gesù distruggerà i suoi peccati, risponde:
- Lo so, io, che sotto la veste del prete c'è il Signore. Dopo la confessione, ritorna dalle sue compagne, felice per avere l'anima bella.
La sera del 28 maggio, giorno della sua prima comunione, Adelaide, tornata dopo l'apparizione nel collegio di Bergamo, prima di andare a coricarsi, va a salutare Gesù in chiesa, e poi in dormitorio dice a suor Ludgarda:
Domani mattina io dormo; poi salto fuori e vado in chiesa a far la comunione (v. L. Cortesi: Storia dei fatti di Ghiaie, o.c. p. 147).
Da quel giorno Adelaide riceverà sempre Gesù.
Don Andrea Spada
Don A. Spada, direttore dell'Eco di Bergamo, va a Gandino (Bergamo), nel convento delle Suore Orsoline, dove si trova ospite Adelaide.
Racconta la sua visita nel quotidiano cattolico (27, 28-29 giugno 1944), e ci offre una testimonianza di particolare valore sulla vita spirituale della veggente.
Nell'articolo dal titolo: Un paio d'ore in convento con la bimba delle Ghiaie, don A. Spada, tra l'altro scrive:
"Pensiamo di interrogare almeno la suora che ha cura della bambina...È laureata e sta trascorrendo quassù a Gandino le sue vacanze...
Mi dica, suora, Adelaide prega molto?
Si , prega volentieri e spesso.
Per chi, specialmente?
Per gli ammalati e per i peccatori.
E con particolare devozione?
Così, come tutte le bambine della sua età. Dice volentieri il Rosario e lo vuole intonare lei...
- Lei trova assolutamente sincera la bambina?
Ho osservato attentamente e particolarmente questo lato del suo carattere: non mi è capitato una volta sola di vederla cadere in una sola bugia, anche piccola. È sincera, direi perfino poco educata nella sua assoluta sincerità. Quello che sa lo dice, senza tante cerimonie...".
Don A. Spada finalmente può incontrare Adelaide e le rivolge domande sul modo di pregare delle suore e sulla necessità della preghiera e della penitenza per ottenere la pace.
Egli riceve dalla bambina una risposta che manifesta, come ho già scritto, una maturità spirituale, che trova nel fatto soprannaturale dell'apparizione la sua prima causa.
Don A. Spada riferisce poi il dialogo sulle apparizioni, tra la suora che ha cura della bambina e la stessa Adelaide.
Egli scrive:
"Piano piano Adelaide racconta alla suora quello che avrebbe visto. Conoscevamo già, conoscono ormai tutti sostanzialmente quello che la bambina ha detto. Ma due cose ci colpiscono profondamente in quel colloquio confidenziale e del tutto spontaneo: l'assoluta rispondenza con quello che già via via la bambina aveva altra volta raccontato; e poi il tono, la semplicità, la naturalezza. Una bambina che avesse raccontato una passeggiata, un colloquio con la maestra o qualcosa del genere non sarebbe potuta essere più semplice di Adelaide in quel momento.
Pensiamo di entrare in discorso:
Senti, Adelaide, è vero che coglievi fiori di sambuco, lungo
la siepe? Sono così brutti i fiori di sambuco!
No, a me piacciono e poi ho preso anche margherite.
Le hai portate alla immagine della Madonna sulla scala della
tua casa?
Sì.
Ho saputo che ti piacciono le operine. Una volta sei andata al tuo paese e sul palco parlava la Madonna.
Va là, - e scoppia a ridere — quella era la Bepa! Adelaide continua a ridere a scrosci e ci racconta chi fosse questa Bepa delle Ghiaie...
La suora ci conferma... che la bambina è di una intelligenza normale, ordinaria né più né meno. Fantasia tranquilla, come qualsiasi altra bambina di campagna della sua età.
Nella cartella ci vien fatto di scorgere una lettera indirizzata ad Adelaide. Quella è di una sua compagna delle Ghiaie.
Scrivono alla bambina?
Scrivono? È un diluvio di lettere al giorno, tra quelle che arrivano alle Ghiaie e quelle che arrivano qui a Gandino. Mamme, ammalati, gente disperata, sofferenze strazianti; si confidano al piccolo cuore della bambina. Certe lettere non si possono leggere; spezzano il cuore. La bambina, naturalmente, non vede queste lettere. Abbiamo ricevuto, anzi, disposizione di non fargliele vedere. Ma sa che c'è tanta gente che chiede la sua preghiera ed essa ricorda tutti affettuosamente nel suo Rosario".
Severino Bortolan
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