Apparizioni a Ghiaie
La prof. Agata Sidlauskaitè
Il prof. Don Luigi Cortesi invitò a Bergamo la prof. A. Sidlauskaitè, per uno studio supplementare su Adelaide Roncalli. La professoressa soggiornò presso la fanciulla, nel convento di Gandino (Bergamo) delle Suore Orsoline, a più riprese, nei mesi di luglio, agosto e settembre 1944.
Dall'osservazione prolungata, la Sidlauskaitè trasse una conferma ai risultati della relazione di padre Gemelli, come risulta da ciò che scrive il Cortesi stesso, alle cui ansie la professoressa rispondeva sempre in modo pacato ma ferma: "Vuoi forse ch'io dica che Adelaide è un'anormale, quando è più normale di...?" (v. Il problema delle apparizioni di Ghiaie, p. 116).
Il Cortesi non riferisce per intero la frase, ma sarebbe interessante conoscere il secondo termine di paragone.
Dott. Giulio Loglio
Al giudizio di padre Agostino Gemelli e della sua assistente prof. A. Sidlauskaitè, aggiungo quello non meno importante, sotto certi aspetti, del dott. Giulio Loglio, medico condotto di Bonate Sopra (Bergamo), il quale partecipò a varie apparizioni e potè controllare direttamente l'estasi di Adelaide.
Il dott. Loglio, nella relazione inviata, il 30 settembre 1944, al vescovo di Bergamo scrive:
"... Conosco la famiglia Roncalli da circa 18 anni, come robusta, buona e brava famiglia di operai. Poche le malattie sofferte dai numerosi membri della famiglia e di nessuno di essi ho mai notato alcun sintomo di alterazioni psichiche, d'isterismo od epilessia.
Gli otto figli viventi, sani e robusti, furono allevati con sani criteri di educazione ed economia domestica, compatibili con i modesti guadagni del padre, operaio del linificio di Ponte S. Pietro, che , se non si rifiutò di bere qualche bicchiere di vino, specie alla domenica, non si abbandonò però mai agli eccessi. La madre, è madre esemplare; cura amorevolmente i figlioli senza tanti pietismi e li educa cristianamente, ma senza bigottismo.
L'Adelaide, nata il 23 aprile 1937... non si ammalò che di pertosse e di morbillo...
È sempre vissuta al Torchio Sotto, gruppo di tre cascinali della frazione Ghiaie di Bonate Sopra e non si allontanava da casa che per recarsi a scuola od in chiesa alla domenica. Solo lo scorso inverno ha assistito ad una rappresentazione di Fatima, data al teatro-oratorio. È di carattere taciturno e per l'ambiente in cui è vissuta, un po' timido, di sviluppo psichico un po' tardo, ma è difficilmente impressionabile, (ricordo la sua indifferenza per la folla che la circondava implorando e vociando), e di forte volontà. (Il 31 maggio, quando venne colta da forti dolori addominali, il prof. Cazzamalli gentilmente le offrì una pasticca di laudano disciolta in acqua zuccherata. Essa, pur non sapendo che si trattava di una medicina, si rifiutò di prendere quanto le veniva offerto e volle che tutti quanti quelli che la circondavano, ne bevessero un po'. Esaurita, ne fu soddisfatta). Non è neppure dotata di fantasia facile nelle fanciulle; essa ripete quanto sa, od ha studiato a memoria, senza alterare una parola ed il significato, e se non sa tace. Sebbene fin dall'inizio avessi avuto sentore delle apparizioni della Vergine alla piccola Adelaide, io ho assistito la prima volta la fanciulla il 20 maggio c.a. ''
Il dott. Loglio continua descrivendo ciò che osservò durante le apparizioni cui assistette, e poi, fa a se stesso tre domande alle quali risponde.
Io riporto, ora, solo la prima domanda e la risposta. Egli scrive:
"È apparsa veramente la Vergine alla Roncalli? Da indagini esperite anche da illustri psichiatri mi risulta che la Roncalli Adelaide fu riconosciuta sana di mente e immune da isterismo. Non poteva essere ipnotizzata, perché l'ipnotizzato non compie alcun movimento volontario, ciò che invece faceva di frequente la bambina durante le visioni, sia cambiando la posizione delle mani, sia ravviandosi i capelli, né avverte quegli stimoli che invece avvertì la Roncalli (pizzicotti e piena percezione con successiva risposta alla domanda rivoltale); non poteva simulare perché sebbene di carattere forte, non lo poteva mai essere al punto di affermare di avere delle apparizioni per ben 13 volte (e sulle prime ci buscò anche degli scapaccioni dal padre e dalla madre); né avrebbe sopportato certamente l'allontanamento dalla casa, tanto trambusto, tante noiose indagini, e nelle sue visioni sarebbe stata assai più sollecita, né avrebbe potuto avere su di esse tutti i particolari che ebbe, indi, dopo pochi giorni, dichiarare terminate le visioni.
Sono quindi convinto che effettivamente la Vergine sia apparsa".
Il dott. G. Loglio termina così: "Quanto sopra ho sentito il dovere di riferire alla E.V. Rev.ma quale medico e quale cattolico, sebbene non troppo fervente.
Della E.V. Rev.ma, dev.mo dott. G. Loglio".
In merito al giudizio espresso dal dott. G. Loglio, sullo sviluppo psichico un po' tardo di Adelaide, credo opportuno rilevare che la bambina dava questa impressione anche ad altri che non avevano dimestichezza con lei. Ciò accadde in un primo tempo, anche alla dott.ssa E. Maggi, la quale dovette ricredersi, quando con l'aumentare della confidenza, Adelaide le apri la sua mente, tutt'altro che tonta e tarda, come la Maggi stessa scrisse nella sua relazione.
Inoltre faccio notare che il dott. Loglio non si limita a giu- dicare, come medico, le condizioni psicofisiche di Adelaide, ma va più in là del limite che altri si imposero, e dice: per me le apparizioni sono vere.
La sua convinzione personale, fondata su osservazioni obiettive e considerazioni di carattere razionale, è lecita anche dal punto di vista etico, almeno fino a quando non vi sia una aperta e motivata sconfessione delle apparizioni, da parte dell'autorità ecclesiastica.
Severino Bortolan
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