lunedì 26 ottobre 2020

IL CURATO D'ARS SAN GIOVANNI MARIA BATTISTA VIANNEY

 


Il disertore di Noes (1809-1811).  

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Durante l'anno 1810 Giovanni Maria ricevette notizie dalla sua famiglia in un modo provvidenziale. Il medico aveva prescritto alla madre Fayot la cura delle acque minerali di Charbonnières-les-Bains a nove chilometri ad ovest di Lione, e quindi vicino a Dardilly. L'ammalata esitava per le spese e l'incomodo, ma Giovanni Maria insistette perché eseguisse gli ordini del medico, spiegandole che in questo modo ne avvantaggerebbe la sua salute e che potrebbe portargli notizie della sua famiglia. Né doveva preoccuparsi quanto alle spese, perché colui che le doveva la vita le darebbe un poco di denaro e le assicurerebbe l'ospitalità nella casa paterna dei Vianney. Il povero esiliato, senza dire il luogo ove si trovava, scrisse per la sua famiglia una lettera di dolore e di pentimento 50 e la consegnò a Claudina Fayot, che, chiesti e ricevuti in prestito cento franchi, partì per Charbonnières-les-Bains 51.  

Secondo la narrazione di suo figlio Gerolamo, la buona donna si presentò alla casa Vianney, ove, essendo sconosciuta, incontrò difficoltà per l'alloggio; ma quando consegnò la lettera di raccomandazione che aveva seco, la madre Vianney fu così contenta di avere notizie di Giovanni Maria che l'abbracciò fra lagrime di gioia, ripetendo: «Rimanete con noi, non vi mancherà nulla». E raccontò poi a questa donna che un giorno, preoccupata sulla sorte di suo figlio, si era recata dall'abate Balley, curato di Ecully, che le aveva detto: «Non temete sulla condizione di vostro figlio che non è né morto, né ammalato: non sarà mai soldato, ma un giorno sarà prete», Il padre Matteo Vianney non gradì questa visita, e non ebbe buona impressione del colloquio misterioso di questa straniera con sua moglie; né meno burbero lo rese la lettura della lettera di raccomandazione. Colpito già da varie multe, aveva sentito pesare sopra di sé altre minacce: «Vi farò consumare anche l'ultimo centesimo», gli aveva gridato il capitano delle reclute Blanchard, venuto a Dardilly per l'inchiesta sulla scomparsa del coscritto Vianney52. «A Giovanni Maria - diceva egli - non rimaneva che seguire l'ordine ricevuto, come avevano dovuto fare gli altri, risparmiando tante noie alla famiglia».  

- Mi sembra - rispose Claudina - che non siate troppo soddisfatto, sapendo vostro figlio in casa mia! ...  

- Ditemi dove abitate, ... andrò io a cercarlo.  

- Se sapeste dove abito, lo nasconderei altrove: vale più di tutti i vostri beni.  

Dopo una dimora di diciotto giorni, la madre Fayot si decise per il ritorno a Noes, ed il padre Vianney si prestò a condurla fino a Tarare. Per Giovanni Maria la gioia di ricevere notizie della famiglia fu tosto turbata dal pensiero del dolore che il padre aveva dovuto patire per causa sua: non voleva certo essere a lui occasione di dispiaceri53, ma solo seguiva la via attraverso la quale lo conducevano i disegni della divina Provvidenza, senza rendersi conto del modo col quale uscirebbe da questa situazione.   

Durante questo tempo il suo desiderio del Sacerdozio si era fatto sempre più vivo. Nel settembre decise di farsi inviare i suoi libri di studio «per non trovarsi troppo in ritardo», come spiegava alla sua buona madre di Noès, alla quale si  raccomandava perché gli permettesse di studiare ritirato nella sua camera, e disposto anche a versare qualche acconto perché non poteva prendere parte ai lavori campestri della stagione autunnale. Ricevuta la lettera con la richiesta, a Dardilly, la vedova Bibost, persona di fiducia, che abitava vicino al presbiterio e che aveva conosciuto Claudina quando si trovava presso i Vianney, portò alla dimora dei Robins il pacco dei libri che Giovanni Maria aveva lasciato presso il cognato Melin, e così lo scolaro di ventiquattro anni riaprì la sua grammatica latina.  

Ma non ebbe il tempo di dedicarsi molto allo studio in questa sua camera resa quasi cella monastica, perché alla fine di ottobre, per la medesima via, giunsero finalmente, fra il suo stupore e la sua gioia, anche buone notizie. Lo scolaro dell'abate Balley non sarebbe più perseguitato, anzi era affatto libero e lo si aspettava con ansia a Dardilly e ad Ecully. Ma donde veniva questa notizia provvidenziale?  

I tempi erano cambiati e la pace regnava in quasi tutta l'Europa, anche perché Napoleone, vincitore dell'Austria, aveva accordato l'amnistia in occasione del suo matrimonio con l'arciduchessa Maria Luisa (2 aprile) 54. Il capitano Blanchard pure, diventato meno severo, fece sapere alla famiglia Vianney di Dardilly che il loro figlio potrebbe beneficiare dell'atto di clemenza ed anche sottrarsi alla coscrizione se avesse presentato un sostituto. Così per uno strano cambiamento di cose quest'ufficiale di Roanne, che l'anno prima aveva minacciato di fare condurre incatenato Giovanni Maria fino alla caserma di Bayonne, si offriva ora a liberarlo 55.  

Francesco detto Cadet, il più giovane dei figli Vianney, allora di venti anni, nato il 20 ottobre 1790, tirò a sorte un numero alto e si vide ritardato l'arruolamento. Il capitano Blanchard consigliò il giovane coscritto di prendere le armi prima che fosse chiamato il suo contingente, facendo così la parte di sostituto in favore di Giovanni Maria, Il padre stesso fu d'accordo in questa sostituzione, anche per liberarsi dai soldati, che aveva dovuto rassegnarsi ad alloggiare in casa sua 56  

Francesco si lasciò convincere e per atto notarile si convenne che avrebbe ricevuto tremila franchi sull'eredità paterna di Giovanni Maria 57. Incorporatosi nel sesto reggimento, si mise in cammino per Phalsbourg, ove arrivò il 20 agosto. «Le ultime notizie di Francesco, divenuto caporale, datano da Francoforte sul Meno, all'inizio della campagna del 1813; i suoi parenti non lo rividero più 58, ma si ritiene che non sia morto in guerra» 59.  

Quando nella casa della vedova Fayot si ebbe la notizia della prossima partenza di Gerolamo Vincent si pianse amaramente, e la piccola Claudina, che era particolarmente a lui affezionata, ripeteva fra le lagrime alla madre: «Dunque noi non avremo più cugini?» 60. Tutti coloro che avevano avuto la fortuna di conoscerlo a Noes61, appresero con pena la notizia della partenza di colui, che col continuo buon esempio li edificava. Ma Gerolamo Vincent un giorno sarà prete, e per testimoniargli la loro gratitudine, non potevano forse preparare fin d'ora qualche cosa per il suo corredo? La madre Fayot lo pregò di accettare dei tovaglioli, che ella medesima aveva ricevuto come regalo di nozze. «Le giovani Dadolle 62, che abitavano vicino alla canonica, fecero una colletta in parrocchia», ed un sarto venne da Renaison per fare una veste talare al futuro abate Vianney, ormai noto nel suo vero nome. E Giovanni Maria dovette rassegnarsi ad indossare questa veste per un'ora di tempo, per accontentare gli amici di Robins, che volevano vederlo in abito sacerdotale, mentre fra il riso e le lagrime gli ripetevano: «Verrete da noi come Curato! ... ». Una vecchia caritatevole gli portò trenta franchi.  

- Mia buona donna - le domandò Giovanni Maria - forse voi medesima avete dovuto fare un prestito per portarmi una così bella offerta.  

- No, è il prezzo di vendita del mio piccolo maiale. Mi rimane ancora la mia capra e questa mi basta... Accettate, ve ne prego, e quando sarete prete, ricordatevi di me 63.  

Uno dei suoi allievi, forse il figlio del sindaco, volle provvedere per le spese del ritorno ed un mattino d'inverno, probabilmente in principio del gennaio 1811, Giovanni Maria Vianney, dopo l'ultimo addio, dato singhiozzando, lasciò per sempre la masseria dei Robins. Il suo «tempo d’esilio», il suo «tempo di tristezza e di bando» 64, finirà per sempre. La sua «buona madre», la sua «cara benefattrice» 65 avrebbe voluto condurre alla vera madre questo figlio di adozione, ma non ne ebbe la forza e fu Luigi, suo figlio maggiore, quattordicenne, che accompagnò l'amico suo fino alla casa di Dardilly.  

Maria Vianney strinse al cuore teneramente questo figlio che aveva tanto sofferto; ma ella medesima portava sul volto i segni di tanto patire, aveva versato in silenzio lagrime amarissime ed il suo cuore era stato spezzato da emozioni segrete,  ma vive. Il suo caro prete, contemplato in sogno all'altare, le era reso ed ella ne avrebbe goduto, ma fino a quando? Alcune settimane dopo il ritorno di Giovanni Maria alla casa paterna, l'otto febbraio, la sua santa madre moriva in età di cinquantotto anni.  

Fino all'ultimo tempo della sua vita il figlio devoto ne mantenne un commovente ricordo; quando ne parlava piangeva sempre e confessò che, dopo di avere perduto sua madre, tutto gli era diventato indifferente sulla terra. 66  

Canonico FRANCESCO TROCHU

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