Apparizioni a Ghiaie
Altre testimonianze
Padre Stanislao Rizzoli, dell'Istituto "Padre Monti" di Arco (Trento), il 17 marzo 1976, scrisse due relazioni di conversioni avvenute in tempi diversi, e di cui fu testimone diretto:
1. - Padre Rizzoli durante la vigilia di Natale del 1944, aveva confessato tutti i detenuti politici, rinchiusi nel carcere S. Agata di Bergamo, meno uno, il quale ripeteva ai suoi compagni che non si confessava dall'età di 8 anni.
Mentre egli stava per andarsene, due soldati tedeschi di guardia, aprirono di colpo la porta della cella in cui si trovava, e si vide catapultare davanti il "riluttante", da quattro allegri detenuti.
Rinchiusa la porta, i sei attendevano la reazione dell'amico, il quale, invece, si alzava calmo e inginocchiandoglisi davanti diceva: "Loro credono di avermi fatto un brutto scherzo, invece no! Io più di loro desideravo venire qui; è stata la Madonna a farmi la grazia". Confessatosi con fede uscì con le lacrime agli occhi, destando la meraviglia degli amici e delle guardie. Padre Rizzoli afferma che al mattino, prima di andare a confessare i detenuti nel carcere, li aveva affidati alla Vergine apparsa a Ghiaie di Bonate.
2. - Padre Rizzoli, trovandosi nel mese di luglio 1967, nella clinica "Casa Ecumenica", ad Ausonia, presso Cassino, un giovedì, pregò con il S. Rosario la Vergine apparsa a Ghiaie, per l'ospite di quella casa, più bisognoso di conversione.
Appena uscito dalla cappella, un anziano ricoverato, che da 60 anni non si accostava ai sacramenti, gli chiese di confessarsi. Gli disse di chiedere alla superiora un libretto per la preparazione alla confessione e che l'avrebbe confessato il giorno dopo.
La superiora che aveva visti fallire i tentativi per indurlo a confessarsi, chiese al padre come aveva fatto a convincerlo; saputo che egli non aveva scambiato una parola con l'anziano ospite, ma solo aveva pregato, concluse: "Ma allora è un miracolo".
Da una confidenza fatta, prima della confessione, padre Rizzoli seppe che l'uomo si sentì spinto a uscire dalla stanza e a chiedere il sacramento della Riconciliazione, proprio mentre lui stava pregando. Fatta la confessione il venerdì, il giorno dopo, sabato, nella cappella parata a festa, presenti i figli e i nipoti, l'anziano signore, partecipò alla Santa Messa ricevendo la SS. Eucaristia.
Un mese più tardi spirava nelle pace del Signore.
Il 13 maggio 1986, sono stato testimone di una conver- sione avvenuta a Ghiaie, davanti alla cappella delle apparizioni. Dopo l'incontro di preghiera, fatto assieme a centinaia di
persone, un signore si avvicinò e mi disse:
Reverendo io vengo da molto lontano ; capii il significato delle parole, tuttavia in tono scherzoso gli dissi:
Ha fatto molta strada per venire qui?
No, no, voglio dire, che sono molti anni che non frequento la Chiesa e non mi accosto ai Sacramenti.
Ah! Ho capito. Sono contento che ora sia tornato a casa.
Sì, Sono molto felice, non sono mai stato così contento, - e la commozione gli impediva di parlare - Mi vuole confessare? Vorrei confessarmi subito.
Purtroppo qui, ora non posso. Ma si confessi oggi stesso nella sua parrocchia o altrove, se desidera. Ascolti la voce del Signore, che si fa sentire in modo così forte. Pregherò perché lei viva sempre nella grazia e nella gioia del Signore.
Le conversioni sono un motivo valido per provare l'autenticità delle apparizioni. È stata creduta l'apparizione della Vergine all'ebreo Ratisbonne, avvenuta a Roma, nella chiesa di S. Andrea delle Fratte, nel 1842, per il solo fatto della sua fulminea conversione.
Nel decreto del 3 giugno 1842, emanato dal Papa Gregorio XVI, fu dichiarato che nella conversione istantanea e perfetta di Alfonso Maria Ratisbonne dal giudaismo al cattolicesimo appare pienamente vero e insigne il miracolo operato da Dio Ottimo Massimo, per l'intercessione della Beata Vergine Maria (v. D. Argentieri, o.c., p. 108).
Il Papa Gregorio XVI dichiara la conversione di Ratisbonne miracolo vero e insigne.
Quanti miracoli furono operati da Dio per l'intercessione di Maria apparsa a Ghiaie? Molti, da quanto sappiamo, ed anche per questi attendiamo che le apparizioni siano riconosciute dalla Chiesa.
Severino Bortolan
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