La Battaglia Finale del Diavolo
Qual è stato l’effetto dei repentini e drammatici cambiamenti avvenuti nella Chiesa nel XX secolo? Come hanno osservato diversi scrittori Cattolici, lo spettacolo al quale hanno assistito i fedeli, specialmente negli ultimi 40 anni, rappresenta una sorta di “stalinizzazione della Chiesa Cattolica Romana,” che assomiglia preoccupantemente a quel processo di “Adattamento” che all’epoca vide l’Ortodossia Russa chinarsi alle richieste del regime Stalinista.
La sovversione della Chiesa Ortodossa da parte di Stalin è sicuramente uno degli sviluppi che la Madonna di Fatima aveva previsto in Russia. Fu proprio per questo genere di eventi che la Vergine era giunta per chiedere la consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato: affinché la Russia abbracciasse l’unica vera religione e l’unica vera Chiesa, e non quella scismatica Ortodossa basata su di una ribellione umana contro Roma e causata dal suo abbandono del Corpo Mistico di Cristo più di 500 anni fa, e quindi costituzionalmente incapace di evitare il suo Adattamento totale allo Stalinismo.
Quest’Adattamento degli Ortodossi ebbe ufficialmente inizio quando il Metropolita della Chiesa Russo Ortodossa, Sergius, pubblicò un “appello” sull’Isvestia del 19 agosto 1927. (Sergius fu uno dei pochi sacerdoti Russo-Ortodossi sopravvissuti alle persecuzioni Staliniste. Nel 1917 esistevano in Russia circa 50,000 sacerdoti Russo-Ortodossi, mentre nel 1935 il loro numero si era ridotto a 500).
L’appello di Sergius pose nuove basi per l’attività della Chiesa Russo Ortodossa. Il laico russo Boris Talantov lo descrisse come “un Adattamento alla realtà atea presente in Unione Sovietica”. In altre parole, la chiesa dovette trovare, per così dire, i suoi spazi vitali all’interno di quella “realtà atea” che si era instaurata nella Russia di Stalin. Sergius propose quello che sarebbe stato poi conosciuto come “l’Adattamento”.
Questo Adattamento consisteva in primo luogo in un’erronea separazione tra i cosiddetti bisogni spirituali dell’uomo, cioè le sue esigenze di carattere puramente religioso, ed i suoi bisogni sociopolitici. In altre parole, una separazione definitiva tra Chiesa e Stato. La Chiesa Ortodossa avrebbe quindi dovuto soddisfare i bisogni puramente religiosi dei cittadini dell’Unione Sovietica, ma senza toccare la struttura socio-politica costruita dal Partito Comunista.
Quest’Adattamento in Russia richiese una nuova amministrazione della chiesa, secondo le linee guida che erano state proposte dopo la pubblicazione dell’appello di Sergius. Fondamentalmente, si giunse ad un accordo per cui la chiesa non avrebbe più criticato la linea del partito225 dell’Unione Sovietica di Stalin. Questo si sarebbe riflettuto in tutte le attività in cui era coinvolta la Chiesa. Qualsiasi forma di opposizione al regime Sovietico da parte della Chiesa Russo Ortodossa, pertanto, sarebbe stata vista come una deviazione dalle attività puramente religiose che le competevano e quindi come una specie di contro rivoluzione, tutte cose che non le erano più permesse né tollerate. In effetti la Chiesa Ortodossa, con il suo silenzio, divenne un‘estensione dello stato Sovietico. Sergius, infatti, sarebbe arrivato a tal punto nel difendere questo tradimento, da chiedere addirittura la condanna ai campi di concentramento per i suoi ex confratelli Ortodossi colpevoli di presunte attività anti rivoluzionarie. Talantov, che condannò l’intero concetto di Adattamento, lo descrisse in questa maniera: “Tutte le attività religiose furono ridotte in pratica a meri riti esteriori. La predicazione ecclesiastica di quei religiosi che aderivano strettamente all’Adattamento era assai remota dalla vita reale e quindi non aveva alcuna influenza sul popolo. A causa di ciò, la vita intellettuale, sociale e familiare dei credenti e la crescita delle nuove generazioni avvenne al di fuori dell’influenza religiosa. Non si può adorare Cristo ed allo stesso tempo mentire nella società ed in famiglia, compiere atti ingiusti, usare violenza e sognare un paradiso in terra”.226
Ecco cosa fu l’Adattamento: La chiesa avrebbe taciuto i mali del regime stalinista, sarebbe rimasta silente in presenza della Linea del Partito - ripetuta ossessivamente dal regime - e sarebbe diventata una mera comunità “spirituale” e “astratta”; non si sarebbe più opposta al regime Comunista, non ne avrebbe più condannato gli errori e le menzogne e sarebbe quindi diventata la Chiesa del Silenzio, come fu spesso definita la Cristianità all’interno della Cortina di Ferro.
L’appello di Sergius causò una spaccatura all’interno della Chiesa Russo-Ortodossa. I veri credenti che avevano rifiutato l’Adattamento, denunciato l’Appello ed erano rimasti fedeli al Metropolita Joseph piuttosto che a Sergius, furono arrestati ed inviati ai campi di concentramento. Talantov stesso sarebbe morto in prigione, prigioniero politico del regime stalinista. Nel frattempo, la Chiesa del Silenzio veniva trasformata a tutti gli effetti in un organo del KGB. Stalin decimò la Chiesa Russo Ortodossa; tutti i fedeli Ortodossi realmente credenti vennero inviati nei campi di concentramento, assassinati, o rimpiazzati da membri del KGB.
Poco prima di morire, nell’agosto del 1967, Talantov scrisse quanto segue, nei riguardi dell’Adattamento:
L’Adattamento all’ateismo compiuto dal Metropolita Sergius è stato portato a termine dal tradimento della Chiesa Russo Ortodossa, nella figura del Metropolita Nikodim e di altri rappresentanti ufficiali del Patriarcato di Mosca che vivevano all’estero. Questo tradimento è provato, irrefutabilmente, dai documenti citati e deve essere messo a conoscenza di tutti i credenti in Russia e all’estero, perché una tale attività del Patriarcato, basata sulla cooperazione con il KGB, rappresenta un grave pericolo per i fedeli. In verità, i leader atei del popolo Russo ed i principi della Chiesa si sono riuniti assieme per combattere il Signore e la Sua Chiesa.227
Talantov si riferisce al Metropolita Nikodim, che aveva convinto il Vaticano ad entrare nel famigerato Accordo Vaticano-Mosca, grazie al quale (come abbiamo visto nel Capitolo 6) la Chiesa Cattolica fu obbligata a tacere sul Comunismo, durante il Concilio Vaticano II. Così, quello stesso prelato ortodosso che aveva tradito la Chiesa Ortodossa fu strumentale a quell’ accordo, grazie al quale anche la Chiesa Cattolica venne tradita. Alcuni elementi della Chiesa, presenti al Vaticano II ed in accordo con Nikodim, permisero quindi che anche la Chiesa Cattolica si trasformasse in una Chiesa del Silenzio.
Sin dal Concilio infatti, la Chiesa Cattolica è rimasta quasi sempre in silenzio, non solo in merito agli errori del Comunismo – errori che la Chiesa ha quasi completamente cessato di condannare, persino nei riguardi della Cina Comunista, dove riceve persecuzioni malvagie e senza tregua – ma anche in merito agli errori del mondo in generale. Non dobbiamo dimenticare le parole pronunciate da Papa Giovanni, all’ apertura del Concilio, con le quali il Pontefice ammetteva liberamente che il Concilio (e quasi tutta la Chiesa insieme ad esso) non avrebbero più condannato gli errori del mondo, ma si sarebbero anzi aperti ad esso attraverso un presentazione “positiva” dei Propri insegnamenti agli “uomini di buona volontà”. Ciò che seguì a quest’impostazione non fu certo, come aveva sperato Papa Paolo VI, la sperata conversione degli “uomini di buona volontà” bensì, per usare le stesse parole di Paolo VI, “una chiara invasione nella Chiesa da parte del pensiero secolare”. In altre parole, per quanto è possibile che accada nella Chiesa Cattolica (che non potrà mai venir meno del tutto alla Sua missione), si verificò una specie di Adattamento di tipo Sergiano del Cattolicesimo Romano.
Nel 2000, seguendo fedelmente questo Adattamento della Chiesa Cattolica, il Messaggio di Fatima fu piegato con fermezza alle esigenze del nuovo orientamento della Chiesa. Era stato ormai deciso da alcuni membri dell’apparato Vaticano che la Russia non avrebbe dovuto più essere nominata in una qualsiasi cerimonia di consacrazione che il Papa potesse intraprendere in risposta alle richieste della Vergine di Fatima. Nel novembre del 2000, la rivista Inside the Vatican riportò un’affermazione di un eminente cardinale, che la rivista indicava come “uno dei consiglieri più vicini al Papa” (successivamente, il direttore della rivista affermò che si trattava del Cardinale Tomko), il quale aveva affermato che: “Roma è preoccupata che i Russi Ortodossi possano ‘offendersi’ se si dovesse nominare specificatamente la Russia in una simile preghiera, come se la Russia avesse bisogno di un aiuto particolare, mentre è il mondo intero, tra cui anche l’occidente Cristiano, ad affrontare problemi assai gravi …”228 Lo stesso Cardinale-Consigliere aveva aggiunto: “Cerchiamo d’evitare di diventare troppo letterali”.
In altre parole, “Roma” – ovvero qualche membro dell’apparato Vaticano che fa da consigliere al Papa – ha deciso di non onorare le specifiche richieste della Madonna di Fatima per paura di recare offesa alla Chiesa Russo Ortodossa. “Roma” non desidera dare l’impressione che la Russia debba essere convertita alla Fede Cattolica tramite la sua consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, perché questo sarebbe in aperto contrasto con il nuovo “dialogo ecumenico” lanciato dal Vaticano II. La consacrazione e la conversione della Russia richiesta dalla Madre di Dio sarebbero inoltre in contrasto con gli accordi diplomatici del Vaticano (contenuti nella dichiarazione di Balamand del 1993), secondo i quali il ritorno degli Ortodossi scismatici a Roma sarebbe solo “ecclesiologia datata” – un’affermazione che, come abbiamo già visto, contraddice apertamente i dogmi Cattolici infallibilmente definiti, secondo i quali gli eretici e gli scismatici non possono ricevere la salvezza eterna al di fuori della Chiesa Cattolica. Tenendo fede a questa tendenza ad allontanarsi sempre più dagli insegnamenti Cattolici, l’amministratore apostolico Vaticano per la Russia, l’Arcivescovo Tadeus Kondrusiewicz, ha affermato pubblicamente, nel gennaio 1998, che “Il Concilio Vaticano II ha dichiarato che la Chiesa Ortodossa è la nostra Chiesa Sorella ed ha gli stessi mezzi per ottenere la salvezza. Non vi è quindi ragione di continuare una politica di proselitismo”.229
Per via di questo abbandono de facto del costante insegnamento della Chiesa, che abbiamo esaminato nel capitolo precedente, secondo il quale gli eretici, gli scismatici, gli Ebrei ed i pagani se vogliono salvarsi devono entrare a far parte della Religione Cattolica, una Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria che comporti la conversione della Russia al Cattolicesimo doveva essere esclusa a priori – almeno per coloro che promuovono questo nuovo orientamento della Chiesa. Così, il 13 maggio 1982 ed il 25 marzo 1984, il Papa consacrò il mondo al Cuore Immacolato, ma non nominò la Russia. In nessun caso i vescovi del mondo vi parteciparono230. Pertanto, nessuno dei due requisiti richiesti, che Suor Lucia aveva confermato più volte durante la sua vita, fu soddisfatto. Il Papa stesso, riconoscendo questo fallimento, alla cerimonia del 1984 e dinanzi a 250.000 persone rilasciò un‘affermazione chiarissima. Durante la cerimonia, infatti, davanti alla grande folla assiepata a Piazza San Pietro, egli aggiunse queste righe, di sua spontanea volontà, al testo preventivamente preparato: “Illumina specialmente quei popoli di cui Tu aspetti la nostra consacrazione e il nostro affidamento”231. Alcune ore dopo la cerimonia, come riportato sull’ Avvenire, quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, il Santo Padre pregò all’interno della Basilica di San Pietro davanti a 10.000 fedeli, chiedendo alla Madonna di benedire “quei popoli per i quali Tu stessa aspetti la nostra consacrazione ed il nostro affidamento”.232 La Russia non era stata consacrata al Cuore Immacolato di Maria, ed il Papa lo sapeva. Persuaso probabilmente dai propri consiglieri, Giovanni Paolo II rivelò al Vescovo Cordes, a capo del Pontificio Concilio per i Laici, di aver omesso esplicitamente qualsiasi riferimento alla Russia perché “sarebbe stata interpretata come una provocazione da parte dei leader Sovietici”.233
Padre Paul Kramer,
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