DIARIO SPIRITUALE DI ELISABETTA SZANTÓ 1961-1981
3 giugno 1962
In quest'alba, appena terminata anche la seconda ora di veglia, il Redentore si è rivolto a me pregando: "Figliola mia, soffri con Me! Senti con Me le mie pene! Lenisci il mio dolore!" E davanti ai miei occhi spirituali ha messo una visione tale che credevo che il mio cuore scoppiasse. L'orribile visione non mi ha procurato solo dolore, ma per qualche minuto, anche un vero e proprio soffocamento.
4 giugno 1962
Si svolgeva l'adorazione delle quaranta ore. Fin dal pomeriggio mi sono recata al Santuario di Mariaremete per prepararmi all'adorazione notturna.
La devozione della grande folla ha avuto buon effetto su di me; un'ora di permanenza lì e la mia anima ha trovato un po' di tregua dopo lo smarrimento della mattina. Gioivo nel mio intimo perché la folla, con devoto raccoglimento, adorava, ma il Signore Gesù ha detto: "Mi desta pietà il gruppo dei fedeli!" Infatti alla preghiera della mezzanotte eravamo circa duecento, due ore dopo la mezzanotte, continuava ancora la veglia al Santissimo; ma poco dopo il tempo è trascorso solo con la lotta contro il sonno. Intanto anch'io sono uscita all'aria aperta per scuotermi dalla sonnolenza. Ritornata, ho notato che erano sveglie soltanto poche persone ed io stessa non riuscivo a vincere il sonno che pesava su di me. Ho pregato il dolce Redentore di accettare la mia lotta come adorazione per Lui, anche per conto di coloro i quali avevano dimenticato di chiedere scusa.
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