sabato 20 febbraio 2021

L'ultimo Papa canonizzato

 


IL PARROCO DI SALZANO (14 luglio 1867 - 27 novembre  1875) 


UNA NOMINA NON BENE ACCOLTA 


Don Sarto era giovane: 32 anni! 

Era forte: nei suoi occhi lampeggiava il coraggio di un lottatore, nel suo  passo fermo e nella sua parola aperta si rivelavano l'energia e la tempra di un  indomito lavoratore. 

Possedeva una intelligenza pronta e perspicace, cuore grande, una volontà  inflessibile ed una eloquenza che gli prorompeva dal cuore ardente per la  salvezza delle anime 126. 

Ma la sua nomina a Parroco di Salzano suscitò un certo scalpore, accendendo  critiche e commenti. 

I Salzanesi, abituati ad avere, come Parroci, sacerdoti di valore, i quali  ordinariamente finivano per passare alle prime cariche canonicali della  Cattedrale di Treviso, nell'udire che il Vescovo mandava a loro, come  Parroco, il giovane Cappellano di Tombolo si sentirono punti sul vivo. 

— Ma come! ... — si diceva — con tanti Parroci benemeriti, con tanti zelanti  Pastori di anime ben conosciuti, mandare in una Parrocchia di tanta  importanza, come la nostra, un semplice Cappellano? Ma che cosa è saltato  in mente al Vescovo? Accordiamo pure che Don Sarto abbia dei meriti e dei  bei numeri, ma promuoverlo di colpo da un posto tanto meschino come è Tombolo, a Salzano, non va .... assolutamente non va! ... Salzano è una  Parrocchia che ha sempre avuto una tradizione gloriosa di Arcipreti dotti e  maturi, di sacerdoti rinomati! 

Così, più o meno, si sussurrava a Salzano. 

Il Vescovo Mons. Federico Zinelli — “uomo dotto e ponderato” 127 che  sapeva la scelta che aveva fatto — per il momento lasciò dire e non vi badò tanto. Ma non appena ebbe dinanzi a sé i Fabbricieri della Parrocchia,  accompagnati dal consigliere comunale più anziano, certo Paolo Bottacin,  prima di presentare loro il nuovo Parroco, senza reticenze e senza preamboli,  disse loro: 

— Nel darvi come Parroco il Cappellano di Tombolo, ho fatto molto per  Salzano. Vi ho dato un Parroco d'oro anche se non ha speciali aureole o  colori di araldica. Andate, e, alla prova, resterete contenti. 

I Fabbricieri non aprirono bocca. Ma quando a fianco del Vescovo videro un  pretino magro, pallido e quasi raggomitolato dalla stanchezza del viaggio  fatto da Tombolo a Treviso, si guardarono, mogi, mogi, in faccia, facendo del  loro meglio per nascondere la loro delusione, mentre il consigliere comunale  Paolo Bottacin, colto il momento, in cui il nuovo Parroco parlava con il  primo dei Fabbricieri, nel suo dialetto campagnolo sussurrò ali orecchio di  quello che gli stava a fianco: “El Vescovo el ga dito ch'el ga fato molto per  Salzan. Si po'. ... el ga fato calcossa de belo”! 128. 

Ma quei signori dovevano presto mutare opinione, perché se a Tombolo il  Servo di Dio era stato il Cappellano dei Cappellani, a Salzano, confermando  con i fatti il sentimento del suo Vescovo, doveva essere il Parroco dei  Parroci.

Il Beato Pio X, del Padre Girolamo DAL GAL Ofm c.

Nessun commento:

Posta un commento