Risposta alle principali obiezioni
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Ma non era dignitoso farsi “imboccare” come un bambino!
È un parlare puerile. Perché il “Pane eucaristico” non è un cibo umano, ma divino. E l’uomo, davanti a Dio, non è mai un “adulto”, ma bensì un “bambino” che, in campo soprannaturale, necessita di tutto!
Poi, è proprio un’infantile illusione quella di pretendere che l’uomo, oggi, sia spiritualmente più “adulto” e “maturo” di un tempo! Basta vedere e riflettere la situazione attuale della Chiesa post-conciliare, la quale, seguendo le linee del mondo, ha dimenticato che più si antropomorfizza il divino, riducendolo sul piano della sensibilità, della cultura e della storia, meno scuote le anime e meno attrae ed eleva lo spirito. L’umanizzazione, infatti, porta alla “secolarizzazione” e alla “profanazione”, mentre la “religione” rende a Dio quello che è “Suo”. La “Rivelazione”, perciò, sostituita, oggi, dall’antropologia e dalla psicologia, è stata come soffocata da un umanesimo ateo, imbevuto da tanti messianismi, da tante ideologie borghesi e da tanti “utopismi”! Perciò, non si parli di “sensibilità” nuova, moderna, perché questo non è affatto un criterio valevole per i “misteri della Fede”, specie quando questa “sensibilità nuova” vorrebbe essere contraria alla Tradizione “antiquissima et veneranda”! (come si legge in “Memoriale Domini“!).
Né tanto meno la si immedesimi con i giovani questa presunta “sensibilità”, perché la loro inesperienza, dovuta alla giovane età, dovrebbe spingerli, umilmente, a “imparare“ e non ad “insegnare”! Caso mai, possono permettersi di “proporre“, non di “imporre“! Comunque, la Chiesa non è fatta solo di giovani, ma anche di tutti gli altri di ogni età, anziani compresi!
Di conseguenza, è anche puerile affermare che il “nuovo rito” favorisce una partecipazione più attiva e più personale135, perché questo, semmai, significa solo esteriorità, mentre la vera partecipazione del “Mistero eucaristico” deve essere “interiore“, ossia un concentrarsi spiritualmente nella contemplazione! Ed è pure vuota l’osservazione che il “nuovo modo“ di ricevere la Comunione fa accrescere la Fede nella Eucarestia, toccata con le mani, perché più i sensi toccano con mano le “verità soprannaturali”, meno l’intelletto le intuisce e le penetra!.. L’estasi d’amore non è, forse, astrazione dai sensi? Perciò, il “toccare” con le mani l’Eucarestia, fa di essa una “cosa” da trattare, non un contatto intimo con una “Persona”! Ora, l’Eucarestia non è un “qualcosa”, ma è un “Qualcuno”, e cioè Gesù, che si degna di donare Sé stesso a noi!
del sac. dott. Luigi Villa
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