Apparizioni a Ghiaie
FENOMENI LUMINOSI
21 maggio: il prodigio del sole
La sera del 21 maggio, il prodigio del sole si manifestò in modo sfolgorante, in uno sfavillio di luci e di colori inimmaginabili. La più fervida fantasia non avrebbe saputo creare uno spettacolo simile.
Il Cortesi scrive ancora:
"Intanto nel recinto, pochi minuti dopo le 18, un signore, che accompagnava un figlioletto malato grida: - Guardate il sole, guardate il sole.
Un fremito scuote i circostanti: pochi secondi dopo si leva d'attorno un'esplosione di entusiasmo frenetico: - Il sole, il sole, guarda come gira... guarda la Croce nel sole... ecco l'Ostia benedetta, quella è la Madonna Immacolata, vedi i colori di quelle foglie.
Tutti guardano nel sole, che era appena sbucato dalle nubi, ma era ancora velato da una tenue bambagia di vapori.
Tutti hanno qualche cosa da vedere nel sole e attorno a sé...". (v. L. Cortesi, Storia dei finti di Ghiaie, o.c. pp. 94- 95).
Il 21 maggio, dopo l'apparizione, nella casa parrocchiale di Ghiaie, don Luigi Cortesi affermava: "Il fenomeno del sole viene a confermare e collaudare la realtà delle apparizioni" (v. A. Ballini, Una fosca congiura contro la storia, p. 44).
Don Giuseppe Piccardi
Don Giuseppe Piccardi, di Castione della Presolana (Bergamo), scrive:
"Non posso non fissare sulla carta, perché serva a testimonianza, quanto io ammirai a Ghiaie di Bonate il giorno 21 maggio 1944.
Il ricordo e l'impressione sono così vivi che mi sembra un fatto avvenuto ieri. Alle sei della sera di quel giorno ero con una moltitudine di gente sull'alto della morena che sovrasta il luogo delle apparizioni, poiché non era possibile, data la piena di gente, andare laggiù. A un certo punto sentii la gente che diceva: Guardate il sole, guardate il sole! Mi voltai anch'io tra il diffidente e il curioso e vidi il sole che uscito dalle nubi (il cielo minacciava acqua) girava su se stesso e per la velocità del movimento sembrava sbandasse. Nello stesso tempo vidi che proiettava fasci di luce, allora, per me, quasi costantemente giallo-oro. Tale colore lo contemplai anche quando il sole era velato da nubi fitte.
Anche chi mi era vicino, all'unanimità, diceva di costatare lo stesso movimento, ma in più di vedere anche altri colori: altri dicevano di aver visto nel sole i simboli dell'ostia, altri una Croce, chi la S. Famiglia, chi la Madonna.
Verso le otto, lasciata la morena, mi incamminai per il ritorno e sotto una leggera pioggia mi avviai alla casa del parroco.
Là trovai molte persone che commentavano i vari fatti di quella sera. Don Andrea Spada direttore dell'Eco mi chiamò in casa del parroco e mi domandò cosa avessi visto nel sole. Gli esposi quanto sopra ed egli prospettò la possibilità di una illusione ottica e di una suggestione collettiva. Stavamo discutendo, quando uno, non so chi, venne dentro a chiamarci, dicendo: Uscite, uscite, il sole gira ancora. Di colpo fummo in cortile e contemplai uno spettacolo quale non avrei mai potuto immaginare. Il sole al tramonto presentava il suo disco in un placido colore argenteo e lo vedevo vertiginosamente roteare su se stesso, dando talvolta l'impressione che per la velocità dovesse sbandarsi nel cielo. L'occhio lo potè fissare subito, senza fatica, con un senso dolce di riposo.
Ma il meraviglioso non fu tutto qui.
Nella sua rotazione il sole, quale girandola creata dal più bravo mago di fuochi d'artificio, lanciava fasci di luce or gialla, or verde, or violetta, con una vivezza tale, che le nubi attorno al sole ne erano meravigliosamente investite e formavano attorno ad esso un'aureola fantastica.
Un tale spettacolo, che io non mi attendevo più in quella sera, e che si mostrò invece così imponente, mi colpì in fondo all'anima. Esso fu per me una prova così evidente delle apparizioni della Madonna che un'altra prova non mi sarebbe sembrata così efficace. Ebbi anche l'impressione che ciò dovesse essere una prova definitiva e indiscutibile per tutti.
Poiché il fenomeno continuava nella sua imponenza, non riuscii più a tacere e diedi un grido di gioia, esclamando: "Oh! Come a Fatima, come a Fatima!".
Il prevosto di Ponte S. Pietro, che mi era vicino, mi scosse, richiamandomi a non so quale prudenza, mi disse: "Non dica per ora di queste cose!".
Costatai che nessuno dei presenti negò il fatto; e vi erano chierici, sacerdoti, professionisti, ecc. ecc., che ammiravano, ma non sapevano che dire. Tutto questo durò per un buon periodo di circa dieci minuti, finché una nube ricoprì il sole.
Ognuno cominciava a fare i suoi commenti, quando circa cinque minuti dopo il sole uscì di nuovo dalle nubi, ripresentando lo stesso spettacolo, e ricordo bene come il colore che io potei riscontrare in quella seconda fase, durata alcuni minuti, fu il violetto.
Durante la strada di ritorno verso Ponte S. Pietro mi trovavo accanto a parecchi giovani e ricordo bene come essi, colpiti dai fenomeni di poco prima, guardassero, ed io con loro, alle nubi che ricoprivano il sole nella speranza di rivedere lo stesso spettacolo.
Ma il sole non si fece più vedere e tramontò in silenzio.
Cosa gli si poteva domandare ancora?
O ha una nota soprannaturale questo fatto o non l'ha. Se l'ha è troppo evidente che è una prova dell'apparizione della Madonna. Se non l'ha, è tutta una esaltazione collettiva e un fenomeno ottico. Ma in questo caso mi chiedo: Che valore ha perciò lo stesso fatto avvenuto a Fatima? Eppure quella fu una prova data dalla Madonna per la sua apparizione.
Che spiegazione ne hanno data allora gli scienziati e quale spiegazione vorranno darci adesso? Finora nessuna" (v. D. Argentieri, o.c., pp. 98- 100).
La dichiarazione di alcune donne
Alcune donne dicono:
"Noi sottoscritte sentiamo in coscienza di poter attestare quanto segue:
Alla sera del 21 maggio 1944 eravamo alle Ghiaie di Bonate, colà giunte a piedi da Bergamo, data la impossibilità di usare il servizio tranviario: Bergamo — Ponte S. Pietro, per la folla immensa che gremiva la strada. Volevamo presenziare alla apparizione che là si diceva avvenisse della Madonna, ma eravamo così sballottate dalla moltitudine che in un primo tempo, non ci fu nemmeno possibile vedere dove fosse il luogo delle apparizioni.
Circa le sei vedemmo il sole, uscito dalle nubi, girare vertiginosamente su se stesso e nello stesso tempo vedemmo mirabili diversi colori: giallo, verde, viola, che il sole successivamente lanciava per il cielo, sulle nubi, e sulla folla. Dopo alcuni minuti s'arrestò, ma per riprendere subito ancora con gli stessi fenomeni, colori e notammo come il suo disco si era fatto bianco come un'ostia della messa. Nel frattempo avemmo l'impressione che le nubi intorno al sole si abbassassero sopra di noi. Allora vedemmo comparire nel cielo una corona del Rosario; a tale vista molti attorno a noi gridarono: Miracolo, miracolo! Subito dopo si delineò una maestosa figura di Signora, con manto a lungo strascico e con il capo corrispondente al luogo del disco solare. Mentre meravigliate contemplavamo un simile spettacolo si delineò nel sole il volto della Madonna: dalla sua bocca usciva un raggio d'oro, che andava allargandosi man mano che si avvicinava alla terra e verso una direzione della folla che solo dopo sapemmo essere il luogo dove si trovava la bambina Roncalli Adelaide.
Tale spettacolo durò alcuni minuti e fu notato anche da altre persone che ci erano vicine...
A due anni di distanza, noi lo ricordiamo come fosse ieri. Solo ci dispiace che le nostre povere parole, di più povere donne non riescano ad esprimere come vorremmo un fatto così bello, e la viva impressione che esso ci fece, perdura nell'anima.
In fede. F.to Maria Paruta, Giuliani Faustina ved. F. Leidi, Irma Risalti in Terzi — Bergamo, 28 giugno 1946".
Dopo il 21 maggio 1944, il prodigio del sole si ripetè il 28 e 31 maggio, il giorno 13 dei due mesi seguenti e altre volte ancora.
Severino Bortolan
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