martedì 19 gennaio 2021

Regina della Famiglia

 


Apparizioni a Ghiaie


FENOMENI LUMINOSI 


21 maggio: il prodigio del sole 


La sera del 21 maggio, il prodigio del sole si manifestò in  modo sfolgorante, in uno sfavillio di luci e di colori inimmaginabili. La più fervida fantasia non avrebbe saputo creare uno  spettacolo simile. 

Il Cortesi scrive ancora: 

"Intanto nel recinto, pochi minuti dopo le 18, un signore,  che accompagnava un figlioletto malato grida: - Guardate il sole,  guardate il sole. 

Un fremito scuote i circostanti: pochi secondi dopo si leva  d'attorno un'esplosione di entusiasmo frenetico: - Il sole, il sole,  guarda come gira... guarda la Croce nel sole... ecco l'Ostia  benedetta, quella è la Madonna Immacolata, vedi i colori di  quelle foglie. 

Tutti guardano nel sole, che era appena sbucato dalle nubi, ma era ancora velato da una tenue bambagia di vapori. 

Tutti hanno qualche cosa da vedere nel sole e attorno a  sé...". (v. L. Cortesi, Storia dei finti di Ghiaie, o.c. pp. 94- 95). 

Il 21 maggio, dopo l'apparizione, nella casa parrocchiale di  Ghiaie, don Luigi Cortesi affermava: "Il fenomeno del sole viene  a confermare e collaudare la realtà delle apparizioni" (v. A.  Ballini, Una fosca congiura contro la storia, p. 44). 


Don Giuseppe Piccardi 


Don Giuseppe Piccardi, di Castione della Presolana (Bergamo), scrive: 

"Non posso non fissare sulla carta, perché serva a testimonianza, quanto io ammirai a Ghiaie di Bonate il giorno 21 maggio 1944. 

Il ricordo e l'impressione sono così vivi che mi sembra un  fatto avvenuto ieri. Alle sei della sera di quel giorno ero con una  moltitudine di gente sull'alto della morena che sovrasta il luogo  delle apparizioni, poiché non era possibile, data la piena di gente,  andare laggiù. A un certo punto sentii la gente che diceva:  Guardate il sole, guardate il sole! Mi voltai anch'io tra il  diffidente e il curioso e vidi il sole che uscito dalle nubi (il cielo  minacciava acqua) girava su se stesso e per la velocità del movimento sembrava sbandasse. Nello stesso tempo vidi che proiettava fasci di luce, allora, per me, quasi costantemente giallo-oro.  Tale colore lo contemplai anche quando il sole era velato da nubi  fitte. 

Anche chi mi era vicino, all'unanimità, diceva di costatare  lo stesso movimento, ma in più di vedere anche altri colori: altri  dicevano di aver visto nel sole i simboli dell'ostia, altri una  Croce, chi la S. Famiglia, chi la Madonna. 

Verso le otto, lasciata la morena, mi incamminai per il  ritorno e sotto una leggera pioggia mi avviai alla casa del parroco. 

Là trovai molte persone che commentavano i vari fatti di  quella sera. Don Andrea Spada direttore dell'Eco mi chiamò in  casa del parroco e mi domandò cosa avessi visto nel sole. Gli  esposi quanto sopra ed egli prospettò la possibilità di una illusione ottica e di una suggestione collettiva. Stavamo discutendo,  quando uno, non so chi, venne dentro a chiamarci, dicendo:  Uscite, uscite, il sole gira ancora. Di colpo fummo in cortile e  contemplai uno spettacolo quale non avrei mai potuto immaginare. Il sole al tramonto presentava il suo disco in un placido colore argenteo e lo vedevo vertiginosamente roteare su se  stesso, dando talvolta l'impressione che per la velocità dovesse  sbandarsi nel cielo. L'occhio lo potè fissare subito, senza fatica,  con un senso dolce di riposo. 

Ma il meraviglioso non fu tutto qui. 

Nella sua rotazione il sole, quale girandola creata dal più  bravo mago di fuochi d'artificio, lanciava fasci di luce or gialla,  or verde, or violetta, con una vivezza tale, che le nubi attorno al  sole ne erano meravigliosamente investite e formavano attorno  ad esso un'aureola fantastica. 

Un tale spettacolo, che io non mi attendevo più in quella  sera, e che si mostrò invece così imponente, mi colpì in fondo  all'anima. Esso fu per me una prova così evidente delle apparizioni della Madonna che un'altra prova non mi sarebbe sembrata  così efficace. Ebbi anche l'impressione che ciò dovesse essere  una prova definitiva e indiscutibile per tutti. 

Poiché il fenomeno continuava nella sua imponenza, non  riuscii più a tacere e diedi un grido di gioia, esclamando: "Oh!  Come a Fatima, come a Fatima!". 

Il prevosto di Ponte S. Pietro, che mi era vicino, mi scosse,  richiamandomi a non so quale prudenza, mi disse: "Non dica per  ora di queste cose!". 

Costatai che nessuno dei presenti negò il fatto; e vi erano  chierici, sacerdoti, professionisti, ecc. ecc., che ammiravano, ma  non sapevano che dire. Tutto questo durò per un buon periodo di  circa dieci minuti, finché una nube ricoprì il sole. 

Ognuno cominciava a fare i suoi commenti, quando circa  cinque minuti dopo il sole uscì di nuovo dalle nubi, ripresentando lo stesso spettacolo, e ricordo bene come il colore che io  potei riscontrare in quella seconda fase, durata alcuni minuti, fu  il violetto. 

Durante la strada di ritorno verso Ponte S. Pietro mi trovavo accanto a parecchi giovani e ricordo bene come essi, colpiti dai fenomeni di poco prima, guardassero, ed io con loro, alle  nubi che ricoprivano il sole nella speranza di rivedere lo stesso spettacolo. 

Ma il sole non si fece più vedere e tramontò in silenzio. 

Cosa gli si poteva domandare ancora? 

O ha una nota soprannaturale questo fatto o non l'ha. Se l'ha  è troppo evidente che è una prova dell'apparizione della  Madonna. Se non l'ha, è tutta una esaltazione collettiva e un  fenomeno ottico. Ma in questo caso mi chiedo: Che valore ha  perciò lo stesso fatto avvenuto a Fatima? Eppure quella fu una  prova data dalla Madonna per la sua apparizione. 

Che spiegazione ne hanno data allora gli scienziati e quale  spiegazione vorranno darci adesso? Finora nessuna" (v. D.  Argentieri, o.c., pp. 98- 100). 


La dichiarazione di alcune donne 


Alcune donne dicono: 

"Noi sottoscritte sentiamo in coscienza di poter attestare quanto segue: 

Alla sera del 21 maggio 1944 eravamo alle Ghiaie di  Bonate, colà giunte a piedi da Bergamo, data la impossibilità di  usare il servizio tranviario: Bergamo — Ponte S. Pietro, per la  folla immensa che gremiva la strada. Volevamo presenziare alla  apparizione che là si diceva avvenisse della Madonna, ma eravamo così sballottate dalla moltitudine che in un primo tempo,  non ci fu nemmeno possibile vedere dove fosse il luogo delle  apparizioni. 

Circa le sei vedemmo il sole, uscito dalle nubi, girare vertiginosamente su se stesso e nello stesso tempo vedemmo mirabili diversi colori: giallo, verde, viola, che il sole successivamente lanciava per il cielo, sulle nubi, e sulla folla. Dopo alcuni  minuti s'arrestò, ma per riprendere subito ancora con gli stessi  fenomeni, colori e notammo come il suo disco si era fatto bianco come un'ostia della messa. Nel frattempo avemmo l'impressione  che le nubi intorno al sole si abbassassero sopra di noi. Allora  vedemmo comparire nel cielo una corona del Rosario; a tale vista  molti attorno a noi gridarono: Miracolo, miracolo! Subito dopo si  delineò una maestosa figura di Signora, con manto a lungo  strascico e con il capo corrispondente al luogo del disco solare.  Mentre meravigliate contemplavamo un simile spettacolo si  delineò nel sole il volto della Madonna: dalla sua bocca usciva  un raggio d'oro, che andava allargandosi man mano che si  avvicinava alla terra e verso una direzione della folla che solo  dopo sapemmo essere il luogo dove si trovava la bambina  Roncalli Adelaide. 

Tale spettacolo durò alcuni minuti e fu notato anche da altre persone che ci erano vicine... 

A due anni di distanza, noi lo ricordiamo come fosse ieri.  Solo ci dispiace che le nostre povere parole, di più povere donne  non riescano ad esprimere come vorremmo un fatto così bello, e  la viva impressione che esso ci fece, perdura nell'anima. 

In fede. F.to Maria Paruta, Giuliani Faustina ved. F. Leidi, Irma Risalti in Terzi — Bergamo, 28 giugno 1946". 

Dopo il 21 maggio 1944, il prodigio del sole si ripetè il 28  e 31 maggio, il giorno 13 dei due mesi seguenti e altre volte  ancora.

Severino Bortolan 

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