Anche nell'inferno esiste un ordine e una gerarchia:
Anche nell'inferno c'è un ordine: chi ha peccato di più e più gravemente, soffre più spaventosamente degli altri che hanno peccato meno e con meno responsabilità. E più grande è il peccato commesso, più mostruosi si è: nella visione dei tre fanciulli di Fatima "I demoni si distinguevano per la forma orribile e ributtante di animali spaventosi e sconosciuti". Le differenze notate (i dannati erano come braci trasparenti e nere o abbronzate) rispondono molto probabilmente alle diverse forme di tormenti dati per i peccati specifici, oppure vogliono sottolineare che non tutti sono colpevoli allo stesso modo e nella stessa misura. Per questo perciò esistono nell'inferno vari reparti, raffigurati forse in quelle montagne, l'una diversa dall'altra dalla quale i dannati si precipitano nell'abisso. Spalancatasi infatti la montagna e apertisi i suoi fianchi, Santa Veronica vede una moltitudine di anime e demoni intrecciati con catene di fuoco. I demoni, estremamente furiosi, molestano le anime le quali urlano disperate. A questa montagna seguono altre montagne più orride, le cui viscere sono teatro di atroci e indescrivibili supplizi. Precipitano giù, con la furia di densa grandine, le anime dei nuovi abitatori. "E a quest'arrivo, si rinnovano pene sopra pene ai dannati". In un luogo ancora più profondo trova ammucchiate migliaia di anime (son quelle degli assassini), sopra le quali incombe un torchio con una immensa ruota. La ruota gira e fa tremare tutto l'inferno. All'improvviso il torchio piomba su le anime, le riduce quasi a una sola; cosicché ciascuna partecipa alla pena dell'altra. Poi ritornano come prima. Ci sono parecchie anime con un libro in mano. I demoni le battono con verghe di fuoco nella bocca, con mazze di ferro sul capo, e con spuntoni acuti trapassano loro le orecchie. Sono le anime di quei religiosi bastardi, che adattarono la regola a uso e consumo proprio. Altre anime sono rinchiuse in sacchetti e infilzate dai diavoli nella bocca d'un orrendo dragone che in eterno le digruma. Sono le anime degli avari. Altre gorgogliano tuffate in un lago d'immondizie. Di tratto in tratto sgusciano fulmini. Le anime restano incenerite, ma dopo riacquistano lo stato primiero. "I peccati che hanno commesso sono i più gravi che mai vivente può immaginare". Nel fondo dell'abisso ci sono i gerarchi dell'inferno. Qui, infatti, Santa Veronica vede un trono mostruoso, fatto di demoni terrificanti. Al centro una sedia formata dai capi dell'abisso. La Santa nota che il muto cuscino della sedia erano Giuda ed altre anime disperate come lui. Alla domanda agli angeli di chi fossero quelle anime, ella riceve questa terribile risposta: "Essi furono dignitari della Chiesa e prelati religiosi". Satana ci sedeva sopra nel suo indescrivibile orrore e da lì osservava tutti i dannati. Dunque non è la stessa cosa meritare l'inferno per un solo o per molti peccati mortali. Il peccato pesa sempre spaventosamente ed è sempre gravido di conseguenze.
Padre Antonio Maria Di Monda
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