24.01.2021
Cari figli,
siamo in un momento di molta pace, preghiera, amore, silenzio, adorazione e ringraziamento a Gesù in quest’anno forte, bellissimo, di onore e lode a San Giuseppe. È un anno in cui supplichiamo il divino Spirito Santo per l’umanità, che tanto bisogno di luce in questo tempo in cui vive il dolore di tormenti che sono conseguenza dei peccati dell’umanità, tenebre che portano l’uomo a un’oscurità interiore, dalla quale il cuore dell’uomo ha bisogno di essere liberato.
L’uomo ha bisogno di essere soave, mite e umile. Perché l’umiltà è la chiave della felicità. Quando sei umile, ottieni da Dio tutte le grazie. Quando sei umile, ottieni da Dio tutto quello che il tuo cuore chiede, tutto quello che il tuo cuore desidera.
Allora oggi preghiamo Dio per il mondo intero. Qual è la guarigione di cui il mondo ha più bisogno? Qual è la medicina di cui il mondo ha più bisogno? Questa è la parola che il mondo attende: guarigione. Nel momento presente l’uomo si rivolge alla materia, cerca una medicina che possa portare sollievo in questo momento di dolore. Ma la Parola e gli insegnamenti del Cielo ci dicono che esiste qualcosa di molto più grande di questa sofferenza presente: quella che sta nel cuore, nell’anima. E la conseguenza di tutto questo ha portato l’uomo alla sofferenza, a perdere completamente la fede, la speranza, la luce, a non saper più comprendere e vivere il piano di Dio.
Figli, è necessario tornare a Dio nel modo in cui Dio desidera. Perché spesso la tua parola dice una cosa e la tua testimonianza ne dice un’altra. Quando parli delle cose del Padre, delle cose di Dio, la prima cosa sulla quale devi riflettere è la ricchezza che tu sei per Dio. Non dimenticarti mai di questo: il tesoro più grande di Dio si chiama figlio di Dio, sei tu. Chiedi al divino Spirito Santo di illuminarti. Manca molta luce nel cuore dell’uomo.
Quello che l’uomo sta vivendo in quest’anno dedicato a San Giuseppe e che ha vissuto nell’anno dedicato alla conversione delle famiglie, ci fa riflettere su di un tempo nel quale siamo nelle mani di Dio. Perché colui che più si è messo nelle mani di Dio, a servizio del Cielo, è stato San Giuseppe, per essere un canale vivissimo dell’amore a Cristo. E oggi Gesù ci chiede di essere anche noi questo canale, questo canale di vita, questo canale di forza, questo canale di fede.
Ma dato che il tempo della giustizia è arrivato – non arriverà, è già arrivato – non è più il momento di aspettare, è tempo di agire. Ed è per questo che oggi la tua maggiore ricchezza è invocare lo Spirito Santo: “Spirito Santo vieni, vieni, vieni a illuminarmi”. Perché il mondo ha bisogno di qualcosa di più grande. L’uomo oggi si trova in un vuoto nel quale perseguita, nel quale spesso non sa tendere le mani. È un mondo diviso, nel quale l’uomo è sempre più nella discordia, nella disunione. Forse non ve ne rendete conto, ma è evidente quanto il mondo sia diviso, quanto ognuno voglia sapere più dell’altro in un momento in cui tutti dovrebbero supplicare lo Spirito Santo per ottenere la grande grazia della quale il mondo ha bisogno. Manca questa unione che è la forza del mondo.
Cosa ci dice Gesù quando parla del tempo del dolore, del tempo delle sofferenza, del tempo della paura, del panico, delle depressioni, delle malattie? “Quanto più sarete uniti, tanto più sarete forti”. Quando c’è divisione, disunione, ci si indebolisce. Il mondo è debole, l’uomo è indebolito. È per questo che oggi sono qui invocando il divino Spirito Santo, chiedendo al divino Spirito Santo, questa fortezza per il mondo, la comprensione della Parola, il discernimento della Parola. Perché a volte è facile ascoltare un messaggio che viene dal Cielo, ma è molto difficile mettere in pratica questo messaggio nella tua vita, nel tuo quotidiano.
Dio ti sta chiedendo di guarire te stesso: il tuo orgoglio, la tua vanità, il tuo modo di essere, di agire, di pensare. Per quanto tu abbia doni e grazie, oggi il nemico ti perseguita e tu devi essere forte, devi essere vittorioso. E l’umanità non può stare divisa, deve unirsi. Principalmente nella preghiera. Il popolo di Dio oggi è molto diviso, soprattutto nella preghiera.
Allora Dio ci sta parlando di questo grande prodigio che dobbiamo cercare di ricevere dal Cielo: essere degni di tutta questa grazia. In mezzo a tutte queste tenebre, in mezzo a tutta questa oscurità, la grazia di essere sapienti, di avere questa sapienza. Perché può arrivare una sofferenza molto peggiore per l’umanità. Non solo la sofferenza che colpirà la materia, ma quella che colpirà e sta colpendo lo spirito. Perché la tua materia è forte quando il tuo spirito è forte, quando hai lo Spirito Santo in te. Quando hai lo Spirito Santo in te, combatti la debolezza della tua carne. Arriva il peccato, ma tu sei sapiente. Arriva la tentazione, ma tu sei forte.
Non puoi continuare ad essere debole, lontano dalle cose del Cielo. Oggi l’umanità oggi si è allontanata dalle cose di Dio, per un motivo di prudenza, perché il mondo si trova davanti a una sofferenza, davanti a un dolore. Ma il Cielo ci sta dando misericordia, perché il Cielo è misericordia e questa misericordia sta traboccando; Gesù ci dice che oggi la sua misericordia sta traboccando sulla Terra. Allora dobbiamo credere in questa fonte di misericordia e metterci alla presenza di questo Cuore di Gesù Misericordioso ed essere sapienti per edificare la nostra fede in Cristo, senza divisioni, senza discordie, ma con unità, con fede, con umiltà, con gioia. Anche nei momenti in cui c’è da piangere, Dio vuole vederti sorridente, vuole vederti forte. Hai bisogno di fortificarti, in modo che da queste lacrime sorga un sorriso di vittoria. Allora in questo momento ci sono lacrime, ma c’è anche vittoria. In questo momento ci sono perdite, ma c’è anche il raccolto.
Perché nulla si perde, tutto è del Padre. Dobbiamo riflettere sul fatto che tutto è del Padre, che noi siamo di Dio. Siamo qui per volontà di Dio. Questa nostra domenica è un dono di Dio. In tutto quello che siamo, siamo mossi dalla presenza della Santissima Trinità. Soprattutto in quest’anno di supplica allo Spirito Santo. La scienza del Cielo sarà presente nei cuori di chi Dio ama: i suoi figli. Nelle vostre mani c’è tutta la vittoria. Tutto potete fare e costruire per il bene dell’umanità sulla Terra, per il bene e per la pace di tutte le persone nel mondo, a partire dal momento in cui vi rivolgete a questa scienza di Dio. La scienza di Dio non è la scienza dell’avidità, non è la scienza del potere, ma è la scienza della guarigione.
Fintanto che l’uomo non guarirà se stesso dall’egoismo, dall’avidità, non avrà questa sapienza piena, si nasconderà sempre davanti alla virtù e alla sofferenza. Oggi la sofferenza è arrivata forte in ogni angolo della Terra. Nessuno può negare che qualcosa nel mondo deve cambiare, deve essere migliore. Chi deve essere migliore è il figlio di Dio. Deve amare di più, perdonare di più, essere di più una famiglia, avere più responsabilità, avere più zelo per la vita umana. La vita umana è il tesoro più grande di Dio. Ogni opera di Dio è bellissima, ma il figlio di Dio è il dono più grande, è il giardino più grande. Oggi l’umanità si prende cura di tutto, ma non si prende cura di questo dono, non si prende cura della vita. Molte persone vivono nella peggiore situazione che possiamo immaginare.
C’è molta disuguaglianza, c’è molta miseria, c’è molta fame, ci sono molte persone su questa Terra che invocano misericordia, stanche della sofferenza. Ed è per questo che Gesù ci mette davanti a questa missione di evangelizzare, di portare la Parola. E di dare esempio. Dobbiamo essere testimoni vivi del Santo Vangelo, opere vive della famiglia di Dio, che è la Santa Chiesa. Dobbiamo essere un popolo che si unisca come un solo cuore e una sola anima per guarire questa terra malata. Perché, in verità, non è la Terra che è malata, ma chi sta su di essa: l’uomo. Allora è necessaria la guarigione del cuore.
E San Giuseppe intercederà per voi, egli è il grande strumento di quest’anno per intercedere per le famiglie, per i genitori, per i missionari, per la Santa Chiesa, per missioni sante. Perché sta mancando molto la santità. L’uomo si lascia prendere dal grande dolore della libertà: pensa che può fare tutto, che tutto vada bene. Ma non tutto si può fare, non tutto è buono, figli. Ci sono cose che, se le pratichi, ti faranno del male. Se uccidi, rubi, fai violenza, pratichi cose che contrariano la Parola e gli insegnamenti dello Spirito Santo, ferirai il mondo. Non farai del male solo a te stesso, ma al mondo. Perché quello che scorre nel mondo è l’esempio. E l’esempio dell’umanità oggi è un esempio di dolore, di tristezza.
Allora vogliamo aggrapparci a questo santo forte, a questo santo sapiente, umile, silenzioso, per vedere se possiamo trasformare un po’ di questa sofferenza, affinché essa non sia maggiore. Dovete avere la sapienza e il discernimento per costruire. Non sarà il rumore, non sarà la vendetta, non saranno le competizioni che porteranno il mondo alla vittoria. Ma l’unità, l’unione, la condivisione e la preghiera. Voi dovrete imparare a vivere, su questa Terra, tenendovi per mano. Anche se è difficile, perché ci sono tante culture diverse su questa Terra, ma tutti i popoli sono figli di Dio e hanno lo Spirito Santo per illuminarli. Allora nessuno è così cieco da non poter permettere alla luce del divino Spirito Santo di entrare nella sua vita.
Allora oggi vogliamo chiedere allo Spirito Santo di prendersi cura del mondo, del Brasile, delle famiglie, dei nostri giovani, dei nostri bambini, della fede del popolo di Dio. Sarà che nel cuore dell’uomo c’è una fede bella? Sarà che c’è una fede forte, capace di superare tutto? Sarà così, figli? In un momento di riflessione, di meditazione della Parola, rifletti su questo: “Come sto vivendo la mia fede?”. Perché a volte è molto facile dire: “Ho fede”, ma è molto difficile vivere la fede. Allora tu vivi la tua fede, vivi il tuo abbandono, la tua fiducia? Sai amare? Sai chi è Gesù?
Se oggi Gesù fosse vicino a te – Egli è in ogni fratello, in ciascuno di voi – ma se oggi Gesù venisse incontro a te, lo riconosceresti? Se lo ami, se sai che Egli è l’umiltà, la luce, la semplicità, la Via, l’unione. Quanto Gesù amava l’unione! Prendeva i bambini e li abbracciava, abbracciava i malati, abbracciava tutti quelli che avevano bisogno del suo abbraccio, del suo amore, della sua misericordia. Tu come saresti, oggi, alla presenza di Gesù? Come sarebbe la tua fede? Gesù ha insegnato all’uomo a vincere, perché Egli ha vinto, Egli è morto sulla croce per darti questa vita eterna, la vittoria. Allora come ti presenti oggi davanti a Gesù come Chiesa, padre, madre, missionario, sacerdote, bambino, giovane? Come ti presenti davanti a Gesù?
Quest’anno non sarà facile, sarà un anno di molte lotte, ma anche un anno di molta luce. Lo Spirito Santo illuminerà molto l’umanità, perché siamo in un combattimento e in questo combattimento siamo quelli che seguono la via della grazia. Per questo la grazia, la misericordia, sono sempre più grandi della paura, della malattia, delle infermità, di tutto quello che è di fronte a noi. Per quanto sia grande, Dio è più grande. Per questo devi metterti alla presenza di Gesù e avere più unione, pregare con più fede. Non avere paura di stare alla presenza di Gesù. Forse in questo momento l’uomo ha paura di stare in Brasile, ma alla presenza di Gesù non può avere paura.
Ed è importante che tu capisca che Gesù sta dentro di te. Egli vuole vivere con te. A volte, quando vi chiedo di vivere una vita più unita a Gesù, a volte vi mettete solo alla sua presenza, ma Egli è presente in voi. Gesù è presente in te insegnandoti ad essere buono, ad essere forte, ad essere umile, a fare silenzio, ad amare. Per essere fraterni oggi sulla Terra si deve essere umili. Perché l’uomo non sa rispettare Dio e tanto meno il prossimo.
Quanto è difficile per l’uomo rispettare il prossimo! Oggi vi mostro un insegnamento sulla vostra vita qui nella Fraternità. Dio ha scelto questa Valle, Dio ha scelto una famiglia, ha scelto delle persone per stare qui e molte di queste persone non sanno rispettare Dio e nemmeno le persone che hanno aperto i loro cuori a quest’opera di Dio. Allora se oggi l’uomo non sa rispettare Dio, che è il grande Creatore di tutte le cose, quanto sarà grande la lotta dell’uomo per rispettare il suo prossimo! Se non c’è rispetto nel mondo non c’è guarigione nel mondo, figli. La grande guarigione si fa con l’unità, l’amore e il rispetto. Gli uni verso gli altri.
Con grande affetto voglio darvi la mia benedizione.
in questo momento la Madonna benedice tutti
Cari figli,
vi ho benedetti con molto affetto. Sono stata molto felice di benedirvi.
Questa parola ci dà la grande grazia di poter comprendere, con sapienza, cosa avviene oggi sulla Terra, nel mondo. Gesù ci mostra che è nelle nostre mani, soprattutto nelle vostre mani, la guarigione dell’umanità. Principalmente quando ci parla dello Spirito Santo, che è la scienza sapiente, la scienza dell’amore, della verità. Quanto sono carenti l’amore e la verità tra gli uomini! Gesù ci parla soprattutto del rispetto al prossimo, in un tempo in cui l’umanità non sa rispettare nemmeno Dio.
Quando vedo la sofferenza che si avvicina all’umanità, io sento nel mio Cuore Immacolato di Madre che, se l’umanità avesse un po’ più di timore di Dio, questa sofferenza non sarebbe così grande. Perché quello che Dio vuole per voi è il meglio per voi, e a partire dal momento in cui rispetti Dio vivi immensamente felice.
Che il Cielo ci metta in piena unione con Cristo. La ricchezza maggiore del vivere con Cristo in noi è sapere che è Egli dentro i nostri cuori e le nostre anime.
Che questo messaggio possa fortificarvi in questa grande lotta, che la scienza dello Spirito Santo possa illuminare la scienza delle mani umane affinché possa arrivare l’amore e la guarigione per l’umanità.
I fiori che mi avete offerto sono stati benedetti da Cristo, il mio Figlio amato, per la guarigione e la liberazione di tutti i malati nel corpo e nell’anima.
A tutti quelli che compiono gli anni auguro molta pace. Chiedete a San Giuseppe una grazia speciale per questo giorno, ed egli ve la concederà.
Ecco la Serva di Dio, Maria, vostra Madre, la Madre della Pietà, l’Immacolata Concezione. Il Signore mi chiama.
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