sabato 30 gennaio 2021

MISTICA CITTA’ DI DIO

 


INTRODUZIONE ALLA VITA DELLA REGINA DEL CIELO

***

9. In quell'occasione i miei santi angeli e signori mi diedero queste motivazioni e indicazioni e molte altre volte il principe san Michele mi manifestò il medesimo volere e comando dell'Altissimo. Di conseguenza, per le luci, i favori e gli insegnamenti continui di questo grande principe, ho conosciuto molti misteri imperscrutabili e magnifici del Signore e della Regina del cielo. Questo santo arcangelo, infatti, fu uno di quelli che in vita la scortavano ed assistevano con gli altri che da ogni ordine e gerarchia erano stati designati alla sua custodia, come a suo tempo dirò. Inoltre, essendo nello stesso tempo patrono e protettore universale della santa Chiesa, fu anche testimone speciale e ministro fedelissimo dei misteri dell’incarnazione e della redenzione. Così appunto molte volte ho appreso da questo santo arcangelo, dalla cui protezione nei miei travagli e combattimenti ho ricevuto singolari benefici, avendomi anche promesso di assistermi e ammaestrarmi in quest'Opera.

  10. Oltre a tali insegnamenti e ad altri che non occorre riferire, ma che dirò in seguito, il Signore in persona mi ha molte volte comandato e rivelato il suo volere senza altri intermediari con le parole che adesso dirò. Un giorno, dunque, festa della Presentazione di Maria santissima al tempio, sua Maestà mi disse: «Sposa mia, nella mia Chiesa militante tanti misteri che riguardano mia Madre e i santi sono conosciuti, ma molti sono ancora nascosti, soprattutto quelli interiori e segreti, che ora voglio manifestare. Voglio che tu li scriva così come ne sarai ammaestrata, specialmente quelli di Maria purissima. Io te li svelerò e mostrerò, dopo averli tenuti nascosti finora per gli imperscrutabili giudizi della mia sapienza, poiché secondo la mia provvidenza non era ancora il tempo opportuno. Adesso però lo è ed è anche mia volontà che tu li scriva. Obbedisci, o anima».

  11. Tutte queste cose che ho narrato, ed altre ancora che potrei riferire, non sarebbero state sufficienti a farmi decidere per una cosa così ardua ed estranea alla mia condizione se non vi si fosse aggiunta l'obbedienza ai miei superiori, che hanno guidato la mia anima e m'insegnano il cammino  della verità. Infatti i miei dubbi e timori non sono tali da lasciarmi tranquilla in una materia così difficile, mentre in altre più facili non faccio poco a calmarmi con l'obbedienza. In quanto donna ignorante mi sono sempre rivolta ad essa come a punto di riferimento per la mia anima, sapendo che è doveroso non scrivere cosa alcuna, per quanto sembri alta e fuor di sospetto, se non con l'approvazione dei maestri e dei ministri della santa Chiesa. Così ho sempre procurato di fare in ogni cosa riguardante la direzione della mia anima e tanto più in questa impresa di scrivere la Vita della Regina del cielo. Mi sono adoperata moltissimo affinché i miei superiori non si occupassero delle mie relazioni, dissimulando quanto potevo alcune cose, chiedendo con lacrime al Signore che desse loro luce per non sbagliare e desiderando molte volte che sfuggisse loro di mente questo affare, e che mi preservassero dall'errore e dall'inganno.

  12. Confesso altresì che il demonio, approfittando della mia naturale timidezza, fece grandi sforzi per impedirmi quest'Opera. Cercava maniere per atterrirmi ed affliggermi e, se lo zelo e la perseveranza invincibile dei miei superiori non avessero animato la mia pusillanimità, senza dubbio mi avrebbe indotto a desistere. Intanto ciò dava tempo al Signore, alla Vergine purissima e agli angeli santi di rinnovarmi la luce, i segni e le meraviglie. Tuttavia temporeggiai o, per meglio dire, opposi resistenza ancora molti anni all'obbedienza di tutti - come in seguito dirò - senza mai osare metter seriamente mano a una cosa tanto superiore alle mie forze. E non credo che ciò sia avvenuto senza particolare provvidenza di sua Maestà, perché nel corso di questo tempo sono passata per tanti eventi e, potrei dire, per misteri e travagli tanto straordinari e svariati, che non avrei potuto con essi godere di quella quiete e serenità di spirito che è indispensabile per poter ricevere questa luce e questa rivelazione. Infatti non in qualunque stato, per quanto elevato e benefico, l'apice dell'anima può essere capace di ricevere un influsso così sublime e delicato! A questa si aggiungeva un'altra ragione: che nella lunga dilazione potessi meglio informarmi e rassicurarmi mediante la nuova luce che si va guadagnando col tempo e mediante la prudenza che si acquista nella molteplice esperienza e che, insistendo il Signore, i santi angeli e i miei superiori nelle loro richieste, dinanzi a così reiterate esortazioni all'obbedienza, io mi acquietassi, sicura di non sbagliare, vincessi la mia timidezza, la mia viltà e perplessità e sperassi dal Signore quello che disperavo dalla mia debolezza.

***

di Suor Maria di Gesù

Abbadessa del Monastero dell’Immacolata di Agreda dell’Ordine dell’Immacolata Concezione


Nessun commento:

Posta un commento