( COMPILAZIONE DI ASSISI )
UN POSTULANTE IMMATURO
28. Quando ancora nessuno veniva ricevuto nella fraternità senza il consenso di Francesco, si presentò con altri che aspiravano a questa vita il figlio di un nobile di Lucca. Francesco allora stava poco bene, e abitava nel palazzo del vescovi di Assisi.
Mentre i frati presentavano i nuovi venuti, quel giovane si inchinò davanti a Francesco e scoppiò a piangere forte, supplicando di essere accettato.
Il Santo lo fissò e gli disse: «Misero e carnale uomo, perché stai mentendo allo Spirito Santo e a me? Carnale e non spirituale è questo tuo pianto».
Non aveva finito di parlare che irruppero in piazza, a cavallo, i parenti di lui con il proposito di prendere il giovane e riportarlo a casa. Sentendo egli lo strepito dei cavalli e guardando i sopravvenuti da una finestra del palazzo, scorse i suoi parenti e subito si precipitò fuori incontro ad essi. In loro compagnia tornò nel mondo, come aveva previsto Francesco, illuminato dallo Spirito Santo.
I frati e gli altri presenti ne furono sbalorditi, e magnificarono e lodarono Dio nel suo Santo.
Traduzione di VERGILIO GAMBOSO
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