Apparizioni a Ghiaie
Le estasi
Le estasi di Adelaide sono vere, non simulate, come ammettono vari testimoni, tra cui medici e psichiatri. La realtà delle estasi di Adelaide è provata in particolare dalle relazioni della dott.ssa Eliana Maggi e del dott. Giulio Loglio.
La dott.ssa Maggi, dal 19 maggio, sempre presente alle apparizioni, poté controllare direttamente l'estasi di Adelaide, e ne afferma l'assoluta verità.
La dottoressa, la cui integrità morale e competenza scientifica è riconosciuta anche dai contrari alle apparizioni, confermò il suo giudizio positivo sull'estasi di Adelaide a padre Mario Mason S. J., il 6 gennaio 1946. Il padre Mason, dopo aver tenuto un corso di predicazione a Orsenigo (Corno), stava sulla strada in attesa di un passaggio di fortuna: fu proprio la dott.ssa Maggi a darglielo. Il 5 dicembre 1986, ricordando l'episodio, mi disse:
- Fu un incontro meraviglioso e imprevisto, nel quale la dottoressa, che prima non conoscevo, mi garantì l'assoluta veracità dello stato di estasi di Adelaide, durante le apparizioni, e il suo ritorno immediato alla normalità psicofisica, appena queste finivano.
Il dott. Loglio, dal 20 maggio sempre presente alle apparizioni, eccetto il giorno 28, poté anche lui controllare direttamente l'estasi di Adelaide e provarne la verità.
Durante la prima apparizione, emozione e tensione sono più evidenti, tanto che la sorella Palmina, spaventata, corre a dire alla mamma: "L'Adelaide l'è morta in pè" (Adelaide è morta in piedi), esprimendo così nel suo linguaggio infantile l'estasi di Adelaide.
Il fenomeno era così reale e impressionante, da attirare subito l'attenzione dell'amica Bettina, che non brillava per spirito d'osservazione, e poi, da procurare lo sgomento nelle compagne presenti, le quali osservano Adelaide in quello stato per dieci minuti e la chiamano più volte, scuotendola anche per un braccio, senza ottenere da lei risposta. La piccola veggente doveva ancora adattarsi a un fenomeno nuovo e sorprendente.
Nelle successive apparizioni Adelaide è semplice e naturale. Il corpo è perfettamente a suo agio, composto, equilibrato e rilassato. Il polso è quasi normale. Il colorito si ravviva leggermente. Non ci sono stati di catalessi: né tensione, o rigidità, o rovesciamento della nuca all'indietro. Al momento dell'apparizione, con il volto assorto, Adelaide fissa gli occhi verso un punto preciso, alto pochi metri da terra.
Mostra di essere completamente estranea all'ambiente che la circonda, alle reazioni dei presenti, alle pressioni della folla, che minaccia di travolgerla, ai colpi di rivoltella e di mitra sparati dai militari, a pochi passi da lei per tenere lontana la folla, al volo radente degli aerei, che spaventano i presenti.
Che Adelaide durante l'estasi fosse estranea all'ambiente e vivesse come immersa in un altro mondo, lo conferma la testimonianza interessante del contadino Giovanni Perico, sottoscritta anche dal figlio Franco.
Il sig. Perico scrive:
"Il giorno 14 maggio (domenica) verso sera vedendo come il tempo minacciava, preso sulla bicicletta mio figlio Franco, andai verso i miei campi per ammucchiare il fieno. Passai dal Torchio e ad un certo punto vidi un crocchio di bimbi e poi a distanza una bambina inginocchiata in mezzo alla strada. Ho fretta, perciò suono il campanello, ma non si sposta. Suono ancora, ma la bambina non dà segno di nulla. Indispettito scendo dalla bicicletta e le dico: "Ti darei uno schiaffo". Ma la bambina non si mosse e non mostrò di capire. Vidi che stava in ginocchio con le mani giunte e gli occhi fissi in alto. Il giorno dopo da mio figlio sentii dire: "Sai perché quella bambina non si muoveva, babbo? Perché vedeva la Madonna!".
Durante l'estasi si può toccare, pungere con spilli, anche in profondità, in diverse parti del corpo, accostare una fiamma alla sua pelle.
L'estasi sopraggiunta all'ultima apparizione, tolse di colpo ad Adelaide i violenti dolori causati da una colica viscerale che la faceva soffrire da due ore.
Adelaide, durante l'estasi, rimane intensamente attenta alla persona con cui parla, e dalla quale non distoglie mai lo sguardo.
Essa parla, muove le labbra, ma non emette alcun suono, così nessuno riesce a udire e capire ciò che dice.
È un fenomeno che accadde a Bernardetta Soubirous e ad altri veggenti.
È uno degli aspetti misteriosi delle apparizioni, che essendo un fatto soprannaturale, non potranno mai avere una adeguata risposta dai nostri mezzi d'indagine naturale.
La stessa osservazione si deve tenere presente quando ci domandiamo in quale modo avviene l'incontro con la Vergine Maria.
Noi possiamo formulare delle ipotesi, ma non avremo mai la spiegazione scientifica del fenomeno. Esso resterà sempre al di là delle nostre esperienze e conoscenze naturali.
Le osservazioni dei medici e le esperienze scientifiche sono necessariamente limitate, perché esse possono raggiungere solo le condizioni della veggente e non la Vergine, che comunica con lei, perché la Vergine Maria non appartiene più al nostro cosmo. Il suo corpo glorioso, non ha più le nostre caratteristiche spazio-temporali.
Proprio perché non si è tenuto conto di questa verità, si è esaminata l'esperienza della veggente nell'ottica del sospetto, e si è voluto spiegare il suo comportamento naturale e la sua semplicità, ricorrendo alle ipotesi dell'inganno, dell'eterosuggestibilità, del sogno ad occhi aperti o dell'illusione.
La conoscenza del Cristo risuscitato, che mangiava e si faceva toccare, perché si trattava della più oggettiva delle sue manifestazioni, aveva già delle modalità misteriose, che gli apostoli notarono bene, divenendo testimoni di quella risurrezione. Essi esitarono a riconoscerlo, dubitarono (Mt. 28,17; Mc. 16,14; Le. 24,36-38; Gv. 20,15). Questo fu dovuto al modo particolare di comunicazione tra il mondo divino (eterno) al quale apparteneva ormai il Cristo, e il mondo cosmico di cui continuavano a far parte gli apostoli.
La storia delle apparizioni dimostra che esiste tutta una gamma di comunicazioni: sono diverse le modalità con cui la Vergine appare a Lourdes, a Fatima, o a Ghiaie.
Mi pare che nell'esaminare i fatti di Ghiaie qualcuno abbia dimenticato un dato importante: il dono eccezionale delle apparizioni non è affatto visione beatifica né comunicazione assoluta. È un segno del cielo. Per questo la Chiesa mantiene le apparizioni in una categoria molto umile, come materia in cui si può credere ma non come dati certi di fede. Una corretta valutazione non deve dunque assolutizzare le apparizioni e i messaggi trasmessi. C'è del relativo nelle apparizioni: i vestiti, il colore dei capelli, degli occhi, l'età dimostrata dalla Vergine, l'altezza, ecc. I corpi gloriosi non hanno più età perché sfuggono al tempo cosmico.
Una autentica apparizione è sempre conoscenza della Vergine e vera comunicazione con lei, anche se appare sotto segni e con vestiti relativi a un tempo, a un luogo, a dei veggenti, a un particolare messaggio.
Se la Sacra Scrittura, che è Parola di Dio, ha la sua parte di relatività, secondo le caratteristiche particolari di ciascun scrittore sacro, tanto più le apparizioni hanno una relatività che deve essere valutata con prudenza e acutezza, in ogni caso e per ogni singola circostanza. Questa relatività è dovuta al fatto che Dio e la Vergine si adattano al veggente e alla situazione locale, ma anche alle ripercussioni vive e normali che la comunicazione suscita in ciascun veggente.
Se si fosse tenuto conto di questo, non si sarebbe perduto tempo a fare domande inutili, atte a confondere la mente di Adelaide, negli estenuanti interrogatori cui fu sottoposta. Dal libro del Cortesi Le visioni della piccola Adelaide Roncalli, traggo a mò di esempio, alcune domande:
- Sul capo della Vergine stava una corona a punte: quante erano le punte?
La barba di San Giuseppe era color castano, caffèchiaro, o biondo-scuro?
Il suo bastone poggiava a terra o era sollevato di circa 50 cm.?
Gesù Bambino stava sul braccio destro o sinistro della Madre?
Erano colombe, o colombine, o quaglie gli uccellini nelle mani della Madonna? Ecc....
Nonostante ogni contestazione, la veggente sostiene di avere visto realmente la Santa Vergine. Per questa ragione dice, dopo le estasi, che gli occhi le dolgono "per lo splendore della Madonna".
L'estasi della veggente può essere considerata un serio argomento di autenticità.
Severino Bortolan
Nessun commento:
Posta un commento