mercoledì 25 novembre 2020

Ora il Signore esprime con ancora più grande chiarezza quali sono le colpe del suo popolo. Le espone ai cieli, perché sappiano cosa il popolo ha fatto.

 

LIBRO DEL PROFETA GEREMIA 

Le colpe del popolo sono due. Questo devono sapere i cieli. Prima colpa: il popolo ha abbandonato me, sorgente di acqua viva.

 Uno può anche abbandonare una sorgente d’acqua viva per un’altra sorgente d’acqua viva. È una scelta tra due cose uguali, identiche.

Quello che è grave, è questo: il popolo ha abbandonato la sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne piene di crepe, che non trattengono l’acqua.

Questo i cieli devono sapere. Vi è un popolo più stolto e più insipiente di Giuda e Israele? Solo il suo popolo è capace di questo. Ecco il suo peccato.

Scava cisterne, cisterne piene di crepe, che non trattengono l’acqua per morire di sete. Se non è stoltezza questa, vi sarà altra stoltezza sulla terra?

Almeno fossero cisterne con acque melmose. Vi sarebbe l’acqua e insieme la melma. Invece proprio il nulla. Sono cisterne che non trattengono l’acqua.

14Israele è forse uno schiavo, o è nato servo in casa? Perché è diventato una preda? 

Quali sono i frutti del peccato di Israele? Esso è divenuto una preda. Ma lui non è stato scelto dal Signore per essere una preda, un bottino di guerra.

Lui non è stato scelto per essere schiavo, neanche per nascere servo in casa, cioè per essere figlio di servi. Lui è nato per essere libero.

Israele è forse uno schiavo, o è nato servo in casa? Perché è diventato una preda? Nulla di tutto questo si addice al popolo del Signore.

Il popolo del Signore non è nato per la schiavitù, ma per la libertà. Non è stato concepito per essere schiavo, ma figlio. Lui è il figlio primogenito di Dio.

Questa la sua stupenda verità, realtà, statuto. Ha abbandonato il suo Dio, è divenuto schiavo, figlio di schiavi, una preda.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI

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