LIBRO DEL PROFETA GEREMIA
Ora la terra di Israele è divenuta terra da distruggere, ridurre ad un deserto, terra da bruciare, terra nella quale nessuno più vi abita.
Contro di lui ruggiscono leoni con ruggiti minacciosi. Sono i ruggiti degli invasori che vengono per compiere la devastazione, la distruzione, la desolazione.
Costoro sono venuti e hanno ridotto la sua terra a deserto, le sue città sono state bruciate e nessuno vi abita. La profezia vede la sentenza già compiuta.
Il Signore sta intentando un processo contro il suo popolo. Giuda e Gerusalemme ancora non sono cadute. La Parola le vede già cadute.
16Persino le genti di Menfi e di Tafni ti hanno umiliata radendoti il capo.
Menfi e Tafni sono due città dell’Egitto. Sono due città senza alcuna potenza invincibile. Eppure anche esse hanno umiliato Gerusalemme, radendole il capo.
Persino le genti di Menfi e di Tafni ti hanno umiliata radendoti il capo. Radere il capo è atto di grande umiliazione. È una vergogna invivibile.
Per una donna, per un uomo, non vi era umiliazione più grande. Eppure tutto questo è accaduto a Gerusalemme: è stata umiliata da gente senza potenza.
17Non ti accade forse tutto questo perché hai abbandonato il Signore, tuo Dio, al tempo in cui era tua guida nel cammino?
Il Signore vuole che Giuda sappia perché tutto questo è potuto accadere. Le cause della catastrofe vanno sempre ricercate, sempre evidenziate.
Non ti accade forse tutto questo perché hai abbandonato il Signore, tuo Dio, al tempo in cui era tua guida nel cammino?
Chi è Israele senza Dio? È una balena spiaggiata. Anche una formica la può divorare. Dio è per Israele oceano immenso, dove esso diviene inafferrabile.
Israele ha abbandonato il Signore, si è distaccato da Lui, è uscito fuori della sua acqua, si è semplicemente spiaggiato. È senza alcuna forza.
Ora è divenuto conquistabile da qualsiasi grande potenza, piccola potenza, anche gente senza alcuna forza lo possono distruggere, annientare.
18E ora, perché corri verso l’Egitto a bere l’acqua del Nilo? Perché corri verso l’Assiria a bere l’acqua dell’Eufrate?
Il giudizio ancora non è finito. Quando si è lontani dal Signore, quando Dio, il vero Dio, viene abbandonato, si cade nella stoltezza più stolta.
E ora, perché corri verso l’Egitto a bere l’acqua del Nilo? Perché corri verso l’Assiria a bere l’acqua dell’Eufrate? Cosa vuole dire il Signore al suo popolo?
Anziché pentirsi, ritornare al suo Signore, convertirsi, vivere secondo lo statuto del Sinai, il suo popolo cerca alleanze con i popoli potenti della terra.
Pensa, anzi crede, di potersi salvare, di evitare la catastrofe. Esso non sa, non vuole sapere che la sua salvezza è solo il Signore, il suo Dio.
Non vi sono alleanze di vita e di salvezza per il suo popolo che abbandona il Signore, perché la salvezza di Israele è solo il suo Dio e Signore.
Il cercare l’acqua del Nilo e l’acqua dell’Eufrate dopo aver abbandonato l’acqua viva del Signore, anche questa via è costruire cisterne senz’acqua.
Si corre verso l’Egitto e verso l’Assiria, si beve l’acqua del Nilo e dell’Eufrate, ma è un’acqua avvelenata, un’acqua di morte, un’acqua senza vita.
Vita di Israele, vita di Giuda, vita di Gerusalemme è solo il Signore. Ogni altra acqua è infetta per lui. Può anche berla, ma con gravissimo danno.
Questa verità è eterna non solo per Israele, ma per ogni altro uomo. Dio è la vita dell’uomo e solo in Lui. Altre acque di vita non esistono.
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
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