Se proviamo ad immaginare qualche aggettivo, per descrivere i sentimenti che prova un fedele devoto verso il Santissimo Sacramento dell’Eucaristia, rimaniamo tutti senza parole, perché è difficile trovare una parola adeguata, così come è difficile parlare dell’Eucaristia senza provare interiormente una sensazione di inadeguatezza verso un mistero che è troppo grande per noi per poterlo comprendere.
Tutto quello che possiamo fare, per parte nostra, è accostarci al Mistero con profonda e rispettosa umiltà, chiedendo la Grazia di comprendere quanto ci basta per poter amare il mistero Eucaristico con tutte le nostre profondità spirituali e di essere aiutati a parlarne quanto basta per diffondere e promuovere l’amore e la devozione verso il SS.mo Sacramento dell’Eucaristia, perché se è vero che non si può conoscere ciò che è bello e buono, senza conseguentemente amarlo e desiderarlo, è anche vero che è umanamente impossibile amare ciò che non si conosce o si conosce poco.
Spiegare cosa sia l'Eucaristia non è cosa semplice.Di primo acchito sembrerebbe facile, ma le risposte che noi possiamo dare a questo quesito affrontano solo in superficie il merito della questione : in realtà l’Eucaristia è il Grande Mistero di Dio.Ogni risposta che noi possiamo dare a questa domanda è una libera interpretazione del pensiero di Dio, che può avvicinarsi alla verità, la quale ci sarà nota per intero soltanto quando abbandoneremo il mondo materiale e ritorneremo a Dio, a cui apparteniamo e da cui proveniamo.
Siamo certi di dire tutta la verità se affermiamo che la Santissima Eucaristia è la cura, lo strumento, la medicina più importante che Gesù ci ha lasciato per la nostra santificazione e dunque per la nostra salvezza, e quindi essa è il segno più grande ed evidente dell’amore di Dio per l’umanità, dopo il dono di Gesù ed il suo olocausto sulla croce.
Essa è un Sacramento, cioè un segno invisibile della Grazia Divina, ma a differenza degli altri Sacramenti, l’Eucaristia è Dio stesso che si dona a noi per mezzo del Signore Gesù, e non semplicemente il tocco della Grazia Divina: per questo l’Eucaristia è il maggiore ed il più importante dei sette Sacramenti.
Molte sono le domande che possiamo porci, ma solo Dio può illuminare ed aprire le nostre menti, affinchè, con una più approfondita conoscenza del “Sacramento dell’Amore”, possiamo amarlo più profondamente, ed amandolo in pienezza, possiamo testimoniare agli altri la nostra devozione verso l’Eucaristia e diventare Apostoli dell’Amore Eucaristico di Gesù , “il Dio che salva”, per tutti gli uomini.
Il desiderio di conoscere Dio non esclude, anzi esige uno sforzo conoscitivo, una ricerca, il porsi delle domande e con atteggiamento di umiltà tentare di trovare delle risposte.
Ad alcune domande cercheremo di darci qualche risposta scendendo nelle profondità del mistero eucaristico, utilizzando ogni mezzo, dalla Sacra scrittura, al pensiero ed alla testimonianza dei Santi, in modo particolare i dottori della Chiesa ed i Santi il cui carisma è stato amare ed adorare la presenza di Gesù, cuore palpitante dell'amore di Dio per gli uomini, nella particella di pane azzimo e nel calice di vino consacrati.
Cercheremo di evitare di ripetere le nozioni di base su questo Sacramento, perché diamo per scontato che molti le possiedano, e quando lo faremo, ciò servirà come base per approfondire i concetti e per salire ad un livello di maggiore profondità ed altezza conoscitiva.
In questa trattazione non servirà una grande intelligenza per capire, né spremere le meningi, bensì aprire il cuore alla comprensione del Grande Mistero, perché questo è l’unico modo per capire: l’Eucaristia si conosce e si comprende con il cuore, non con la mente; per queste ragioni il Mistero è svelato da Dio soltanto ai piccoli.
Nell'ultima cena il Signore non diede molte spiegazioni agli Apostoli sui gesti che stava per compiere, ma non lo fece solo perché non erano ancora pronti a ricevere una spiegazione; se Gesù lo avesse fatto loro non avrebbero capito.
Nella notte in cui fù tradito Gesù compì dei gesti, pronunciando delle parole misteriose, raccomandando soltanto che essi facessero come Egli stava loro insegnando, cioè gli stessi gesti e le stesse parole, in memoria di Lui.
Gli Apostoli non compresero quel che Gesù stava facendo, anzi si scandalizzarono sentendo le parole “questo è il mio corpo…….e questo è il mio sangue, mangiatene e bevetene tutti”, e si interrogarono su quel che stava accadendo, ma prevalse la fiducia nel loro Signore e soprattutto l’amore, sicchè mangiarono quel pane e bevvero quel vino, che Gesù loro offrì, come Suo Corpo e Suo Sangue.
Gioacchino Ventimiglia
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