giovedì 26 novembre 2020

Viene abbandonato il concetto di Regno Sociale di Cristo

 


La Battaglia  Finale del Diavolo

Come conseguenza di questo nuovo orientamento della Chiesa,  dopo il Vaticano II si è verificato un abbandono de facto del costante  insegnamento della Chiesa sul Regno Sociale di Cristo. Secondo questo  insegnamento, non solo i singoli uomini, ma tutte le nazioni sono  obbligate a sottomettersi a Cristo e a conformarsi ai Suoi insegnamenti.  È l’insegnamento di Cristo, non il “dialogo” con i non credenti, che  porterà alla pace nel mondo; è la Sua Chiesa che servirà come strumento  principale per la pace mondiale. Il costante insegnamento della Chiesa  su questa dottrina è riassunto con ammirabile concisione da Papa Pio  XI, nella sua enciclica Ubi Arcano Dei: 

Per questo, per essere cioè la Chiesa, ed essa sola, formatrice  sicura e perfetta di coscienze, mercé gli insegnamenti e gli aiuti a lei sola da Gesù Cristo affidati, non soltanto essa può conferire nel presente alla pace tutto ciò che le manca per essere la vera  pace di Cristo, ma può ancora, più di ogni altro fattore, contribuire ad assicurare questa pace anche per l’avvenire, allontanando il  pericolo di nuove guerre. Insegna infatti la Chiesa (ed essa sola ha da Dio il mandato, e col mandato il diritto di autorevolmente  insegnarlo) che non soltanto gli atti umani privati e personali, ma  anche i pubblici e collettivi devono conformarsi alla legge eterna di Dio; anzi assai più dei primi i secondi, come quelli sui quali  incombono le responsabilità più gravi e terribili. Quando dunque  governi e popoli seguiranno negli atti loro collettivi, sia all’interno sia nei rapporti internazionali, quei dettami di coscienza che gli  insegnamenti, i precetti, gli esempi di Gesù Cristo propongono ed  impongono ad ogni uomo; allora soltanto potranno fidarsi gli uni  degli altri, ed aver anche fede nella pacifica risoluzione delle difficoltà e controversie che, per differenza di vedute e opposizione d’interessi,  possono insorgere.197

Parlando dei tentativi di ottenere la pace mondiale attraverso la  Società delle Nazioni, Papa Pio XI dichiarò: 

Qualche tentativo si è fatto e si fa in questo senso, ma con ben esigui risultati, massime nelle questioni più importanti, che più  dividono ed accendono i popoli. E non vi è istituto umano che possa  dare alle nazioni un codice internazionale, rispondente alle condizioni  moderne, quale ebbe, nell’età di mezzo, quella vera società di nazioni che fu la cristianità; codice troppo spesso violato in pratica, ma che pur rimaneva come un richiamo e come una norma, secondo la  quale giudicare gli atti delle nazioni.198

Per rafforzare questi insegnamenti, nella sua enciclica Quas Primas,  Papa Pio XI inaugurò la festa di Cristo Re:

Da questa dottrina dei sacri libri venne per conseguenza che la Chiesa, regno di Cristo sulla terra, destinato naturalmente ad  estendersi a tutti gli uomini e a tutte le nazioni, salutò e proclamò nel ciclo annuo della Liturgia il suo autore e fondatore quale Signore  sovrano e Re dei re, moltiplicando le forme della sua affettuosa  venerazione … il dominio del nostro Redentore abbraccia tutti gli  uomini, come affermano queste parole del Nostro Predecessore di immortale memoria Leone XIII, che Noi qui facciamo Nostre: 

“L’impero di Cristo non si estende soltanto sui popoli cattolici, o a  coloro che, rigenerati nel fonte battesimale, appartengono, a rigore di diritto, alla Chiesa, sebbene le errate opinioni Ce li allontanino o il dissenso li divida dalla carità; ma abbraccia anche quanti sono  privi di fede cristiana, di modo che tutto il genere umano è sotto la  potestà di Gesù Cristo”.199

Padre Paul Kramer

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