«Continuando il mio solito stato, è venuto il benedetto Bambino Gesù e dopo essersi messo fra le mie braccia, mi ha benedetto con le sue manine e mi ha detto: “Figlia mia, essendo la razza umana tutta una famiglia, quando uno fa qualche opera buona e mi offre qualche cosa, tutta l’umana famiglia partecipa a quell’offerta e mi è presente come se tutti me la offrissero. Come oggi, nell’offrirmi i Magi i loro doni, Io ebbi presenti nelle loro persone tutte le umane generazioni e tutti parteciparono al merito della loro opera buona. La prima cosa che mi offrirono fu l’oro, ed Io, in contraccambio, diedi loro l’intelligenza e la conoscenza della verità. Ma sai tu qual è l’oro che voglio adesso dalle anime? Non l’oro materiale, no, ma l’oro spirituale, cioè, l’oro della loro volontà, l’oro degli affetti, dei desideri, dei propri gusti, l’oro di tutto l’interno dell’uomo; questo è tutto l’oro che l’anima possiede e lo voglio tutto per Me. Ora, per darmi questo all’anima riesce quasi difficile senza sacrificarsi e mortificarsi, ed ecco la mirra, che qual filo elettrico lega l’interno dell’uomo e lo rende più risplendente, gli dà la tinta di variopinti colori, dando all’anima tutte le specie di bellezza. Ma questo non è tutto, ci vuole chi mantenga sempre vivi i colori, la freschezza, che quasi [come] profumo e venticello spiri dall’interno dell’anima, ci vuole chi offra e chi ottenga doni maggiori di quelli che dona, come pure ci vuole ancora chi costringa a dimorare nel proprio interno Colui che riceve e Colui che dona e tenerlo in continua conversazione e in continuo commercio con lui. Onde, chi fa tutto questo? L’orazione, specie lo spirito di orazione interiore, che sa convertire non solo le opere interne in oro, ma anche le opere esterne, e questo è l’incenso.” (Vol. 6°, 06.01.1904)
Pablo Martín Sanguiao
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