mercoledì 19 giugno 2019

La Santa Messa



Testimonianza di Catalina Rivas 

Quando quel giorno rimasi con Lui, e poi per molti altri giorni ancora, ricevetti degli insegnamenti che oggi voglio condividere con voi, in questa missione che mi è stata affidata. Dice Gesù: 

«volli salvare la Mia creatura, perché il momento di aprire la porta del Cielo è stato pieno di troppo dolore...» «Ricorda che nessuna madre ha nutrito il proprio figlio con la sua carne. Io Sono arrivato a questo eccesso d’Amore per comunicarvi i miei meriti.»

«La Santa Messa Sono Io stesso che prolungo la Mia vita e il Mio sacrificio sulla Croce in mezzo a voi. Senza i meriti della Mia vita e del Mio sangue, che cosa avete voi per presentarvi davanti al Padre? Il nulla, la miseria e il peccato...»

«voi dovreste sorpassare in virtù gli Angeli e gli Arcangeli, perché loro non hanno la fortuna di ricevermi come alimento, voi sì. Essi bevono una goccia della fonte, ma voi che avete la grazia di ricevermi, potete bere tutto l’oceano...»

Il Signore mi parlò poi, ancora con dolore, di quelle persone che si incontrano con lui per abitudine. di quelle che hanno perso il meraviglioso stupore dell’incontro con lui. di come la routine fa diventare certe persone così tiepide che non hanno mai niente di nuovo da dire a Gesù quando lo ricevono. E inoltre, delle non poche anime consacrate che perdano l’entusiasmo di innamorarsi del Signore e fanno della loro vocazione un mestiere, una professione, alla quale non si dedicano più di quanto sia necessario, ma senza sentimento...
Quindi il Signore mi parlò dei frutti che ogni comunione deve portare in noi. Accade infatti che ci sia della gente che riceve il Signore ogni giorno, ma non cambia la propria vita. Dedicano molte ore alla preghiera, compiono molte opere, ecc. ecc. ma la loro vita non si trasforma, e una vita che non si trasforma non può dare frutti autentici per il Signore. I meriti che riceviamo nell’Eucarestia debbono portare frutti di conversione in noi e frutti di carità per i nostri fratelli.

Noi laici abbiamo un incarico molto importante dentro la nostra Chiesa, non abbiamo nessun diritto di tacere davanti all’invito che ci fa il Signore, come lo fa ad ogni battezzato, di andare ad annunciare la Buona Novella. 
Non abbiamo alcun diritto di ricevere tutte queste conoscenze e non darle agli altri, e così permettere che i nostri fratelli muoiano di fame, mentre noi abbiamo tanto pane nelle nostre mani.

Non possiamo stare a vedere la nostra Chiesa andare letteralmente in rovina, perché siamo comodi nelle nostre Parrocchie, nelle nostre case, ricevendo e continuando a ricevere tanto dal Signore: la Sua Parola, le omelie del sacerdote, i pellegrinaggi, la misericordia di Dio nel Sacramento della confessione, l’unione meravigliosa attraverso il cibo Eucaristico, le conferenze del tale o del tal’altro predicatore.

In altre parole, stiamo ricevendo tanto e non abbiamo il coraggio di uscire dalle nostre comodità, di andare in un carcere, in una casa di correzione, di parlare con chi é più bisognoso, di dirgli che non si dia per vinto, che è nato cattolico e che la sua Chiesa ha bisogno di lui, anche lì dove è, sofferente, perché questo suo dolore servirà per redimere altri, perché questo sacrificio gli farà guadagnare la vita eterna.

Non siamo capaci di andare negli ospedali dove ci sono i malati terminali e, recitando la coroncina alla Divina misericordia, aiutarli con la nostra preghiera in quei momenti di lotta tra il bene e il male, per liberarli dalle insidie e dalle tentazioni del demonio. Ogni moribondo ha paura, e anche soltanto tenendo loro la mano, parlando loro dell’amore di Dio e della meraviglia che li aspetta nel Cielo con Gesù e maria e insieme ai propri cari che sono già partiti, reca loro conforto.

L’ora che stiamo vivendo, non ammette che accettiamo l’indifferenza. 
Dobbiamo essere la mano d’aiuto per i nostri sacerdoti, andare dove loro non possono arrivare. ma per fare questo, per averne il coraggio, dobbiamo ricevere Gesù, vivere con Gesù, alimentarci di Gesù. Abbiamo paura di impegnarci un po’ di più e quando il Signore dice: «Cerca prima il Regno di dio e il resto ti sarà dato in aggiunta», é ricevere tutto. È cercare il Regno di Dio utilizzando tutti i mezzi e... aprire le mani per ricevere TUTTO in aggiunta; perché Egli è il Padrone che paga meglio, l’unico che è attento anche alle tue più piccole necessità!

Nessun commento:

Posta un commento