sabato 17 agosto 2019

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO




  Il Cuore nascosto da un profluvio di Sangue


Come sulla Croce, così nell'Eucarestia lo stesso Gesù che s'immola e che dà il suo Sangue con le stigmate della Passione: in Paradiso lo darà con quello dell'amore.
Gesù mi si presenta, come altre volte, con il petto squarciato e chiedo il perché di quell'insistenza e perché il Cuore è nascosto da un profluvio di Sangue. Perché la piaga e non il cuore?
L'umanità aveva paura della Croce, del suo petto insanguinato, ed Egli, per avvicinarla, mostrò a S. Margherita il Cuore palpitante di amore. Sormontato da una croce ed avvolto di spine equivaleva, a chi voleva intenderlo, a una manifestazione di misterioso dolore, ma ancor pochi lo capiscono, e i segreti e i tesori di quel Cuore restano sepolti.
Tuttavia la devozione al S. Cuore era una preparazione a quella del Sangue. Ed ecco la piaga viva, ecco la sorgente prodigiosa, inesauribile della vita eterna.
Anima siziente, vieni e bevi; vieni e aspergiti, vieni e inabissati nelle acque della misericordia.
Come la divinità è andata manifestandosi agli uomini con un crescendo meraviglioso, così la Sacra Umanità di Gesù va spiegando a poco a poco i suoi Misteri.
«Venite ad aquas» fu detto per la voce del Profeta; ora è la voce stessa di Gesù che ripete: «Venite ad Sanguinem».
Ma ciò che caratterizza questa nuova manifestazione di amore, sono le mani di Gesù poste accanto alle ferite nell'atteggiamento di raccogliere il Sangue e di trasmetterlo più facilmente alle labbra assetate.
Avvicinati, o povera umanità, o povera anima mia: se tu sapessi il dono di Dio, l'ebbrezza che infonde quel Sangue, la luce che porta nello spirito, la forza con cui slancia il cuore alla ricerca del vero bene immortale!
Oh! perché non posso scolpire come la vedo l'immagine del mio Gesù, così piena di carità, di tenerezza, di misericordia? Il Sangue scende senza intervallo dalle mani alle anime, senza toccare la candida veste della sua gloria. Quanti misteri, quante significazioni!
Le intuisco, le comprendo, le gusto, ma non posso esprimerle. Sono più le gocce di quel Sangue o i peccati? Sono più i peccati.
Ma una goccia sola li distrugge tutti, se il peccatore lo vuole. E la volontà che bisogna muovere.
Da quel Sangue purissimo, divino, esala un profumo di cielo e il profumo si espande su tutta la terra: oh! la potenza della mediazione di Gesù: perché non vi pensiamo, perché non vi partecipiamo?
L'acqua disseta, il Sangue alimenta. Così l'invito fatto da Gesù è più magnifico di quello preannunciato dal Profeta.
Gesù mi fa osservare, da lontano, delle piccole colombe nere; povere anime colpevoli che si fanno bianche man mano che si avvicinano al Sangue che scorre sul terreno.
Ci sono poi le colombe candide svolazzanti per la forza acquistata da quel vino pretto; ci sono le piccole colombe sfavillanti che salgono fino alle mani, ci sono quelle splendide e quelle invisibili che entrano nel cuore.
Oh! le trasformazioni, le ascensioni delle anime in virtù del Sangue di Cristo!
Bevi, ascendi ed entra.
Se tutta la vita fosse spesa adorando tale atteggiamento di Gesù, sarebbe ricolma di tesori e di delizie. q. 12 : luglio, s.g.


SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO

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