martedì 21 gennaio 2025

Dobbiamo spogliarci dello spirito del mondo

 


ESERCIZI PREPARATORI 

alla Consacrazione a Maria SS. 


Le Beatitudini 


Premessa. - Uno dei mezzi che meglio ci possono aiutare nello spogliarci dello spirito del mondo mi pare sia il meditare con impegno le Beatitudini del Vangelo. Forse meglio che altrove, si manifesta tutta l'indole propria della Nuova Legge e risulta il contrasto che vi è fra la Sapienza di Dio e la stoltezza del mondo.

 Le Beatitudini sono come un compendio di tutto quanto il S. Vangelo. L'anima che le medita con semplicità e con fede non può a meno di trovare in esse un aiuto potente a vuotarsi dello spirito del mondo per riempirsi dello spirito di Cristo. Io le propongo all'anima nella certezza che, con la grazia di Dio, le torneranno di grande giovamento nel lavoro intrapreso. 

Nostro signore propose queste Beatitudini al popolo fin dal principio, nel celebre discorso che fu chiamato della Montagna (Matteo, V-VI-VII). Un gran numero di persone raccolte da tutte le parti affascinate dall'eloquenza di Nostro Signore, avevano preso a seguirlo un po' dappertutto, senza lasciarsi arrestare né dai disagi del cammino, né dalle necessità della natura, né dalle ragioni della prudenza umana. Il Divino Maestro, dopo aver attirato dietro a sé per qualche tempo queste anime sitibonde di verità e di giustizia, le conduce da ultimo sopra un monte e là le inizia alla sua sublime dottrina. 

1. Per capire le Beatitudini. - Riflettiamo anzitutto come Gesù separa dal mondo coloro ai quali vuol fare intravvedere le sue celesti Beatitudini. Come avrebbero infatti potuto comprendere queste sue Beatitudini tutte di cielo quelli i quali avessero continuato a restare sulla terra, tutti attaccati ai piaceri del senso e alle superbe pretese dell'io? 

Non è possibile che l'uomo gusti la Beatitudine nuova del Cristo se prima non rinuncia al conseguimento di quell'altra che egli, seguendo gli istinti ciechi della natura, ha per l'innanzi desiderata e cercata. Soltanto alla luce che ci piove nell'animo dall'Uomo-Dio, Maestro infallibile di verità, noi possiamo scorgere quanto il mondo sia illusorio e bugiardo nel prometterei una felicità che assolutamente non ci può dare, essendo il nostro cuore fatto solo per Dio e per quelle consolazioni divine che da Lui solamente, come da sorgente purissima, ci devono venire. 

Chiunque vuole adunque comprendere e gustare i beni veri che saranno capaci di saziarlo nella sete ardente che egli ha della felicità, dimentichi affatto se medesimo, si affidi a Gesù, segua Lui, suo Maestro e sua Guida, sul monte: lassù, in alto, al disopra della Babilonia dei piaceri del senso e dei godimenti del mondo, gli si spiegherà chiaro dinanzi allo sguardo il sublime panorama delle celesti verità. 

2. La perfetta rinuncia. - Fortunata l'anima che ha imparato a dimenticarsi! Di quante rinunce non è essa capace! E' questo il momento nel quale il Signore, desideroso di saziarla, la solleva con un tratto speciale di misericordia al disopra di sé e la fa entrare in una regione nuova, ove respira un'aria di paradiso. Badi però l'anima a non credere che la nuova regione in cui si vede introdotta abbia poi ad essere la sua abitazione per sempre. Dio non ve l'ha introdotta per stabilirvela già fin d'ora in modo definitivo, ma bensì per incoraggiarla, con la vista e il godimento momentaneo di un tanto bene, a quel lavoro di rinuncia e di distacco tanto da se stessa quanto dai falsi piaceri del mondo, al quale d'ora innanzi dovrà attendere di proposito. 

Contempli l'anima il bene grande che l'aspetta e attinga forza e si riscaldi per modo che poi alfine si senta obbligata a gettare lontano da sé, quasi indumenti insopportabili e troppo pesanti, tutte quelle vanità nelle quali prima amava di vivere miseramente involta e alle quali, anzi, le sarebbe sembrato impossibile rinunciare, come se fossero quelle che la mantenevano in vita. 

Ed ecco adunque la ragione per cui nel bel principio dei suoi esercizi ella medita le Beatitudini. 

Queste, che costituiscono il frutto e il premio del grande lavoro degli Esercizi e della pratica della vera Devozione a Maria, potranno ben servire già fin d'ora a spronare l'anima al lavoro. Perciò Gesù propose le Beatitudini al principio della sua vita pubblica per invogliare le anime a seguirlo con la speranza del premio che le attende. 

OSSERVAZIONE. - Avevo pensato a tutta prima che il parlare di alcune di esse soltanto sarebbe stato sufficiente per indicare il modo pratico in cui servirsi anche delle altre. Ma poi, per il timore che, lasciando l'anima a sé sola, non avesse a stancarsi e a raffreddarsi fin dal principio, mi sono indotto a dirle una parola su tutte. Sarà un mezzo anche questo per fissare più precisamente, all'anima che incomincia, il lavoro di ciascun giorno. Va da sé, senza dirlo, che io mi accontento di un pensiero, quale può essere suggerito ad anime che già sono risolute di essere tutte di Dio; di una riflessione che indichi fin dove deve arrivare il vuoto che lo schiavo di Gesù in Maria ha da fare in se stesso per esser occupato tutto e solo del ricordo e dell'amore della sua amabile Padrona e trovare così in terra prima e poi in cielo la pace e la felicità che è promessa ai Beati 7 .

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Servo di Dio B. SILVIO GALLOTTI

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