Nessun vivente è giusto al cospetto di Dio?
17. 38. Scrive costui: Dicono pure: "Nessun vivente davanti a te è giusto 201 ". Anche a questa testimonianza fa vista di rispondere, con nessun altro risultato che di far apparire le Scritture sante in litigio tra loro, mentre noi ne dobbiamo mostrare la concordia; Dice infatti costui: Ad essi si deve rispondere quello che l'Evangelista attesta del santo sacerdote Zaccaria e di Elisabetta: "Zaccaria e la sua moglie Elisabetta erano ambedue giusti davanti al Signore, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore 202 ". Questi due giusti avevano letto sicuramente tra gli stessi comandamenti quali mezzi usare per mondare i propri peccati. Zaccaria infatti, come nella Lettera agli Ebrei si legge d'ogni sacerdote preso tra gli uomini, immolava certamente delle vittime anche per i propri peccati 203. In che modo poi si debba intendere quella parola irreprensibili penso che l'abbiamo già spiegato a sufficienza più sopra. Scrive costui: Anche il beato Apostolo dice: "Dobbiamo essere santi e immacolati al suo cospetto 204". Il problema è di riuscire ad esserlo, se immacolati si devono intendere coloro che sono assolutamente esenti dal peccato. Se invece immacolati sono coloro che non hanno nessun delitto, non possiamo negare che ne siano esistiti pure in questa vita e che ne esisteranno, perché, se uno non ha la macchia di nessun delitto, non per questo è senza nessun peccato. Perciò l'Apostolo nello scegliere i ministri da ordinare non dice: Se qualcuno è senza peccato, perché non avrebbe potuto trovarlo; ma dice: Se qualcuno è senza delitto 205, e certamente poteva trovarlo. Costui tuttavia non spiega in che modo secondo la sua tesi dobbiamo intendere l'affermazione scritturistica: Nessun vivente davanti a te è giusto 206. È una frase chiara, perché resa ancora più esplicita dal versetto precedente. Dice la Scrittura: Non chiamare in giudizio il tuo servo, perché nessun vivente davanti a te è giusto 207. Teme il giudizio, perché desidera la misericordia che ha sempre la meglio nel giudizio 208. Le parole: Non chiamare in giudizio il tuo servo significano questo: non mi voler giudicare a confronto con te che sei senza peccato. Perché nessun vivente davanti a te è giusto, e s'intende senza difficoltà di chi vive nella vita presente. Le parole: Nessuno è giusto le riferisce alla giustizia perfetta di allora che non esiste nella vita di ora.
Sant'Agostino
Nessun commento:
Posta un commento