giovedì 13 febbraio 2020

La battaglia continua



L’ALTARE A FORMA DI “MENSA”

La “Mediator Dei” di Pio XII l’aveva già condannata!
“Is rector aberret itinere, qui priscam altri velit “mensae” formam restituere” (= È fuori strada chi vuole restituire all’altare l’antica forma di “mensa”!).
Fu un’altra frode, quindi! Difatti, l’altare “versus populum” fu introdotto dal card. Lercaro, proprio con una “frode”, come lo si può provare dalla sua circolare del 30 giugno 1965, n° 3061, dalla Città del Vaticano ai Vescovi. Difatti, l’altare prese subito la forma di “mensa”, in luogo della forma di ara sacrificale, quale ne fu, invece, per oltre una millenaria tradizione!

Quella nuova forma la si potrebbe anche dire “ereticale”, dopo che il Concilio Tridentino, nella sua XXII Sessione, col canone I, aveva colpito con l’anatèma chiunque volesse sostenere che la Messa non è altro che una “cena”:

«Si quis dixerit, in Missa non offerri Deo verum et proprium Sacrificium, aut quod “offerri” non sit aliud quam nobis Christum ad manducandum dare, anathema sit!».

Dopo quattro secoli dal Tridentino, perciò, fu un gesto scandaloso quello del Vaticano II! Certo, la Costituzione Liturgica non osò dire, espressis verbis, l’eresia della “Messacena”, né disse apertamente che l’altare dovesse prendere l’antica forma di mensa e di essere rivolto al popolo, ma nessuno si fece vivo quando il card. Lercaro, abusivamente, nella sua Circolare scrisse:

«con il 7 marzo (1965) c’è stato un generale movimento per celebrare “versus populum”»...

e aggiunse questa sua spiegazione “arbitraria”:

«... Si è constatato, infatti, che questa forma (altare “versus populum”) è la più conveniente (?!) dal punto di vista pastorale»!..

È chiaro, quindi, che il Vaticano II ignorò, nella Costituzione Liturgica, il problema dell’altare “versus populum”, accettando la scelta... pastorale del card. Lercaro e della sua “equipe” rivoluzionaria!..
Ma l’autore di quella “trovata”, forse, ne sentì anche rimorso, se poi sentì il bisogno di scrivere:

«Teniamo, comunque, a sottolineare, come la celebrazione di tutta la Messa “versus populum”... non è assolutamente indispensabile... per una “Pastorale” efficace.
Tutta la Liturgia della Parola... nella quale si realizza, in modo più ampio, la partecipazione attiva dei fedeli, per mezzo del “dialogo” (?!) e del “canto”, ha già il suo svolgimento... reso, oggi, più intelligibile anche dall’uso della lingua parlata dal popolo... verso l’Assemblea... È certamente auspicabile che, anche la Liturgia Eucaristica... sia celebrata “versus populum”»!

Il Vaticano II, quindi, aveva lasciato “carta bianca” in mano al card. Lercaro, come lo aveva fatto con mons. Bugnini! E lo fece in termini sbrigativi, come appare dall’art. 128 della Costituzione Liturgica:

«... Si rivedano quanto prima... i Canoni e le disposizioni ecclesiastiche, riguardanti il complesso delle cose (?) esterne, attinenti al culto sacro e specialmente quanto riguarda la costruzione degna ed appropriata degli edifici sacri... la forma (?!) e la erezione degli altari, la nobiltà e la sicurezza del tabernacolo eucaristico».

Strabiliante!.. forse che si poteva mettere in dubbio la nobiltà e la sicurezza dei tabernacoli marmorei, i gioielli d’opere d’arte e di fede della Tradizione?.. Una nobiltà, purtroppo, che fu calpestata, derisa e buttata via dalle chiese, proprio dal fanatismo e stupidità di tanti organi esecutori del Vaticano II delle ben sette “Instructiones” ed exeq. della Costituzione Liturgica!.. Tutte fantasie surriscaldate da “falsi profeti” di una “Pastoralità” di cui, per venti secoli, la Chiesa non aveva nemmeno conosciuto il nome!..
Purtroppo, gli altari “versus populum” piovvero nelle chiese e nelle Cattedrali ancora prima che uscissero i nuovi Canoni, ancora prima che uscisse una Legislazione Canonica, ancora prima che la “Instrutio Oecum. Concilii” ne avesse fatto almeno il nome: “altari versus populum”, dove si accenna solo al celebrante che “deve potere facilmente girare attorno all’altare” (“perché”?..) “e celebrare rivolto verso il popolo”.
Ora, tutto questo non può essere che la tragica conferma, da parte dei novatori, del loro voler mettere in primo piano l’idea ereticale che la Messa altro non sia che un “banchetto”, una “cena” e non più la memoria e rinnovazione del Sacrificio della Croce, in modo incruento. E la conferma di questo la si ebbe con la “Istitutio Generalis Missalis Romani”, all’articolo 7:

«Cena dominica, sive Missa, est sacra synaxis, seu congregatio populi Dei in unum convenientis, sacerdotale praeside, ad memoriale Domini celebrationem...».

È chiaro, quindi, che il soggetto, qui, è solo la “coena dominica”, puramente e semplicemente sine adiecto!.. Infatti, ai due termini “Coena dominica” e “Missa” si è dato il medesimo valore che la filosofia scolastica-tomistica attribuisce ai termini “ens” et “verum” et “bonum”:
ens et verum... convertuntur!
ens et bonum... convertuntur!
Così, anche la “cena dominica” et “Missa”... convertuntur!
Ora, questa definizione della Messa, della quale si è fatta “unum idemque” con la “cena dominica”, e “unum idemque” con la “congregatio populi” ad celebrandum “memoriale Domini”, richiama immediatamente la condanna del Canone I della Sessione XXII.a del Concilio di Trento:

«Si quis dixerit in Missa non offerri Deo verum et proprium Sacrificium, aut quod “offerri” non si aliud quam nobis Christum ad manducandum dari, anatema sit!».

Inutile, perciò, fare salti mortali per cercare di spiegare che, per “dominica coena”, si intendeva “l’ultima cena” di Gesù con i suoi Apostoli, perché la “cena” di quella Pasqua non fu che la “circostanza”, alla fine della quale Gesù istituì l’Eucarestia!
Anche se si volesse intendere che la Messa è solo un “sacrum convivium, in quo Christus sumitur”, si cadrebbe ancora nell’eresia, condannata con anatema dal Concilio di Trento!
Per meglio mettere in evidenza la gravità di detta eresia, contenuta nell’art. 7 della “Istitutio Generalis Missalis Romani”, con la definizione: “Coena dominica, seu Missa”, si legga la dottrina dogmatica, insegnata da Pio XII nella Allocuzione ai partecipanti al Congresso Internazionale di Liturgia Pastorale (il 22 settembre 1956): 

«Anche quando la consacrazione (che è l’elemento centrale del Sacrificio Eucaristico!) si svolge senza fasto e nella semplicità, essa (la “consacrazione”) rimane il punto centrale di tutta la Liturgia del Sacrificio, il punto centrale della “actio Cristi”... cuius personam gerit sacerdos celebrans”!

Quindi, è chiaro che la Messa non è affatto una “cena”, la “Coena Domini”, ma bensì è la rinnovazione incruenta del Sacrificio della Croce, come ci aveva sempre insegnato, prima del Vaticano II, la Chiesa!
Ora, il princìpio primo della logica (“sine qua non”!) è il princìpio di identità e di contraddizione (che fa lo stesso!), che insegna: “idem non potest esse et non esse, simul”. Quindi, non possono aver ragione due Papi, dei quali uno (Pio XII) definisce un punto di dottrina, e l’altro (Paolo VI) lo definisce in senso contrario sul medesimo argomento e sotto il medesimo aspetto.
Perciò, la Dottrina la si insegna anche - e meglio! - con i fatti, gli esempi pratici. Fu il metodo divino di Gesù, che, prima, “coepit facere” e poi “docere” (verbis). 
Ora, l’introduzione fraudolenta dell’altare “versus populum” è un “fatto” che ha sovvertito tutto un “ordine”, contrario, che “preesisteva da oltre un millennio”, ossia “versus absidem”, che era stato collocato ad Oriente, simbolo del Cristo, “lux vera, quae illuminat omnem hominem venientem in hunc mundum”!.. Ma allora, come mai nelle “Instructiones” della Costituzione Liturgica, nell’art. 55 della “Euch. Mysterium”, si dice che “è più consono alla natura della sacra celebrazione che Cristo non sia eucaristicamente presente nel tabernacolo, sull’altare in cui viene celebrata la Messa... fin dall’inizio della medesima...” facendo appello alle ragioni del segno?.. 
Ma l’altare “versus populum” non vanifica proprio la ragione del segno del “sol oriens”, che è Cristo, obbligando il celebrante a voltare la schiena a quel “segno di luce” per mostrare al popolo la “facies hominis”? E questo altare “versus populum” non è, forse, un affermare quello che insegnò il Conciliabolo di Pistoia, cioè che nelle chiese non ci deve essere un solo unico altare, cadendo, così, sotto la condanna della “Auctorem fidei” di Pio VI?..

Ma così furono resi inutilizzabili non solo i gloriosi marmorei altari maggiori, ma anche tutti gli altri altari laterali, insinuando, con questo, che ai Santi non si deve più tributare alcun culto, nemmeno quello di “dulìa”, sfidando, però, anche qui, la condanna di eresia del Concilio di Trento!

Perciò: quale sorte ebbe il tabernacolo?..
Nella Sua Allocuzione del 22 settembre 1956, Pio XII ha scritto:

«Ci preoccupa... una tendenza, sulla quale Noi vorremmo richiamare la vostra attenzione: quella di una minore stima per la presenza e l’azione di Cristo nel tabernacolo».
«... e si diminuisce l’importanza di Colui che lo compie. Ora, la persona del Signore deve occupare il centro del culto, poiché è essa che unifica le relazioni tra l’altare e il tabernacolo, e conferisce loro il proprio significato».
«È originariamente in virtù del sacrificio dell’altare che il Signore si rende presente nell’Eucarestia, ed Egli non abita nel tabernacolo se non come “memoria sacrificii et passionis suae”».
«Separare il tabernacolo dall’altare, equivale a separare due cose che, in forza della loro origine e natura, devono stare unite...».

Come si vede, la Dottrina della Chiesa di sempre era ben chiara e grave nella sua motivazione e preoccupazione pastorale a causa della separazione del tabernacolo dall’altare!
Paolo VI, invece, nella Costituzione Liturgica, non ha neppure fatto ricordare questa dottrina, come tacque pure sulla condanna di Pio XII, nella “Mediator Dei”, a chi voleva restituire all’altare l’antica forma di “mensa”, qual è, oggi, l’altare “versus populum”, ignorando o sottacendo quello che aveva detto sia nella “Mediator Dei” che nella Allocuzione del 22 settembre 1956; e cioè:

«... si rivedano i canoni e le disposizioni ecclesiastiche che riguardano il complesso delle cose esterne attinenti al culto sacro... la forma e la erezione degli altari... la nobiltà, la disposizione e la sicurezza del tabernacolo».

E allora, perché Paolo VI e il Vaticano II hanno taciuto anche su questo? Con l’art. 128 della Costituzione Liturgica, oltre che lasciare ampia libertà discrezionale agli organi esecutivi post-conciliari, col comma 1° fu aggiunto che 

«quelle norme che risultassero meno corrispondenti alla riforma liturgica, siano corrette... o abolite» (tout-court!); il che significa aver dato carta bianca agli organi esecutivi per fare strazio totale dell’antica liturgia!

E così, in esecuzione di quella formula, il card. Lercaro si fece premura di decidere la sorte del tabernacolo. Lo fece, in sordina, con gli articoli 90 e 91 della prima Instructio della Costituzione Liturgica, insegnando che

 «Nel costruire nuove Chiese, o nel restaurare o adattare quelle già esistenti, ci si occupi diligentemente della loro idoneità a consentire la celebrazione delle azioni sacre, secondo la loro vera natura».

Un dire, questo, che squalifica tutti i venti secoli della Chiesa, perché le Basiliche, i Santuari, le Chiese parrocchiali, le Cappelle, ecc. non sarebbero state costruite in maniera idonea a consentire la celebrazione delle Azioni Sacre secondo la loro vera natura!.. 
L’art. 91, poi, va più avanti:

«È bene che l’altare maggiore sia staccato dalla parete... per potervi girare intorno... e celebrare... rivolti al popolo»!

Finalmente!.. ecco rotto il “nodo Gordiano” ed ecco il “delitto perfetto”, che può far ricordare l’astuzia diabolica di cui parla Giosuè Carducci nella sua ode: “La Chiesa di polenta” (strofa 15.ma), ove si legge: “... di dietro al Battistero, un fulvo picciol, cornuto diavolo guardava e subsannava...”!
Ma il card. Lercaro non si turbò per questo. La soluzione del problema “tabernacolo” verrà tre anni dopo con l’art. 52 della “Eucaristicum Mysterium”, dove si dice:

«La Santissima Eucarestia... non può essere custodita, continuamente e abitualmente, se non in un solo altare, o in un luogo della Chiesa medesima».

Come si vede, appare evidente l’opposizione tra l’espressione “un solo altare” e la seconda espressione: “in un solo luogo della Chiesa medesima”, perché il “solo luogo” non significa necessariamente un altare (laterale, o in una cappella!), giacché la parola “luogo” significa un “luogo” qualsiasi, (anche un “confessionale”, un pulpito, e via dicendo!).
Comunque, anche qui, è grave che, prima della firma del Card. Lercaro e del Card. Larraona, si leggesse questa Dichiarazione:

«Praesentem Instructionem... Summus Pont. Paulus VI, in audentia... 13 aprilis 1967... approbavit... et auctoritate sua... confirmavit... et pubblici fieri... jussit...».

Dopo di che sparirono dagli altari maggiori i tabernacoli, e, al posto del “Padrone” sfrattato, apparve la “Lettera del Padrone”: il Messale, o la Bibbia (alla moda protestante!), mentre il Santissimo, che doveva occupare il posto centrale del culto, andò a finire in un nascondiglio, in un angolo più o meno oscuro. E questo sarebbe dovuto 

«per assicurare maggiormente al popolo cristiano l’abbondante tesoro di grazie che la Sacra Liturgia racchiude»!!!

sac. dott. Luigi Villa

BERNADETTE E LE APPARIZIONI DI LOURDES



BERNADETTE FA LA PRIMA COMUNIONE


Giovedì, 3 giugno 1858 - Festa del Corpus Domini
Bernadette intanto si prepara con impegno straordinario alla sua prima comunione. Non sapendo ancora leggere, è costretta a imparare a memoria il catechismo oralmente parola per parola. Ma quale differenza da quella povera fanciulla di qualche mese prima, che non riusciva a imparar nulla!
- La Signora farebbe meglio ad insegnarti il catechismo! - le aveva detto celiando una suora. E la Signora, in si poco tempo, aveva davvero trasformato quell'anima, portandola ben avanti nel cammino della perfezione. Bernadette dal canto suo, aveva corrisposto fedelmente alle premure della SS. Vergine.
Una nera nube di tempesta però sembra addensarsi su Bernadette e sulla grotta di Massabielle. L'autorità civile è decisa questa volta a far internare in un manicomio la «visionaria», come viene definita in certi ambienti Bernadette, mentre per la sorgente miracolosa della grotta ci sono delle mire commercialistiche proprio del sindaco di Lourdes, il Sig. Lacadé.
Tuttavia ora sulla veggente veglia il parroco, Don Peyramale, e quanto alla sorgente ci sono gli abitanti di Lourdes, che non permetteranno alcuna speculazione.
Dal 6 al 22 maggio pertanto, Bernadette, per consiglio del parroco, viene allontanata da Lourdes e va a riposarsi a Cauterets con una cugina. Le emozioni, e la folla soprattutto, hanno indebolito la sua salute.
La prima Comunione. - Quando ritorna, uno solo è il centro dei suoi pensieri: ricevere Gesù Eucarestia. Vi si prepara come un angelo e su questo punto la testimonianza del parroco è una delle più preziose: «Bernadette - egli scrive al Vescovo - ha fatto ieri (3 giugno) la sua prima comunione. Pareva tutta penetrata dall'atto santo che stava compiendo. Durante il ritiro che io ho tenuto a questi fanciulli, essa è stata di un contegno, di un raccoglimento e di un'attenzione, che migliore non si poteva desiderare. Tutto si compie in lei in modo sorprendente...».
A chi chiedeva direttamente a Bernadette se avesse provato maggior gioia nel vedere e parlare con la Madonna, oppure nel ricevere per la prima volta Gesù nel suo cuore, rispondeva: - Non so che cosa mi abbia reso più felice. Queste cose vanno insieme e non possono essere paragonate. Quello che so è che sono stata infinitamente felice in ambedue le circostanze!
La Grotta viene chiusa da uno steccato. - Qualche giorno dopo la prima comunione di Bernadette, svoltasi nell'oratorio dell'Ospizio, l'accesso alla grotta veniva chiuso dalla questura ed attorno alla sua imboccatura veniva elevata una palizzata. Era il giorno 8 giugno 1858.
Il decreto del sindaco della città di Lourdes parla di due motivi: 1° è necessario, «nell'interesse della religione», mettere termine alle spiacevoli scene che accadono alla grotta; 2° l'acqua della sorgente non si può prudentemente usare se prima non viene analizzata. Noi però sappiamo già quali calcoli «commerciali» aveva fatto il Sig. Lacadé su quella sorgente. Ad onore degli abitanti di Lourdes, va detto che ben quattro volte lo steccato fu rovesciato e, anche in piedi, non impedì a nessuno di recarsi ad attingere alla fonte miracolosa.
Nuovo tentativo di «internare» Bernadette. - Un'altra ignobile manovra veniva macchinata in quei giorni per toglier di mezzo Bernadette. Richiamandosi ad una legge del 1838, che permetteva di internare ogni persona sospetta di alterazione mentale, il prefetto, il commissario e il sindaco, con la complicità di tre medici, decidono di far richiudere Bernadette «in osservazione. Prima però il sindaco ed il procuratore hanno la buona idea di passare dal parroco, per avvertirlo del piano escogitato. La discussione è burrascosa. Quanto era stato prima prudente l'atteggiamento di Don Peyramale, altrettanto è deciso ora. Al termine egli conclude minaccioso: «Signori, Bernadette non è la malata che pretendete. Non cade sotto la legge che voi invocate. Essa non causa alcun disordine, non è un danno pubblico. È debole, è povera, ma sappiate che non è sola... Vogliate comunicare al Sig. Prefetto che i suoi gendarmi dovranno passare sul mio corpo, prima di toccare un capello in testa a questa fanciulla!».
Protesta appassionata e commovente - commenta il Trochu -, che compensava tante incomprensioni e tante scortesie di Don Peyramale.
A Bernadette nessuno più diede noia; il prefetto ritirò gli ordini impartiti. Solo la grotta fu chiusa com'era stato deciso.

Riflessioni: La Via Crucis
È una cosa che impressiona, dopo la grotta, dopo la basilica, dopo la benedizione degli ammalati, dopo la fiaccolata, una visita alla grande Via Crucis, che si snoda su per il monte di Lourdes.
Sì, perché a Lourdes non affluiscono solo dei malati nel corpo, ma più ancora forse malati nell'anima, nel cuore: peccatori che vanno a lavare la loro vita presso la Mamma Celeste. Uno sguardo può essere salutare! Con lo stesso ardore di penitenza, con cui Bernadette si trascinava in ginocchio e baciava la terra, tanti pellegrini percorrono oggi la salita della Via Crucis e meditano sulle sofferenze di Gesù e di Maria.
La Via Crucis della Madonna. - Essa la percorse realmente quel primo venerdì santo, per le vie di Gerusalemme. Incontrò Gesù sfinito e non lo poté aiutare! Con Lei, di tante persone beneficate da Gesù, non si trovò che Giovanni, l'apostolo più giovane, il prediletto, e la Maddalena, l'anima rifatta bella dal suo pianto.
Chi potrà mai misurare il dolore di Maria, durante quel triste tragitto? Lo si potrebbe comprendere, solo se si potesse misurare il suo amore per Gesù.
La tua Via Crucis. - Non intendo solo parlare del pio esercizio, che spero talvolta almeno farai devotamente, intendo farti riflettere un poco sul modo con cui porti anche tu la tua croce, ogni giorno, verso il Calvario. Ti lasci spesso accasciare sotto il peso delle contrarietà, oppure ricorri al tuo Buon Cireneo, che per te deve essere Maria?

Preghiera (leggila con attenzione e ripetila spesso). - O dolce mio Gesù, dammi l'amore per eccellenza, l'amore della croce. Non di quelle croci eroiche, il cui splendore pasce l'amor proprio, ma di quelle croci comuni che portiamo con tanta ripugnanza; di quelle croci di ogni giorno, di cui è seminata la vita e che ad ogni ora si incontrano lungo il cammino: la contraddizione, l'insuccesso, l'abbandono, le prevenzioni, le contrarietà, la freddezza o le impazienze degli uni, il rifiuto o il disprezzo degli altri; le infermità del corpo, le tenebre della mente, il silenzio e le aridità del cuore. Allora saprai che ti amo, benché né lo sappia, né lo senta io stesso e questo mi basta. Si, o Signore, senza se, senza ma, senza eccezione, che la tua volontà si compia perfettamente in me! (Carri. Tosi - Arciv. di Milano dal 1922 al 1929).
Fioretto: Farò un atto di accettazione delle sofferenze della giornata, fin dal mattino.
Giaculatoria: Eterno Padre, io vi offro il Sangue preziosissimo di Gesù Cristo, in isconto dei miei peccati, in suffragio delle anime sante del Purgatorio e per i bisogni della santa Chiesa.

p. Luigi Chierotti C.M.

La Battaglia Finale del Diavolo



***
Il “caso” Fatima venne quindi riaperto con clamore quando le conclusioni  di Socci furono confermate dalle ammissioni di un testimone chiave ancora  in vita, l’Arcivescovo Loris F. Capovilla, segretario personale di Papa  Giovanni XXIII, secondo il quale esistevano davvero due testi e due buste  riguardanti il Terzo Segreto, una delle quali (“Il plico Capovilla”, come lo  chiama Socci) non è mai stata fatta vedere in pubblico. La pubblicazione di  questa testimonianza, all’interno del libro di Socci, ha costituito un vero e  proprio terremoto per la “versione ufficiale”, che infatti di lì a poco sarebbe  crollata per via di una serie di iniziative pubbliche, del tutto personali e  dal risultato opposto a quello sperato, da parte del Cardinale Bertone,  senza che venisse mai fornita una risposta ufficiale a Socci da parte del  Vaticano. Questi sviluppi, che hanno cambiato radicalmente lo scenario  della questione dall’epoca in cui scrivemmo la prima edizione del libro,  vengono narrati dettagliatamente nel Capitolo 14.
Il problema che deve risolvere la Chiesa, tuttavia, rimane sempre lo  stesso. È purtroppo ancora vero il fatto che in quest’epoca post Conciliare, le  credenze che un tempo venivano condivise virtualmente da tutti i Cattolici  siano state ormai marginalizzate e ridotte de facto al rango di mero culto. Tra  le più importanti vi sono le credenze nelle apparizioni, nei miracoli e nelle  profezie. Nel corso dei secoli, la Chiesa Cattolica ha santificato centinaia  di uomini e donne, ciascuno dei quali è stato canonizzato sulla base di  miracoli compiuti di persona o per mezzo della propria intercessione. Molti  di questi santi hanno ricevuto personalmente le apparizioni di Nostro  Signore Gesù Cristo o della Vergine Maria. La tradizione Cattolica crede  fermamente nel dialogo tra il Cielo e la terra, mediato dai santi veggenti, i  quali vengono considerati i profeti dei loro tempi, che vedono autenticate le  proprie profezie grazie ai miracoli. Invece di sostenere questo aspetto così  antico e tradizionale della fede Cristiana, alcuni funzionari del Vaticano  giungono ormai ad asserire che le “apparizioni private” possono essere  scartate in quanto “non essenziali ” alla fede – e tra queste essi includono le  apparizioni di Fatima, malgrado il suo avvertimento contro un’imminente  catastrofe globale.
In generale, “l’aggiornamento” post-conciliare della Chiesa Cattolica ha  ridotto ad un nucleo ridottissimo le credenze Cattoliche, e persino questo  piccolo nucleo viene oggi criticato a tutti i livelli. Il famigerato “teologo” Hans Küng, le cui idee sono apertamente eretiche eppure vengono  pubblicate con vasto spiegamento di mezzi, ha ricevuto niente più che un  blando ammonimento per aver dubitato di articoli di fede fondamentali  quali la risurrezione e la divinità di Cristo.
Il problema è che non è più possibile determinare con chiarezza in cosa  credano veramente alcuni alti funzionari del Vaticano.
Tutto ciò può sembrare irrilevante per chi non crede o è al di fuori della  Chiesa, e per certi versi lo è. Non dovrebbe certo riguardare i non Cattolici  o i non Cristiani se questi hanno accesso alla Messa tradizionale in Latino  oppure a quella moderna in lingua locale, oppure se pregano il Rosario o  meno. Quel che un Cardinale può pensare o meno, riguardo alla dottrina  Cattolica in generale, non ha alcun significato per chi non è Cattolico. Ma  ha importanza, invece, ciò che pensa in merito alle apparizioni, ai miracoli  e alle profezie. Ha importanza perché se anche un piccolo gruppo, tra quelli  che governano la Chiesa, smettesse di credere alle apparizioni di Fatima,  ne ignorasse il Miracolo del Sole e disprezzasse le profezie contenute nel  Messaggio di Fatima, allora questo potrebbe mettere a repentaglio il mondo  intero. Un simile disprezzo nei confronti di Fatima è purtroppo l’altra faccia  della medaglia di un altro disprezzo, rivolto questa volta a certi elementi del  Cattolicesimo tradizionale. Questa situazione ha spinto un preoccupatissimo  Papa Benedetto a chiedere, sorprendentemente, una “ermeneutica della  continuità.” Per la prima volta nella storia della Chiesa, un Papa ha chiesto  alla leadership stessa della Chiesa di rimanere in continuità con le tradizioni  proprie del Cattolicesimo, come se quella continuità e quelle tradizioni  fossero state messe in dubbio, in qualche modo.
Il tracollo delle credenze tradizionali sembra essere quindi la spiegazione  più plausibile del comportamento della Chiesa, altrimenti incomprensibile,  riguardo a Fatima. Le credenze Tradizionali Cattoliche riguardo alle  apparizioni, ai miracoli e alle profezie sono quindi al cuore stesso della storia  di Fatima. L’aver abbandonato queste credenze è la causa che ha trasformato  Fatima da qualcosa “degna di essere creduta” in un mero “culto”, che alcuni   ecclesiastici d’alto rango stanno cercando in tutti i modi di screditare.
Chi è al di fuori della Chiesa Cattolica può desiderare con tutte le  proprie forze che questa vicenda sia solo un problema interno alla Chiesa,  ma non è così. Non bisogna essere per forza dei Cattolici per porsi delle  domande su Dio e su come Dio possa decidere di comunicare con l’umanità.  Le persone che non credono in alcuna religione, in genere non negano  aprioristicamente l’esistenza di Dio, semplicemente affermano di non  sapere se esista o meno. In un simile stato di incertezza, come possiamo  escluderla? Dio potrebbe benissimo aver scelto di comunicare con la razza  umana per mezzo del Messaggio di Fatima, per quanto bizzarro questo  possa sembrare a molti. Come la Bibbia ci insegna, saggiamente, le vie del  Signore non sono le nostre vie.
La questione principale, quindi, non è sapere ciò in cui crede la Chiesa  Cattolica, ma cosa significhi tutto questo per l’umanità in generale. Questa  situazione ci invita tutti, Cattolici, Cristiani o non credenti, a considerare  riflettere sulla possibilità che il Messaggio di Fatima sia realmente autentico.  Per quanto improbabile possa sembrare, vi sono invece elementi assai persuasivi a sostegno della sua autenticità. L’investigazione, assai profonda,  compiuta dal Vaticano sulle apparizioni di Fatima non ha trovato in esse  alcuna contraddizione o discrepanza, che in genere invalidano eventi  di questo tipo. Al contrario, ha trovato tutto perfettamente in ordine. È  stata inoltre riconosciuta la natura unica del Miracolo del Sole, un evento  testimoniato da decine di migliaia di persone e per il quale non è mai stata  trovata un’adeguata spiegazione scientifica.
Quando il contenuto del messaggio venne divulgato e pubblicizzato  largamente, durante gli anni ‘40, aumentò considerevolmente il sostegno  per il riconoscimento della sua autenticità. Il messaggio conteneva una  serie di profezie, molte delle quali si erano già compiute come predetto.  Tra queste: la fine della Prima Guerra Mondiale, l’elezione di Papa Pio  XI, lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e l’espansione della Russia  Comunista. Le prove furono così numerose da garantire l’approvazione da  parte di tutti e sette i Papi succedutisi sin dalle apparizioni, nonché quella  di milioni di fedeli Cattolici. Quelle prove sono riuscite anche a persuadere  il Vaticano, durante il pontificato di Giovanni Paolo II, a beatificare i due  testimoni delle apparizioni, Francesco e Giacinta Marto (morti in tenera  età) e a commemorare le apparizioni di Fatima nel Messale Romano, il  libro ufficiale del culto Cattolico usato dalla Chiesa Cattolica Romana per  la celebrazione della Messa.
Tuttavia, un’altra profezia di Fatima, conosciuta come il Terzo Segreto,  è stata rivelata solo parzialmente. Le prove che vengono fornite in questo  libro puntano tutte, con forza, al fatto che la profezia contenuta nella parte  non rivelata del Terzo Segreto si riferisca a gravi problemi concernenti i  vertici della Chiesa; problemi che hanno un’incredibile somiglianza con ciò  che sta accadendo attualmente nella Chiesa.
La maggior parte dei Cattolici è rimasta ferita dalla recente ondata  di rivelazioni sugli scandali sessuali e sugli abusi pedofili commessi da  alcuni membri del clero. Un simile scandalo non era mai accaduto prima  nella storia della Chiesa, neanche durante il medioevo, quando pure molti  prelati importanti non si facevano scrupoli nell’infrangere il proprio voto di  celibato. Per cercare di dare una spiegazione a questa difficile situazione,  chi è Cattolico – ma anche chi non crede – dovrebbe davvero guardare al  Terzo Segreto, che non è ancora stato svelato integralmente.
Questo libro fornisce diverse buone ragioni per credere che il Terzo  Segreto predica esattamente ciò che sta avvenendo oggigiorno nella  Chiesa. Gli scandali del clero sono solo l’inizio di quel castigo, che è stato  promesso qualora la consacrazione non fosse stata compiuta. Anche se  alla fine verrà punito il mondo intero, per prima la punizione colpirà  proprio la Chiesa Cattolica. La corruzione dei sacerdoti Cattolici e la loro  degenerazione morale sono solo i primi segni di una calamità che alla fine  investirà l’umanità intera.
Il fatto che i funzionari del Vaticano di cui parliamo in questo libro,  abbiano cercato così tenacemente di ridurre al silenzio il Messaggio di  Fatima e allo stesso tempo di nascondere il testo del Terzo Segreto, non  fa altro che corroborare la nostra tesi. Ovviamente, queste persone hanno  ancora qualcosa da nascondere. Se non fosse così, perché non pubblicare il documento in questione? E, parimenti, perché non permettere a Suor  Lucia dos Santos di testimoniare sulla sua autenticità, prima che l’ultima  veggente delle apparizioni morisse nel febbraio 2005?
Una volta chiarito il quadro della situazione, è evidente che il vero  motivo dietro al mancato compimento della consacrazione della Russia,  da parte del Vaticano, è che, grazie ad essa, si finirebbe per autenticare  definitivamente il Messaggio di Fatima. Una cosa simile, a sua volta, non  farebbe altro che confermare l’autenticità della profezia, che vede l’apostasia  penetrare all’interno dello stesso Vaticano. È ovvio che quei funzionari  Vaticani senza fede non hanno alcuna intenzione di auto-accusarsi, e quindi  non promuoverebbero mai un messaggio che li smaschererebbe subito  come colpevoli. Al contrario, essi hanno cercato di seppellirlo nascondere  completamente quel messaggio, per evitare di dare credibilità a ciò che lo  stesso Vaticano aveva già dichiarato in precedenza degno di essere creduto. In quasi tutte le epoche della Chiesa, i membri più influenti della  gerarchia ecclesiastica sarebbero stati tra i primi e i più ferventi sostenitori  di un messaggio dato dal Cielo in modo così convincente. Non avrebbero  perso tempo alcuno e avrebbero subito soddisfatto le sue richieste. Con la  confusione seguita al Concilio Vaticano II e grazie al rapido avanzamento  del secolarismo in ogni istituzione negli ultimi 40 anni, tra cui la Chiesa,  oggigiorno un simile messaggio riceve addirittura un’accoglienza ostile  da parte di alcuni burocrati del Vaticano. Ignorando questo messaggio,  e non concedendogli neanche il beneficio del dubbio sulla ragionevole  presunzione della sua autenticità, quei prelati si pongono radicalmente in  contrasto non solo con chi crede, ma anche con chi, pur non credendo, è  dotato di intelligenza e buon senso comune.
La Bibbia ci offre un esempio illuminante a questo riguardo. Il quarto  libro dei Re (4 Re 5:1-15, in alcune Bibbie è riportato come 2 Re 5:1-15) ci  narra la storia di Naaman, generale dell’esercito siriano, inviato dal suo re  in Israele per incontrare il profeta Eliseo e trovare una cura miracolosa che  lo guarisse dalla lebbra. Senza nemmeno incontrarlo, Eliseo fece sapere a  Naaman che, per guarire, doveva bagnarsi sette volte nel fiume Giordano.  Naaman si indignò del fatto che Eliseo non fosse venuto di persona a  curarlo. Bagnarsi nel Giordano, inoltre, secondo lui non avrebbe sortito  alcun effetto rispetto all’abluzione in un qualsiasi altro fiume della Siria.  Naaman si rifiutò quindi di obbedire alle istruzioni del profeta, ritenendole  inutili, e si accinse a tornare in patria, ma i suoi consiglieri lo dissuasero.  Costoro gli fecero comprendere che se il profeta gli avesse chiesto, per  salvarsi, di compiere un qualsiasi gesto ardito o difficile, Naaman lo  avrebbe sicuramente eseguito. E allora perché non compiere quel gesto  così semplice? Dato che si trattava di una cosa così semplice, perché non  provarla? Per questo motivo Naaman acconsentì e, ovviamente, alla sua  settima immersione nel fiume Giordano, la lebbra era scomparsa.
C’è un parallelismo inquietante tra questo evento biblico miracoloso ed  il comportamento tenuto oggi dal Vaticano nei confronti della consacrazione  della Russia. Come Naaman, i funzionari del Vaticano sembrano incapaci  di credere che qualcosa di così semplice come una consacrazione possa  portare un beneficio così grande come la pace mondiale. E sono così arroccati nelle loro posizioni da non permettere neanche che quel rimedio  venga provato, malgrado i numerosi e ripetuti appelli lanciati negli ultimi  decenni da parte di milioni di fedeli, inclusi tra i quali anche migliaia di  appartenenti al clero Cattolico.

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Padre Paul Kramer

• La Grecia sarà duramente provata! • Il Giappone assaggerà la verga di Dio Padre! • L’America assaporerà il dolore del suo peccato e si troverà nuda di fronte a Me! Non avrà scampo, nella sua superbia perirà! • La Russia sta per dettare la sua legge di guerra! • La Cina sarà devastatrice con tutte le sue armi batteriologiche che uccideranno un terzo della popolazione. • L’Italia piangerà per non essersi prostrata a Me!



La nave è partita, presto raggiungerà il porto con tutti coloro che hanno ascoltato le Mie istruzioni e si sono fatti forti in Me, nella mia Santa Parola, e nell’Eucaristia!

Dio Padre Onnipotente urlerà il Suo Basta e il cielo si offuscherà e la nube prenderà possesso di tutta la Terra.
Amati figli, vi annuncio l’approssimarsi dell’avvertimento, state pronti, perché Io vi chiamerò per stare con Me, dove tutto è amore e pace! 
Meditate figli miei, queste mie parole, e mettetevi in condizioni di nutrirle in voi, affinché in voi venga la mia Mano possente di Misericordia e Amore.

Questa stagione sarà repentina nel suo passaggio, e avrà tanto dolore perché, tanti saranno i terremoti e le catastrofi che verranno!
Moltiplicherò ogni mio Bene per chi si metterà al mio fianco e Mi riconoscerà Quale Unico e Vero Dio e Mi chiederà perdono con cuore contrito, di tutti i suoi peccati.
Amati figli, vi amo infinitamente e non vedo l’ora di riabbracciarvi tutti a Me. 
Purificherò la Terra perché sia trasformata nella misura del mio Bene e santificherò il mio nuovo popolo, quel popolo che Io stesso benedirò in Me. 
State vigili ai segni che ora verranno sia in cielo che in terra. 
Pregate perché la vostra vita sia piena di Me, per non attraversare la desolazione dell’abominio.
La mia Mano sarà su questa Umanità perversa, priva di sentimento a Me. 

Pietà di te o uomo che Mi ripudi, perché tu non sai cosa ti attende!
Pietà di te o uomo che credi di essere salito fino al Mio potere!
Pietà di te o uomo che vivi costantemente nel peccato!

Attenti figlioli, attenti!  Io sono al mio Basta
Non oltrepasserà questo tempo che vedrete la mia onnipotenza.

• La Grecia sarà duramente provata!
• Il Giappone assaggerà la verga di Dio Padre!
• L’America assaporerà il dolore del suo peccato e si troverà nuda di fronte a Me! Non avrà scampo, nella sua superbia perirà!
• La Russia sta per dettare la sua legge di guerra!
• La Cina sarà devastatrice con tutte le sue armi batteriologiche che uccideranno un terzo della popolazione.
• L’Italia piangerà per non essersi prostrata a Me!

La dinastia degli uomini potenti crollerà all’improvviso e nulla resterà loro in mano!
Non avranno che dolore e miseria infinita perché Io li caccerò all’Inferno!

·  L’arrivo di una cometa segnerà l’inizio della mia venuta.
 Due soli appariranno e si scontreranno tra loro, e daranno inizio alla manifestazione in cielo della Croce Gloriosa. L’uomo di scienza non avrà risposte e nel suo misero nulla perirà di fronte alla mia Potenza di Dio Unico e Vero.
Ora che tutto è iniziato con queste blasfeme buffonerie, ecco che Io anticiperò il mio intervento per mettere fine allo scempio dell’uomo in Satana.

Verità infinita è la mia Parola! Io DIO!
Carbonia 24 marzo 2017

Geremia



Le colpe del popolo di Giuda

1Il peccato del popolo di Giuda
è scritto con uno scalpello di ferro,
è inciso nei loro cuori
e sugli angoli sporgenti dei loro altari
con una punta di diamante.
2Così i loro figli si ricorderanno sempre
dei loro altari e dei pali sacri,
piantati presso gli alberi verdi,
sulle colline elevate,
3sui monti e in aperta campagna.
Popolo di Giuda,
farò saccheggiare dai nemici
le tue ricchezze e i tuoi tesori
per i peccati commessi
nei luoghi dedicati al culto degli dèi,
sparsi in tutto il tuo territorio.
4Tu dovrai restituire
la terra che ti avevo dato.
Ti renderò schiavo dei tuoi nemici
in una regione che non conosci,
perché mi hai provocato
e la mia ira è come un fuoco
che non si spegne mai.

SUPREMO APPELLO



... Andate alla Madre mia, Essa vi condurrà a Me, vi sminuzzerà il mio cibo, vi addolcirà le mie lezioni, vi preserverà dagli errori di una avidità spirituale troppo umana e familiare. Le anime formate da mia Madre sono le più caste e pudiche, le più vergini e trasparenti. Ella sola sa come si tratta Gesù, come si valorizza Gesù. Gli Angeli stessi non sono vergini quanto Lei. Io sono in Lei e Lei è in Me. Nessuno possiede Dio quanto Lei e nessuno quindi conosce meglio di Lei quanta riverenza gli si debba. Il suo amore per Dio è di una verginità senza pari, una verginità tale che l'ha resa Madre di Dio. Quale creatura angelica arriverà mai a tanto?

PREGHIERA ALLA S. FAMIGLIA DAVANTI AL SS. SACRAMENTO



O Sacra Famiglia, mentre Gesù Ostia mi ricolma delle sue grazie, delle sue misericordie e mi inebria delle sue finezze d'amore, io sono qui ai vostri santissimi piedi umilmente prostrato, per domandarvi la grazia di assistermi in tutti i pericoli e di difendermi sempre dagli assalti che i miei nemici spirituali, demonio, mondo e carne, continuamente mi daranno per perdermi eternamente. Finora voi avete sempre vegliato sull'anima mia, è vero; ma in questo momento, o Sacra Famiglia, sento lo straordinario bisogno d'una protezione specialissima. Fate, ve ne supplico, che io viva sempre da vero figlio consacrato alla Sacra Famiglia. Sì, o Sacra Famiglia, vi prometto di servirvi sempre con la maggior possibile fedeltà e perfezione, di osservare gli impegni della mia consacrazione, specialmente le virtù della purezza, della povertà e dell'obbedienza a Dio e alla Chiesa. Io riporrò sempre la mia gloria e la mia felicità nel farvi servire ed amare anche dagli altri; verrò sovente davanti alla vostra sacra immagine, a chiedere la forza per mantenermi costante nella pratica delle virtù e nell'osservanza esatta della consacrazione. Ecco, o Sacra Famiglia, le mie risoluzioni; degnatevi di benedirle e avvalorarle con la vostra bontà, e benedite copiosamente anche la mia indegna persona, che ora sta qui raccolta davanti al divin Sacramento, per assicurarmi la grazia della perseveranza forale e così godere una gloria distinta nel cielo, dove mi sarà dato, con gli Angeli, con i Santi e con i miei cari, di cantare le vostre lodi per tutta l'eternità. Amen.

mercoledì 12 febbraio 2020

PECCATO



Quando scelgo il male, commetto peccato. Ecco dove entra la volontà. Quando ricerco qualcosa per me a prezzo di tutto il resto, vuol dire che volontariamente scelgo il peccato. Per esempio, mi sento tentata di dire una menzogna e poi mi decido e la dico. Ecco, la mia mente è diventata impura. Mi sono caricata di un peso. Ho collocato un ostacolo tra me e Dio. Quella menzogna ha vinto, ho preferito la menzogna a Dio.

Madre Teresa di Calcutta

STORIA UNIVERSALE DELLA CHIESA CATTOLICA




DAL PRINCIPIO DEL MONDO FINO AL Dì NOSTRI

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 DELL'ABATE ROHRBACHER

LA MISERICORDIA DIVINA NELLA MIA ANIMA



Una volta vidi all'improvviso Gesù che aveva  un aspetto di grande Maestà e mi disse queste parole: « Figlia Mia, se  vuoi creo in questo momento un nuovo mondo più bello di  questo e passerai in esso il resto dei tuoi giorni ». Risposi: « Non  voglio nessun mondo, io voglio Te, Gesù, voglio amarTi con lo stesso  amore col quale Tu ami me, di una cosa Ti supplico, rendi il mio cuore  capace di amarTi. Mi stupisco molto, Gesù mio, che Tu mi abbia fatto  una simile domanda, infatti che ne farei di questi mondi, anche se me ne  offrissi mille? Che profitto ne avrei? Tu sai bene, Gesù, che il mio cuore  muore di nostalgia per Te; tutto quello che è al di fuori di Te, per me è  nulla ». In quel preciso momento non vidi più nulla, ma una forza strana  avvolse la mia anima ed un fuoco misterioso si accese nel mio cuore ed  entrai in una specie di agonia per Lui ed inaspettatamente udii queste  parole: « Con nessun'anima mi unisco, così intimamente e in  questo modo , come con te, e questo per la profonda umiltà e  l'amore ardente che hai per Me ». Una volta udii nell'anima queste  parole: « Ho presente ogni palpito del tuo cuore; sappi, figlia  Mia, che un sol tuo sguardo verso qualcun altro, Mi ferirebbe  più di molti peccati commessi da un'altra anima ».

Diario di Santa Sr. Faustina Kowalska

I SEGNI DI DIO



ANTICO TESTAMENTO 

Nell'Antico Testamento sono molto importanti, come "segni", le piaghe d'Egitto: ulteriore conferma del potere di Dio, creatore di tutto l'universo, che sottomette ogni cosa alla Sua volonta' e alla Sua Parola- "Cari figli! Oggi vi invito a gioire per la vita che Dio vi dà. Figliuoli, rallegratevi in Dio creatore, perché vi ha creati in maniera così meravigliosa. Pregate perché la vostra vita sia un gioioso ringraziamento, che scorre dal vostro cuore come un fiume di gioia. Figliuoli, rendete grazie senza sosta per tutto ciò che possedete, per ogni piccolo dono che Dio vi dà. Così la benedizione della gioia di Dio scenderà sempre sulla vostra vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!". (Medjugorje- Giovedì 25.8.1988) 

 Anche in questo caso alcune "opinioni" tendono a considerare questi miracoli come "qualcosa di ordinario, di naturale, quasi quasi anche spiegabile". Sono i soliti tentativi dei "teologastri" xxviii di screditare la verita' biblica per lasciar spazio alle "favole". Ci si dimentica infatti che Gesù, ricollegandosi ai prodigi "naturali" dell'Antico Testamento", ordina alla tempesta di "tranquillizzarsi"- "Nel frattempo si sollevo' una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che era ormai piena. Destatosi, sgrido' il vento e disse al mare:"Taci, calmati!". Il vento cesso' e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: "Perchè siete cosi' paurosi? Non avete ancora fede?". E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: "Chi e' dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?" (Marco 4,37 seg.). Quanti ciarlatani sono in grado di fare questo? 

Mose' rispose: "Ecco, non mi crederanno, non ascolteranno la mia voce, ma diranno: Non ti e' apparso il Signore!". Il Signore gli disse: "Che hai in mano?". Rispose: "Un bastone". Riprese: "Gettalo a terra!". Lo getto' a terra e il bastone divento' un serpente, davanti al quale Mose' si mise a fuggire. Il Signore disse a Mose': "Stendi la mano e prendilo per la coda!". Stese la mano, lo prese e divento' di nuovo un bastone nella sua mano. "Questo perchè credano che ti e' apparso il Signore, il Dio dei loro padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe". Il Signore gli disse ancora: "Introduci la mano nel seno!". Egli si mise in seno la mano e poi la ritiro': ecco la sua mano era diventata lebbrosa, bianca come la neve. Egli disse: "Rimetti la mano nel seno!". Rimise in seno la mano e la tiro' fuori: ecco era tornata come il resto della sua carne. "Dunque se non ti credono e non ascoltano la voce del primo segno, crederanno alla voce del secondo! Se non credono neppure a questi due segni e non ascolteranno la tua voce, allora prenderai acqua del Nilo e la verserai sulla terra asciutta: l'acqua che avrai presa dal Nilo diventera' sangue sulla terra asciutta". 
(Esodo 4,1 seg.) 

Innanzitutto il Signore, operando i prodigi, ha voluto dimostrare eternamente il Suo superiore potere su ogni cosa. Se meditiamo sulle piaghe d'Egitto, dobbiamo necessariamente riflettere sul fatto che se anche, per certi prodigi, i maghi egiziani sono riusciti a "scimmiottare" l'opera del Signore -Esodo 7,22-, per altri il loro risultato e' decisamente incomparabile -Esodo 8,14- . Basti pensare ad esempio al bastone di Mose' che, trasformatosi in serpente, mangia i serpenti in cui i maghi hanno mutato i loro bastoni -Esodo 7,12-. 
Anche nel Nuovo Testamento Gesù, vero uomo e vero Dio (eliminando i segni si tende a far considerare Gesù solo "un uomo"), mediante l'esorcismo scaccia i demoni, manifestando l'infinita superiorita' di Dio nei loro confronti, e compie come Mose' segni e prodigi straordinari per farsi credere "Se non avessi fatto in mezzo a loro opere che nessun altro mai ha fatto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio" (Giovanni 15,24)- "Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere" (Giovanni 21,25) . 
Il Signore ha spesso accompagnato il suo popolo con interventi straordinari "Ad ogni tappa, quando la nube s'innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano l'accampamento. Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finche' non si fosse innalzata. Perchè la nube del Signore durante il giorno rimaneva sulla Dimora e durante la notte vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele, per tutto il tempo del loro viaggio" (Esodo 40,36 seg.)- "Mose' dunque prese il bastone che era davanti al Signore, come il Signore gli aveva ordinato. Mose' e Aronne convocarono la comunita' davanti alla roccia e Mose' disse loro: "Ascoltate, o ribelli: vi faremo noi forse uscire acqua da questa roccia?". Mose' alzo' la mano, percosse la roccia con il bastone due volte e ne usci' acqua in abbondanza; ne bevvero la comunita' e tutto il bestiame" (Numeri 20,9 seg.). 

di Arrigo Muscio

…..verrà la vostra caduta!



L’odio sulla vostra terra è grande! L’invidia ha infettato i cuori di molti dei Nostri figli ; la superbia, la presunzione e l’arroganza di quelli che stanno bene dal punto di vista finanziario fomentano questi così cattivi, logoranti e dannosi sentimenti -perché questi corrodono i cuori degli uomini -ancora di più!

Chi porta l’invidia nel cuore è “malato”. Gli manca l’amore del Signore, la fiducia, l’accettazione così come la carità per il prossimo. Lo stesso vale per quelli che hanno odio in sé. Essi distruggono non soltanto il loro ambiente e il loro prossimo, ma anche se stessi, perché vivono separati dal Signore e lontani dal Suo amore divino.

Quelli invece che vivono la loro vita con superbia, presunzione arroganza e orgoglio, a questi Io dico: anche voi peccate e la vostra caduta verrà! Non dovreste amare il vostro prossimo come voi stessi? Vuoi che possediate di più, non dovreste occuparvi di quelli che non hanno nulla, invece di far finta di non vederli, di deriderli, e lasciare che gli egoisti che bastano a loro stessi abusino di loro?

Figli Miei, chi ha di più condivida! Chi vive nel superfluo, doni ai poveri! Chi sta bene si occupi dei propri fratelli!

Avete dimenticato tutto quello che Gesù vi ha insegnato? Vivete così lontano da LUI, dal Padre che non avete bisogno, di essere buoni?

Guai a chi è superbo e bastante a se stesso perché l’Eternità è lunga e nessun aiuto gli giungerà, quando ne avrà bisogno -e ne avrà bisogno- perchè egli basta a se stesso e si considera migliore del suo prossimo, di Gesù e di Dio suo Padre Onnipotente!

Convertitevi figli Miei e dichiaratevi per Gesù! Allora non prenderanno posto nel vostro cuore ne odio, ne invidia, né superbia, né orgoglio, arroganza e autosufficienza, perché siete con il Signore ed EGLI vi ricolmerà d’amore che guarirà tutto ciò in voi.

La nostra Mamma Celeste che vi ama moltissimo. Amen.

martedì 11 febbraio 2020

Elisabetta della Trinità



Mi piace tanto guardare questa cara Santa [santa Maddalena] ai piedi del Maestro. Oh
come è bello restare là silenziosa... e non vedere più e non udire più altro che lui!