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Il “caso” Fatima venne quindi riaperto con clamore quando le conclusioni di Socci furono confermate dalle ammissioni di un testimone chiave ancora in vita, l’Arcivescovo Loris F. Capovilla, segretario personale di Papa Giovanni XXIII, secondo il quale esistevano davvero due testi e due buste riguardanti il Terzo Segreto, una delle quali (“Il plico Capovilla”, come lo chiama Socci) non è mai stata fatta vedere in pubblico. La pubblicazione di questa testimonianza, all’interno del libro di Socci, ha costituito un vero e proprio terremoto per la “versione ufficiale”, che infatti di lì a poco sarebbe crollata per via di una serie di iniziative pubbliche, del tutto personali e dal risultato opposto a quello sperato, da parte del Cardinale Bertone, senza che venisse mai fornita una risposta ufficiale a Socci da parte del Vaticano. Questi sviluppi, che hanno cambiato radicalmente lo scenario della questione dall’epoca in cui scrivemmo la prima edizione del libro, vengono narrati dettagliatamente nel Capitolo 14.
Il problema che deve risolvere la Chiesa, tuttavia, rimane sempre lo stesso. È purtroppo ancora vero il fatto che in quest’epoca post Conciliare, le credenze che un tempo venivano condivise virtualmente da tutti i Cattolici siano state ormai marginalizzate e ridotte de facto al rango di mero culto. Tra le più importanti vi sono le credenze nelle apparizioni, nei miracoli e nelle profezie. Nel corso dei secoli, la Chiesa Cattolica ha santificato centinaia di uomini e donne, ciascuno dei quali è stato canonizzato sulla base di miracoli compiuti di persona o per mezzo della propria intercessione. Molti di questi santi hanno ricevuto personalmente le apparizioni di Nostro Signore Gesù Cristo o della Vergine Maria. La tradizione Cattolica crede fermamente nel dialogo tra il Cielo e la terra, mediato dai santi veggenti, i quali vengono considerati i profeti dei loro tempi, che vedono autenticate le proprie profezie grazie ai miracoli. Invece di sostenere questo aspetto così antico e tradizionale della fede Cristiana, alcuni funzionari del Vaticano giungono ormai ad asserire che le “apparizioni private” possono essere scartate in quanto “non essenziali ” alla fede – e tra queste essi includono le apparizioni di Fatima, malgrado il suo avvertimento contro un’imminente catastrofe globale.
In generale, “l’aggiornamento” post-conciliare della Chiesa Cattolica ha ridotto ad un nucleo ridottissimo le credenze Cattoliche, e persino questo piccolo nucleo viene oggi criticato a tutti i livelli. Il famigerato “teologo” Hans Küng, le cui idee sono apertamente eretiche eppure vengono pubblicate con vasto spiegamento di mezzi, ha ricevuto niente più che un blando ammonimento per aver dubitato di articoli di fede fondamentali quali la risurrezione e la divinità di Cristo.
Il problema è che non è più possibile determinare con chiarezza in cosa credano veramente alcuni alti funzionari del Vaticano.
Tutto ciò può sembrare irrilevante per chi non crede o è al di fuori della Chiesa, e per certi versi lo è. Non dovrebbe certo riguardare i non Cattolici o i non Cristiani se questi hanno accesso alla Messa tradizionale in Latino oppure a quella moderna in lingua locale, oppure se pregano il Rosario o meno. Quel che un Cardinale può pensare o meno, riguardo alla dottrina Cattolica in generale, non ha alcun significato per chi non è Cattolico. Ma ha importanza, invece, ciò che pensa in merito alle apparizioni, ai miracoli e alle profezie. Ha importanza perché se anche un piccolo gruppo, tra quelli che governano la Chiesa, smettesse di credere alle apparizioni di Fatima, ne ignorasse il Miracolo del Sole e disprezzasse le profezie contenute nel Messaggio di Fatima, allora questo potrebbe mettere a repentaglio il mondo intero. Un simile disprezzo nei confronti di Fatima è purtroppo l’altra faccia della medaglia di un altro disprezzo, rivolto questa volta a certi elementi del Cattolicesimo tradizionale. Questa situazione ha spinto un preoccupatissimo Papa Benedetto a chiedere, sorprendentemente, una “ermeneutica della continuità.” Per la prima volta nella storia della Chiesa, un Papa ha chiesto alla leadership stessa della Chiesa di rimanere in continuità con le tradizioni proprie del Cattolicesimo, come se quella continuità e quelle tradizioni fossero state messe in dubbio, in qualche modo.
Il tracollo delle credenze tradizionali sembra essere quindi la spiegazione più plausibile del comportamento della Chiesa, altrimenti incomprensibile, riguardo a Fatima. Le credenze Tradizionali Cattoliche riguardo alle apparizioni, ai miracoli e alle profezie sono quindi al cuore stesso della storia di Fatima. L’aver abbandonato queste credenze è la causa che ha trasformato Fatima da qualcosa “degna di essere creduta” in un mero “culto”, che alcuni ecclesiastici d’alto rango stanno cercando in tutti i modi di screditare.
Chi è al di fuori della Chiesa Cattolica può desiderare con tutte le proprie forze che questa vicenda sia solo un problema interno alla Chiesa, ma non è così. Non bisogna essere per forza dei Cattolici per porsi delle domande su Dio e su come Dio possa decidere di comunicare con l’umanità. Le persone che non credono in alcuna religione, in genere non negano aprioristicamente l’esistenza di Dio, semplicemente affermano di non sapere se esista o meno. In un simile stato di incertezza, come possiamo escluderla? Dio potrebbe benissimo aver scelto di comunicare con la razza umana per mezzo del Messaggio di Fatima, per quanto bizzarro questo possa sembrare a molti. Come la Bibbia ci insegna, saggiamente, le vie del Signore non sono le nostre vie.
La questione principale, quindi, non è sapere ciò in cui crede la Chiesa Cattolica, ma cosa significhi tutto questo per l’umanità in generale. Questa situazione ci invita tutti, Cattolici, Cristiani o non credenti, a considerare riflettere sulla possibilità che il Messaggio di Fatima sia realmente autentico. Per quanto improbabile possa sembrare, vi sono invece elementi assai persuasivi a sostegno della sua autenticità. L’investigazione, assai profonda, compiuta dal Vaticano sulle apparizioni di Fatima non ha trovato in esse alcuna contraddizione o discrepanza, che in genere invalidano eventi di questo tipo. Al contrario, ha trovato tutto perfettamente in ordine. È stata inoltre riconosciuta la natura unica del Miracolo del Sole, un evento testimoniato da decine di migliaia di persone e per il quale non è mai stata trovata un’adeguata spiegazione scientifica.
Quando il contenuto del messaggio venne divulgato e pubblicizzato largamente, durante gli anni ‘40, aumentò considerevolmente il sostegno per il riconoscimento della sua autenticità. Il messaggio conteneva una serie di profezie, molte delle quali si erano già compiute come predetto. Tra queste: la fine della Prima Guerra Mondiale, l’elezione di Papa Pio XI, lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e l’espansione della Russia Comunista. Le prove furono così numerose da garantire l’approvazione da parte di tutti e sette i Papi succedutisi sin dalle apparizioni, nonché quella di milioni di fedeli Cattolici. Quelle prove sono riuscite anche a persuadere il Vaticano, durante il pontificato di Giovanni Paolo II, a beatificare i due testimoni delle apparizioni, Francesco e Giacinta Marto (morti in tenera età) e a commemorare le apparizioni di Fatima nel Messale Romano, il libro ufficiale del culto Cattolico usato dalla Chiesa Cattolica Romana per la celebrazione della Messa.
Tuttavia, un’altra profezia di Fatima, conosciuta come il Terzo Segreto, è stata rivelata solo parzialmente. Le prove che vengono fornite in questo libro puntano tutte, con forza, al fatto che la profezia contenuta nella parte non rivelata del Terzo Segreto si riferisca a gravi problemi concernenti i vertici della Chiesa; problemi che hanno un’incredibile somiglianza con ciò che sta accadendo attualmente nella Chiesa.
La maggior parte dei Cattolici è rimasta ferita dalla recente ondata di rivelazioni sugli scandali sessuali e sugli abusi pedofili commessi da alcuni membri del clero. Un simile scandalo non era mai accaduto prima nella storia della Chiesa, neanche durante il medioevo, quando pure molti prelati importanti non si facevano scrupoli nell’infrangere il proprio voto di celibato. Per cercare di dare una spiegazione a questa difficile situazione, chi è Cattolico – ma anche chi non crede – dovrebbe davvero guardare al Terzo Segreto, che non è ancora stato svelato integralmente.
Questo libro fornisce diverse buone ragioni per credere che il Terzo Segreto predica esattamente ciò che sta avvenendo oggigiorno nella Chiesa. Gli scandali del clero sono solo l’inizio di quel castigo, che è stato promesso qualora la consacrazione non fosse stata compiuta. Anche se alla fine verrà punito il mondo intero, per prima la punizione colpirà proprio la Chiesa Cattolica. La corruzione dei sacerdoti Cattolici e la loro degenerazione morale sono solo i primi segni di una calamità che alla fine investirà l’umanità intera.
Il fatto che i funzionari del Vaticano di cui parliamo in questo libro, abbiano cercato così tenacemente di ridurre al silenzio il Messaggio di Fatima e allo stesso tempo di nascondere il testo del Terzo Segreto, non fa altro che corroborare la nostra tesi. Ovviamente, queste persone hanno ancora qualcosa da nascondere. Se non fosse così, perché non pubblicare il documento in questione? E, parimenti, perché non permettere a Suor Lucia dos Santos di testimoniare sulla sua autenticità, prima che l’ultima veggente delle apparizioni morisse nel febbraio 2005?
Una volta chiarito il quadro della situazione, è evidente che il vero motivo dietro al mancato compimento della consacrazione della Russia, da parte del Vaticano, è che, grazie ad essa, si finirebbe per autenticare definitivamente il Messaggio di Fatima. Una cosa simile, a sua volta, non farebbe altro che confermare l’autenticità della profezia, che vede l’apostasia penetrare all’interno dello stesso Vaticano. È ovvio che quei funzionari Vaticani senza fede non hanno alcuna intenzione di auto-accusarsi, e quindi non promuoverebbero mai un messaggio che li smaschererebbe subito come colpevoli. Al contrario, essi hanno cercato di seppellirlo nascondere completamente quel messaggio, per evitare di dare credibilità a ciò che lo stesso Vaticano aveva già dichiarato in precedenza degno di essere creduto. In quasi tutte le epoche della Chiesa, i membri più influenti della gerarchia ecclesiastica sarebbero stati tra i primi e i più ferventi sostenitori di un messaggio dato dal Cielo in modo così convincente. Non avrebbero perso tempo alcuno e avrebbero subito soddisfatto le sue richieste. Con la confusione seguita al Concilio Vaticano II e grazie al rapido avanzamento del secolarismo in ogni istituzione negli ultimi 40 anni, tra cui la Chiesa, oggigiorno un simile messaggio riceve addirittura un’accoglienza ostile da parte di alcuni burocrati del Vaticano. Ignorando questo messaggio, e non concedendogli neanche il beneficio del dubbio sulla ragionevole presunzione della sua autenticità, quei prelati si pongono radicalmente in contrasto non solo con chi crede, ma anche con chi, pur non credendo, è dotato di intelligenza e buon senso comune.
La Bibbia ci offre un esempio illuminante a questo riguardo. Il quarto libro dei Re (4 Re 5:1-15, in alcune Bibbie è riportato come 2 Re 5:1-15) ci narra la storia di Naaman, generale dell’esercito siriano, inviato dal suo re in Israele per incontrare il profeta Eliseo e trovare una cura miracolosa che lo guarisse dalla lebbra. Senza nemmeno incontrarlo, Eliseo fece sapere a Naaman che, per guarire, doveva bagnarsi sette volte nel fiume Giordano. Naaman si indignò del fatto che Eliseo non fosse venuto di persona a curarlo. Bagnarsi nel Giordano, inoltre, secondo lui non avrebbe sortito alcun effetto rispetto all’abluzione in un qualsiasi altro fiume della Siria. Naaman si rifiutò quindi di obbedire alle istruzioni del profeta, ritenendole inutili, e si accinse a tornare in patria, ma i suoi consiglieri lo dissuasero. Costoro gli fecero comprendere che se il profeta gli avesse chiesto, per salvarsi, di compiere un qualsiasi gesto ardito o difficile, Naaman lo avrebbe sicuramente eseguito. E allora perché non compiere quel gesto così semplice? Dato che si trattava di una cosa così semplice, perché non provarla? Per questo motivo Naaman acconsentì e, ovviamente, alla sua settima immersione nel fiume Giordano, la lebbra era scomparsa.
C’è un parallelismo inquietante tra questo evento biblico miracoloso ed il comportamento tenuto oggi dal Vaticano nei confronti della consacrazione della Russia. Come Naaman, i funzionari del Vaticano sembrano incapaci di credere che qualcosa di così semplice come una consacrazione possa portare un beneficio così grande come la pace mondiale. E sono così arroccati nelle loro posizioni da non permettere neanche che quel rimedio venga provato, malgrado i numerosi e ripetuti appelli lanciati negli ultimi decenni da parte di milioni di fedeli, inclusi tra i quali anche migliaia di appartenenti al clero Cattolico.
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Padre Paul Kramer
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