mercoledì 26 febbraio 2020

OPERA DEI "TABERNACOLI VIVENTI"



Il grande dono di Gesù agli uomini d'oggi tramite Vera Grita

12-I-1968 Gesù. Io cerco anime, anime umili e ardenti per la Gloria del Padre mio. Io cerco te perché la mia Misericordia trionfi. Io solo posso darti l'eterna gloria; trarti dalle miserie, dalle tribolazioni che ancora affliggono l'anima tua. Io voglio farne un Santuario ove la tua anima stia in contemplazione della Beata Trinità; e in questo stesso Santuario che Io formerà in te, tu stessa non devi entrarvi sola, ma preceduta e accompagnata dalla Madre mia affinché tu sia ricevuta e ammessa alla divina Presenza. Questa deve essere la meta della tua anima. Quale Opera d'Amore ho preparato per te! Ringraziami, Ringraziami della Madre mia, nei miei Santi, nei miei Angeli che vedono tanta gloria preparata per te, per la sposa del mio Martirio, per la sposa del Tabernacolo Vivente. Non mancare di invocare i miei Angeli in Cielo perché preghino e intercedano per te presso il Cuore della Madre Mia affinché il mio disegno d'Amore si compia con pienezza su di te e sulle altre anime. La mia Grazia vi porta luce, e, se pur nelle tenebre, voi camminate già nella luce. Verso di Me, verso il mio Amore è l"'esodo" della vostra Anima. Uscite dalla vostra schiavitù e venite a Me, venite alla Terra promessa anche a voi: Io, Gesù. in Me affondate le radici della vostra anima. Io darò acqua a sazietà affinché le radici affondino e si nutrino di Me. Io vi sosterrà, vi ciberò nell'inverno, nelle tenebre dello spirito. Verrà la Luce ad illuminarvi, e allora vedrete le nuove piante, i loro germogli, i fiori, i frutti copiosi. Chi di voi vuoi morire ai mondo per essere immersa in queste tenebre? Tutti, tutti chiamo, ma i primi chiamati siete voi, perché voi siete i miei primi Tabernacoli Viventi. Tu non hai alcuna forza, alcuna virtù per essere immersa nelle tenebre. Ma Io tanto, troppo ti amo per privarti di tanta grazia. Io provvederò alle tue deficienze. Io colmerò gli insondabili vuoti e abissi dell'anima tua. Cosa non può fare l'amore?! Voglio, voglio che tu arda per Me. Si, per Me solo, ed Io sono geloso dei tuo poco amore perché in questo ho riposto Me, tutto Me stesso. Si, voglio che tu scriva perché tu rilegga e non mi dimentichi. Sì, quell"'abitudine" è anche una schiavitù, è una catena che stringe i tuoi piedi. Senza di Me non riuscirai. Io voglio la perseveranza nell'orazione con l'intenzione di chiedermi la tua liberazione. Solo se perseveri, ottieni, poiché ogni grazia deve essere preceduta da una virtù. Sì, sempre la mia Mamma ti salverà. No, non pecchi, non mi offendi, ma non sei tutta mia, non sei tutta per Me perché quel "pensiero" ti distoglie. Io vedo la tua incapacità nella lotta poiché ne conosco le cause, e perciò ti ripeto: non riuscirai senza di Me. Io voglio questa tua liberazione; e tu fai quanto ti ho detto prima, per mezzo della Madre mia. Non è ancor giunto il momento che tu vada a Genova. Ancora un po', ancora un po' di giorni di attesa e poi andremo insieme da chi ci aspetta. Vorrei dettare a p. G., ma Io vedo la tua stanchezza e ne ho compassione, poiché i miei messaggi ti faranno sempre soffrire. Figlia mia, figlia mia della Croce, Io sono contento per la tua obbedienza. Tieniti sempre pronta ai miei desideri, sempre disposta, perché Io faccia sempre arrivare, attraverso te, la mia Voce d'Amore. Sì, sei il mio "portavoce", e perché la mia Voce si diffonda sull'umanità, tu devi tacere. Ti insegnerò a tacere, e ti condurrò in luoghi ove Io sono sempre vicino a te, e là, Io parlerò. Io parlerò finché tu avrai respiro, poiché tu non parlerai che per me, di Me, in Me. La mia Voce nel mondo, la mia Voce per l'umanità intera; il mio Amore per te, per l'umanità intera. Non avrai voce, che la mia Voce; non avrai parole, che le mie Parole, perché di te farò una voce: la mia Voce. Questo è dono, dono d'Amore, dono di Crocifissione. Ma allora sulla Croce saremo insieme, Io e te, un solo Essere, una sola Vittima, un solo Cuore, e attraverso te, ancora al Padre mio le parole di allora sul patibolo: "Padre, perdona loro perché non sanno cosa si fanno". Sul patibolo il mio Fiat nel tuo Fiat; sul patibolo della Croce il mio ultimo respiro in te, il mio Spirito a Dio Padre in te. Lo Sposo ama la sposa, e i suoi doni sono condivisi dalla sposa; lo Sposo trasforma la sua sposa in Sé perché non esistano due entità, ma una sola, poiché Gesù è Uno solo; poiché è sempre Gesù che si dà, si immola e, in Lui le sue Vittime; la sua povera Vera ove ha stabilito la sua dimora divina. Da questa santa dimora, Io levo la mia Voce, e correrà terra, mari, e radunerà le anime, le abbraccerà di un solo abbraccio, le rinnoverà, le amerà di un Amore che l'anima ancora non conosce; dell'Amore di un Dio, vivo e presente in essa per sempre, già da questa vita quale anticipo del Regno dei Cieli. Gesù ti ama, Gesù è contento di te. Gesù è contento dei Tabernacoli Viventi. Gesù è felice che tu gli ripeta molte volte: Sono felice, o Gesù, che tu ti degni di stare con me; sono felice e ti amo, ti amo. O Gesù, insegnami ad amarti, ad amare col tuo Cuore. Gesù ti accarezza. 

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