Ave, o Maria, piena di grazia, intercedi per noi!
Ti ricorda, Vergine Madre di Dio, mentre stai al cospetto del Signore, di parlargli e d'implorare per questa umile Congregazione tua, che è la Piccola Opera della Divina Provvidenza, nata ai piedi del Crocifisso, nega grande settimana del Consummatum est.
Tu lo sai, o Vergine Santa, che questa povera Opera è Opera tua: Tu l'hai voluta,
e hai voluto servirti di noi miserabili, chiamandoci misericordiosamente all'altissimo privilegio di servir Cristo nei poveri; ci hai voluto servi, fratelli e padri dei poveri, viventi di fede grande e totalmente abbandonati alla Divina Provvidenza. E ci hai dato fame e sete di anime, di ardentissima carità:
Anime! Anime!
E questo nei giorni che più ricordavano lo svenato e consumato Agnello, nei sacri giorni che ricordano quando ci hai generati in Cristo sul Calvario.
Che avremmo potuto noi, senza di Te?
E che mai potremo, se Tu non fossi con noi? Or dunque, dinne: a chi andremo noi, se non a Te?
E non sei Tu la meridiana face di carità? Non sei la fonte viva di olio e di balsamo, non la celeste Fondatrice e Madre nostra?
Forse non è in Te, o Benedetta fra tutte le donne, che Dio ha adunata tutta la potenza, la bontà e la misericordia?
Oh si: "in Te misericordia, in Te pietade, in Te magnificenza, in Te s'aduna quantunque in creatura è di bontade"*.
Sì, sì, o Santa Madonna mia!
Tutto Tu hai, e "tutto Tu puoi, ciò che Tu vuoi!".
* DANTE -, Paradiso, c.XXXIII (ndr).
S. Luigi Orione
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