RIVELAZIONI DI DIO SUL DILUVIO “UNIVERSALE”
(GFD/3/129) 5. [Dice il Signore:] «Nella città di Hanoch si eresse un istituto di bellezza femminile, e questo consisteva in un grande edificio che venne costruito appositamente, nel quale vennero accolte da tutta la città-sobborgo, come pure dalle campagne e dalle dieci città, parecchie migliaia di ragazze di età fra i dodici e i vent’anni, e bastava che avessero solo gli arti diritti. 6. In questo istituto, al quale venne dato il nome di “Onore del re”, le ragazze venivano nutrite con i cibi e le bevande più raffinate, venivano lavate con le più raffinate specie di oli e ricevevano anche un’educazione nella quale Dio c’entrava a mala pena qualcosa di più di quanto c’entri nell’educazione di oggigiorno(4), quando cioè nelle scuole femminili, e come anche in tutti gli altri istituti di educazione, l’istruzione della religione occupa l’ultimo posto. [...]
(GFD/3/130) 1. Se qualcuno volesse chiedere se in questo istituto per l’abbellimento delle donne venisse effettivamente procurata in un certo qual modo una nuova bellezza al corpo della donna, a costui sia detto che, in primo luogo, il Nemico della vita degli uomini sulla Terra [Satana] fa’ certo ogni sforzo possibile e immaginabile perché simili imprese degli uomini, destinate a portare acqua al suo mulino, trovino favorevole realizzazione; in secondo luogo poi l’esperienza insegna quasi ad ognuno quanto un vestire conveniente e adatto possa dare risalto alla persona della donna. Quali illusioni ottiche vengono non di rado prodotte, e quanto spesso la sensazione esteriore viene ingannata da una acconciatura del capo ben scelta, da un vestito di seta all’ultima moda e da molti altri simili mezzi di Satana!
2. Ma se già l’attuale snervato genere umano può ancora venire attirato nelle reti di Satana mediante tali mezzi, allora è facile immaginare come a quel tempo una nazione molto più sana e robusta di nervi e ricca di fantasia potesse venire ingannata con tanta maggiore facilità con mezzi del genere.
3. E siccome la forza dell’inventiva umana non si dà mai pace, neanche a quel tempo essa stava tranquilla. Di anno in anno venivano fatte nuove invenzioni nel campo dell’abbellimento delle donne, e bastava che una ragazza avesse gli arti diritti, ciò che allora era quasi sempre il caso senza eccezione, e lei poteva senz’altro venire abbellita.
4. Infatti gli artisti dell’abbellimento dicevano: «Ogni essere femminile sano lo si può ingrassare e con ciò lo si può rendere grasso e più arrotondato, e una veste che aderisca perfettamente alla persona la rende sempre interessante; vi si aggiunga poi una opportuna e incantevole educazione e qualsiasi maschio che venga in contatto con una simile bellezza rifatta è catturato!»
5. E questo succedeva anche in realtà. Ma siccome ben presto non venne attribuito più alcun valore ad una donna se non fosse uscita dall’“Onore del re”, allora qualsiasi altra donna cominciò anzitutto a sentirsi disonorata e profondamente offesa.
6. Visto però che con il sentirsi offesa si otteneva poco o assolutamente nulla, allora le donne, per così dire “esterne”, le quali cioè non erano uscite dall’istituto “Onore del re”, parlarono con gli artisti dell’abbellimento per vedere se, versando delle buone ricompense, non fosse possibile rendere belle anche loro.
7. E considerato che quegli artisti non disdegnavano il guadagno, allora essi accolsero nel loro istituto anche donne più anziane e le ingrassarono e le acconciarono a tal punto che era una cosa vergognosa.
8. Ma tutto ciò non danneggiava minimamente la cosa. Bastava solo che la carne tornasse di nuovo, e poi tutto era già di nuovo guadagnato; infatti eliminare le grinze dalla faccia era solo uno scherzo per i nostri artisti.
9. Con l’andare del tempo l’“Onore del re” dovette venire ampliato ancora di dieci volte; ma da ciò si può chiaramente rilevare in quanta considerazione fosse salito questo istituto.
Jakob Lorber – Giuseppe Vesco
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