giovedì 27 febbraio 2020

CON L’IMMACOLATA CONTRO MASSONI E “NEMICI” DELLA CHIESA DI DIO



L'Immacolata, segreto di vittoria su tutti i nemici.

Questi interventi di grazia l'Immacolata li effettua o nel mistero del cuore dell'uomo o, anche e spesso, attraverso apparizioni, miracoli, scelte di eccezione, ecc. ecc. Spesso, appare a tutti, che gli interventi prodigiosi sono in diretta opposizione ai piani rivoluzionari dei perversi. Tali appaiono, per es., gli interventi dell'Immacolata nei secoli XIX e XX, quando cioè è appena nata ufficialmente la massoneria (1717) «e i movimenti massonici si diffondono in tutto il mondo. I germi del dissolvimento protestante, grazie alla massoneria, fruttano quel movimento di rifiuto del soprannaturale che ha nome di Illuminismo (...) la rivoluzione francese (1789), che a sua volta diventa punto di partenza e focolaio di ispirazione delle vaste ondate rivoluzionarie dell'Ottocento; portate avanti dalle formazioni massoniche (Illuminati di Baviera, Carbonerie, Alte Vendite, ecc.). Il movimento di scristianizzazione si trasmette dai vertici borghesi alle masse popolari. In questo quadro rivoluzionario di ispirazione illuministica si accendono le luci soprannaturali di Rue de Baca Parigi, La Salette e Lourdes». L'Immacolata, cioè, risponde con la Medaglia miracolosa; suscita quel centro di enorme spiritualità e di conversione che è Lourdes con le sue apparizioni; e pochi giorni prima della Rivoluzione di ottobre in Russia, ella è già apparsa a Fatima. Tutto avviene nel nome dell'Immacolata, e tutto Dio ha voluto che si ispirasse a Lei. La stessa Liturgia, che opera la rigenerazione e la santificazione, è ispirata a Lei: «L'anima si rigenera nell'acqua del santo battesimo e in tal modo diviene figlia di Dio. L'acqua che purifica tutto ciò su cui scorre, è il simbolo di Colei che purifica ogni anima che Le si avvicina, è simbolo dell'Immacolata, di Colei che è senza macchia; su colui che è lavato da quest'acqua discende la grazia dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo, il divino Sposo dell'Immacolata, agisce solamente in Lei e attraverso Lei, comunica la vita soprannaturale, la vita della grazia, la vita divina, la partecipazione all'amore divino, alla divinità». La conclusione che ne trarrà P. Kolbe, e che tutti dovrebbero trarre, è unica: la lotta, sempre doverosa ai nemici del bene, o, se si vuole, l'apostolato per la conversione e la santificazione delle anime va portato avanti nel «segno» dell'Immacolata, perché solo Essa è garanzia di completa vittoria. Il ricorso a Lei, anzi - esplicito o implicito -, è «conditio sine qua non», condizione necessaria, cioè. All'Immacolata bisogna rivolgersi sia per strappare le anime a satana, sia per riprodurre in esse l'immagine di Dio: «non solo per ottenere la grazia della risurrezione, ma per raggiungere altresì tutti i gradini elevati, molto elevati della santità». Nell'Immacolata «debbono essere formati d'ora in poi i figli di Dio: riproducendo le sembianze dell'Uomo-Dio, imitando Cristo Signore, le anime tenderanno alla santità; con quanta maggior precisione uno riproduce in se stesso l'immagine di Cristo, tanto più si avvicina alla divinità, si divinizza, diviene uomo-Dio. (...) Pertanto chi non vorrà avere Maria Immacolata per Madre, non avrà neppure Cristo per fratello, Dio Padre non gli invierà il Figlio, il Figlio non scenderà nella sua anima, lo Spirito Santo non formerà con le proprie grazie il corpo mistico sul modello di Cristo, poiché tutto ciò avviene in Maria Immacolata, piena di grazia, e unicamente in Maria. (...) Nel grembo di Maria, l'anima deve rinascere secondo la forma di Gesù Cristo. Ella deve nutrire l'anima con il latte della sua grazia, formarla delicatamente ed educarla così come nutrì, formò ed educò Gesù. Sulle sue ginocchia l'anima deve imparare a conoscere e ad amare Gesù. Dal suo Cuore deve attingere l'amore verso di Lui, anzi amarlo con il cuore di Lei e diventare simile a Lui per mezzo dell'amore».
Con ciò, senza dubbio - non sfuggirà a nessuno - siamo agli antipodi di quella posizione di alcuni teologi, soprattutto del dopoconcilio, che hanno cercato o cercano di estromettere, praticamente, Maria dalla vita cristiana, e che non si sono mai potuto spiegare l'entusiasmo del Popolo di Dio verso l'Immacolata, specialmente dopo la proclamazione del dogma dell'Assunzione.
Per P. Kolbe l'arrivo vittorioso dell'Immacolata è l'arrivo di Dio, di Cristo, del benessere, perché è Lei che porta Cristo, vita e salvezza di tutti. Ciò significa, allora, in definitiva, che quando arriverà, il regno dell'Immacolata segnerà non solo la vittoria di Dio e del bene, ma anche la sconfitta totale di ogni menzogna e di ogni nemico: «Allora - dice P. Kolbe - cadrà ogni forma di socialismo, di comunismo, le eresie, gli ateismi, le massonerie e tutte le altre simili stupidaggini che provengono dal peccato».
Una vittoria tanto più auspicabile e da affrettarsi in quanto, ancora una volta, si tratta di una vittoria di amore e di misericordia. Commentando, una volta di più, le parole della liturgia: «Tu sola hai distrutto tutte le eresie del mondo», P. Kolbe così si esprime: «Che bellissime parole! Ella distrugge le "eresie", non gli eretici, dunque, poiché li ama, desidera la loro conversione: e appunto perché li ama, desidera la loro conversione, e appunto per l'amore che nutre nei loro confronti, Ella li libera dalle eresie, distrugge in essi le opinioni e le convinzioni erronee». Una vittoria che porta con sé ogni benessere e felicità autentica per i popoli e i singoli. Il «paradiso» sognato invano da socialisti, comunisti e simili, diviene realtà dolcissima: «La terra diventerà un paradiso. La pace e la felicità vera entreranno nelle famiglie, nelle città, nei villaggi e nelle nazioni dell'intera società umana, poiché dove Ella regnerà, faranno la propria apparizione anche le grazie della conversione e della santificazione e la felicità».
Chi conosce la felicità dei santi e dei convertiti sa che queste parole non sono menzognere. Ma P. Kolbe, come vedremo, ne darà una dimostrazione pratica, riconosciuta volentieri anche da coloro che vanno a caccia, inutilmente, di utopici paradisi terrestri, fuori di Dio e della verità!

P. ANTONIO M. DI MONDA 

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