sabato 29 febbraio 2020

MISTICA CITTA’ DI DIO



COMPOSIZIONE DELLA «MISTICA CITTÀ DI DIO»


Il problema dell'autenticità

Un alone di dubbio si stende a volte intorno all'autenticità della Mistica Città di Dio. La vera autrice di quest'opera sarà realmente la celebre monaca di Agreda, suor Maria di Gesù? La ragione principale per dubitare di ciò consiste nella difficoltà intrinseca al fatto che una monaca di clausura, senza formazione teologica né studi, potesse realizzare un'opera tanto grandiosa, letteralmente impregnata di citazioni dalla sacra Scrittura, piena di dottrina sublime, scritta in uno stile talmente elevato e ieratico, di rara perfezione. Non sarà più ragionevole pensare che sotto la firma della monaca si nasconda l'opera - se non intera, almeno parziale - di qualche frate anonimo dell'Ordine di san Francesco? Il sospetto diventa tanto più consistente, quando sappiamo che i francescani hanno lavorato in modo incredibile per portare avanti la causa della Venerabile e del suo libro. Ci consta altresì che suor Maria nella sua vita mantenne intime relazioni con i padri di quell'Ordine. La nota di scotismo, ripetute volte lanciata come accusa contro l'opera, contribuisce inoltre ad aumentare il sospetto che la paternità dell'opera ricada, in tutto o in parte, sui francescani che la diressero o ebbero a che fare con lei. È’ risaputo anche che i teologi dell'epoca, alquanto impegolati in polemiche di scuola, cercavano appoggio e conferme alle loro posizioni in anime favorite da Dio con visioni e rivelazioni. Per tutto questo, la questione dell'autenticità risulta qui irrinunciabile.

Cominciamo con l'avvertire, tuttavia, che il problema dell'autenticità non dobbiamo intenderlo in modo assoluto, come se per affermare l'autenticità dovessimo dire che suor Maria redasse l'opera da sola, senza nessun genere di influenze e di aiuti. Questo si oppone a ciò che l'Autrice stessa afferma molte volte, che tutti e ciascuno dei temi trattati nell'opera, particolarmente i più difficili, li conferiva con i suoi maestri e direttori spirituali. Evidentemente dovette subire l'influsso, e molto notevole, dei teologi che consultava. Però, da qui ad affermare che fu una redattrice che copiava, poco meno che alla lettera, quel che questi teologi le suggerivano, c'è una bella differenza.
La questione consisterebbe, ancor meglio, nel sapere fino a che punto operò questo influsso dei teologi, se giunse ad essere di tale importanza che non si possa attribuire all'Autrice l'appartenenza formale, e non solo materiale, dell'opera. Non è possibile determinare con esattezza il grado di questo influsso, per la medesima forma in cui si esercitò, poiché si realizzò principalmente per mezzo di conversazioni e consultazioni orali, di cui, naturalmente, non è rimasta prova. Lo stesso deve dirsi delle prediche ascoltate. Però in ogni caso, sebbene non sia possibile determinare questo influsso, crediamo di poter affermare, per le ragioni che vedremo in seguito, che suor Maria di Gesù di Agreda è la vera autrice della Mistica Città di Dio.
Per questo, e come presentazione dell'opera nello stesso tempo, ricordiamo brevemente i punti storici fermi, e cerchiamo di ricostruire la complicata storia della genesi e gestazione di quest'opera, fondandoci soprattutto sui dati che risultano da altri scritti, che certamente sono della Venerabile, in particolare le lettere scritte da lei o dirette a lei, sulle testimonianze dei suoi direttori e su quello che si desume dal testo stesso della Mistica Città di Dio.
Suor Maria di Gesù morì nell'anno 1665. L'edizione principe dell'opera apparve in Madrid cinque anni dopo, ossia nel 1670. Durante i cinque anni che intercorrono tra la morte di suor Maria e la comparsa del libro, questo fu esaminato da una commissione di teologi dell'Ordine francescano, che, rispettando scrupolosamente il testo dell'opera, lo fecero accompagnare da note esplicative e fecero precedere l'edizione da un esteso Prologo Galeato e da una biografia di suor Maria, scritti entrambi dal p. Giuseppe Ximénez Samaniego, Generale dell'Ordine francescano. Per preparare questa edizione principe si portarono a Madrid gli otto volumi della Mistica Città di Dio che, interamente scritti di propria mano dalla Venerabile, si conservavano nel suo monastero di Agreda. Realizzata l'edizione, si tornò a depositare religiosamente gli esemplari autografi nel monastero di Agreda, dove ancor oggi si conservano.
Poche sono le opere celebri di una certa antichità che godano di una posizione tanto privilegiata. Intendiamo dire: è raro che esista l'originale autografo delle medesime, come avviene in questo caso. Consta che tanto la Venerabile come quelli che l'assistevano si impegnarono e interessarono, per ovviare future difficoltà o possibili obiezioni, a lasciare un originale autografo perfetto, scritto di sua mano e convenientemente firmato. Avevano coscienza che si trattava di un'opera grande, trascendentale, e intendevano prevenire ogni possibile obiezione. Del resto, la Venerabile aveva esperienza che le copie o trascrizioni dei suoi scritti, fatte da altri, non sempre erano del tutto fedeli, e fece in modo, senza dubbio, di lasciare una bella copia fatta di suo proprio pugno.
Che la scrittura di questi otto volumi sia della Venerabile non si può ragionevolmente dubitare. Suor Maria di Gesù ha una calligrafia inconfondibile, e confrontando la scrittura di questi volumi con quella degli altri suoi scritti, l'uniformità balza all'evidenza.
Però tutto questo, pur essendo importante, non basta per risolvere il problema; anzi, in parte, lo complica ulteriormente, perché, volendo immaginare inganni o ipotesi possibili, forse non fu fatto tutto questo per nascondere artifici? Non poté suor Maria copiare o scrivere con la sua mano un'opera di cui in realtà non era lei la vera autrice, prendendo precauzioni perché questo non venisse scoperto? È’ necessario confessare che, immaginando ipotesi possibili, per quanto poco probabili, non si può scartare questa congettura.

Suor Maria di Gesù
Abbadessa del Monastero dell’Immacolata di Agreda dell’Ordine dell’Immacolata Concezione

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