venerdì 28 febbraio 2020

AI DONATISTI DOPO LA CONFERENZA



Sentimento della Chiesa che è in Africa contro i Donatisti. 

4. 5. Parli anche la Chiesa cattolica, costituita nell'Africa stessa, e  unita strettamente a tutte le altre nella comunione attraverso la  pace e l'unità di Cristo; anch'essa dica: " La causa di Ceciliano non  pregiudica neppure me, contro il quale, in sua assenza, settanta  vescovi hanno pronunziato una sentenza di condanna, poiché  questa causa non pregiudica affatto la Chiesa che è diffusa in tutto  il mondo e con la quale io permango in comunione, altrimenti deve  necessariamente pregiudicare il partito di Donato la causa di  Primiano, che è stato pure condannato in sua assenza dai suoi  colleghi in un concilio ben più numeroso. Se, dunque, essa non può  pregiudicare, appunto perché una causa non pregiudica un'altra  causa, né una persona pregiudica un'altra presona, a maggior  ragione questo criterio di giustizia deve valere in favore dell'unità cattolica di Cristo, se anche il partito di Donato ne reclama  l'applicazione in proprio favore ". Ecco ciò che proclama la Chiesa  che è in Africa: " O partito di Donato, tu hai pronunciato queste  parole, tu hai riconosciuto come tue queste parole, tu hai  sottoscritto queste parole : una causa non pregiudica un'altra  causa, né una persona pregiudica un'altra persona. Io leggo il nome  di Ceciliano fra gli elenchi delle anime che riposano da gran tempo,  tu vedi tuttora e frequenti fisicamente Feliciano, colui che ha  condannato Primiano. Tu hai condannato Feliciano nella stessa  causa di Primiano e poi lo hai unito a Primiano e a te come era  prima, cioè nella dignità di vescovo. Se il principio, che una causa  non pregiudica un'altra causa né una persona pregiudica un'altra  persona, vale fino al punto che non ti pregiudica la comunione di  Feliciano, il quale attualmente vive con te, come può pregiudicarmi  la memoria di Ceciliano, morto da tanto tempo? ". 


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