sabato 29 febbraio 2020

La Battaglia Finale del Diavolo


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A chi non crede potrà sembrare assurdo che un piccolo gruppo di  scettici, per quanto influenti o di alto rango, possa bloccare un atto così  atteso e desiderato da un immenso numero di fedeli. Per poterne capire  i motivi è necessario conoscere la struttura gerarchica della Chiesa,  che è assai diversa da quella di una democrazia. I vescovi della Chiesa  Cattolica non sono scelti dai fedeli, nemmeno dai loro pari. Essi sono scelti  unicamente dal Papa e poi consacrati da quest’ultimo, oppure (come spesso  accade) da un vescovo già in carica; il potere conferito loro da questa  consacrazione discende direttamente da Dio. Una volta consacrato, ciascun  vescovo risponde unicamente al Signore e sotto la Sua guida, negli affari  della Chiesa, deve obbedienza solamente al Papa.
Data la situazione attuale e lo stile amministrativo di Papa Benedetto  XVI, non sembra che il Papa darà mai un ordine diretto a tutti i vescovi  affinché consacrino la Russia insieme a lui, a meno che non vi sia prima un  consenso unanime tra di loro.
Questo significa che tocca ai vescovi della Chiesa Cattolica, che sono  circa 4.700, accettare volontariamente di compiere la consacrazione come  richiesto. Per via del grande potere che gode in merito a nomine, promozioni  ed altri privilegi, è facile per quel piccolo gruppo di potere in seno al Vaticano  impedire che un tale accordo spontaneo possa mai essere raggiunto.
Oggigiorno è chiaro a qualsiasi membro del clero Cattolico che parlare  apertamente di Fatima comporta un biglietto di sola andata verso l’oblio,  per qualsiasi sacerdote, vescovo o persino Cardinale che osasse farlo. Per  questo motivo, la maggioranza dei vescovi non parla della questione, a  prescindere dalla sua opinione in merito. Lo stesso vale per i sacerdoti,  e a maggior ragione per quest’ultimi, in quanto sono più vulnerabili nei  confronti delle punizioni comminate dai loro superiori unicamente per il  fatto di essere “politicamente scorretti”.
Questo libro fa cenno anche al trattamento repressivo condotto nei  confronti del “Sacerdote di Fatima”, Padre Nicholas Gruner, il cui unico  “crimine” è stato quello di dedicare (come fa tuttora) tutto se stesso alla  promozione del Messaggio di Fatima, a costo di grandi sacrifici personali.  I tentativi del Vaticano di ridurlo al silenzio, sfociati addirittura in una  minaccia di scomunica, sono in aperto contrasto con le blande punizioni  che il Vaticano ha intrapreso contro quelle centinaia di sacerdoti, e persino  vescovi ed Arcivescovi, che sono stati coinvolti negli scandali di molestie  sessuali sui minori. Il triste stato in cui versa il clero Cattolico ai nostri giorni  può essere efficacemente sintetizzato dal netto contrasto tra il trattamento  riservato a Padre Gruner e quello accordato a quei prelati Cattolici che si  sono macchiati di crimini infami.
La Chiesa Cattolica ha nelle sue mani un rimedio, in grado di fare ciò  che nessun altro può fare – portare la pace a questo mondo così martoriato  dalle guerre. Sulla base delle numerosissime prove contenute in questo  libro, coloro che stanno impedendo che questa soluzione venga attuata concretamente hanno molto di cui rispondere. Essi devono dare spiegazione  delle proprie azioni dinanzi ai fedeli Cattolici ma anche al mondo intero.  Inoltre, data l’importanza che riveste questa vicenda per l’umanità in  generale, la soppressione del Messaggio di Fatima dovrebbe suscitare assai  più indignazione pubblica che non i tentativi episcopali di insabbiare i casi di  molestie sessuali su minori, denunciati dalla stampa nel 2002.
Il capitolo 18 di questo libro offre fornisce infine dei suggerimenti a  ciascuno di noi su ciò che possiamo fare, a livello individuale e a prescindere  dal fatto che siamo fedeli o meno, al fine di persuadere i vertici della Chiesa  Cattolica ad agire nell’interesse della Chiesa e dell’umanità intera. Questo  libro chiarisce una volta per tutte che i Cattolici e i non credenti hanno solo  da guadagnare se il Messaggio di Fatima verrà obbedito e che, al contrario,  hanno moltissimo da perdere se esso continuerà a venire ignorato proprio  da quelle persone che avevano avuto l’incarico di eseguire i suoi comandi.
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Padre Paul Kramer,

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