Secondo le contemplazioni
della pia Suora STIGMATIZZATA
Anna Caterina Emmerick
In viaggio verso il tempio
Sull'arco della porta della casa di Anna vedemmo il gruppo partire alla volta di Gerusalemme. Era ancora notte. La Santissima Vergine indossava quell'abito gialliccio ricevuto dai sacerdoti per la prima fase d iniziazione, e si era avvolta nel suo gran velo che circondandole strettamente il corpo formava due rigonfiamenti in cui manteneva le braccia distese. Gioacchino conduceva l'asino dov'era seduta Maria Santissima, mentre si appoggiava ad un alto bastone alla cui sommità aveva un gran nodo di forma circolare come il classico bastone dei pellegrini. Anna lo precedeva di alcuni passi con la piccola Maria di Cleofa e una serva. Altre donne e ragazzi, tutti parenti, accompagnarono Anna per un tratto di cammino; poi, man mano, li vidi prendere la loro strada. Era con loro anche uno dei sacerdoti. Il piccolo corteo illuminava il tragitto tenendo le fiaccole accese. il chiarore delle fiamme si perdeva nello splendore della sacra Famiglia. Mi sembrò di camminare a fianco di Maria Santissima e dei fanciulli-profeti che spesso intonavano il salmo: Eructavit cor meum verbum; ed il nono: Deus deorum dominus locutus est, che dovevano essere cantati da due cori quando la fanciulla sarebbe entrata nel tempio. Quando si affacciò l'alba, la comitiva si fermò ai piedi di una collina, nei pressi di una fonte che dava vita ad un ruscelletto vicino ad un prato. In questo luogo i viaggiatori si riposarono presso un cespuglio di erbe balsamiche, che dopo raccolsero in alcuni vasi. Mangiarono col pane della frutta o bacche che crescevano sulle vicine siepi. Frattanto i fanciulli-profeti erano scomparsi dalla mia vista interiore. Compresi però che la piccola Vergine continuava a vederli con la fantasia propria di tutti i fanciulli, o come alcuni casi di adulti che vedono comparire le immagini dei Santi e delle Sante senza che siano visibili agli altri. il gruppo entrò in una casa isolata nella campagna, abitata dai parenti che accolsero i viaggiatori affettuosamente, offrendo loro cordiale accoglienza e rinfreschi. La piccola Maria di Cleofa fu rimandata indietro alla sua abitazione; non ne conosco il motivo. Dopo poco i viaggiatori ripresero il faticoso cammino sui monti e attraverso le valli nebbiose e ingombre di vapore, dove non si conserva traccia alcuna di vegetazione, al di fuori di alcuni rari luoghi su cui splende la luce del sole. Essi tennero durante il viaggio la stessa direzione che avrà Gesù tempo dopo, quando nel settembre del suo trentesimo anno partirà da Nazareth alla volta di Betania per farsi battezzare da Giovanni. Sempre la stessa direzione terrà anche la Sacra Famiglia nella fuga da Nazareth verso l'Egitto. Questo tragitto è disseminato da numerosi paesi sparsi nella vastità del paesaggio. La Famiglia si riposò a Nazara, un piccolo villaggio fra Massaloth ed una città posta sopra un alto monte. Questa fu la prima tappa. La città aveva mancanza d'acqua e perciò gli abitanti erano costretti a portarla dalla pianura con delle vasche legate da funi. L'ospizio dove i viaggiatori chiesero alloggio era posto ai piedi del monte.
Il 4 novembre 1821 Suor Emmerick proseguì il suo raccontò.
Questa sera vidi giungere ad una locanda non molto distante da Gerusalemme Gioacchino, Anna e la Beata Vergine Maria, erano preceduti da un'ancella e dal servo. Quest'albergo era solito ospitare i mandriani che conducevano al tempio le offerte sacrificali di Gioacchino. Vidi Maria Santissima dormire insieme con la madre. In questo giorno fui tanto occupata nel pensare alle anime infelici dei peccatori che dimenticai molte cose relative al viaggio di Maria.
Il 5 novembre 1821, Anna Caterina disse:
"Questa sera ho veduto i santi Viaggiatori giungere nella città di Bethoron che si trova vicinissima a Gerusalemme. La città sorge ai piedi di un monte. Prima di arrivarvi attraversarono un fiume che sbocca in mare, in vicinanza di un paese dove Pietro predicherà poco dopo la discesa dello Spirito Santo. Questa città è a sei ore di cammino da Gerusalemme. Bethoron è abitata da leviti; nei suoi dintorni vegetano rigogliose viti e piante da frutta. La santa Famiglia fu ospitata da amici; il padrone era un maestro che teneva nella sua casa una scuola di leviti. Fu grande il mio stupore nel veder qui riuniti nuovamente tutti i parenti di Anna e molte di quelle donne partite da Nazareth, Sephoris e Zabulon; essi, dopo aver assistito all'esame della Santa Vergine, si erano affrettati per vie più brevi a raggiungere Gerusalemme per preannunciarvi e prepararvi l'arrivo della santa Famiglia. Vidi pure la sorella maggiore della Madonna con Maria di Cleofa, partite da Sephoris, altre persone e numerosi fanciulli. Maria fu fatta sedere su una specie di trono e venne interrogata dal maestro della scuola e da altri astanti su diversi argomenti, dopo di che le posero una corona sul capo. Ascoltai che discorrevano anche di un'altra fanciulla molto savia di nome Susanna, che poi sarà tra le pie donne che seguiranno il Redentore. Questa ragazza aveva lasciato il tempio proprio in quei giorni per ritornare dai suoi genitori, Maria Santissima l'avrebbe sostituita coprendo il numero ammesso delle fanciulle. Susanna aveva lasciato il tempio all'età di quindici anni, aveva circa dodici anni più di Maria; era entrata nel tempio come Anna all'età di cinque anni. La Santa Vergine si sentiva molto felice di trovarsi così vicina al tempio. Suo padre piangeva e se la stringeva al petto continuando a dire: "Oh! Figlia mia, forse non ti rivedrò più". Frattanto il banchetto era pronto e tutti presero posto, vidi la piccola Maria che correva per la sala e spesso cingeva al collo sua madre con le sue deliziose manine".
Il 6 novembre Anna Caterina comunicò il seguito delle sue visioni:
"La santa Famiglia riparti per Gerusalemme, muovendo da Bethoron. Ad essa si associarono i parenti con i rispettivi figli, portando con loro i doni per Maria, vestiti e frutta. Mi sembrò che in quei giorni si svolgesse a Gerusalemme una grande festa. Nel viaggio non passarono né da Ussen Scheera e neppure da Gofria, bensì nelle vicinanze di questi luoghi".
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