venerdì 28 febbraio 2020

“Signore, insegnaci a pregare!”



Raccolta di preghiere della Serva di Dio LUISA  PICCARRETA 


Diversi modi di fondersi nella Divina Volontà

Molte volte nei miei scritti dico: “Mi stavo fondendo nel Santo Volere Divino”, e non mi  spiego più... Ora, costretta dall’ubbidienza, dico quello che mi succede in questa fusione nel  Divin Volere.  
Mentre in questo mi fondo, innanzi alla mia mente si presenta un vuoto immenso, tutto di  luce, in cui non si trova né dove arriva l’altezza, né dove giunge la profondità, né i confini di  destra né di sinistra, né quello dinnanzi, né quello opposto... In mezzo a questa immensità, in un  punto altissimo, mi sembra di vedere la Divinità, oppure le Tre Divine Persone che mi  aspettano; ma questo sempre mentalmente. E non so come, una piccola bambina esce da me,  ma sono io stessa; forse è la piccola anima mia...; ma è commovente vedere questa piccola  bambina mettersi in via in questo vuoto immenso, tutta sola, (che) cammina timida, in punta di  piedi, con gli occhi sempre rivolti dove scorge le Tre Divine Persone, perché teme che se  abbassa lo sguardo in quel vuoto immenso, non sa a qual punto deve andare a finire. Tutta la  sua forza è in quello sguardo fisso in alto, che essendo ricambiata con lo sguardo dell’Altezza  Suprema, prende forza nel cammino... Ora, mentre la piccolina giunge innanzi a Loro, si  sprofonda con la faccia nel vuoto per adorare la Maestà Divina; ma una mano delle Divine  Persone rialza la piccola bambina e le dicono: “La figlia nostra, la piccola Figlia della nostra  Volontà: vieni nelle nostre braccia”... Ed essa, nel sentir ciò, si mette in festa e mette in festa le  Tre Divine Persone, che compiacendosi di lei aspettano il disimpegno del suo ufficio, da Loro  affidatole. Ed essa, con grazia propria di bambina, dice: “Vengo ad adorarvi, a benedirvi, a  ringraziarvi per tutti; vengo a legare al vostro Trono tutte le volontà umane di tutte le generazioni, dal primo all’ultimo uomo, affinché tutti riconoscano la vostra Volontà Suprema,  L’adorino, L’amino e Le diano vita nelle anime loro”. 
Poi ha soggiunto: “O Maestà Suprema, in questo vuoto immenso ci sono tutte queste  creature, ed io voglio prenderle tutte per metterle nel vostro Santo Volere, affinché tutte ritornino  al principio da dove sono uscite, cioè alla vostra Volontà. Perciò sono venuta nelle vostre braccia  paterne, per portarvi tutti i vostri figli e miei fratelli e legarli tutti con la vostra Volontà; ed io, a  nome di tutti e per tutti, voglio ripararvi e darvi l’omaggio, la gloria, come se tutti avessero fatto  la vostra SS. Volontà. Ma deh, Vi prego, che più non ci sia separazione tra Volontà Divina e  umana! È una piccola bambina che ciò Vi chiede e ai piccoli so che Voi non sapete negar nulla”... 
Ma chi può dire tutto ciò (che) feci e dissi? Sarei troppo lunga, oltre che mi mancano i  vocaboli di ciò che dico innanzi all’Altezza Suprema. Mi sembra che qui nel basso mondo non si  usa quel linguaggio di quel vuoto immenso. 
Altre volte, poi, mentre mi fondo nel Divin Volere e quel vuoto immenso si fa avanti alla mia  mente, giro per tutte le cose create e vi imprimo un «Ti amo» per quella Maestà Suprema, come  se io volessi riempire tutta l’atmosfera di tanti «Ti amo», per ricambiare l’Amore Supremo di  tanto amore verso le creature; anzi, giro per ogni pensiero di creatura e v’imprimo il mio «Ti  amo»; per ogni sguardo e vi lascio il mio «Ti amo»; per ogni bocca e ad ogni parola vi suggello il  mio «Ti amo»; per ogni palpito, opera e passo e li copro col mio «Ti amo», che dirigo al mio  Dio...; scendo fin laggiù nel mare, nel fondo dell’oceano, e ogni guizzo di pesce, ogni goccia  d'acqua, li voglio riempire del mio «Ti amo». Onde dopo che dappertutto ha operato, come se  avesse seminato il suo «Ti amo», la piccola bambina si porta innanzi alla Maestà Divina e, come  se volesse farle una grata sorpresa. Le dice: “Mio Creatore e Padre mio, mio Gesù e mio Eterno  Amore: guardate tutte le cose e da parte di tutte le creature sentite che Vi dicono che Vi amano.  Dovunque c’è il «Ti amo» per Voi; Cielo e terra ne sono pieni: e dunque, Voi ora non concederete alla piccola piccina che la vostra Volontà scenda in mezzo alle creature, si faccia conoscere,  faccia pace con la volontà umana e, prendendo il suo giusto dominio, il suo posto d'onore, nessuna creatura faccia più la sua volontà, ma sempre la Vostra?” 
Altre volte poi, mentre mi fondo nel Divin Volere, voglio dolermi di tutte le offese fatte al  mio Dio e riprendo il mio giro in quel vuoto immenso, per trovare tutto il dolore che il mio Gesù  ebbe per tutti i peccati; lo faccio mio e giro ovunque, nei luoghi più reconditi e segreti, nei  luoghi pubblici, su tutti gli atti umani cattivi, per dolermi per tutte le offese...; e per ciascun  peccato mi sento che vorrei gridare in ogni moto di tutto il Creato, raccogliendo in me tutto il  dolore di tutte le colpe: “Perdono, perdono”. Non c’è offesa (a) Dio, sia pure la più lieve, (di cui)  io non mi dolga e chieda perdono. E per fare che tutti sentano questo mio implorare perdono  per tutti i peccati. lo imprimo nel rumoreggiare del tuono, affinché tuoni in tutti i cuori il dolore  di aver offeso il mio Dio; “Perdono!”, nello scoppio della folgore; doloroso pentimento nel sibilo  del vento, che gridasse a tutti “pentimento e invocazione di perdono!”; e nel tintinnio delle  campane, “dolore e perdono!”; insomma, così in tutto. E poi porto al mio Dio il dolore di tutti ed  imploro perdono per tutti e dico: “Gran Dio, fate scendere la vostra Volontà sulla terra, affinché  il peccato non abbia più luogo! È la sola volontà umana che produce tante offese, che pare che  allaga la terra di peccati; la vostra Volontà sarà la distruggitrice di tutti i mali. Perciò, Vi prego,  contentate la piccola Figlia della vostra Volontà, che non vuole altro (se non) che la vostra  Volontà sia conosciuta e amata e regni in tutti i cuori”. 
Ricordo che un giorno stavo fondendomi nel Santo Volere Divino ed io guardavo il cielo, che  pioveva a dirotto, e sentivo un piacere nel vedere scendere l’acqua sulla terra; ed il mio dolce  Gesù, movendosi nel mio interno, con amore e tenerezza indicibile mi diceva: “Figlia mia, in  quelle gocce d’acqua che vedi scendere dal Cielo c’è la mia Volontà. Essa corre rapidamente  insieme con l’acqua; si parte per dissetare le creature, per scendere nelle viscere umane (e) nelle  loro vene, per rinfrescarle e costituirsi vita delle creature e portar loro il mio bacio, il mio Amore.  Si parte per annaffiare la terra, per fecondarla e preparare il cibo alle mie creature; si parte per  tanti altri bisogni delle stesse... La mia Volontà vuole aver vita in tutte le cose create, per dare  Vita celeste e naturale a tutte le creature. Ma essa, mentre va come in festa, piena d’Amore verso  tutti, non riceve l'adeguato
ricambio e resta come digiuna da parte delle creature. Figlia mia, la  tua volontà fusa nella Mia corre pure in quell’acqua che piove dal cielo, come insieme a Me  dovunque essa va; non lasciarla sola e dalle il ricambio del tuo amore e della tua gratitudine per  tutti”.  (Vol. 17°, 10.05.1925). 

di D. Pablo Martín

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