venerdì 15 maggio 2020

AVVERTIMENTO



L‟Avvertimento fornirà la prova che Dio esiste. 

Mia cara figlia prediletta abbi forza ora, avendo sopportato le peggiori prove finora, ti muoverai per comunicare le Mie urgenti suppliche per il mondo intero. 

Essi, i Miei amati figli, hanno bisogno di sapere che presto quando verrò, saranno faccia a faccia di fronte a Me. Quanto desidero mostrare loro che davvero esisto e quanto aspetto la gioia sui loro volti quando testimonieranno il Mio amore e la Mia misericordia. 

Molti dei Miei figli cadranno e piangeranno lacrime di sollievo. Lacrime di gioia e felicità. Lacrime di stupore e amore. Poiché, infine, da quel momento sarà possibile vivere una nuova vita in cui tutti seguiranno la verità dei Miei insegnamenti. 

I Miei figli non comprenderanno il significato di questo Grande Atto di Misericordia, il più grande dono mai elargito all‟umanità dalla Mia Crocifissione. Sarà attraverso questo dono dell‟Avvertimento che gli occhi degli uomini si apriranno finalmente alla verità della loro intera esistenza su questa terra e oltre. 

Coloro che vivono oggi in questo mondo devono comprendere quanto siano privilegiati di avere la prova dell‟esistenza di Dio, il Padre Eterno, e di Me, suo Figlio diletto, anche se questo è oltre la vostra comprensione. 

Dopo L‟Avvertimento non ritornate ai vostri vecchi modi. 

Esorto tutti voi a non ritornate ai vecchi modi, quando vedrete la Mia presenza e vi sarà mostrato come il peccato non solo offende me ma vi spinge verso il basso nella via per l‟inferno. 

Il periodo dopo L‟Avvertimento è cruciale per la pace nel mondo e per la vostra salvezza. Non rifiutate questo dono. Afferratelo con entrambe le braccia. Lasciate che L‟Avvertimento vi porti a Me come un tutt‟uno. Se lo farete e pregherete per avere consiglio, sarete ricompensati con il nuovo Paradiso sulla Terra, dove non vi mancherà niente. 

Rallegratevi. Ascoltatemi. Prestate attenzione al Mio messaggio e lasciate che il Mio amore vi avvolga verso il Mio glorioso regno. 

Vi amo tutti. La prossima volta che percepite una pugnalata d‟amore nel vostro cuore per un altro essere, ricordate che questo dono viene da Me. Senza amore non c‟è vita. 

Il vostro divino Re della Misericordia, 

Gesù Cristo, 

Figlio di Dio, il Padre Eterno. 

22 Giugno 2011

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO



Con la pienezza del Sangue

Si entra nella pienezza della luce di Dio con la pienezza della grazia. Ma la pienezza della grazia non fu concessa che alla Vergine.
Si entra nella pienezza della vita e dell'amore di Dio con la pienezza del Sangue. Esso è dato senza misura a tutti. O Mistero di misericordia, o mistero di sovrabbondanza spirituale!
L'anima, riconquistata da Gesù a prezzo di Sangue, è come una fortezza circondata da un fiume regale. Guai se essa lo calpesta per ritornare nel mondo! Vi attinga invece per salire alla mistica torre della santità, donde può contemplare le superne visioni della luce, della pace e della misericordia del Sangue. q. 14 

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO

La santità sacerdotale



La filosofia e la teologia

Dopo aver sviluppato la vita interiore durante l’anno di spiritualità, il seminarista si dedica soprattutto, per due anni, alla filosofia. Poi tre anni di teologia tendono a costruire in lui la saggezza cristiana. Oltre alla formazione dell’intelligenza tramite questo sapere soprannaturale, la volontà del giovane chierico è fortificata dalla vita di comunità, che non è altro che una vita di fede e carità. Mons. Lefebvre invita i seminaristi a sintetizzare i loro studi con uno sguardo contemplativo su Nostro Signore e sul Santo Sacrificio della Messa, e a dare a Nostro Signore tutto il posto che merita nella loro vita imitando le Sue virtù.

Nostro Signore al centro degli studi


Cosa può caratterizzare l’atmosfera del seminario? E’ lo spirito di adorazione, lo spirito di dipendenza. Un vero seminario ci dà un’idea di cosa sia il Cielo, in adorazione, davanti a Dio, davanti a Nostro Signore Gesù Cristo che è Dio. L’atmosfera del seminario ci porta a quell’obbedienza dello spirito, della volontà, del cuore, a quella docilità che consente ai nostri spiriti di ricevere la verità di Nostro Signore Gesù Cristo57.

Per sei anni, i seminaristi studiano la scienza di Nostro Signore Gesù Cristo, “il mistero di Cristo” di cui parla così spesso san Paolo, con il desiderio di comunicarlo58. Che si tratti di filosofia, di teologia, di diritto canonico, di liturgia, tutto è riconducibile a Nostro Signore Gesù Cristo. E’ Lui al centro di tutti gli studi del seminario59.

Gli anni di seminario sono forse un po’ lunghi per i seminaristi. Molti potrebbero desiderare di abbreviarli per arrivare più in fretta all’ordinazione sacerdotale. Tuttavia devono sapere che sono loro profondamente utili. Hanno bisogno di meditare la Sacra Scrittura. Hanno bisogno di conoscere la Rivelazione fatta alle nazioni, “la Luce che deve dissipare le tenebre delle nazioni” (Lc 2,32), come dice il vecchio Simeone, e di approfondire le verità che Gesù è venuto ad insegnarci, e sei anni non sono troppi per prepararsi a predicare Nostro Signore Gesù Cristo60.

Per tutta la durata del seminario, i seminaristi riflettono su cosa sia l’eternità in confronto al tempo, su cosa sia lo spirito in confronto alla materia, in definitiva su cosa sia Dio in confronto alle povere creature che siamo. Riflettono, come diceva così bene la grande santa Caterina da Siena, “ su Colui che è tutto, e su colui che non è niente61”.

Nostro Signore è il nostro tutto e noi, noi non siamo niente perché siamo solo delle creature, e delle creature peccatrici. I seminaristi contemplano il grande amore di Nostro Signore Gesù Cristo per loro, questo amore immenso che li prepara a ricevere il dono del sacerdozio grazie alla sua Croce, al suo Sangue che li ha riscattati ed è stato dato loro con il battesimo, con tutti i sacramenti che hanno ricevuto, grazie immense!

Nella solitudine del seminario ed anche, direi, in mezzo al mondo, ma separati dal mondo, riflettono su queste cose perché la luce scenda su di loro. E questa luce, che cos’è se non Nostro Signore Gesù Cristo stesso? “Io sono la Luce del mondo” (Gv 8,12), dice Nostro Signore Gesù Cristo. Egli è “la Luce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo” (Gv 1,9), san Giovanni lo dice nel suo prologo.

 Anche San Luigi Maria Grignion de Monfort ha detto delle parole molto semplici , ma così suggestive: “Colui che conosce Nostro Signore Gesù Cristo sa tutto, anche se non sa nient’altro”. In compenso, dice, “colui che non conosce Nostro Signore Gesù Cristo, anche se conosce tutte le altre cose, non sa niente62. I seminaristi, da parte loro, fanno di tutto per conoscere Gesù Cristo, per amarLo, per servirLo. E’ la loro consolazione, la loro felicità, la loro gioia63.

San Paolo cerca questa “scienza del mistero di Nostro Signore Gesù Cristo”. Domanda perfino ai suoi fedeli di pregare per lui: “Pregate per noi affinché il Signore ci dia la possibilità di parlare, di predicare il mistero di Cristo e che io lo manifesti come bisogna parlarne” (Col 4, 3-4). E’ certo che san Paolo era come ossessionato dal mistero di Nostro Signore Gesù Cristo, lui che ha avuto il vantaggio di essere non solo convertito da Nostro Signore stesso, ma anche istruito direttamente da Lui. E’ lui a dirlo. Durante gli anni che ha trascorso nel deserto, “la rivelazione gli è stata data da Nostro Signore stesso” (Gal 1, 12; Ef 3, 3). Perciò ha questo desiderio di comunicare agli altri il mistero di Cristo. Bisogna dunque tentare di comprendere meglio chi sia Nostro Signore e, a questo proposito, c’è un pericolo nel considerarLo soprattutto come uomo trascurando di considerarLo come Dio. Gesù Cristo è Dio. Di conseguenza, conoscere il vero Dio, è conoscere Nostro Signore Gesù Cristo. Non si dovrebbero separare. Il Verbo di Dio ha assunto un corpo ed un’anima simile ai nostri, ed è venuto tra noi, ma non c’è disuguaglianza nelle persone divine. Nostro Signore quindi è pienamente Dio. Certo, è un grande mistero! Ed è pericoloso fare questa distinzione tra Dio e Gesù Cristo. D’altra parte, questo mistero, lo dobbiamo studiare con devozione, con pietà, per attaccarci di più a Nostro Signore Gesù Cristo e vedere quali siano le relazioni che dobbiamo avere con Lui e quelle che Egli vuole mantenere con noi. E’ soprattutto questo che interessa. Che cosa si aspetta Nostro Signore da noi? Che cosa vuole fare di noi Dio, in definitiva, grazie a Nostro Signore Gesù Cristo, poiché è da Lui che riceviamo ogni grazia64?

Mons. Marcel Lefebvre

ALLA SCUOLA DELL'AMORE



La nostra maternità

Questo testo, se si applica direttamente alla Vergine, indirettamente si applica ad ogni anima. Se Maria santissima è la Madre di Dio, questo non toglie che ciascuna anima sia partecipe di una divina maternità. È uno dei temi fondamentali della spiritualità cristiana, questa partecipazione alla maternità di Maria. In noi tutti il Cristo deve nascere, in noi tutti deve crescere e da noi tutti deve essere in qualche modo partorito e donato al mondo; e noi tutti dobbiamo imparare dalla lettura che abbiamo ascoltato stamane quello che importa questa maternità divina.
Che cosa dobbiamo vivere, perché possiamo partecipare a questo mistero? Certo, prima di tutto si impone la scelta di Dio. È Dio che sceglie, è Dio che elegge; fin dall'eternità ha eletto la Vergine pura per essere concepito nel suo seno e nascere da lei, ma l'elezione di ciascuno di noi non è meno vera della elezione di Maria. Certo, l'elezione di Maria è singolarissima, ma ciò non toglie che Dio ami anche noi, che abbia scelto anche noi fin dall'eternità. Una vocazione divina ci ha fatto suoi figli fin dalla nascita, e una volta battezzati, e una volta fatti figli di Dio, crescendo abbiamo ascoltato la sua Parola che ci invitava a una particolarissima unione con lui, ci invitava a vivere più intensamente la nostra vocazione cristiana chiamandoci alla divina intimità.

don Divo Barsotti

MONDO NUOVO PROFETIZZATO



La sete della sorgente.

Un mattino, steso sul mio letto, aspettavo che la sveglia mi desse il segnale dell’alzata, e guardavo il soffitto. Mi sforzavo di trovare la risposta a una domanda che di nascosto si era introdotta nella mia mente, rimanendovi come impigliata. Volevo sbarazzarmene, ma più cercavo la risposta che mi soddisfacesse, e meno la trovavo. La domanda era: «Se una sorgente fosse assetata, quale sarebbe il  suo modo di bere? Cosa farebbe per spegnere la sua sete? ... »

Stanco di cercare, e avendo quasi esaurito il mio tempo di far niente, dico al mio Angelo che se non fa nulla per aiutarmi io metto la faccenda nel dimenticatoio . Allora l’Angelo mi dice: «Ti chiedi se le sorgenti d’acqua possono aver sete?  Sì, lo possono. Ti chiedi se anche loro hanno un modo per spegnere la loro sete?  Sì, ce l’hanno! Si dissetano dando da bere agli altri. Più acqua danno, meglio  stanno. »

A primo colpo la risposta quasi “banale” del mio Angelo mi ha fatto pensare al signor Lapalisse. Ma non ho voluto respingerla, e questo le ha dato il tempo di penetrare nella più profonda parte di me stesso, facendomi realizzare che tutti i  papà di famiglia sono come delle sorgenti. Io stesso, come tale, per sentirmi soddisfatto, cioè “dissetato”, avevo bisogno di sapere che la mia figliolanza ave va “bevuto sufficientemente della mia acqua”. Questo mi permetteva di dire che la mia paternità era stata loro di profitto. [140] Allora l’Angelo ha aggiunto:

 «Il Padre che avete in Cielo è il primo Papà del mondo. Anche lui “soffre” se vede che l’uomo trascura o rifiuta le sue ricchezze. E questo, ai vostri giorni, si verifica spesso. La Madre che avete in Cielo, pure lei “soffre” se vede che trascurate o rifiutate l’acqua che vi offre nei tempi di siccità che sono proprio  i vostri, quelli di oggi. Essa è mamma, la prima di tutte, e sapendo delle vostre presenti condizioni di vita fa mille sforzi per portarvi da “bere” e da “mangiare”. È presente sulla terra un po’ ovunque tramite centinaia di apparizioni e di locuzioni. Malgrado ciò essa trova che deperite a vista d’occhio. Ce ne sono tra voi che muoiono di sete con a fianco un secchio d’acqua, pieno fino all’orlo.  Sono i messaggi, i consigli, gli avvertimenti che ella vi dà, sono le raccomandazioni che ella vi fa, ripetendole più volte nell’ardente speranza di essere tenuta in conto, proprio come fanno le mamme della terra. La vita che vi è offerta  dall’ alto la potete rifiutare, è vero. Ma perché rifiutarla? Perché lasciarvi morire mentre invece vi si offre di vivere? Se voi bevete l’acqua che vi viene offerta, e offerta in tutti i modi possibili, oltre a spegnere la vostra sete spegnereste anche quella del Cielo. È Dio Padre che vi manda quest’acqua. »

Con queste parole scoprivo che non ero l’unico della terra a soffrire di questa  “sete” paterna. E poi, la stessa grande “sete” ce l’aveva anche Dio, che è il Padre di tutti noi, e ce l’aveva anche la Madonna, che è nostra Madre. Un senso di  sicurezza mi ha invaso nel vedere che Dio conosceva il tema dell’eredità patrimoniale ancora prima di me, e molto meglio di me. Mi rendevo conto che il sentimento istintivo che spinge un genitore a trasmettere ai figli il massimo della ricchezza patrimoniale, cominciando con quella spirituale della Fede, [141] è cosa  naturale, voluta da Dio, e che nei limiti da Lui prescritti essa può considerarsi una virtù. Le mie apprensioni cedevano il passo alla fiducia.

Qui la mia sveglia ha suonato, lasciandomi appena il tempo di ringraziare il mio  Angelo con due parole veloci.

di: Johannes De Parvulis

Spirito Santo



Spirito Santo, che conosci i segreti di Dio, illumina la mia mente, orienta le mie scelte:  non ciò che piace a me, ma ciò che vuoi tu;
non ciò che è buono per me, ma per gli altri; non ciò che è facile, ma ciò che costa;
non ciò che mi appaga, 
ma ciò che mi arricchisce;
non ciò che è utile, ma ciò che è necessario; non il vantaggio materiale, 
ma la mia santità.

La più grande vergogna è che dopo il Concilio Vaticano II hanno obbedito ai loro vescovi e non a Me, il loro Salvatore e Redentore di tutta l'umanità.



26 aprile 2020 

 Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. 

Io, il Padre Celeste, parlo ora e in questo momento attraverso il Mio strumento volenteroso, obbediente e umile e la figlia Anna, che è completamente nella Mia Volontà e ripete solo le parole che vengono da Me. 

amato piccolo gregge, amati seguaci e amati credenti da vicino e da lontano Io, il Padre Celeste, oggi vi do alcune informazioni per dirvi di cambiare le vostre abitudini. Spesso si va fuori strada e non lo si sente nemmeno. 

Miei amati figli, io sono il Buon Pastore, conosco le Mie pecore e le pecore conoscono Me. Ascoltano la Mia voce perché Mi conoscono, che sono il Buon Pastore. Ho ancora pecore in un altro ovile che non ascoltano la Mia voce. Anche queste pecore voglio portare al pascolo giusto. 

Finora questi pastori non hanno ascoltato la Mia voce, anche se li ho chiamati per anni. Questi li voglio salvare perché li amo molto.  Se conosceste i Miei amati figli quanto è grande il mio desiderio per questi chiamati pastori. 

Ho dato loro così tanti talenti e, in aggiunta, tante grazie. 

Solo loro hanno il compito di potermi trasformare nelle loro mani. perché ogni giorno mi disonorano nelle loro chiese moderniste sui loro tavoli da macinazione Inoltre, lasciano che i laici distribuiscano la Comunione in aggiunta. Che grande offesa alla Mia disgrazia. 

La più grande vergogna è che dopo il Concilio Vaticano II hanno obbedito ai loro vescovi e non a Me, il loro Salvatore e Redentore di tutta l'umanità. 

Miei amati figli di sacerdoti, vi esorto ancora una volta oggi, nel giorno del Buon Pastore, a lasciare queste chiese e questi tavoli da macinazione e a tornare alla tradizione. Onorami e torna indietro. Celebrare le Sante Messe del Sacrificio solo su un altare di sacrificio rivolto a Me, al Tabernacolo e non al popolo come prima. Allora sentirete che il mio amore estremamente grande entrerà in voi. Diventerete una cosa sola con me. Riesci a immaginare la grazia che entrerà nel tuo cuore? Pentitevi dei vostri peccati con tutto il cuore, affinché non vi siano più sensi di colpa. 

Non riuscite a immaginare che questo coronavirus sia un debito verso tutta l'umanità che deve essere espiato? perché ho nominato, da tempo, molte anime espiatrici pronte ad assumersi le sofferenze più gravi? non si lamentano perché la loro preoccupazione è quella di alleviare le mie sofferenze Prendono su di sé le calunnie, le derisioni e anche le bestemmie. Per anni sono stati i miei preferiti che ascoltano le mie parole. Niente è troppo per loro. 

Miei amati figli di sacerdoti, ringraziate queste anime che portano la vostra colpa e continuano ad essere disposti a non arrendersi. 

Lei ha portato la Chiesa cattolica sull'orlo della rovina e ancora oggi non se ne pente. Continuate su questa strada e non tornate indietro. Che sofferenza per queste anime espiatrici. 

Ha fatto voto di obbedienza solo ai suoi vescovi?  No, con questa promessa nell'ora della consacrazione hai fatto voto di obbedienza a Me sopra ogni altra cosa. Purtroppo l'avete dimenticato. Il Pastore supremo, il Pastore di tutta la Chiesa cattolica mondiale, è un'eresia. Non lo riconoscete nemmeno. Si segue la credenza erronea e si nuota via nella corrente del tempo. Non sentite che è vostro compito guidare le anime che si sono allontanate dalla vera fede verso la giusta direzione. 

Perché non seguite questo mio desiderio e la mia volontà?  Non ti ho sempre dato il mio amore? È un amore che consuma, che vuole sempre e comunque donarsi. Essa si manifesta soprattutto nella Santa Trasformazione. 

Non posso darti un amore più grande. Rimanete nel mio amore e vi attirerò a Me con una violenza che non potete immaginare. Venite al cibo della Mia anima, vi ristorerò. Non abbandonate la vera obbedienza. 

 Il mio amore è sconfinato e non finirà mai Perché non vieni al mio tavolo da macinazione? È una tavola di sacrificio. Voi siete i Miei amati sacerdoti del sacrificio. Avete dimenticato i sacrifici?  O è troppo per voi fare questi sacrifici necessari? 

Guardate ai Miei messaggeri. Fanno i sacrifici più grandi e vi danno il buon esempio. Non smetteranno mai di voler fare sacrifici. Il loro unico desiderio è quello di darMi piacere il loro Salvatore. 

Oggi è un momento di crisi.  Si può superare solo se si fa il proprio lavoro al meglio.  Senza la preghiera e la vera conversione, questo tempo non può essere superato.  Il Rosario vi aiuterà se lo reciterete ogni giorno. La tua Madre Celeste sarà al tuo fianco. Consacratevi al Suo Cuore Immacolato.

Ti ho dato questa madre per aiutarti. 

Purtroppo avete bandito questa Madre Celeste dalle chiese moderniste. Adoratela di nuovo ai vostri altari e celebrate le vostre feste come merita. Allora scoprirete che la pace e la gioia torneranno nei vostri cuori. 

Domani inizia la mascherata per tutti voi. Nascondete il vostro volto e non dovete mostrare i vostri sentimenti. Non vedete che vi stanno ingannando e che vi stanno mentendo? Questo non può essere vero. Questo virus non può essere combattuto da questo. Si respira l'aria malsana che altrimenti si esala.  La tua mente te lo dice già. Siete stati ingannati e dovete obbedire. Altrimenti sarete puniti. 

Perché non afferrate ancora la cannuccia che vi ho lanciato da tempo? Ma ti allontani ancora da me. L'apostasia è in aumento. 

Ti stanno togliendo la libertà di religione. La Pasqua ti è già stata portata via e tu sei rimasto in silenzio. Che cosa sacrificherai ancora per la tua fede? Vogliono toglierti tutte le libertà che ti spettano secondo il Codice Civile. Segui l'obbedienza cieca e non ti rendi conto che vogliono portarti via ciò che per te è più prezioso. La cosa più preziosa della tua vita è la fede. Si può perdere tutto. Ma se ti viene tolta la vera fede, la tua vita non ha valore. 

Perché ci sono così tanti tentativi di suicidio oggi?  La gente cerca il calore e la vicinanza di una persona e non lo trova. Oggi le persone si spostano a due metri di distanza per proteggersi da questo virus. Anche la tua anima è protetta? È vietato avere contatti con il proprio vicino. Sentite ora quello che vogliono realizzare con voi? Non dovreste essere in grado di scambiare informazioni o di essere utili. 

Tutto serve allo scopo di essere estranei nel proprio paese. Vogliono distruggere il vostro Paese tedesco e anche la vostra vera fede. 

È una guerra fredda e voi non siete all'altezza. 

Io sono il sovrano del mondo intero, perché ho messo questo bel mondo ai tuoi piedi per farti piacere. Cosa è stato fatto finora con la natura? E cosa si fa oggi con le persone che mi amano? Si toglie loro la libertà e si distrugge la loro anima. 

Questi appassiscono perché nessun sacerdote è disposto a guidarli. Si ritirano nelle loro case senza preoccuparsi del Rosario e senza mettere la preghiera al primo posto. La quarantena e il divieto di contatto vengono in loro aiuto. Dov'è la cura pastorale? Hanno promesso di sacrificare la loro vita per Me, se necessario. In questo tempo di crisi quasi tutti i sacerdoti hanno fallito miseramente.

Vorrei tornare a occupare il primo posto nella loro vita. Miei amati figli, pregate, sacrificate ed espiare per loro, affinché finalmente vogliano pentirsi. 

È giunto il momento della maturità. Io, il Padre amorevole, verrò nella Mia onnipotenza e onnipotenza. Guai a loro se dovessi dirgli: "Allontanati da me, non ti conosco".

Tu, Mio piccolissimo, nonostante la tua scarsa vista, hai scritto questo messaggio. Vi chiedo molto, perché il mondo è in un'oscurità crudele. Tu risplendi in questo mondo con la luce nel cuore e porti la luce di cui hanno disperatamente bisogno. Continua ad essere il mio strumento volenteroso e non indugiare. Lasciatevi guidare dal vostro Signore e Maestro. Auguro a voi i sacrifici più pesanti, perché questo include la missione mondiale. Sii coraggiosa, piccola mia, perché sei amata. 

Vi benedico ora con tutti gli angeli e i santi e con la vostra cara Madre e Regina Celeste e Regina del Rosario di Heroldsbach nella Trinità nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.  


Possa l'amore del vostro Padre Celeste spingervi avanti ed essere il vostro scopo nella vita.

Anne Mewis


HEBREW HALLELU HALLELU (Tehillim/Psalm 96) English


PIO IX



L'ultimo atto della tragedia

La violenta reazione della piazza romana e il giudizio apertamente negativo dei collaboratori più stretti come Corboli-Bussi nei confronti dell'allocuzione del 29 aprile, colpì dolorosamente Pio IX. Per riappacificare gli animi, il 1° maggio, il Pontefice pubblicò un proclama che, come scrive Pelczar, «può dirsi un vero gemito d'un cuore profondamente ferito» 88. Dopo aver ricordato con quanto affanno si era prodigato per esaudire le richieste del popolo, il Papa diceva: «E sarà questo il compenso che si aspettava un pontefice romano ai moltiplicati tratti dell'amor suo verso il popolo? Popule meus, quid feci tibi89.

Le parole accorate del Papa non commossero i rivoluzionari, che insistettero nella loro pretesa di avere un loro ministero, capeggiato dal conte Terenzio Mamiani 90. Il 4 maggio il Papa cedette; ma, prevedendo l'aggravarsi della situazione, domandò fin da allora asilo al governo di Napoli se fosse stato costretto ad abbandonare Roma.

Il governo appena formato non nascose il suo proposito di spingere lo Stato Pontificio alla guerra, alla quale il Papa si opponeva. A dar man forte al governo giunse Gioberti, rientrato in Italia dall'esilio il 29 aprile e quindi eletto deputato piemontese 91. Il 24 maggio l'abate è a Roma: visita tre volte Pio IX e lo esorta addirittura ad andare a Milano per incoronare Carlo Alberto con la Corona di Ferro 92. In agosto il sacerdote torinese riesce ad assumere la presidenza del Consiglio e a governare il Piemonte fino ai primi mesi del 1849, spingendolo verso la guerra. Il 3 agosto, a Torino, l'abate Rosmini è invitato a partecipare a una seduta del Consiglio dei Ministri in cui Gioberti e gli altri ministri premono perché egli si rechi a Roma «per eccitare il Papa alla guerra» 93. Rosmini declina questo incarico, ma accetta la missione di concordare una Lega fra il Papa e gli Stati italiani. Giunto a Roma il 15 agosto, con l'accordo del Pontefice, elabora assieme a mons. Corboli­Bussi il progetto di una Lega Politica che avrebbe dovuto nascere dall'accordo doganale concluso tra lo Stato Pontificio, la Sardegna e la Toscana.

I contrasti col Papa spingono Mamiani alle dimissioni. I governi si succedono rapidamente come i segretari di Stato 94. Mamiani è sostituito dal conte Edoardo Fabbri e quindi, su suggerimento di Rosmini, dal conte Pellegrino Rossi 95. Come Mamiani e Fabbri, anche Rossi è un antico cospiratore, elevato agli onori di ambasciatore e Pari di Francia 96. Nell'autunno di quel tempestoso 1848 egli compie l'ultimo disperato tentativo di salvare la "via cattolica" alla Rivoluzione. La sua morte viene però decretata dalle società segrete come quella di un traditore.

La mattina del 15 novembre i deputati arrivano alla spicciolata alla Cancelleria. Pellegrino Rossi che si reca a pronunciare alla Camera il suo discorso programmatico, appena sceso di carrozza è circondato dalla folla e scannato con un colpo di pugnale all'aorta 97. Fu detto che il colpo fosse stato insegnato al suo uccisore, Luigi Brunetti, figlio di Ciceruacchio, in una sala anatomica dell'ospedale di San Giacomo 98. «Quest'uomo che un tempo era stato coinvolto nelle cospirazioni - scrisse Veuillot - amava veramente l'Italia. Comprendendo finalmente che la causa della libertà italiana era la causa stessa del Papato, ebbe la fortuna di perdere la sua vita per la verità, che a lungo egli aveva misconosciuto. L'assassino lo colpì sulla soglia del senato rivoluzionario, sotto gli occhi di duecento miserabili pretesi rappresentanti del popolo romano, gli uni complici, gli altri atterriti. Nessuno di quei vigliacchi si levò a scuotersi di dosso il sangue che cadeva sopra di loro» 99.

Durante la notte i facinorosi portano in trionfo, allume delle torce, il pugnale omicida, inneggiando a "Bruto secondo" e gridando davanti al palazzo dove piangono la vedova e i figli dell'ucciso: «Benedetta quella mano che il Rossi pugnalò» 100. Pietro Sterbini, mandante dell'assassinio, riunisce la sera del 15 novembre il "Club popolare" per stabilire il piano ulteriore della Rivoluzione. Viene deciso di organizzare, per il giorno seguente, una grande manifestazione per costringere il Papa ad esaudire i "voti del popolo" oppure a proclamare la Repubblica. La città è in preda all'anarchia, ma nessuno ha il coraggio di reagire apertamente. «Purtroppo - osserva Pelczar - si vide allora che i conservatori mancano per lo più di ardimento e son più disposti a soffrire che ad agire» 101.

Il 16 novembre una folla di alcune migliaia di persone, a cui si sono mescolati carabinieri pontifici e soldati della Guardia Civica, muove da Piazza del Popolo verso il Quirinale, capeggiata dallo Sterbini e dal principe di Canino che, brandendo la spada, va gridando: «Tenete duro, giovanotti, oggi è l'ultimo giorno dei preti» 102. Al grido di «Abbasso Pio IX! Viva la Repubblica!» la folla tumultuante giunge davanti al Quirinale, aprendo il fuoco sul cortile e sulle finestre. Mons. Palma, uno dei segretari del Papa, mentre si accosta ad una finestra cade mortalmente ferito alla testa. I dimostranti trascinano due cannoni con l'intenzione di sfondare il portone ed irrompere nel palazzo. In difesa di Pio IX, mestamente calmo, sono solo una settantina di Guardie Svizzere, circa venti carabinieri e sei ufficiali della Guardia Nobile. Ad essi si aggiungono però quasi tutti gli ambasciatori stranieri presenti a Roma (ma non i rappresentanti degli Stati italiani), decisi a far scudo al Papa con il loro corpo. Quando la deputazione del popolo giunge davanti al Pontefice, minacciandolo di morte se egli non avesse ceduto alle loro richieste, l'ambasciatore spagnolo Martinez de la Rosa, esclama indignato: «Signori, dite ai capi della sommossa che se vogliono eseguire i loro infami progetti, non giungeranno al Papa senza passare sul mio cadavere; ma gliene incoglierà male, che la vendetta della Spagna sarà tremenda» 103.

Pio IX, per evitare lo spargimento di sangue, cede alla richiesta di costituire un governo provvisorio, ma aggiunge solennemente rivolto agli ambasciatori: «Sappiano lor signori e sappia l'Europa e il mondo che io non prendo nemmeno di nome parte alcuna agli atti del nuovo governo, al quale mi considero assolutamente estraneo» 104.

Il 16 novembre fu insediato dunque il nuovo ministero rivoluzionario, presieduto dall'avvocato Galletti. Esso pubblicò immediatamente il suo programma in cui, fingendo di agire di accordo con il Papa, annunciava la convocazione di una Costituente per deliberare la Federazione Italiana. Il 18 novembre sul cielo di Roma apparve un'aurora boreale dal colorito rosso sanguigno. La turba che percorreva la città gridava che «anche il cielo di Roma è vestito di sangue e sangue chiede dei traditori della patria» 105

Roberto De Mattei

Siamo nel mese di Maggio che la Chiesa, nostra Madre, dedica alla Madre di Dio e con fede e amore ci rivolgiamo alla nostra Mamma Celeste!



Siamo nel mese di Maggio che la Chiesa, nostra Madre, dedica alla Madre di Dio e con fede e amore ci rivolgiamo alla nostra Mamma Celeste!

A te, o Maria, chiediamo di insegnarci a pregare, a saper sostare in silenzio ai piedi del Signore, perché Egli possa parlare ai nostri cuori! Portaci a capire che la preghiera è l’arma più potente per vincere il nemico; insegnaci l’arte della preghiera così come la insegnasti al bambino Gesù negli anni della sua infanzia a Nazareth!
Donaci spirito di preghiera, di ascolto, di riparazione per diventare anime capaci come tu le desideri!

Non stanchiamoci di chiederle d’insegnarci a pregare, perché avere lo spirito di preghiera è una cosa grande: pregare è bello e ci rende belli; pregare ci riconcilia con Dio e con i fratelli, ci restituisce la pace e ci fa strumenti di pace; ci dona gioia, leggerezza interiore, capacità di saper elevare lo sguardo in alto per dire con fede e amore:

A Te vengo, Signore e Tu donami di piacere a Te, donami di saper compiere il Tuo volere, di saperTi cercare e amare! Donami di darTi anime e fa’ che la riparazione diventi un contagio d’amore e con Te e in Te credere che le nostre pagliuzze, i nostri piccoli atti buoni, offerti al Padre, possano diventare quell’amore che sempre più forte spinga a gridare a Te per la Chiesa e per il mondo:


Mio Dio, Ti amo!
Abbi pietà di noi e del mondo intero!

Suor Lina

L’ALTARE DI GESÙ NON SARÀ PIÙ LO STESSO!



Maria Santissima:
Maria Santissima vi benedice e vi abbraccia al suo Cuore Immacolato e vi esorta a mettere il vostro piccolo cuore sul suo Cuore Immacolato. Consacratevi a Me affinché la tenebra sia dispersa.
State pronti con la fiamma della fede accesa.
State uniti nella preghiera.
Siate un cuor solo, un’anima sola.

Il tenebroso giorno giunge come pianificato.
L’altare di Gesù non sarà più lo stesso
perché al suo posto entrerà l’abominio.
L’Amore viene messo alla porta per dare spazio a Lucifero.

Figli miei, amate il vostro Gesù, consolatelo in queste ultime ore di agonia. Nessuno conosce né il giorno né l’ora ma sappiate che il Cielo è già alla sua discesa per intervenire a distruggere il Male.
L’ira di Dio sarà avvertita in tutto l’Universo perché il suo grido sarà di grandissimo dolore. Il suo Basta echeggerà nel suo immenso dolore.
Dio perde molti dei suoi figli, … quelli che si sono donati a Satana. Coloro che hanno rifiutato di ascoltare gli appelli di salvezza dettati dal Cielo.

Gesù:
Siete stati ingannati o uomini, siete caduti nella trappola del Demonio. Siete stati degli stolti! Vi siete fatti abbagliare dalle luci false, dalle leggi facili.
Avete creduto al Male rifiutando le Sacre Scritture! Avete accettato un vangelo capovolto, un vangelo che non Mi appartiene.

Figlioli, la Parola di Dio è una! E una sarà per sempre! Mai e poi mai sarà cambiata la Parola di Dio!
Avete sbagliato a fidarvi ciecamente delle novità che vi venivano offerte su un piatto d’argento … quello è stato l’inganno: … non tutto ciò che luccica è buono!
La Morte vi ha strappati a Me, nella vostra libertà avete accettato di scartare Me, la Pietra Angolare, per servire Lucifero.
Ah, che dolore! Che dolore Mi date, o uomini, ancora una volta vengo rinnegato e messo a morte.
Oh, voi, maledette vipere, voi che avete orchestrato questo piano diabolico, voi che avete servito Satana, state per accompagnarlo all’Inferno dove pianto e stridore di denti avrete in eterno.
Attenti!.Dio nella sua Onnipotenza conferma il suo intervento.
Amen!

Carbonia 13.05.2020

LE GRANDEZZE DI MARIA



IL FIGLIO DI DIO UMILIA SE STESSO IN QUESTO MISTERO.

Come in poco tempo si è accresciuto il dominio del Padre Eterno! Ecco il Figlio di Dio eccessivamente abbassato ed umiliato, ma Egli medesimo umiliò se stesso in tal modo, per la gloria del Padre suo: l'Apostolo ce lo rivela con queste parole: Exinanivit semetipsum, formam servi accipiens (Egli annichilò se medesimo prendendo la condizione di schiavo) e inoltre: Humiliavit semetipsum, factus obediens usque ad mortem, etc. (si umiliò facendosi obbediente sino alla morte - PHILP., II, 7 e 8). L'Apostolo in due parole ci rappresenta i due più grandi soggetti di umiliazione del Figlio di Dio: quello dell'Incarnazione con queste parole: Formam servi accipiens; quello della Croce in questi termini: Factus obbediens usquead mortem. Ma l'Apostolo ha cura di rivelarci the il Figlio di Dio, Lui medesimo, si umiliò in queste due grandi abbassamenti. Infatti, è da notare che, riguardo al primo dice: Exinanivit semetipsum, etc.; e riguardo all'altro: Humiliavit semetipsum, etc.

Notiamo bene questa verità che dall'Apostolo viene espressa con tanta cura e contempliamo il Figlio di Dio quando entra nello stato di questi abbassamenti. Egli, [89] scende dal Cielo dei cieli; viene su la terra, non dei viventi, ma dei morienti,; e viene a morirvi Lui pure; porta la somiglianza del peccato, e viene ad abitare in mezzo ai peccatori. E ciò che è intollerabile, deve portare sopra di sé i peccati di tutto il mondo.               

Adoriamolo in queste sue umiliazioni; adoriamo l'amore che lo abbassa e non manchiamo di riconoscere la sua grandezza nella sua umiliazione.

Guardiamoci dal separare ciò che Dio ha congiunto con un mistero oltremodo ineffabile, con un disegno così ammirabile, con un amore così inestimabile; adoriamo invece unitamente ed incessantemente la grandezza abbassata e l'abbassamento esaltato.

Adoriamo questa grandezza fin dall'inizio dell'abbassamento. Orbene, a Nazaret incominciano gli abbassamenti del Verbo eterno: a Nazaret prima che a Betlemme. La prima nascita di Gesù nella Vergine è quella, che dà al Verbo questo nuovo stato di umiliazione, quella nascita di cui parla l'Angelo quando dice a San Giuseppe: Quod in ex natum est (Quello che è nato in Lei) nascita interna nella quale Gesù nasce dalla Vergine nella Vergine.

Dopo nove mesi, Gesù dalla Vergine nascerà fuori dalla Vergine: questa seconda nascita lo manifesterà al mondo nel suo nuovo stato, ma non gli darà questo stato; bensì lo supporrà e gliene darà il compimento.

La nascita di Gesù a Nazaret è quella che gli dà quello stato di umiliazione, perché stabilisce il mistero dell'Incarnazione, congiungendo in unità di persona le due nature prima così distanti e fa sì che Dio sia uomo e che l'uomo sia Dio. Pertanto la prima nascita nella Vergine a Nazaret è come la prima uscita di Dio fuori di sé medesimo. Dio in quell'istante esce come fuori di se stesso; col mistero che viene allora compiuto entra nella sua [90] creatura ed alla medesima si congiunge nella sua propria persona; abbassa la sua grandezza nel nulla dell'essere creato; si riveste della natura dell'uomo e dello stato di infanzia, e per nove mesi rimane bambino nel seno della Vergine.

Questo è il suo primo passo, e come il suo ingresso nell'abbassamento e nel mondo. In questo primo passo del figlio di Dio che incomincia il suo viaggio dal cielo in terra, in questo primo stato nel seno di sua Madre, noi riconosciamo ed adoriamo un Verbo-Infante, un BambinoDio; un Dio mortale ed insieme immortale; un Dio eterno e insieme sottoposto al tempo, alla misura dei giorni e dei momenti (ciò che Nestorio non poteva comprendere): un Dio immenso e rinchiuso nel seno di sua Madre. Il medesimo Dio trovasi in questi stati differenti, perché ha due nature: divina l'una, umana l'altra; una propria, l'altra appropriata; una gli conviene da tutta l’eternità, l'altra soltanto da questo istante: ma tuttavia tutt'e due gli appartengono e sono sue: una per essenza, l'altra per amore. Queste due nature così differenti, ma indissolubilmente unite in Lui e nella sua persona, rimangono distinte, senza confusione; non sono separate, né dobbiamo considerarle come separate; vedendo l'abbassamento di una, dobbiamo tener presente la grandezza dell'altra che la eleva sino al trono della Divinità, la deifica nella persona del Verbo e la rende divina, adorabile e fonte della salvezza.

Quel bambino dunque, appena nato in Maria al termine del colloquio angelico e nell'umile cella di Nazaret, è grande insieme e piccolo; ma è ben più grande che piccolo. È vivente; anzi è la Vita medesima ed ha due sorte di vita: è vivente nel Padre suo e vivente nella sua santissima Madre.

Vive e nasce nel Padre suo, perché è sempre nascente da Lui; vive e prende una nuova nascita nella Madre sua, [91] perché or ora formato nella Vergine per opera dello Spirito Santo; ed è fatto in onore del Padre suo: Factus est ei ex semine David secundum carnem, dice l'Apostolo. (Fatto a Lui [al Padre] dal seme di Davide secondo la carne - ROM., 1, 3).
Oh vita del Verbo increato nel Padre Eterno! Oh vita del Verbo incarnato nella Vergine sua Madre!

Parliamo un linguaggio più umile in onore di Colui che tanto si è umiliato!

Oh vita di questo bambino, nel suo Eterno Padre! Oh vita di questo bambino, nella Vergine sua Madre! Due vite ben differenti, ma tutt'e due divine e tutt'e due adorate dagli angeli.

Nell’attesa che questo medesimo bambino ci elevi nel cielo per darei lassù la visione della vita che ha nel Padre suo, vediamo ora la vita che ha pure nella Madre sua e l'esercizio ammirabile di tale vita.

La vita di Gesù in Maria è tutta nostra e tutta divina: tutta divina e tutta nostra, né gli angeli vi hanno parte se non per adorarla. Per noi, infatti, e non per gli angeli Gesù è mandato; per noi e non per gli angeli viene su la terra; per noi é non per gli angeli vive, e morrà su una Croce: così canta la Chiesa medesima nel simbolo: Qui propter non homines et propter nostra salutem descendit de coelis, et incarnatus est de Spiritu Santo (Per noi uomini e per la nostra salute, è disceso dai cieli e si è incarnato per opera dello Spirito Santo).

Grandi parole, troppo poco considerate! Per noi è disceso dai cieli, dice la Chiesa nei suoi misteri, per noi si è incarnato. Guardiamo dal far getto dei nostri privilegi, né di diminuire, per ragioni umane i nostri favori; non priviamoci così alla leggera del massimo attestato del più grande amore che mai vi sarà di Dio verso l'uomo. Non accomodiamoci di distinzioni inventate da alcuni [92] Teologi 40, distinzioni che non hanno fondamento nella parola di Dio, negli scritti dei santi Padre e neppure nella voce e nel sentimento della Chiesa. La Chiesa ci insegna che il Figlio di Dio si è fatto Figlio dell'uomo per gli uomini. Accogliamolo, abbracciamolo ed amiamolo come tutto nostro. Questa vita ch'Egli prende è tutta nostra, sia nella sua origine, vale a dire nella natura da Lui presa in isposa; sia nel modo, ossia nella condizione passibile per un po' di tempo in terra ed impassibile, per sempre in cielo. 

CARD. PIETRO DE BÉRULLE