venerdì 22 maggio 2020

Geremia



Nuovo incontro del re Sedecia con il profeta

14Un giorno il re Sedecia fece venire il profeta Geremia e, presolo da parte vicino al terzo ingresso del tempio, gli disse:
- Voglio farti una domanda e tu non nascondermi nulla.
15Geremia rispose:
- Se ti dico la verità, tu certamente mi farai uccidere; se ti do un consiglio, tu non ne terrai conto! 16Ma Sedecia fece in segreto questo giuramento a Geremia:
- Davanti al Signore vivente che ci ha donato la vita, ti giuro che non ti farò morire né ti consegnerò nelle mani di quegli uomini che cercano di ucciderti.
17Allora Geremia disse a Sedecia:
- Questo è il messaggio del Signore, Dio dell'universo e Dio d'Israele: Se andrai ad arrenderti agli ufficiali del re di Babilonia, tu e la tua famiglia avrete salva la vita e questa città non sarà data alle fiamme. 18Ma se non ti arrenderai, questa città sarà data in potere ai Babilonesi: la distruggeranno col fuoco e anche tu non riuscirai a sfuggire alle loro mani.
19Sedecia rispose:
- Ho paura degli abitanti di Giuda che sono passati dalla parte dei Babilonesi. C'è pericolo che cada nelle loro mani e che mi maltrattino.
20Ma Geremia lo rassicurò:
- No, questo non ti accadrà. Ascolta piuttosto quel che ti dico da parte del Signore e ti andrà tutto bene: avrai salva la vita. 21Se invece rifiuti di arrenderti, senti quel che il Signore mi ha rivelato: 22Tutte le donne rimaste ancora nel tuo palazzo saranno condotte agli ufficiali del re di Babilonia e diranno di te:
'I suoi amici l'hanno ingannato. Si fidava di loro ma l'hanno imbrogliato. I suoi piedi affondano nel fango e gli amici l'hanno lasciato'.
23Le tue mogli e i tuoi figli saranno prigionieri dei Babilonesi e nemmeno tu riuscirai a sfuggire dalle loro mani. Il re di Babilonia ti terrà prigioniero e distruggerà con il fuoco questa città.
24Sedecia raccomandò a Geremia:
- Non far sapere nulla a nessuno di questa conversazione e non correrai nessun pericolo. 25l dignitari di corte verranno a sapere che io ho parlato con te e ti chiederanno quel che mi hai detto. Minacceranno di ucciderti se non racconterai per filo e per segno che cosa ti ho confidato. 26Ma tu risponderai che mi hai supplicato di non mandarti più nella casa di Gionata, per non morire in quella prigione. 27I dignitari andarono effettivamente da Geremia e lo interrogarono. Egli rispose proprio come il re gli aveva ordinato di dire e così lo lasciarono in pace. Infatti la conversazione con il re non era stata ascoltata da nessuno. 28Geremia rimase dunque nell'atrio della prigione fino alla caduta di Gerusalemme.

Regina della Famiglia



Apparizioni a Ghiaie


Le negazioni di Adelaide escludono la autenticità delle apparizioni? 

Si è detto che se la Madonna fosse apparsa a Ghiaie non avrebbe  permesso che Adelaide negasse le apparizioni. 
Premesso che da quanto ho scritto appare che non si può  parlare di vera negazione, aggiungo che Dio lascia libera la  nostra volontà, e di solito non interviene con miracoli quando  questa si oppone alla sua. Dicendo ciò non mi riferisco ad Adelaide Roncalli, ma ad altri, le cui azioni, al di là delle intenzioni  che non mi è lecito giudicare, hanno reso estremamente complicata la questione Ghiaie. Dio non è intervenuto per impedire  tante altre ingiustizie: cito tra tutte la condanna al rogo di Giovanna d'Arco. 
Leggendo la storia del processo e della condanna della  santa, viene alla mente il "processo ufficioso e ufficiale" cui fu  sottoposta la bambina Adelaide Roncalli. Si capisce, non si  tratta di fare un parallelo. Almeno, oggi, nella Chiesa, non si usa  più condannare al rogo, come a quei tempi. Ma qualche punto in  comune c'è. Monsignor Cauchon era stato rettore dell'Università di Parigi, ed era considerato un buon vescovo. Giovanna  d'Arco fu catturata nel suo territorio, per cui la sua giurisdizione  era legittima e gli inglesi erano contenti di trovare lì un vescovo  onorato e sapiente che garantisse l'autorità del processo. Egli  era un esperto in procedure giuridiche. L'Università di Parigi  approvò il suo giudizio. 
La testimonianza di Giovanna d'Arco fu di una forza  geniale, si ammette oggi leggendo il suo processo. Ma, per i  suoi giudici, brillanti intellettuali, fu facile trarre da tutti questi  dialoghi, che era una bugiarda, un'eretica e una strega. 
La frequenza con cui il prof. don Luigi Cortesi dichiara  bugiarda la bambina Adelaide Roncalli nei suoi scritti, e il comportamento dei giudici teso a scoprire una "verità preconcetta" e  atto a suscitare nella bambina contraddizioni o l'apparenza di bugie, richiama quel lontano processo. 
Il successo di monsignor Cauchon sulla semplice Giovanna  d'Arco si è ripetuto ai danni della bambina Adelaide Roncalli. 
Se un giudizio ufficiale è mal motivato, un esperto è in  diritto di percepirlo e di cercare un mezzo per ristabilire la  verità. È quello che hanno fatto per Giovanna d'Arco degli  uomini di grande merito. Fu il domenicano Jean Bréhart che, in  particolare, lavorò per un processo di riabilitazione. 

Sappiamo che questo processo dichiarò finalmente la condanna "viziata di iniquità, di contraddizioni, di errori manifesti,  nulla, non valida, senza valore e senza autorità. (v. R. Laurentin, 
Ancora su Medjugorje, Ed. Queriniana, Brescia 1985, pp. 53-  56). 

Speriamo che sorga un altro Jean Bréhart capace e coraggioso, che lavori per una felice soluzione del problema Ghiaie. 

MARIA MADRE DELLA VITA



Ave Maria, madre della vita,
ripristinando la salvezza,
tu sconfiggesti la morte e calpestasti il serpente, 
davanti al quale Eva si era presentata a capo eretto
guidata dalla superbia.
Tu lo mettesti sotto i piedi
Quando concepisti dal cielo il Figlio di Dio,
generato dallo Spirito Santo.
Salve, dolcissima e amatissima Madre
Che donasti al mondo tuo Figlio, inviato dal cielo.
Colui che lo Spirito di Dio infuse.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Colui che lo Spirito di dio infuse.

Santa Ildegarda di Bingen

AMOR PROPRIO



santa  Veronica Giuliani

(demonio – inferno – ingratitudine) 

Questa notte, ho sofferto molto: il tentatore mi voleva inquietare.  Mi metteva davanti tante cose per farmi disperare; mi diceva ero sua  e che non c’è misericordia per me. Io gli ho detto: Certo, che presso  di te, non c’è né misericordia né pietà; ma io confido in Dio; nella  sua carità, nel suo amore e nella sua misericordia. Qui sto salda,  per mezzo dei suoi santi meriti; spero nel suo sangue preziosissimo.  Lui ha cominciato a tentarmi di bestemmia. Voleva che maledicessi  il sangue prezioso di Gesù e tutto quello che ha operato per la nostra  salvezza. Ho riso di gusto di questi suoi insegnamenti; ho preso  l’acqua benedetta e l’ho gettata verso quei fantasmi che stavano qui,  in cella. Subito è sparito via tutto. (D II, 611) 

Silvia Reali 

LA MEDITAZIONE DELLA MISERIA UMANA



L'Imitazione di Cristo

1.     Dovunque tu sia e dovunque ti volga, sei sempre misera cosa; a meno che tu non ti volga tutto a Dio. Perché resti turbato quando le cose non vanno secondo la tua volontà e il tuo desiderio? Chi è colui che tutto ha secondo il suo beneplacito? Non io, non tu, né alcun altro su questa terra. Non c'è persona al mondo, anche se è un re o un papa, che non abbia qualche tribolazione o afflizione. E chi è dunque che ha la parte migliore? Senza dubbio colui che è capace di sopportare qualche male per amore di Dio. Dice molta gente, debole e malata nello spirito: guarda che vita beata conduce quel tale; come è ricco e grande, come è potente e come è salito in alto! Ma, se poni mente ai beni eterni, vedrai che tutte queste cose passeggere sono un nulla, anzi qualcosa di molto insicuro e particolarmente gravoso, giacché le cose temporali non si possono avere senza preoccupazioni e paure. Per la felicità non occorre che l'uomo possieda beni terreni in sovrabbondanza; basta averne una modesta quantità, giacché la vita di quaggiù è veramente una misera cosa. Quanto più uno desidera elevarsi spiritualmente, tanto più la vita presente gli appare amara, perché constata pienamente le deficienze dovute alla corrotta natura umana. Invero mangiare, bere, star sveglio, dormire, riposare, lavorare, e dover soggiacere alle altre necessità che ci impone la nostra natura, tutto ciò, in realtà, è una miseria grande e un dolore per l'uomo religioso; il quale amerebbe essere sciolto e libero da ogni peccato. In effetti l'uomo che vive interiormente si sente schiacciato, come sotto un peso, dalle esigenze materiali di questo mondo; ed è perciò che il profeta prega fervorosamente di essere liberato, dicendo: "Signore, toglimi da queste necessità" (Sal 24,17).   

2.     Guai a quelli che non riconoscono la loro miseria. Guai, ancor più, a quelli che amano questa vita miserabile e destinata a finire; una vita alla quale tuttavia certa gente - anche se, lavorando o elemosinando, mette insieme appena appena il necessario - si abbarbica, come se potesse restare quaggiù in eterno, senza darsi pensiero del regno di Dio. Gente pazza, interiormente priva di fede; gente sommersa dalle cose terrene, tanto da gustare solo ciò che è materiale. Alla fine, però, constateranno, con pena, quanto poco valessero - anzi come fossero un nulla - le cose che avevano amato. Ben diversamente, i santi di Dio, e tutti i devoti amici di Cristo; essi non andavano dietro ai piaceri del corpo o a ciò che rende fiorente questa vita mortale. La loro anelante tensione e tutta la loro speranza erano per i beni eterni; il loro desiderio - per non essere tratti al basso dall'attaccamento alle cose di quaggiù - si elevava interamente alle cose invisibili, che non vengono meno. O fratello, non perdere la speranza di progredire spiritualmente; ecco, ne hai il tempo e l'ora. Perché, dunque, vuoi rimandare a domani il tuo proposito? Alzati, e comincia all'istante, dicendo: è questo il momento di agire; è questo il momento di combattere; è questo il momento giusto per correggersi. Quando hai dolori e tribolazioni, allora è il momento per farti dei meriti. Giacché occorre che tu passi attraverso il "fuoco e l'acqua" prima di giungere nel refrigerio (Sal 65,12). E se non farai violenza a te stesso, non vincerai i tuoi vizi. Finché portiamo questo fragile corpo, non possiamo essere esenti dal peccato, né vivere senza molestie e dolori. Ben vorremmo aver tregua da ogni miseria; ma avendo perduto, a causa del peccato, la nostra innocenza, abbiamo perduto quaggiù anche la vera felicità. Perciò occorre che manteniamo in noi una ferma pazienza, nell'attesa della misericordia divina, "fino a che sia scomparsa l'iniquità di questo mondo" (Sal 56,2) e le cose mortali "siano assunte dalla vita eterna" (2Cor 5,4).   

3.     Tanto è fragile la natura umana che essa pende sempre verso il vizio. Ti accusi oggi dei tuoi peccati e domani commetti di nuovo proprio ciò di cui ti sei accusato. Ti proponi oggi di guardarti dal male, e dopo un'ora agisci come se tu non ti fossi proposto nulla. Ben a ragione, dunque, possiamo umiliarci; né mai possiamo avere alcuna buona opinione di noi stessi, perché siamo tanto deboli e instabili. Inoltre, può andare rapidamente perduto per negligenza ciò che a stento, con molta fatica, avevamo alla fine raggiunto, per grazia di Dio. E che cosa sarà di noi alla fine, se così presto ci prende la tiepidezza? Guai a noi, se pretendessimo di riposare tranquillamente, come se già avessimo raggiunto pace e sicurezza, mentre, nella nostra vita, non si vede neppure un indizio di vera santità. Occorrerebbe che noi fossimo di nuovo plasmati, quasi in un buon noviziato, a una vita irreprensibile; in tal modo potremo sperare di raggiungere un certo miglioramento e di conseguire un maggior profitto spirituale. 

Jesus Christ you are my life


Siate vigili di fronte al potere delle grandi Nazioni.



NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO


Siate vigili di fronte al potere delle grandi Nazioni. Queste, manipolando la scienza, causano sconvolgimenti e disastri naturali, con le cui conseguenze esse dominano i Miei figli nei momenti di tribolazione, raggiungendo così il loro obiettivo: instaurare un governo unico con il falso desiderio di aiutarvi, ma in realtà allontanandovi dal Mio Cuore con un’unica religione che offre solo dissolutezza e potere terreno.

ALLO STESSO MODO AGIRÀ IL MIO USURPATORE, IMPRIGIONANDO L'AGIRE E OPERARE UMANO NEI SUOI ARTIGLI INFERNALI, DOMINANDO LA COSCIENZA DEI DEBOLI E DI QUELLI CHE DICONO DI AMARMI SENZA ESSERE SINCERI.
02.05.2013

I Dieci Comandamenti



Il sesto Comandamento: “Non commettere atti impuri”. 

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1. Pensiero d'introduzione. Dio volle un seno senza macchia. 

“Dio mi possedette all'inizio delle sue opere”  
(Salomone, Proverbi cap. 8 v. 22.) 
22 agosto 1944. 

Gesù mi ordina: «Prendi un quaderno tutto nuovo. Copia sul primo foglio il dettato del giorno 16 agosto. In questo libro si parlerà di Lei».  
Ubbidisco e copio.


16 agosto 1944. 

Dice Gesù:  
«Oggi scrivi questo solo. La purezza ha un valore tale che un seno di creatura poté contenere l'Incontenibile, perché possedeva la massima purezza che potesse avere una creatura di Dio. 
La SS. Trinità scese con le sue perfezioni, abitò con le sue Tre Persone, chiuse il suo Infinito in piccolo spazio - né si diminuì per questo, perché l'amore della Vergine e il volere di Dio dilatarono questo spazio sino a renderlo un Cielo - si manifestò con le sue caratteristiche: il Padre, essendo Creatore nuovamente della Creatura come al sesto giorno ed avendo una "figlia" vera, degna, a sua perfetta somiglianza. 
L'impronta di Dio era stampata in Maria così netta che solo nel Primogenito del Padre le era superiore. Maria può essere chiamata la "secondogenita" del Padre perché, per perfezione data e saputa conservare, e per dignità di Sposa e Madre di Dio e di Regina del Cielo, viene seconda dopo il Figlio del Padre e seconda nel suo eterno Pensiero, che ab aeterno in Lei si compiacque; il Figlio, essendo anche per Lei "il Figlio" e insegnandole, per mistero di grazia, la sua verità e Sapienza quando ancora non era che un Germe che le cresceva in seno; lo Spirito Santo, apparendo fra gli uomini per una anticipata Pentecoste, per una prolungata Pentecoste, Amore in "Colei che amò". Consolazione agli uomini per il frutto del suo seno, Santificazione per la maternità del Santo.  
Dio, per manifestarsi agli uomini nella forma nuova e completa che inizia l'era della Redenzione, non scelse a suo trono un astro del cielo, non la reggia di un potente.  
Non volle neppure le ali degli angeli per base al suo piede. Volle un seno senza macchia.  
Anche Eva era stata creata senza macchia. Ma spontaneamente volle corrompersi.  
Maria, vissuta in un mondo corrotto - Eva era invece in un mondo puro - non volle ledere il suo candore neppure con un pensiero volto al peccato. Conobbe che il peccato esiste. Ne vide i volti diversi e orribili. Tutti li vide. Anche il più orrendo: il deicidio. Ma li conobbe per espiarli e per essere, in eterno, Colei che ha pietà dei peccatori e prega per la loro redenzione.  
Questo pensiero sarà introduzione ad altre sante cose che darò per conforto tuo e di molti». 
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a cura del Team Neval 

Riflessioni di Giovanna Busolini  

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO



Nel santuario del Cuore, il Sangue della Vita

Nel santuario del tuo Cuore, già immolato per noi, erano i simboli del tuo amore perenne: c'era l'acqua purificatrice e c'era il Sangue della vita.
O gocce misteriose, fluite dalla trafittura del costato del mio Gesù, vi raccolgo con tremore, con devozione, con amore. Vi raccolgo nel mio povero cuore perché abbia purezza e vita; vi raccolgo per tutti gli uomini, chiedendo per tutti redenzione e salvezza; vi raccolgo per le anime del Purgatorio perché ottengano la luce e la beatitudine; vi raccolgo ancora per la anime beate dei Santi perché sia accresciuta, mercé del vostro merito, la loro gloria accidentale.
Vi raccolgo come omaggio ai Misteri della Giustizia e della Misericordia, con quelle intenzioni, con quell'amore, con quella generosità che ebbe Gesù versandovi dopo la sua morte.
La lancia del Centurione è passata di mano in mano; anch'io, Signore, l'ho stretta nell'espressione della mia iniquità manifestata con la freddezza e con l'ingratitudine.
E Tu, pietoso Signore, ogni volta hai corrisposto con l'acqua
della rigenerazione, con il Sangue della tua vita, e, mentre sanavi così le mie infermità, per la trafittura del tuo Cuore, Tu accoglievi le mie miserie, versando in me nuove misericordie.
O Signore Gesù, non più con la lancia del peccato o con quella della infedeltà, ma col tuo Amore fatto mio, con la stessa acqua che zampilla alla vita eterna, con lo stesso Sangue trasformato in mistica fiamma, penetrerò nel tuo Cuore, a cantare le tue Misericordie, a celebrare i Misteri della tua immolazione, a compiervi la mia per Te, per la gloria del Padre, per la gloria della Divinità unita alla Sacra Umanità, simboleggiate nell'acqua e nel Sangue.
O adorabili Misteri del mio Dio!
O armonie della Passione, della grazia, dell'amore, della bontà somma del mio Gesù! q. 14

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO


Soccorri, Padre dei poveri, l'umanità sofferente!



Al sorgere di questa nuova giornata della mia vita, io, piccola tua creatura, innalzo a Te, mio Dio, un inno di lode e di benedizione, perché Tu sei il mio Dio misericordioso e buono, che soccorri, con sollecitudine paterna, tutti i tuoi figli e li ami tutti, come Tu solo puoi e sai amare!

Io ti chiedo perdono per me stessa e per tutti i tuoi figli che sono nell'errore, nel dubbio, nel rifiuto, nell'ignoranza del tuo amore misericordioso e ti offendono con pensieri, parole e azioni, ti offro, in riparazione dei nostri peccati, dei miei peccati e dei peccati dell'umanità tutta, il Tuo Sangue Preziosissimo, o Gesù Redentore e Salvatore!

Abbi pietà di me, Signore, abbi pietà del mondo intero e di tutte le tue creature; soccorri, Padre dei poveri, l'umanità sofferente, ravviva la fede nel mio cuore e nei cuori dei tiepidi, accendi il lume della fede in coloro che non ti conoscono e non ti amano, converti le creature che mi sono più care, fammi camminare spedita nelle vie della conversione e salva tutti coloro che in Te credono, che ti supplicano, che amano e venerano la Madre tua santissima!

Accogli, Padre, la mia preghiera, prega, mio Gesù, il Padre che è nei cieli, nell'infinito dell'Infinito, con me e per me, accetta e brucia nel tuo amore, o Spirito Paraclito, la mia supplica, presenta, Madre, le mie invocazioni a Dio Uno e Trino!

Trasmetti, Angelo di Dio che sei il mio custode, dall'abisso del mio nulla, il grido supplice del mio cuore al Cuore della Vergine Madre e custodisci nell'umiltà, nella fede, nell'abbandono alla volontà di Dio l'anima mia, che vuole, oggi e sempre, lodare, glorificare, benedire la Trinità Santissima e la Madre di Dio e Madre della Chiesa e di tutti i figli di Dio! Amen!

Una rivolta è pronta, sia all’interno che al di fuori della Chiesa.



Trevignano Romano, 19 maggio 2020

Figli miei, grazie per essere uniti nella preghiera e per aver accolto la mia chiamata nel vostro cuore. Amati miei, evangelizzate e urlate che Gesù sta arrivando per salvarvi. Sono triste perché non ascoltate le mie parole e per il dolore che state causando a mio Figlio Gesù. Figli amati, non affaticatevi perché adesso è il tempo di guardarvi intorno per vedere chi è in Cristo e chi no, questo è il momento che il vostro parlare sia, sì sì o no no! Siate luce del mondo, la vostra luce dovrà essere così forte che chiunque vi riconoscerà. Preparate i rifugi sicuri, preparate le vostre case come piccole Chiese e Io sarò lì con voi. Una rivolta è pronta, sia all’interno che al di fuori della Chiesa. Ora vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Amen”.

VISITE AL SS. SACRAMENTO E VEGLIE EUCARISTICHE



RELIGIOSA DELLA VISITAZIONE  SANTA MARIA DI CHAMBERY 

  
“Se noi amassimo Nostro Signore, diceva il Santo Curato d'Ars, avremmo sempre presente allo spirito il Tabernacolo dorato, questa casa del buon Dio. Quando siamo in cammino e vediamo un campanile, questa vista deve farci battere il cuore.... noi non dovremmo potervi staccare lo sguardo”. 
  
Tale era l'amore di Suor Maria-Marta per Gesù Sacramentato. Sempre il suo cuore e i suoi occhi si orientavano verso il Tabernacolo. 
  
Quando con l'aiutante spirituale faceva il trattenimento (3) in giardino presso l'abside della Chiesa parrocchiale, essa non avrebbe giammai consentito di sedere volgendovi le spalle. Nel corso della giornata, tra le occupazioni più assorbenti, il pensiero del Tabernacolo le era abituale. 
  
Nostro Signore l'invitava con insistenza: 
  
“Io ho istituito il mio Sacramento d'amore per essere il compagno dell'uomo, - le diceva questo buon Maestro. - Bisogna dunque pensare continuamente a Me e continuamente parlarmi cuore a cuore! Parlami, Guardami!.... Sarà questa la tua occupazione per l'Eternità! Qui si trova il nutrimento dell'anima, il vero riposo, e l'anima è nel suo centro”. 
  
Comparendole in Croce e mostrandole il Sangue delle sue divine ferite: “Tutti passano e nessuno osserva questo Sangue!.... lo stesso accade del mio Sacramento d'amore, si pensa un istante a Me, poi Mi si dimentica!.... 
  
“Figlia mia, Io sono qui come sono in Cielo.... Io resto nel Tabernacolo per vostro amore, eppure come sono poche le anime che vengono a visitarmi!...”. 
  
La festa del Corpus Domini e il Giovedì Santo con la visita dei Santi Sepolcri, erano giorni salutati con gioia dalla nostra Sorella. Tuttavia, alla sua felicità si univa la pungente sofferenza di vedere Gesù Sacramentato, così poco compreso e così poco amato. I lamenti del Divino Prigioniero la commovevano profondamente: 
  
“Nella Sacra Riserva - le dice - me ne starò silenzioso come nella stalla di Betlemme. Molti accorreranno a visitarmi, gli uni per curiosità, gli altri per vanità. Queste anime mi offendono. Voi dovete risarcirmi col raccoglimento e col silenzio”. 
  
E insisteva su questo dovere di riparazione che permette al Divin Cuore di versare sulle anime le grazie di cui è traboccante: 
  
“Quando Io trovo un cuore che Mi ama e che Mi risarcisce, prendo con lui le mie delizie... Perciò Figlia mia, Io voglio che tu passi in questo santo esercizio le notti e i giorni”. 
  
Sappiamo già come quest'anima privilegiata passava le sue veglie Eucaristiche. Quando per le altre suonava l'ora del riposo, principiava per lei una seconda vita, ignorata dalla Comunità, vita solitaria ai Piedi del Re d'amore. Là Suor M. Marta contemplava, ringraziava e, soprattutto pregava e riparava. 
  
Le sue suppliche s'innalzavano specialmente per i peccatori e le anime del Purgatorio; pareva che si ponesse alla porta del Paradiso per farvi entrare le anime, mediante i meriti delle Sante Piaghe del Salvatore. 
  
Stanchezza, disgusto, angosce, tentazioni diverse, non mancavano durante queste ore di guardia, allo stesso modo che non mancarono nel resto della sua vita. Tuttavia, il più sovente la Serva di Dio vi gustava le tenere finezze dello Sposo Celeste, che la trattava come una seconda Margherita Maria. Nostro Signore, pur tenendo nascosta la sua azione sopra quest'umile Sposa, sembra aver voluto concedere a lei le grazie più rare e più alte... Anche a lei mostrava il Suo adorabile Cuore, fornace ardente... Le toglieva il suo per gettarlo e fonderlo in questo focolare d'amore. 
  
Così - continua la Superiora - Suor Maria Marta si sentì realmente togliere il cuore e provò la sensazione come di un vuoto. Nella sua ingenuità essa ci diceva: “Madre mia, fino a questa mattina io non sapevo che il cuore fosse dal lato sinistro”. Gesù rinnovò più volte questa divino rapimento. 
  
Le veglie Eucaristiche di Suor Maria-Marta, non sempre avevano luogo nella tribuna, ma qualche volta alla porta del Coro, o in un piccolo vano adiacente alla Chiesa del Monastero: “Io ti trovo dovunque, le diceva allora il suo Diletto, non è certo un muro che mi possa impedire di comunicarmi a te”. 
  
Un'altra volta: “Io faccio la breccia nel muro che ci separa, per venire a te come un piccolo Bimbo”. In quella sera Gesù Bambino era di una bellezza tanto meravigliosa, che la notte passò come un lampo in una felicità di Paradiso e l'anima della Serva di Dio si trovò sommersa nell'amore: 
  
“Ora - le annunciò il buon Maestro -, ti fo trovar qui un pieno contento; in seguito ti ci farò trovare solo del disgusto. 
  
“Bisogna che voi otteniate le grazie per mezzo della sofferenza, come i Santi del Cielo le ottengono per mezzo dell'amore”. 
  
Una simile prospettiva non spaventava però Suor Maria-Marta. Non aveva forse scelto per sua porzione di soffrire insieme a Gesù?... Alle sante ebrezze di gioia celeste, essa preferiva la compagnia, del suo Sposo immolato: “Le mie notti con Gesù Crocefisso, sono le più deliziose, in quelle mi sento crescere forza e coraggio, per affrontare le fatiche e le tribolazioni della giornata”. 

A queste veglie, soffuse di consolazione o di dolore, Gesù degnava prendere spesso una parte attiva. Egli tracciava il programma della notte, suggeriva le intenzioni, ovvero interrogava teneramente la Sua Sposa per stimolare l'ardore e provocarne l'amore: 
  
“Che fai costì, Fi glia mia? - Buon Maestro, io sono qui per guardarvi e ringraziarvi. - E Io, riprendeva Gesù, Io sono qui per accordarti nuovi favori!”. 

Dopo averla fatta pregare per parecchie ore e averle accordato un ultimo sguardo d'amore, il Salvatore, tenero come una madre dinanzi alla stanchezza della sua bambina, le comandava verso il mattino, di coricarsi: “Ora basta, tu puoi andare a riposare”. ( 1868). 
  
Questo succedeva di rado, poiché malgrado il lavoro e le sofferenze, l'Ospite del Tabernacolo d'ordinario la voleva compagna della sua solitudine. 
  
Una sera, Suor Maria-Marta era ammalata, estenuata, all'estremo delle sue forze. La On.ma Madre le ordinò di supplicare Nostro Signore ad accordarle salute sufficiente, per disimpegnare il proprio lavoro. Gesù rispose: “Se tu vuoi passare la notte ai miei piedi, la forza ti sarà ridonata”. Autorizzata dalla Superiora e nonostante i brividi dell'esaurimento, la nostra Sorella, aderì alla Divina Volontà... Il giorno dopo le sue forze le erano ritornate con la buona salute. 
  
Il supremo Signore intanto faceva apprezzare alla sua piccola vittima, la grazia di queste esigenze: 
  
“Io ho due lampade che ardono qui davanti a Me, - le diceva una sera - ma quella che guardo con speciale compiacenza sei tu. 
  
“Vedi Figlia mia, quale onore ti faccio tenendoti ai miei Piedi! Tu resti qui per rapirmi il Cuore e tenermi compagnia per tutta la Comunità. 
  
“Tu sei ben fortunata perché io ti dono molto tempo per amarmi. Io ti dò il giorno e la notte; ma ti domanderò altresì ragione di questo tempo...”. 
  
Altri preziosi incoraggiamenti venivano inoltre a ravvivare il fervore di Suor Maria- Marta. Talvolta la voce di Dio Padre si faceva udire dolce, carezzevole: 
  
“Io ti associo ai miei Angeli per adorare mio Figlio e tenergli compagnia”. 
  
E S. Francesco di Sales aggiungeva: “Mi è di grande onore avere una delle mie figlie associata agli Angeli per adorare Gesù e praticare la carità pregando per gli uomini”. 
  
Tra gli Angeli e la nostra Sorella si stabiliva come una mirabile emulazione. 
  
“Noi non abbiamo che i nostri spiriti, e voi avete i vostri corpi, diceva la turba beata, i vostri corpi che glorificano il nostro Dio con ogni loro atto.... i vostri corpi che devono essere come faci ardenti, brucianti e consumantisi in ogni luogo e sempre, al servizio e per amore al nostro buon Signore”. 
  
E' soprattutto ai piedi del Santo Sacramento che la cara adoratrice faceva del suo corpo, come della sua anima, un olocausto d'amore.... , rimanendo in ginocchio, immobile nella contemplazione di Colui che essa unicamente amava. 

Quando poi doveva staccarsi dal suo posto di adorazione, portava in sé i Divini influssi della SS. Eucarestia e ricordava queste parole di Gesù: “Il Ciborio devi portarlo sempre con te”.

DELLE CAUSE DEI MALI PRESENTI E DEL TIMORE DE' MALI FUTURI E SUOI RIMEDI AVVISO AL POPOLO CRISTIANO





DEL CONTE CANONICO ALFONSO MUZZARELLI

21 maggio 2020 – La parte più dolorosa della Mia Passione non è stata la flagellazione



Gesù dice:

“Sono il vostro Gesù, nato Incarnato… La parte più dolorosa della Mia Passione non è stata la flagellazione, la coronazione di spine o anche gli stessi chiodi. Ho sofferto ancora maggiormente per i milioni (di anime) che nel corso dei secoli non avrebbero permesso alla Mia Passione e Morte di fare la differenza nelle loro vite.”

Holy Love

21 maggio 2020 – Questa è l’ora di rimanere saldi nella fede



Ancora una volta, vedo una Grande Fiamma che ho conosciuto essere il Cuore di Dio Padre. Egli dice:

“Questa è l’ora di rimanere saldi nella fede. Siate preoccupati ma non sopraffatti, perché sono con voi. Dobbiamo affrontare ogni conseguenza insieme. Questa è l’ora del coraggio nell’ambiente familiare e nell’unità nella preghiera. Non pensate alla sconfitta, ma alla vittoria. C’è una battaglia da combattere e una vittoria che deve conseguita.”
Leggi Filippesi 2:1-4
Se c’è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c’è conforto derivante dalla carità, se c’è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con l’unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri.
Holy Love

giovedì 21 maggio 2020

POPOLO DI DIO, LA BATTAGLIA CESSERÀ DI ESSERE BATTAGLIA, PER TRASFORMARSI NELL’ATTESA E TEMUTA GUERRA MONDIALE.



MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO
A LUZ DE MARIA

18 MAGGIO 2020

Amato Popolo di Dio:

SIATE UNA COSA SOLA NELL’UNITÀ E NELLA FRATERNITÀ DEI FIGLI DI DIO.
POPOLO DI DIO, DOVETE ESSERE SANTI, COME CRISTO È SANTO.

La benedizione rimane sui figli di Dio e sui figli della Nostra Regina e Madre, tuttavia per meritare questa benedizione, ogni persona deve comportarsi ed agire a somiglianza del Nostro Signore e Re, Gesù Cristo. 

La Misericordia Divina si riversa su tutta l’umanità e fiorisce nelle persone che si sforzano e che lottano per la conversione, che si pentono e riparano le offese che hanno commesso contro la Trinità Sacrosanta, contro la Nostra Regina e Madre, contro i loro simili e pertanto si rendono degne della Misericordia Divina. (Cfr. Mc 11,25; Sal 32,5).

In questo momento in cui la confusione sta circolando in modo vertiginoso tra il Corpo Mistico del Nostro Re, devo chiamarvi all’OBBEDENZA A CIÒ CHE È ESPRESSO NELLA LEGGE DI DIO E CHE NON PUÒ ESSERE TRASFORMATO.  (Cfr. Sal 19,8-10).

Il Popolo di Dio, per poter fare fronte a quello che si sta avvicinando alla Chiesa e quindi al Corpo Mistico del Nostro Re, deve farsi trovare fortificato nella Fede.

Le persone di questo tempo non conoscono la sofferenza e per questo non la riconoscono come parte dell’espiazione e di fronte al dolore danno la colpa a Dio.

L’UMANITÀ PRIVA DI INDIRIZZO HA PROFANATO IL MISTERO DELL’AMORE DIVINO, DONATO DA DIO ALL’UOMO NEL SANTISSIMO SACRAMENTO E NOI DEI CORI CELESTI ABBIAMO PIANTO LACRIME DI DOLORE PER UN TALE GRAVISSIMO ATTO DA PARTE DELL’UOMO.

Questi sono atti che danno forza al demonio e che lo esaltano, perché poi si scagli con forza contro i figli della Nostra Regina e Madre, colpendoli ripetutamente, adesso con la malattia ed in seguito aumentando ancora questo stesso flagello delle malattie, per portare gli uomini alla disperazione, facendo in modo che andando di sofferenza in sofferenza ed essendo in costante angoscia, l’essere umano giunga a sentirsi incapace di sopravvivere.

PER AMORE PER IL DIO UNO E TRINO, PER AMORE PER LA NOSTRA REGINA E PER AMORE PER VOI, IN QUANTO FIGLI DI DIO, VI AVEVO GIÀ ALLERTATO CHE LA BATTAGLIA INCOMBE SULL’UMANITÀ, la battaglia tra il bene ed il male (Cfr. Gen 3,15) che è diventata adesso guerra di potere ed arriverà a deflagrare nell’uso di armi belliche e successivamente nel deplorevole impiego di armi di distruzione di massa.

Dovete rendervi conto della situazione cruciale in cui vi trovate e che andrà aumentando sempre di più, livello dopo livello, istituzione dopo istituzione, coinvolgendo la società in tutte le sue funzioni e soprattutto lo spirito dell’uomo, per minare la sua Fede in Dio.

POPOLO DI DIO, LA BATTAGLIA CESSERÀ DI ESSERE BATTAGLIA, PER TRASFORMARSI NELL’ATTESA E TEMUTA GUERRA MONDIALE. (*)

Le ideologie sono in lotta per le anime. Discernete figli di Dio, discernete, non lasciate spegnere la Fede, mantenetevi svegli e vigilanti, perché è proprio in questo momento che i lupi in pelle di pecora sovrabbondano. (Cfr. Mt 7,15)

DOVETE DISCERNERE, PER NON DARE LE PERLE AI PORCI.
 ORA BASTA CON LA STOLTEZZA UMANA, CON LA CECITÀ SPIRITUALE, CHE PORTERÀ UNICAMENTE AL TRADIMENTO E ALLA PERSECUZIONE ANTICIPATA DEL POPOLO DI DIO.

Dovete tenere presente quello che accadde nel corso della storia della salvezza a coloro che disobbedirono a Dio e si ribellarono contro di Lui.

QUESTA GENERAZIONE NON SARÀ DISPENSATA PER LE SUE ERESIE E PER LE SUE PROFANAZIONI.
DOVETE UMILIARVI E RICONOSCERVI PECCATORI DAVANTI A DIO.

In questo momento chi anela e si dispone alla conversione, troverà un cammino più libero nel silenzio che sta predominando nell’umanità.

La forza esercitata su tutta l’umanità per zittirla viene mascherata, sì, la forza, senza che l’uomo lo percepisca!

L’umanità è prigioniera anche se non si rende conto di essere stata privata della sua libertà. 

LA NUOVA RELIGIONE STA AVANZANDO SENZA CHE IL POPOLO DI DIO SE NE RENDA CONTO, UNA RELIGIONE SENZA ALIMENTO SPIRITUALE, DOVE IL POPOLO DI DIO VIVE COME SE PRATICASSE UN’ALTRA RELIGIONE.

Stanno spianando la strada alla “RELIGIONE UNICA”stanno usurpando a Nostro Signore Gesù Cristo il Suo Scettro.

La follia dell’uomo si sta manifestando e con il peggiorare dell’economia vi soggiogheranno ALLA MONETA UNICA.  

SENZA MORALE NÈ VERITÀ… COSA SI ASPETTA L’UOMO?

Popolo di Dio, i segnali ed i segni sono visibili, voi dovete scegliere.

Le placche che formano la crosta terrestre si stanno muovendo in modo insolito e provocheranno terremoti di grande magnitudine.  
L’acqua dei mari si solleverà, attenti, Popolo di Dio!

Il comunismo si è addentrato nei paesi dell’America e sta per arrivare il dolore, che già comincia a manifestarsi in questo momento.

PIEGATE LE GINOCCHIA, “PREGATE IN OGNI MOMENTO” NON SOCCOMBETE, MANTENETE UNA FEDE VIVA E PALPITANTE, L’AUSILIO DI DIO DISCENDERÀ DAL CIELO.

Chi non ha creduto, creda…
Chi non ha camminato, cammini…
Chi si è fermato lungo la strada, prosegua con forza…

Questo è il momento, questo e non un altro, questo è il momento di riconciliarvi con la Trinità Sacrosanta.  

Questo è il momento di prendere la Mano tesa davanti a ciascuno di voi, la Mano della Regina e Madre di tutto il creato,

CON FEDE, CON SPERANZA, SENZA VENIRE MENO, CON LA PREGHIERA E CON LA PRATICA DELLA PREGHIERA, CON I FATTI, CON IL PERDONO E CON LA CERTEZZA.

San Michele Arcangelo

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO